Salve! Dedico questa ff alla Chide 4ever


Cicatrici. L'unica cosa che gli rimaneva. Un corpo vuoto, senz' anima. Le piccole gocce di sangue percorrevano il suo fragile corpo, fino a sciogliersi insieme alle altre sul pavimento. Aprii lentamente la mano pallida, allentando la debole presa sull'ascia insanguinata. Silenzio. Finalmente i gemiti di agonia cessarono. Erano morti entrambi. Sul volto di Yuki si fece largo un sorriso. Forse il suo primo sorriso da quando era nato. Finalmente i suoi genitori erano morti. Lui li aveva uccisi. Non sopportava più l'oppressione e la sofferenza che gli davano. Ogni suo gesto 'sbagliato' equivaleva ad una nuova ferita, sempre più profonda e indissolubile. I genitori uccisi dal figlio che maltrattavano. Yuki ridacchio, una ghigno che ben presto si trasformo in una risata scenica e singhiozzata. Finalmente era libero.

Dopo qualche minuto dovette fermarsi a causa del lancinante dolore provocatogli dalla ferita che teneva sotto il torace. Suo padre glie l'aveva fatta con un coltello dopo aver scoperto che Yuki era omosessuale. A quel punto i suoi erano usciti di testa e lo volevano ammazzare. Ma lui li precedette….Voleva fare ciò che voleva, amare chi voleva. Ed ora poteva farlo.

Trascino in cantina i cadaveri e li poggio in un angolo. Di solito adorava i suoi cadaveri. Li collezionava e li sezionava. Ma i suoi genitori gli facevano talmente ribrezzo che neppure da morti avrebbe voluto avere a che fare con loro. La stanza era illuminata soltanto da una lampadina che penzolava da una parete e l'odore di putrefazione era così pesante che quasi avrebbe potuto sciogliere l'anima di una persona, portandola alla disperazione. Ma Yuki adorava quell'odore. I corpi sfigurati e fatti a pezzi giacevano sopra il pavimento sporco di sangue secco. Lui amava torturare le sue vittime prima di ucciderle, e quello era il suo mattatoio. Dai muri si era scrostato l'intonaco, e si notavano chiaramente gli schizzi di sangue rossi che si mischiavano alle goccioline di acqua che cadevano da un tubo rotto. Yuki guardò l'orologio. Erano già le quattro. Fece una smorfia contrariata, ma poi si girò e salì le scale. Dopotutto lo aspettava un incontro da urlo.