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Autore: xshesagleek    22/05/2013    3 recensioni
SOSPESA! Blaine Anderson è un avvocato con la passione per la musica, in cui è sorprendentemente bravo. La cosa in cui non è così bravo è l'amore. Infatti Blaine è un ragazzo molto introverso e poco sicuro di sé, ma soprattutto ancora ferito da una "delusione adolescenziale", che porta il nome di Kurt. Un giorno casualmente il ragazzo rientra nella sua vita, ma in uno strano modo, per far "sbloccare" la vita sentimentale di Blaine.
Ce lo vedete Kurt come un love coach?
Basato sul film "Love training: lezioni d'amore".
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Puck/Quinn
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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How to fall in love.

Prologue
 

L'unica cosa in cui Blaine Anderson era bravo era la musica. Con le parole e la sua chitarra riusciva ad esprimere tutti i sentimenti che non riusciva ad esprimere a parole, e sicuramente erano molti. Blaine era sempre stato un ragazzo introverso, non era mai riuscito ad esprimere ciò che provava ma la musica lo faceva per lui. Blaine era stato così sin dal liceo, sopratutto da quando si era preso una bella cotta per un suo compagno di corso, Kurt Hummel. Kurt Hummel era un ragazzo a dir poco meraviglioso: alto, occhi azzurri che ti scavavano dentro l'anima, capelli castani con delle ciocche bionde, viso angelico e gambe da modello.
La prima volta in cui Blaine aveva trovato abbastanza coraggio per parlare a quell'angelo era stato per invitarlo al ballo, spinto da una forza di volontà che lui stesso non sapeva di avere. Quando poi, nel "grande giorno”, la madre lo aveva accompagnato (fortunatamente si era ritrovato la madre che accettava di buon grado le sue preferenze sessuali, un po' meno del padre) fino a casa del ragazzo. Una volta arrivato Blaine aveva bussato timidamente per poi trovarsi davanti la faccia di Kurt tutto sorridente, e sopratutto confuso quando Blaine gli aveva donato una rosa bianca. Ma il più confuso fu Blaine quando l'altro gli disse se gli dispiaceva il fatto che avesse invitato degli amici. Blaine non si era sentito mai così in imbarazzo, sopratutto quando la madre gli aveva fatto una foto vicini, con Kurt che faceva di tutto per non scoppiare a ridergli in faccia.
Ma forse doveva rassegnarsi. "Blaine" e "relazioni amorose" non andavano nella stessa frase, almeno se non era "Blaine fa schifo nelle relazioni amorose."


-E in questo modo sicuramente vincerete la causa, ve lo posso garantire signora Berry e signor Hudson.-
-Blaine sei troppo gentile. E per favore, chiamaci semplicemente Rachel e Finn.-

-Oh, d'accordo allora, Rachel e Finn.-

-E anche Barbra!- Disse una vocetta sputando fuori dalla porta e arrampicandosi sulle gambe del padre.

-Barbra per favore! Siamo qui per cose serie, su, fai la brava.- Disse Rachel Hudson-Berry, guardando Blaine.
-Blaine è un signore serio?- Disse Barbra, accigliandosi perché non capiva bene.
-Blaine è quasi un avvocato, ci sta aiutando.- Disse Finn, accarezzandole i capelli. Finn e Barbra si assomigliavano da morire, se non fosse stato per i capelli mori e lisci e le sue aspirazioni da pop star Blaine avrebbe detto che era tutta suo padre.
Blaine, invece, era sempre rimasto lo stesso: bassino, occhiali a fondo di bottiglia, capelli domati da quintali di gel, impacciato e timido.
Il ragazzo accompagnò la famigliola alla porta del suo piccolo ufficio, mentre Barbra si sistemava il cappottino viola Rachel lo ringraziò. -Grazie mille Blaine, ti dobbiamo un favore.-
-Ma di nulla- rispose lui stringendo la mano a Finn -in fondo cosa non si fa per vecchi amici del liceo?- disse sorridente.
-Signor serio Blaine! Le va di venire alla mia festa, signor Blaine?- Esclamò ad un tratto la bambina, colta da un'idea folgorante. 
-Andiamo, Barbie, magari Blaine ha da fare e..-
-No, un momento. Quando sarebbe questa festa?-
-Uhm, sabato! Faccio tanti anni così!- Disse Barbra tutta sorridente mostrando la manina aperta su cui si potevano contare 5 anni, più un altro dito dell'altra manina.
-Wow sei proprio grande! Sarei davvero grato di venire, se i tuoi genitori sono d'accordo, ovvio.- disse poi guardando Rachel e Finn, per cercare l'approvazione dei due.
-Bhé, se al "signor serio Blaine" va bene per noi va bene!- Blaine rise per il nomignolo -Al signor serio Blaine va benissimo!-
E si salutarono, mentre Barbra urlava eccitata alla madre che il signor serio Blaine sarebbe venuto alla sua festa.

 

Quel sabato, così, Blaine si armò di un sorrisone ed un regalo per una bambina di sei anni, e si recò a casa Hudson-Berry.
Trovò la porta aperta, e così entrò, guardandosi intorno e chiedendo timidamente permesso. In quel momento arrivò Rachel, con un vestitino nero e i capelli piastrati per bene, ad accoglierlo.
-Blaine! Sei venuto! Oh, cos'è questo? Oddio, non dovevi grazie mille! Barbra, guarda Blaine cosa ti ha portato!- Disse la donna prendendo in mano il pacco che aveva Blaine e mettendolo in mano alla figlia, che lo mise sulla pila dei regali euforica. Rachel tornò dillà da Blaine per fargli fare il giro della casa. Arrivarono in cucina dove un gruppetto di ragazzi stava chiacchierando animatamente. E poi c'era un altro ragazzo che si stava versando un po' di cocacola nel bicchiere.
-Hey, Kurt. Guarda qui chi ti ho ripescato!- Disse Rachel richiamando l'attenzione di quel ragazzo.
Appena lui alzò gli occhi in quelli del riccio, Blaine per poco non svenì.
Kurt alzò gli occhi su di lui, scrutandolo. Evidentemente non se lo ricordava, ma come poteva pretendere che Kurt Hummel si ricordasse di uno come lui?
-Ehm, ciao sono Blaine non so se ti ricordi, il ballo di fine anno del primo anno...- 
-Aaah! Blaine...Blaine...- 
-Blaine Anderson, Anderson.- proclamò Blaine alzandosi gli occhiali sul naso e sorridendo nervoso. Kurt gli si avvicinò indicandolo. -BLAINE ANDERSON! Ciao! Come va la vita?- disse poi avvicinandosi e offrendogli un bicchiere di cocacola.
-Oh, bene, io, ehm si ecco, tutto bene grazie, te?- Blaine si maledì per l'ennesima volta della sua tremenda timidezza e guardò Kurt che alzava le spalle -Non c'è male, ma potrebbe andare meglio. Come mai sei qui? Cioè, non fraintendermi. Volevo sapere solo come fai a conoscere Rachel e tutta la combriccola.- Disse lui facendo un gesto con la mano che stava ad indicare la "combriccola".
-Sono un aspirante avvocato, e beh, la famiglia Hudson-Berry è venuta da me per un caso, non so se sai il fatto del vicino che li ha denunciati perché Barbra urla troppo, insomma cose assurde! E poi siamo rimasti in contatto.- sorrise e scosse la testa bevendo un sorso della sua bevanda e osservando Kurt che annuiva rassegnato. -E tu invece? So che tu e Rachel siete rimasti amici dal liceo, vivi qui?- Disse Blaine rigirandosi il bicchiere tra le mani. 
-Si, mi stanno ospitando molto gentilmente finché non trovo un lavoro un po' più redditizio.- Alzò le spalle e allo sguardo confuso di Blaine gli indicò i festoni attaccati sulle travi del soffitto. -Sono un decoratore, diciamo così. Ho scoperto questa passione quando ho organizzato il matrimonio di Carole e mio padre, ma non trovo molto lavoro, quindi...eccomi qui- disse alzando le spalle e sorridendo.
Blaine avrebbe voluto poter guardare quel sorriso per sempre. Barbra cominciò ad urlare cose tipo 'Io sono la regina! Ascoltatemi sudice schiave!' (aveva preso molto più di quanto sembrava dalla madre) così Kurt sospirò -È stato un piacere rivederti Blaine, ma credo sia meglio che io vada a dire a quella regina che se continua così le sudice schiave aka le sue amiche se ne andranno immediatamente. Ci vediamo, ok? Ciao.- disse sorridendogli e poi incamminandosi verso Barbra per dirle che non si faceva. Blaine sospirò, rivedere quel ragazzo era sempre un colpo al cuore.

 

-Si amore. Si, sta qui. Si probabilmente andremo al bowling, si, anche se siamo schiappe. Grazie Quinn! Sese, vediamo a casa. Salutami Beth, ti amo.- Puck sorrise e riattaccò il telefono dopo una telefonata con sua moglie, Quinn.
-Quinn ha ragione, Puck. Facciamo schifo a bowling dovremmo provare qualcosa tipo golf, baseball, tennis.- Disse Blaine prendendo un maglione colorato dalla pila su cui era riposto, in quel momento entrò un ragazzo altino, con i ricci biondi e l'aria un po' rimbambita. -Oddio Puck, eccolo.- Sussurrò Blaine all'orecchio dell'amico, che sbuffò.
-Blaine hai una cotta per quel ragazzo da due mesi circa, ti darai mai una mossa si o no?- disse guardandolo e alzandonle sopracciglia. Blaine continuò a maneggiare con i maglioni guardandolo. -Puck non so nemmeno se è gay, e poi anche se lo fosse lo sai come sono nelle relazioni amorose, rovino sempre tutto, lo guarderò da lontano e basta.- alzò le spalle per poi guardare il biondo, Jeremiah mettersi alla cassa e pagare gli ordini altrui. Blaine sospirò e prese Puck per un braccio portandolo fuori di lì, non voleva che quella tortura si prolungasse oltre. Entrarono in un bar del centro commerciale e si sedettero ad un tavolino.
-Amico, lo sai? Quinn stava vedendo qualche vestitino per Beth su internet, e ha trovato questa cosa del 'love coach' è figo, dovresti provarlo.- Disse Puck subito dopo aver ordinato, guardandolo. Blaine aggrottò le sopracciglia, tirandosi gli occhiali su sul naso e storcendolo. -Non so, mi sembra molto squallida come cosa...- disse lui, mentre ringraziava il cameriere per avergli portato il suo ordine.
-Andiamo! Ti ho anche stampato il bigliettino da visita, provaci!- Disse dandogli un piccolo pezzetto di carta su cui lesse "Tina Cohen-Chang", sospirando se lo mise in tasca, e Puck gli diede un pugnetto amichevole sulla spalla. -Grande, amico!-

 

-Kurt, seriamente grazie questa festa è stata...wow! Barbra sta già dormendo come un angioletto, non saprei come avrei fatto senza di te.- Disse Rachel buttandosi in un abbraccio sul ragazzo. -È il minimo che potessi fare...in fondo voi mi state ospitando qui da 4 mesi...a proposito di questo- disse lui facendo finta di nulla e mettendo a posto dei bicchieri. -Vedi...mi servirebbe altro tempo. So che avevo promesso di andarmene entro sabato, ma non sono ancora riuscito a trovare un buon appartamento, e non trovo nessun finanziamento, ti prego Rachiii- Disse guardandola con i suoi occhioni. La ragazza scosse la testa. -Kurt, io ti voglio bene da morire, sei il mio migliore amico da sempre praticamente, ma devi imparare a essere indipendente. È molto tempo che sei qui, non posso esserci sempre io a sostenerti, capisci?- Disse la ragazza, preda ad un momento di rabbia, mentre Kurt la guardava deluso. -E cosa dovrei fare?! Nessuno mi ha mai assunto, se non te. Vado a fare il barbone per strada? Dimmi tu.-
-No, ti trovi un altro lavoro magari. Uno che non comprenda la decorazione, è un campo difficile. Perché non provi tipo con il cameriere?- Disse Rachel alzando le spalle. Kurt la guardò spalancando la bocca incredulo. -Il cameriere?!-

 

-Buonasera, io sono Kurt e sarò il vostro cameriere qui da Starbucks, cosa posso portarvi?- Disse il ragazzo, forzando un sorriso mentre prendeva le ordinazioni di quei due ragazzi e le portava a Sugar. La ragazza lo guardò e sorrise, poi gli indicò un altro tavolo da servire -C'è il 7 che aspetta, vai a prendere la sua ordinazione!- Disse tutta euforica, ma come faceva?! Quella giornata era stata una delle giornate peggiori per il ragazzo, ed invece lei era sempre arzilla e pimpante, forse era dovuto al fatto che Sugar non era una ragazza così sveglia...comunque. Kurt si diresse al tavolo 7 come gli fu detto, e tirò fuori il libretto delle ordinazioni, alzando solo in quel momento lo sguardo. -Salve sono Kurt e-oddio Blaine!- Disse quasi urlando, e con la bocca aperta in un sorriso. Blaine, che stava leggendo il menu, non si era accorto di lui e così sobbalzò leggermente, per poi guardare in faccia il ragazzo e sorridere arrossendo. -Oh, Kurt, lavori qui?- Disse. Kurt sorrise annuendo -Bhé, si, vedi Rachel mi ha praticamente dato una scadenza per andarmene da casa sua, e se voglio un appartamento tutto per me devo fare più soldi. Ehm, diciamo che non è stata proprio una bella giornata. Mi si è anche fermata la macchina, non so come farò a tornare a casa oggi.- Kurt sbuffò giocando con il pulsantino della penna a scatto e Blaine si schiarì la voce -Posso, ehm, posso accompagnarti io, se vuoi...- disse timidamente.
-Lo faresti davvero?! Oddio sei il migliore! Però mi dispiace disturbarti io non vorrei vedi...ma se proprio insisti- concluse il ragazzo sorridendo. E così Blaine si era ritrovato di nuovo di fronte a casa Hudson-Berry, scendendo dall'auto per aprire la portiera all'altro ragazzo. -Uh, la tua fidanzata deve essere fortunata. Un gentiluomo d'altri tempi proprio!- Blaine rise arrossendo. -A parte il fatto che dovrebbe essere un fidanzato, e poi nemmeno ce l'ho, quindi...-
-Uh, giusto.- Kurt ridacchiò guardandolo e stringendosi nel giacchetto. -Bhè, e non hai un fidanzato, allora?-

Blaine scosse la testa -Non sono bravo in queste cose. Il mio amico Puck mi ha anche dato il numero di una love coach, ma mi è sembrato troppo squallido, quindi...eccomi qui!- ridacchiò e lo stesso fece Kurt, finché Barbra non spuntò fuori dalla porta d'ingresso della casa urlando il nome di suo “zio”. Blaine li guardò sorridenti, e dopo aver salutato entrambi entrò in macchina e ripartì.

 

Il giorno dopo Kurt arrivò prima allo Starbucks, e cominciò a parlare con Sugar, sempre pimpante come al solito. -Insomma mi hanno praticamente cacciato di casa, mi serve un altro lavoro! Dove lo trovo? Vado a fare il mendicante?- Sbuffò appoggiandosi al bancone e Sugar sospirò.

-OH! Fai una cosa, puoi provare a vendere i cappelli da baseball alle papere, so che gli piacciono molto.- Annuì convinta e Kurt sbattè la testa sul bancone, mugolando un “ahio”. Ed in quel momento, come se la botta gli avesse fatto venire un'idea, balzò in piedi.

-ODDIO CE L'HO, CE L'HO!- Disse quasi urlando.

-ODDIO KURT SE HAI IN MENTE DI FARE IL TRUCCATORE DI ROBERT PATTINSON TI PREGO PORTAMI CON TE.-

In quel momento Kurt avrebbe voluto affogarla nel caffè, ma si contenne e scosse la testa. -No, Sugar, ma conosco qualcuno che mi può aiutare. Da oggi in poi chiamami Kurt, il Love Coach!-

E così Kurt si mise a “studiare” tutto ciò che c'era da studiare sull'amore. Prendeva appunti, evidenziava tutto con cura, e beveva molto caffè. Kurt aveva avuto esperienze con i ragazzi, ovviamente essendo l'unico gay dichiarato di una città piccola quanto un buco di una serratura non aveva avute molte. Ma si poteva dichiarare abbastanza esperto.

Il giorno dopo si presentò allo studio legale di Blaine Anderson, e chiese permesso bussando.

Blaine si stupì di vederlo lì e si alzò immediatamente, sistemandosi occhiali e camicia.

-K-kurt, ciao. N-non ti aspettavo, in cosa posso esserti di aiuto?- disse facendogli segno di sedersi. Kurt però rimase in piedi stringendo al petto una bustina e un quadernetto.

-Passo subito al sodo, so che ti serve un Love Coach, mi hai detto di non essere proprio portato in materia, quindi, ho pensato di darti una mano.-

-C-cosa?!- fece Blaine, aprendo la bocca in una piccola 'o'

-Sarò il tuo Love Coach, a questa umile somma.- disse passandogli la bustina che dentro conteneva la somma che avrebbe dovuto pagare per ogni lezione. Blaine la scrutò. Era un futuro avvocato, i soldi non gli mancavano, ma trovava ancora ridicola la cosa del love coach, anche se era Kurt Hummel. Perciò sospirò e lo guardò, mentre Kurt si sedeva. -Sono 8 lezioni in tutto, e alla fine di quelle tutti i ragazzi di New York saranno ai tuoi piedi.- Disse sicuro, mordendosi un labbro. Blaine sospirò.

-Quando si comincia?-


NdA: Uhuhuh indovinate chi si è rifatto vivo?
MEEEEE IHIHIHIHIHI ok basta.
L'altro giorno ho rivisto questo film, e mi è sembrata un'idea davvero davvero carina, quindi mi sono detta, perché non farne una Klaine? E così... TADAA!
Questa storia la finisco eh, GIURO. Saranno 8 capitoli più epilogo e prologo, quindi in tutto 10. Gli 8 capitoli sono le lezioni che Kurt darà a Blaine, obvsly. Vabbè, il film è davvero carinissimo, se vi va vedetevelo, mi divertirò un sacco loool
Al prossimo capitolo!
Lucry

  
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