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Autore: Vale3    09/09/2004    6 recensioni
"Piangerò in eterno questo grande amore, le lacrime che sgorgheranno dal mio cuore ferito, non si esauriranno mai... e sarò costretto a patire le sofferenze di un'inferno d'amore per l'eternità... Solo tu, solo tu puoi risanare le mie ferite con il tuo canto angelico e i tuoi occhi di rugiada..."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con te

Mio piccolo raggio di luna

 

 

 

Eri veramente poco più di una bambina quando ti vidi per la prima volta.

 

Appena posai i miei occhi sul tuo tenero viso, avvertii una forte stretta al cuore, eri una meravigliosa presenza, che ispirava fiducia, incuteva sicurezza, ma anche che sprigionava gioia da ogni poro della sua candida pelle.

 

I tuoi occhi castani trasmettevano un coraggio così forte, che quasi non si addiceva a quel tuo bel visino leggermente lentigginoso, incorniciato da quei meravigliosi capelli che ti conferivano un’aria diligente e studiosa.

E proprio così eri…

 

…una brillante studentessa, una di quelle, come si dice…sì, modello…

Eri una fra tanti, in quel vasto atrio rumoroso.

Eri una fra i mille e più studenti di Hogwarts, ma irradiavi quella luce angelica che permetteva di distinguerti. Tutto intorno a te taceva.

Sembravi superiore; tutto quel frastuono non erano alla tua altezza, eri troppo garbata e bella.

 

Quella sera, quella sera che apriva le porte all’anno più bello della mia vita, non la dimenticherò mai.

Non credo che incontrerò mai un’altra creatura celestiale come te…

 

Era settembre, ma quella sera, soffiava un fresco venticello, mi ricordo ancora quando ti stringesti forte l’uniforme scolastica sulle spalle, per ripararti; come se un dolce soffiare avesse potuto distruggere tutto ciò che ti apparteneva, come se avesse potuto far cadere i petali della tua bellezza.

 

Il tuo sguardo pareva per un attimo perso nella vastità delle tue iridi innocenti, ma al tempo stesso combattive, e avvertii un brivido bollente percorrermi il corpo, quando per la prima volta, il tuo sguardo furbetto si posò su di me.

Lo distogliesti quasi subito, però, attirata dalla voce e dai gesti dei tuoi amici. Sentii un impulso di terribile abbandono…sembrava impossibile, ma mi eri già entrata nell’anima, catturando il mio cuore in una rete di oro e rose.

  

 

Era la nostra prima lezione.

Te la ricordi, amor mio?

Era il tuo terzo anno, ed io ero solo un tuo professore…

Già nei primi momenti mi diedi prova della tua grande bravura e intelligenza.

 

A dire il vero non rimasi stupito: ero sicuro delle tue doti fin dal primo momento che ti avevo vista.

Buffo, non credi?

Non sono mai stato sicuro di niente nella mia vita, nulla…beh, forse solo una cosa…già, solo una…

 

L’amicizia.

 

Ma questo è un altro discorso. E’  solo un altro scorcio della mia vita dannata.

Una vita, che però, è rinata nel momento stesso che ha incrociato i tuoi occhi; mi sono specchiato all’interno di essi, e solo lì ho potuto trovare quella pace che ha alleviato le ferite di un’esistenza intera…mio piccolo raggio di luna

 

Già, la luna…non auguro a nessuna creatura, bella o brutta, divina o infernale, di patire le sofferenze della mia vita…il Destino ha punito me, in qualche modo, per qualcosa che avrò commesso in qualche vita precedente.

 

Ma quale errore si può commettere, per ricevere una simile  punizione?

Vivere una vita a metà…la luna…

 

Rispondimi amor mio… rispondimi con la tua voce cristallina e rassicurante, dimmi qualcosa; qualsiasi cosa, solo la dolce melodia della tua voce, può lenire questo mio cuore ferito e macchiato della vergogna più grande per quelli come noi…

 

E’ il mio segreto, il mio terribile segreto, che imprigiona la mia anima nella cattiveria della bugia. Maledetto dalla luna.

 

Non sono degno di te; di poterti guardare, ammirare, non sono degno di poterti amare…anche se è un amore proibito e segreto…anche se è un amore che non finirà mai…

 

Ho temuto.

 

Ho temuto potessi scoprirlo, il mio orribile segreto.

Per mesi ho convissuto con quest’angoscia, ardendo ogni volta di più, un tuo sguardo, un tuo respiro, una tua parola…

 

Più il tempo passava, più restavo impigliato nella tua rete…

Più il tempo passava, più mi accorgevo di avere sempre più bisogno di te, come l’aria per respirare, come una droga…

 

A volte, stavo male; maledicevo il giorno in cui incrociai i tuoi occhi, il giorno in cui tu mi feci tuo, anche se inconsapevolmente, ovvio…

 

Piangevo.

 

Piangevo lacrime amare. In un certo senso mi ero fatto male da solo; non mi ero liberato della tua stretta, quando potevo ancora farlo, e ora, era troppo tardi…il mio cuore viveva solo in funzione della tua anima…amore mio…

 

Realizzavo con dolore l’imminente avvicinarsi della fine dell’anno scolastico per te, e la fine della mia vita…

 

Con te se ne sarebbe partito il mio cuore, lasciando un’anima ferita e vuota, un’anima che avrebbe patito all’infinito la mancanza del tuo amore…

 

Ma poi successe una cosa inaspettata, ma che io avevo sempre temuto…

 

Quella notte nella Stamberga Strillante…

 

Non feci caso a Sirius, a Harry, alla gamba di Ron, o ancora di più a Minus…

 

Quella notte venni a conoscenza della tua terribile scoperta…

 

Tu sapevi…

Sapevi…

 

Eri consapevole della mia licantropia…da molto tempo…

 

Eppure…

 

Eppure non mi abbandonasti…non me n’ero accorto…

Forse perché il tuo rapporto con me non era mai cambiato…

Forse perché, nonostante tutto, non mi guardavi con disprezzo, o distoglievi lo sguardo…

Forse perché, al contrario, mi fissavi con compassione e comprensione…

 

In un certo senso, sento di aver sempre saputo del fatto che tu eri a conoscenza…

 

Quanto mi sono dannato, mio piccolo raggio di luna…

 

Ma quella sera, quando mi dicesti quelle cose, non erano per me motivo di sofferenza, era piuttosto, come una confessione, un dolce canto liberatorio…che non teneva conto del contesto…

 

Quella notte mi sentii felice…le mie preghiere erano state esaudite, tu mi avevi capito…

 

Era la cosa che più aveva valore al mondo.

 

Perché sapevo che un nostro amore non sarebbe mai potuto nascere…mai…era impossibile.

Tante cose lo impedivano: tu non sapevi, non immaginavi neppure; l’età, la prima nemica…

 

Ma io ho sempre continuato ad amarti, sempre, e sempre continuerò a farlo.

 

Perché io sono Remus Lupin.

 

E perché ti amo, Hermione Granger.

 

 

F i n e

 

 

 

Salve a tutti, o popolo di lettori!  J

Allora, che ne dite? Ok, ok, lo so che non è per niente uno splendore, però ho voluto comunque pubblicarla…appunto per vedere cosa ne pensavate di una possibile storia così…

Vi prego RECENSITE, significherebbe davvero molto per me e la mia mente malata! Non vi costa nulla, vi prego!

Va beh, vi saluto…! Ciao ciao e alla prossima!!

 

 

 

Vale3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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