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Autore: Sikki    22/05/2013    0 recensioni
In quel momento aveva capito che non importava dove fosse, sarebbe riuscito sempre a tornare a casa ripensando a quella persona che gli scaldava il cuore...
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Home sweet home

Tornò nella sua stanza. Un hotel pieno di persone, pieno di occhi che ti scrutavano con sguardo critico per i tuoi troppi tatuaggi, persone sempre pronte a criticarti,  pieno di chiunque possa permettersi una camera lì...
Ma tremendamente vuoto per lui, per la sua anima stanca e distrutta dalle troppe promesse mai mantenute, dalle troppe bugie, dalle troppe parole non dette, dalle troppe urla laceranti...
Il tour lo stava distruggendo, gli stava strappando giorno per giorno l'anima e il cuore chiudendoli in uno scrigno di vetro lontano da lui che tanto ne aveva bisogno; ogni giorno, ogni serata, consumavano sempre di più il suo animo ormai dilaniato. Ma, la cosa peggiore, era la consapevolezza che nessuno l'avrebbe salvato, nessuno si sarebbe occupato del suo povere cuore ormai stanco.
Lasciò cadere il giubbotto di pelle sulla poltrona accanto al televisore per poi gettarsi scompostamente sul letto con la faccia affondata nel cuscino e le braccia abbandonate lungo i fianchi. Non aveva la forza di cambiarsi, di struccarsi, neanche di togliere le scarpe, non era più padrone del suo corpo. Si costrinse a cambiarsi i vestiti, indossava ancora gli abiti del concerto che, sudati, gli si appiccicavano alla pelle. Si alzò piano dal letto inciampando nelle lenzuola andando così a sbattere contro la porta del bagno riuscendo, per puro culo, ad aprirla senza catapultarsi sul pavimento rischiando di rompersi un polso. Tolse lentamente la maglietta puntellando poi le braccia sul piano del lavandino guardandosi distrattamente allo specchio con sguardo vacuo. La matita nera intorno agli occhi era tutta sbavata, gli occhi contornati da pesanti occhiaie, le labbra erano pallide e secche, i capelli castani completamenti arruffati e sconvolti. Era a pezzi...
Aprì il rubinetto dell'acqua fredda e, senza troppe cerimonie, ci infilò la testa sotto sperando di riprendersi un po'. L'acqua gli scorreva lungo il collo facendolo rabbrividire. Voleva tornare a casa, voleva ritrovare la tranquillità della sua vita ma, soprattutto, doveva ritrovare se stesso. Chiuse il rubinetto sfregandosi svogliatamente i capelli e il viso in un asciugamano per poi tornare in stanza e rigettarsi sul letto. Chiuse gli occhi, era completamente a pezzi eppure non riusciva a dormire, ogni volta rivedeva quegli occhi... Quei maledetti occhi verdi...  Stavano diventando una tortura, il suo peggior flagello, non riusciva a liberarsene. Ogni volta che credeva di potersi rilassare senza pensare a niente, quel verde smeraldo lo prendeva di sorpresa costringendo il suo cuore a morire ogni secondo di più...
Provò di nuovo, questa volta si sarebbe addormentato, ne era sicuro. Ma, come ogni notte ormai, la visione di quegli occhi gli rovinò i piani. Doveva risolvere quella situazione, doveva assolutamente farlo o avrebbe guidato dritto verso la propria autodistruzione.




Bussò completamente privo di forze alla porta appoggiandovi poi contro la testa aspettando che qualcuno gli aprisse. Non riusciva più a reggersi in piedi, il peso della sua anima lacerata era insostenibile, lo opprimeva togliendogli il fiato. Bussò un'altra volta tendendo un orecchio, sentiva dei passi leggeri provenire dall'interno della stanza più qualche sbadiglio e un "Arrivo..." Bisbigliato. Pochi secondi dopo la porta si aprì rivelando la figura pallida e semi- addormentata di Zacky che, stropicciandosi gli occhi, cercava di capire chi fosse il misterioso individuo accasciato contro lo stipite della porta.
- Vee, posso... Posso entrare?- domandò Brian staccandosi leggermente dal muro senza alzare lo sguardo dalla moquette rosso sangue del pavimento. Sapeva che, se avesse incontrato quegli occhi, proprio quelli, avrebbe firmato la sua condanna a morte.
- Oddio! Certo vieni qui! Jesus Christ, sembri un morto vivente, che ti è successo? - biascicò Vee richiudendo la porta alle sue spalle dopo aver fatto anatrare il chitarrista prendendolo per le spalle. Si sedette sul letto accanto a Brian che, appena aveva toccato il materasso, era crollato. Gli scostò dolcemente una ciocca di capelli dal viso scoprendo i suoi meravigliosi occhi color cioccolato credendo di riuscire così a osservarli in tutta la loro bellezza, ma Brian li teneva chiusi, serrati, come se non volesse mostrargli i propri sentimenti. Aveva un aspetto distrutto, la pelle aveva perso la sua abbronzatura naturale,  il viso era segnato da profonde occhiaie... Persino i tatuaggi sembravano essersi sbiaditi.
- Che succede Bri? - gli chiese dolcemente stendendosi al suo fianco. Sentì il moro fare un profondo respiro per poi voltarsi nella sua direzione senza però aprire gli occhi.
- Io... Non ce la faccio più Zee. Sono a pezzi, questo tour mi sta distruggendo - cominciò Syn guardando il soffitto.
- Siamo tutti stanchi Bri, ma tu... Tu sei distrutto, completamente a pezzi. Che ti sta succedendo? - Zacky riusciva a capire sempre tutto, aveva una specie di potere paranormale, un sesto senso, era un po' come Jimmy, un solo sguardo e ti leggeva come un libro... Ecco perchè Brian non voleva guardare Zacky negli occhi, sarebbe stata la sua rovina.
- Sono settimane che non riesco a chiudere occhio, ogni volta che provo a dormire non ci riesco, ci provo e riprovo continuamente, ma è tutto inutile! E, sai qual'è la cosa peggiore? È tutta colpa tua Zack! -ringhiò il moro esasperato senza staccare un secondo gli occhi dal soffitto.
Zacky scattò a quelle parole. Colpa sua? È per cosa?! Tutto quello che aveva fatto era stato aiutare il suo migliore amico!
- Colpa mia? - sussurrò Vee voltando la testa verso l'amico aspettando che andasse avanti.
- Si Zackary, colpa tua. Ogni volta che chiudo gli occhi la tua immagine affiora alla mia mente, i tuoi occhi verdi mi tormentano, sono diventati la mia ossessione, non so più cosa fare. Sei diventato il mio chiodo fisso, non riesco a pensare ad altro se non a te in centinaia di situazioni diverse, dai live a quando dormi tranquillo sul tourbus, quando hai quel l'espressione assorta mentre suoni, così tremendamente bella e concentrata da farmi perdere il controllo! - Brian aveva trovato il coraggio di guardare Zacky negli occhi mentre gli rivelava quelle cose, ad un certo punto gli mancò persino il fiato. Il viso di Vee era impassibile, non tradiva alcuna emozione, sguardo di ghiaccio...fece pentire subito il moro di aver detto quelle cose.
- Forse... Forse è meglio che vada - sussurrò Syn alzandosi lentamente dal letto. In quel momento si sentiva ancora piu impotente di prima, completamente svuotato, come se qualcuno gli avesse scavato nel petto con un cucchiaino strappandogli anche l'ultimo pezzettino di cuore, l'ultima speranza che gli era rimasta.
- Ho solo bisogno di tornare a casa, dimentica quello che ti ho detto Z... - era ormai davanti alla porta quando, prima che riuscì a finire la frase, si ritrovò le labbra di Zacky premute sulle sue. Erano così delicate e morbide da togliergli il fiato. Vee gli fece appoggiare delicatamente la schiena alla porta per poi continuare a baciarlo ancora e ancora. Brian era rimasto un attimo spiazzato dalla situazione, ci aveva messo un po' a collegare tutti i pezzi, ma alla fine mandò tutto affanculo concentrandosi solamente su Zacky.
In quel momento aveva capito che non importava dove fosse, sarebbe riuscito sempre a tornare a casa pensando a quella persona che gli scaldava il cuore...

 

 

 

 

 

 

 

 


Ehi followers! (Scusate ma ho imparato ad usare Tumblr)
Sono tornata alla riscossa con una nuova shot, una Synacky, come tutti avete potuto notare...
Beh, non ho molto da dire, solo... Non mi distruggete Syn semmai vogliate recensire, so che tutti ve lo immaginate come un uomo forte, ma credo che tutti arrivino ad un punto in cui tutto il mondo che si erano creati cada loro addosso senza lasciar via di scampo.

Buoni incubi a tutti * 

  
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