Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: miin    23/05/2013    3 recensioni
Quando si trattava di far visita, era quasi sempre Kuroko ad andare da Kagami, e difficilmente mai il contrario.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note della traduttrice (Graffias): questa storia è stata tradotta dall’inglese, potete trovare l’originale qui :) [Permesso ottenuto]
Un sentito grazie a Inessa, che mi ha aiutata e betata supportandomi in questa mia nuova avventura (?) con le traduzioni!
 
Note dell’autrice: non ho molto da dire questa volta otl, a parte il fatto che i miei kagakuro feels hanno avuto la meglio su di me mentre stavo provando a studiare -3-
 
 
 
 
 
 
Quando si trattava di far visita, era quasi sempre Kuroko ad andare da Kagami, e difficilmente mai il contrario.
 
E la ragione era abbastanza semplice: Kagami viveva da solo, e i due potevano fare qualsiasi cosa loro piacesse fra le mura del suo appartamento. Potevano fare qualsiasi cosa volessero senza avere la preoccupazione che qualcuno li interrompesse(salvo sporadiche visite di Alex).
 
Il punto principale era che a casa di Kuroko, con la famiglia di Kuroko in giro, di sicuro non si sentivano molto incoraggiati a fare cose.
 
Ai genitori di Kuroko piaceva apparire dal nulla, cosa che Kagami onestamente avrebbe dovuto aspettarsi. Era stato assolutamente terribile quando li avevano quasi sorpresi a pomiciare, con lui che tratteneva con possessività loro figlio contro il muro della sua stanza. Dopodiché era diventato troppo nervoso e agitato per stare accanto ai genitori di Kuroko.
 
Comunque, la nonna di Kuroko era quella che lo terrorizzava di più, perché ogni volta che compariva aveva sempre un certo luccichio negli occhi, come se sapesse.
 
A Kagami piaceva davvero la casa di Kuroko. Era sorprendentemente ampia, c’era spazio per fare più cose, all’opposto dell’appartamento di Kagami, il quale, sebbene anch’esso spazioso, era limitativo.
 
Così, naturalmente, quando Kuroko l’ha invitato a stare da lui il weekend, dopo avergli spiegato che la sua famiglia sarebbe stata fuori casa per una gita, ha accettato grato.
 
Si fa vedere venerdì sera, poche ore dopo gli allenamenti di basket, con una borsa appesa alla spalla e un pallone da basket sotto braccio. A Kuroko, l’aspetto di Kagami sembra riflettere quello di un bambino sovraeccitato.
 
"È passato del tempo da quando sono stato qui l’ultima volta…" dice Kagami sovrappensiero mentre cammina per il soggiorno. "Sicuro che non mi stai prendendo in giro? Non vorrei vedere i tuoi genitori sbucare dal nulla…" gli dice minaccioso lasciandosi cadere sul divano. Kuroko sorride dolcemente.
 
"Non sono così cattivo, Kagami-kun. I prossimi due giorni saremo da soli," replica, e Kagami pensa che sia la miglior cosa che gli abbia detto in tutta la settimana.
 
Kuroko sussulta appena quando all’improvviso si sente strattonato per il polso e spinto giù sulle gambe di Kagami.
 
"In questo caso, per prima le cose importanti," ghigna Kagami, guardando soddisfatto l’espressione di Kuroko prima che le loro labbra si incontrino.
 
Kuroko pensa, mentre gli artiglia la maglia e fa del proprio meglio per prendere fiato, che invitarlo sia stata di sicuro una buona idea.

 
——————————————-

 
Quando Kuroko si sveglia, è confuso dall’inusuale profumo di cannella e patate fritte, perché è qualcosa che sua madre non ha mai provato a cucinare per colazione, finora. Quando apre gli occhi del tutto, ricorda di colpo che la sua famiglia è in gita e che chi sta cucinando è Kagami, la persona che più adora al mondo.
 
Cammina piano verso la cucina per vedere Kagami, che sta fischiettando un motivetto orecchiabile facendo frittelle di patate ai fornelli. Kuroko sente gli angoli della propria bocca curvarsi all’insù, perché Kagami non si è ancora accorto della sua presenza e perché pensa che potrebbe sembrare abbastanza carino come casalinga.
 
"Buon giorno, Kagami-kun," dice abbracciandolo da dietro. Kagami sussulta forte sorpreso, prima di voltarsi a fissarlo, accigliandosi in una smorfia.
 
"Tu… non fare una cosa simile mentre sto cucinando. Potresti bruciarti," sospira, ma a ogni modo si abbassa e strofina il naso sui capelli di Kuroko, e Kuroko pensa che tutto sia perfetto.
 
Dopo un pasto a base di toast francesi alla cannella e frittelle di patate, i due vanno al supermercato per comprare gli ingredienti per il pranzo che, ovviamente, preparerà Kagami. Mentre osserva Kagami mettere una confezione di uova nel cesto prima di riguardare la lista della spesa, Kuroko non può fare a meno di pensare che sembrano due sposini. E quando Kagami nota la faccia arrossita di Kuroko e gli chiede cosa c’è, lui gli dice all’istante "nulla". A sua insaputa, Kagami sta pensando la stessa cosa.
 
La loro giornata trascorre in qualche modo dolce, quieta e pacifica. Dopo pranzo vanno a giocare a basket, e quando finiscono tornano a casa di Kuroko per riposare e fanno i turni per il bagno.
 
"Kuroko, puoi tenermi questo finché non avrò finito il bagno?" chiede Kagami, lanciandogli la collana a cui è assicurato il suo anello. Kuroko si pietrifica, perché anche se prima d’ora l’ha già tenuto fra le mani, ha l’impressione che il metallo gli stia bruciando la pelle, perché la possibilità di perderlo lo rende estremamente paranoico.  
 
Pondera di posarlo sul tavolino da caffè, ma il pensiero che scompaia in qualche modo lo spaventa. Quando opta di stringerlo nel pugno, non può fare a meno di sentirsi ancora più inquieto. È una delle cose più preziose che Kagami possieda, e sa che se lo perderà di vista possibilmente sarà odiato per sempre.
 
"Kagami-kun," Kuroko lo chiama prima che entri nel bagno. Lui si volta, inarca un sopracciglio prima di dire "Sì?"
 
Kuroko si agita sul posto, e quella rara dimostrazione di nervosismo basta a Kagami per ritornare da lui. "Cosa c’è?" domanda, posando una mano sulla guancia di Kuroko.
 
"L’anello di Kagami-kun… in qualche modo ho l’impressione di poterlo perdere" decide di ammettere onestamente. Kagami è sorpreso da quell’affermazione, perché non pensava che qualcosa del genere potesse preoccupare Kuroko così tanto.
 
Incrocia le braccia al petto, pensieroso. "Allora…" Kagami prende la collana dalle mani di Kuroko, prima di aprire il gancetto e far scivolare fuori l’anello. C’è una traccia di evidente confusione sul viso di Kuroko mentre Kagami prende la sua mano.
 
"Ecco," dice Kagami, infilando l’anello in una della dita magre di Kuroko. È l’anulare, e quando Kuroko sbarra gli occhi, Kagami dice subito "Co-così non lo perderai".
 
Prima che Kuroko possa mormorare una parola, Kagami posa la catenella sul tavolo e corre all’impazzata verso il bagno. Il rossore delle sue orecchie certamente però non passa inosservato a Kuroko, che arrossisce appena a propria volta e stringe uno dei cuscini del divano nel tentativo di calmarsi.
 
I suoi occhi si fissano senza volerlo sull’anello al dito, e l’urgenza di correre in tondo in imbarazzo non è mai stata così forte.
 

——————————————-

 
La domenica trascorse quasi allo stesso modo del giorno precedente, e quando i due si ritrovano ad appisolarsi in soggiorno sul divano dopo altri allenamenti di basket, Kagami all’improvviso propone un’idea.
 
"Kuroko," Kagami parla strascicato mentre stringe pigramente un braccio intorno al ragazzo. "Hm?" Kuroko mormora di rimando, con occhi aperti e respiro regolare.
 
"Dopo il diploma, andiamo a vivere insieme…" Kagami dice, prima di ripensarci.
Kuroko sbarra gli occhi, perché questa è l’ultima cosa che si sarebbe aspettato gli dicesse.
 
Sa che il loro diploma è ancora lontano, e nel frattempo la loro relazione potrebbe non essere più la stessa. Ma non può negare il battito accelerato del suo cuore, o la felicità che minaccia di fargli esplodere il petto.
 
Sorride dolcemente mentre si accoccola fra le braccia di Kagami e, decidendo di preoccuparsi dei piccoli problemi più tardi, sospira un quieto "Okay," prima di addormentarsi.
   
 
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