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Autore: beuzza_horan    23/05/2013    2 recensioni
una ragazza, che vive in un orfanotrofio, riesce finalmente a trovare lavoro dove non si sarebbe mai aspettata: al castello della regina... qui riuscirà a trovare fin da subito un'amica, cameriera come lei, e piano piano farà nuove amicizie fino a trovare il suo primo, vero amore e la sua famiglia... durante la storia si susseguiranno cose strane e divertenti!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’LL BE YOUR KATE AND YOU’LL BE MY WILLIAM:
“Saremo sempre insieme non preoccuparti. Sarò sempre al tuo fianco non preoccuparti. Il ciclo non finirà mai sappi solo che ci rincontreremo. E saremo sempre insieme, per sempre e oltre.” Sono queste le parole che ultimamente mi circolano in testa, non riesco a pensare a nient’altro. Sono queste le parole che mi disse mio fratello prima di scomparire oltre quella porta insieme a mia mamma. Da quel maledetto 10 dicembre 1999, non ho più rivisto la mia famiglia.
È da quando ho 4 anni che sono in un orfanotrofio. E’ stato la mia famiglia da sempre, dato che non ne ho mai avuta una vera, e mi ha aiutato moltissimo a crescere anche se avrei preferito avere i consigli di mamma, le sgridate di papà per i ragazzi e i litigi tra fratelli, ma finalmente ho 18 anni e posso uscire di qui.
Suor Domenic mi ha trovato un lavoro e devo solo seguire le indicazioni scritte su questo foglio di carta per arrivare alla casa.
Sto camminando per le affollate strade di Londra da quasi un’ora e pure mi sembra di non arrivare mai. Mi mancava girare, assaporare il profumo del pane appena sfornato di mattina, guardare la gente correre di qua e di la perché è in ritardo per il lavoro o per la scuola. Alzo gli occhi dal foglietto e mi soffermo a guardare la casa che si presenta davanti ai miei occhi, che più che casa è un castello, ma nel vero senso della parola. Dopo un po’ che metto insieme informazioni capisco che è il castello della regina di Londra. Quella regina. La regina Elisabetta II. Sul foglietto c’è scritto che la casa è questa, ma mi sembra un po’ improbabile, comunque decido di suonare.
-si chi è?- una voce dietro al citofono richiama la mia attenzione che si era persa (per la seconda volta) a fissare quella meraviglia di castello
-ehm… sono la signorina Johnson, mandata qui da Suor Domenic-
-ah si prego, le apro il cancello-
Ok. Calma April. Fai un respiro. Entro dalla porta principale del palazzo e mi ritrovo davanti una signora molto elegante, con i capelli biondi tirati indietro da una coda e un paio di occhiali neri ,appoggiati sul suo piccolo naso, che mi impediscono di vedere i suoi occhi.
-allora lei deve essere la signorina April Johnson giusto?- mi chiede lei cominciando a camminare e facendomi segno di seguirla. Cosi la seguo e annuisco per risponderle alla domanda.
-adesso la porterò da Cheryl che le spiegherà cosa dovrà fare qui per noi capito?- mi guarda come se io non avessi capito niente. Il fatto è che ho capito benissimo tutto, però non mi rendo ancora conto che io sia qui, dentro il castello della regina. È un sogno. Smetto di pensare e rispondo alla signora, che non so ancora il suo nome adesso che ci penso. No ok devo smettere di pensare.
-si si ho capito-
-benissimo eccoci arrivate lei è Cheryl- detto questo gira i tacchi e se ne va, senza neanche salutarci, lasciandoci sole.
-piacere- mi tende la sua mano, scuotendo i suoi lunghissimi capelli biondi e guardandomi con due occhioni verdi.
-April-
-allora April, noi due siamo le cameriere della regina-
-e quali sono i nostri compiti?- le chiedo io molto curiosa
-be semplice, tutto quello che ci ordinano: servire, pulire le stanze, occuparci dei bisogni della regina e molti altri-
Cosi ci incamminiamo verso la stanza della regina, la prepariamo e la puliamo per il suo ritorno al castello.
…..
Sono le 18.00 e ancora non è arrivata. Stiamo aspettando tutti nella sala davanti alla porta di ingresso da almeno un’ora e ci stiamo girando i pollici. Ho conosciuto già anche gli altri dipendenti e devo dire che sono tutti molto simpatici tranne Karen, la segretaria, quella che mi ha “accolta”.
-sta arrivando tutti in fila e zitti- arriva correndo Leopold, il maggiordomo, dalla porta. Corriamo tutti verso il centro della sala e ci mettiamo in fila. Nella sala cala il silenzio appena sentiamo la porta aprirsi lentamente, e dopo poco tempo, vediamo uscire l’autista con tutte le valige della regina e subito dietro di lui la donna in questione.
-oh Nicholas ora può andare- l’autista appoggia le valige sul pavimento della sala e con passo svelto esce dal castello chiudendosi la porta alle spalle.
-bene…-comincia la regina –adesso che sono arrivata potete riprendere i vostri lavori- ci stavamo tutti per girare (per tornare a lavorare), quando la regina ci blocca.
-aspettate, dovete sapere che domani arriveranno i miei nipoti dalla Danimarca e alla sera faremo una festa in loro onore quindi dovrà essere tutto perfetto-
……
Sono stesa sul mio letto e sto cercando di dormire. Sono le 12.00 e io sono ancora sveglia, mentre Cheryl nel letto di fianco al mio dorme già beata. Stanca di rigirami nel letto decido di alzarmi. Mi infilo le pantofole e una mega felpa, poi esco dalla stanza e silenziosamente chiudo la porta dietro di me. In punta di piedi giro per il castello in cerca di un posto tranquillo, quando vedo una porta che porta su un balcone cosi decido di aprirla. Il cielo è pieno di stelle tutte di diversa grandezza. Ogni notte, in orfanotrofio, andavo nel tetto e guardavo le stelle. La stella più luminosa era la mia famiglia a cui io raccontavo la mia giornata e, può sembrare assurdo, ma quando le cantavo una canzone mi sembrava che si illuminasse sempre di più. –ciao fratellino, sai in questi giorni ho in mente sempre le tue ultime parole “saremo sempre insieme non preoccuparti” ricordi? “sarò sempre al tuo fianco non preoccuparti” be io non le ho mai dimenticate e tu invece?. Mamma ricordo ancora il profumino di marmellata al mio ritorno da scuola, il profumino dell’ultima torta che hai preparato per me, il tuo ultimo abbraccio cosi caloroso e accogliente. Papà “4 a 0” ricordi? Il nostro ultimo punteggio a calcio io 4 e te 0, vincevo sempre contro di te anche se adesso mi rendo conto che forse mi facevi vincere per vedermi felice. Sapete famiglia io mi ricordo ancora tutti i minimi particolari della mia vita passata con voi, mi mancate molto e lo so che voi forse non volete sapere niente di me visto che mi avete lasciata in un orfanotrofio.- BOOM.. un tonfo mi fa voltare ma non vedo niente e nessuno cosi continuo a parlare con la mia stella. –be vi ho detto tutto, quindi se volete vi canto una canzone? Si? allora canto- mi schiarisco la voce e comincio a cantare -In my memory 
All the small thing 
like daggers in my mind... 
In my memory 
while my head bleeds 
the word I'll never find 
that I always mean to say to you I can 
'Cause you turned your face 
and now I can't feel you anymore 
Turn your face 
so now I can't see you anymore 
Walk away 
until you're not standing out my door 
Turn your face, walk away 
and stay... 
Turn your face- queste parole mi rispecchiano tantissimo è strano come una canzone possa rispecchiarmi in tutto, ma è proprio cosi. –allora famiglia io adesso vado a dormire che oggi arrivano i nipoti della regina e..- BOOM un altro tonfo, mi giro ma non vedo ancora nessuno cosi spaventata concludo la frase e me ne torno nella stanza, che da ora in poi sarà camera mia.
  
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