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Autore: Teal Eyes    24/05/2013    1 recensioni
Ho pensato tanto se pubblicare o no questa storia, ma alla fine l'ho fatto e credo sia stata la scelta giusta. Spero vi piaccia :)
Dal testo:
"Non è cambiato niente da allora: i monti sono ancora lì, le tortore continuano a volare indisturbate ed il paesaggio è sempre mozzafiato."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CIO' CHE DI PIU' BELLO

 


Credevo che i monti che vedevo dalla mia camera fossero ciò che di più bello potesse esistere al mondo. Ogni mattina, aprendo la finestra, scorgevo in lontananza una linea blu all'orizzonte. Riuscivo persino a vedere le case, alcuni alberi e i pali della luce. Qualche volta una tortora volava nel panorama, ma non distoglieva l'attenzione dal paesaggio, solo si aggiungeva come elemento e in meglio. Mi perdevo proprio, appoggiata con una guancia sulla mano, affacciata verso il cortile ad ammirare quella meraviglia.

Non è cambiato niente da allora: i monti sono ancora lì, le tortore continuano a volare indisturbate ed il paesaggio è sempre mozzafiato. Io, però, ho conosciuto i tuoi abbracci. Ecco cosa c'è di diverso: ciò che di più bello può esistere al mondo io l'ho ritrovato nei tuoi abbracci.

E' capitato solo due volte in più di un anno: la prima volta non me la scorderò mai, la seconda è stata una formalità.

Quel giorno piangevo, ho fissato i tuoi occhi e mi hai abbracciata. Certo, te l'ho chiesto io, ma non potevo più resistere, quelle braccia erano troppo vicine. Sentivo il bisogno di un tuo abbraccio, nonostante ancora non lo conoscessi sapevo che poteva salvarmi ed ora non posso farne a meno. Bramo quegli abbracci come un bambino le caramelle. Ho stretto forte, tanto che hai lanciato un piccolo grido strozzato, ma io mi sentivo al sicuro lì. "Il posto perfetto" mi dissi. Caldo, accogliente, protetto. Tutte le paure erano sparite ed io ero rinata e mi batteva forte il cuore. Ero lì, rilassata, tranquilla e un po' felice. Tutte le volte che ci ripenso mi riprende a battere forte il cuore.

La seconda volta ho rubato un tuo abbraccio appena sono entrata nella stanza. Mi sono letteralmente catapultata fra le tue braccia ed ho stretto forte. Ancora una volta e questo perché non voglio perdere quegli abbracci e non voglio perdere te.

Ora, tutte le mattine, volgendo lo sguardo ai monti, collego il cielo e le vette ai tuoi abbracci; penso che siano così vicini eppure così lontani, destinati a non sfiorarsi mai. I tuoi abbracci sono pericolosi per me, più ne ho e più ne ho bisogno: impossibili. Eppure continuo a pensare che siano meravigliosi.

Come ti ammiro! Riesci sempre a tirami su il morale strappandomi un sorriso. Può essere anche una battuta da quattro soldi, una di quelle da mettersi le mani nei capelli, ma detta da te farà sempre ridere almeno un po', semplicemente perché esce dalla tua bocca e prima è stata pensata dalla tua mente.

Finora hai sempre tenuto una porta aperta per me ed io all'inizio ero così terrorizzata di entrare. Mi fermavo sulla soglia, sbirciavo un po', ti salutavo e ritornavo sui miei passi. Per una volta, però, mi sono buttata. Non me ne pentirò mai.

C'era il mondo in quegli abbracci.

 


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