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Autore: drummatic    24/05/2013    3 recensioni
La musica stava salvando Niall Horan, giorno dopo giorno.
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© per favore, non copiate.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Music saved me from tears.

"una lacrima ha radici più profonde di un sorriso"

Mullingar, cittadina piovosa e verde dell’Irlanda, e i suoi cittadini, persone chiassose e divertenti, non erano a conoscenza che, tra quelle strade, fosse nato e cresciuto uno dei talenti più grandi che la musica avesse potuto desiderare.
Niall Horan, ragazzo solare e sorridente, aveva vissuto nella verde e piovosa città di Mullingar per ben diciannove anni.
Sorrideva, sempre e comunque, ma era colui che più profondamente aveva provato il dolore.
Sin da piccolo si era sentito sottovalutato, poco apprezzato, sempre lasciato da parte, in ombra. Gli sembrava di essere sempre ‘lo sfondo’ di qualcosa, mai ‘il primo piano’.
Niall credeva di essere un buono a nulla, uno di quei brutti scherzi che la natura si divertiva a giocare ai meno fortunati.
Niall si sentiva tremendamente sbagliato.
E cosìsiera chiuso in se stesso, sempre di più.
E piangeva, tutte le sere.
Poi, quando la mattina si svegliava sorrideva, come se niente fosse successo la notte prima, come se quelle lame taglienti che i pensieri creavano e che conficcavano nel suo cuore non fossero mai esistite.
E così passava l’intera giornata: sorridendo costantemente, come per mostrare a tutti quanto fosse felice.
E ci aveva anche provato ad essere felice. Aveva cercato di apprezzarsi di più, tagliando i capelli, curando di più l’aspetto fisico, ma non era riuscito a risolvere niente.
E la sera ricominciava la stessa routine: piangere, piangere e ancora piangere fino ad addormentarsi.
E il giorno dopo via, di nuovo sorrisi, e poi di nuovo pianti. E così per numerosi anni.
All’età di quindici anni, tornando da scuola aveva salutato la vicina con l’ennesimo sorriso, quando lei gli era andata incontro dicendogli:
“oh caro, volevo darti una cosa, prima di partire…”
“partire?” aveva pensato tra se e se Niall. Non era al corrente che signora e signor Smith si stessero trasferendo. O forse lo sapeva, sicuramente la madre glie lo aveva detto, ma lui non aveva ascoltato le sue parole.
“di cosa si tratta?” aveva chiesto quindi, veramente curioso.
La donna si era allontanata, si era diretta verso il portico, e, chinandosi, era poi tornata dal ragazzo.
“una chitarra?” aveva domandato lui, sorpreso, guardando bene l’oggetto che aveva tra le braccia.
“era di Jack, ma ormai lui è grande, e al College non gli serve più…e tu sei un così bravo ragazzo, voglio che la tenga tu….”
“non so veramente come ringraziarla ma…non so se posso accettare…e poi non sono capace”
“bhè, sarà una spinta in più allora….cerca di stare bene” gli disse, scrutandolo attentamente negli occhi.
E a Niall era sembrato come se la signora Smith fosse a conoscenza di tutto. Come se lei sapesse dei suoi pianti notturni, e del suo continuo sentirsi inopportuno.
Così aveva ringraziato ed era rientrato in casa.
Quella sera aveva acceso il computer ed aveva cercato dei corsi online per imparare a suonare. Era stato con lo sguardo fisso e concentrato sullo schermo del computer fino a notte fonda, e, alla fine, stanco, si era addormentato, senza versare una lacrima.
E così le settimane a seguire. Niall studiava, imparava, sperimentava ma soprattutto non piangeva.
La musica lo stava salvando, giorno dopo giorno.
E così era andato avanti, per alcuni anni.
All’inizio era stato difficile perché l’impulso di scoppiare in lacrime era forte, ma, con fermezza, afferrava la chitarra ed iniziava a strimpellare qualcosa, e così le brutte sensazioni passavano.
E così, ogni volta che sentiva il bisogno di sfogarsi suonava.
E così era riuscito a dimenticarsi come si facesse a piangere.
Ci aveva anche riprovato, una volta, ma sembrava come se avesse già esaurito tutte le lacrime a disposizione.
Però si era anche reso conto che col tempo suonare era diventata una passione, non solo una necessità.
E bisognava ammettere che Niall con la chitarra se la cavasse davvero bene.
E così le strade di Mullingar, piovose, umide e verdi continuavano ad ospitare uno dei più grandi talenti che la musica avesse potuto desiderare.
Sembrava come se, da quando lui aveva ricominciato a ‘vivere’ anche la città fosse rinata.
E così Niall si era messo alla ricerca della sua strada e l’aveva trovata.
Il suo futuro era insieme ad altri quattro ragazzi, sopra un palcoscenico, a cantare e suonare, come solo cinque fratelli legati dalla musica sanno fare.

 "chi ha da fare non ha tempo per le lacrime"

~

 

AAAAllora non so da dove mi esce 'sta cosa. 
però mi è piaciuto scriverla e mi ci sono impegnata. 
spero che anche a voi, leggerla sia piaciuto. 
vorrei ringraziare quelle che recensiranno...anche se so che saranno poche...e anche le lettrici silenziose.
però mi farebbe piacere avere un parere di tutti...quindi recensite se vi va :-) 
vi lascio qualche gifffuzzaaaa jgehjtg 
(scusate se questo spazio è in corsivo ma non mi si toglieva :cc ) 

un baciooo
#ehishrader 
(che voleva cambiare nick in 'thanksnialler' ma poi ha cambiato idea lollino)

 
  
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