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Autore: Angela Albano    24/05/2013    1 recensioni
Sono l'essenza della vita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita... la gente non sa nulla della vera vita, non l'ha mai vissuta profondamente, poiché non sa cosa sia la pace.
Io sono la verità! La liberazione!
Eppure, tutti hanno paura di me, persino Cristo... per istanti, fui il suo incubo peggiore.
Di me temete il nome, solo quello... me ne hanno affibbiati tanti e tutti inquietanti. Bisognerebbe pensare a me come un filo conduttore che trasporta in un regno sconosciuto, inesplorato, dove tutto ha un inizio e non più una fine.

Tutti si consolano pensando che i propri defunti rivivono nei loro ricordi. Bazzecole... i morti sono con me, in una dimensione che i viventi non possono oltrepassare. E poi, "defunti", anche questo nome è inquietante, ma che cavolo! Tutto ciò che mi riguarda lo è! Dicevo: altro che defunti, si divertono come matti, specialmente gli anziani che si sentono rinvigoriti, me ne ritrovo tanti. I giovani invece sono pochi: da me, purtroppo, si giunge in tarda età (non sempre sia chiaro), ma dovrebbero "morire" prima loro. La disperazione di perdere un ragazzo nella vita terrena, lacera totalmente le famiglie. Se solo pensassero che i loro cari giungono nel mondo della salvezza, della "non morte"... ma non dico nulla, non posso espormi più di tanto... sono e devo restare un mistero.

Ritorniamo alla paura, al timore che incuto. È la vita che fa paura: le sofferenze, le malattie, le guerre, le carestie... tutte le brutture le potete trovare in lei, mentre io vi libero da tutti questi mali. Pensateci: io vi libero dall'agonia mentre la sofferenza più atroce vi sta lacerando. Naturalmente non potete sapere che anch'io dono la gioia, che posso regalare quei momenti estasianti che nel corso della vostra esistenza provate.
Quali momenti? Beh, dovete trapassare per darmi ragione, per sapere qual è la vera vita, che il riposo eterno non esiste.

Il problema per me è sempre stato il nome e l'immagine che mi hanno affibbiato: sono certa che se mi fossi chiamata "Candida" e non mi avrebbero immaginato con una falce impugnata, con un viso scheletrico ghignante, le cose sarebbero state diverse. La curiosità di dipartire avrebbe colto tutti e, di sicuro, avrebbero dovuto emanare una legge per non far suicidare le persone, oppure, inventare una tassa contro possibili imbrogli a mio danno.
Com'è ingiusta la vita eh? Con me lo è sempre stata, e comunque, non si può avere tutto da lei... naturalmente da me sì, poiché io sono la sua essenza vitale.

  
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