24/05/2013
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And she broke my heart.
Cammino lentamente, nell'oscurità della notte. Le strade sono deserte, non una persona, non un animale è nelle vicinanze. Il silenzio mi circonda, mi opprime. Continuo a camminare, diretto verso il punto di incontro prefissato. Osservo il cielo mentre avanzo a piccoli passi, la luna perfettamente piena brilla nel cielo e rischiara flebilmente le nuvole che la circondano. Mantengo lo sguardo alto, penso a ciò che sta per accadere. Le membra si contorcono, lo stomaco è in subbuglio. Sto per incontrarla, dopo anni di lunga ed insopportabile attesa. Accelero il passo, non voglio arrivare in ritardo. Intorno a me, solamente alberi di ogni genere. Mi blocco all'improvviso, sto facendo la cosa giusta? Non riesco più a pensare razionalmente, penso solo al fatto che ci incontreremo nuovamente, che rivedrò il suo viso, che potrò accarezzarle le gote, così come accadeva anni fa, e così continuo, mi avvicino sempre di più. Mi stringo nel mantello che mi copre le spalle, l'inverno sta arrivando. Un vento gelido si insinua fra i miei capelli, sotto la pelle, causandomi un brivido lungo tutta la spina dorsale. Un secondo brivido si impossessa di me, ma questa volta non è il freddo ad averlo causato, è nuovamente il pensiero di lei, del suo viso dolce, dei suoi occhi castano profondo, e di noi, finalmente insieme. I miei passi sono l'unico suono che può essere udito nella desolazione di questa notte di inizio novembre. Sono quasi arrivato. Oltrepasso il ponte di legno, il battito del mio cuore è sempre più veloce. Intravedo in lontananza l'enorme cancellata del cimitero dove eravamo soliti incontrarci. La velocità dei miei passi aumenta nuovamente, fino a quando non mi ritrovo a correre. Raggiungo la nostra quercia con il fiato corto. Ma lei non c'è. Mi siedo di fianco al tronco dell'albero, esaminando accuratamente le foglie cadute sparse sul terriccio. Ne impilo una, due, tre, dieci. Ho ormai accumulato tutte le foglie in un punto, e lei non è arrivata. Una lacrima solitaria scende dal mio occhio sinistro, la asciugo velocemente con la manica della mia giacca e mi alzo, deciso ad andarmene. Avanzo e varco l'uscita di quel luogo tetro. Mi volto, lo sguardo diretto alla quercia, forse sperando di vederla. Ma ciò non avviene, tutto è reale, lei non è venuta. Riprendo il mio cammino verso casa, con il cuore spezzato.
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