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Autore: itsjen    24/05/2013    4 recensioni
Bussò nuovamente, sapeva che era in casa come sapeva che non voleva aprirgli.
-Nascosto, sai benissimo che potrei usare una runa di apertura, quindi apri di tua spontanea volontà- urlò verso la finestra del primo piano.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bussò al portone deciso. Aveva ben chiaro quello che doveva fare, l’aveva ben chiaro da settimane.
Ma non poteva dire che gli ultimi mesi trascorsi siano stati facili, anzi. La sua priorità, la sua attenzione era stata riservata ad altro. Ciò che doveva fare oggi glielo doveva. Non riusciva più a sopportare il suo dolore. Si erano giurati fedeltà, avevano promesso di starsi vicini per sempre, di aiutarsi non solo nei combattimenti tra demoni, ma anche nella vita.
Glielo doveva.
Bussò nuovamente, sapeva che era in casa come sapeva che non voleva aprirgli.
-Nascosto, sai benissimo che potrei usare una runa di apertura, quindi apri di tua spontanea volontà- urlò verso la finestra del primo piano.
Un uomo alto e snello, con i capelli che formavano decine di guglie sopra la sua testa, si affacciò.
-Da quando sono diventato un Nascosto, Shadowhunters?- gli rispose.
-Lo sei sempre stato- ribattè.
-Direi che questo particolare ti è sfuggito mentre aiutavo te e i tuoi amici, piccolo Cacciatore-
La sua espressione era tesa, la vedeva nonostante il buio.
-Apri- lo intimò. –Ho bisogno di parlarti-
-Hai mai riflettuto sul fatto che a volte la parola ‘per favore’ può fare miracoli?-
-Magnus, smettila con questi giochetti. Apri-
Il ragazzo alzò una mano e, dopo aver schioccato le dita, il portone si aprì.
Jace salì a due a due le scale che conducevano all’appartamento dello stregone. La porta era aperta, e lasciava intravedere scatole di cibo da esporto e vestiti stravaganti sparsi ovunque.
-Sei proprio messo male- constatò.
-Posso dire lo stesso di te- rispose l’altro alludendo alle pesanti ombre scure che gli ornavano gli occhi.
-Penso tu sappia il perché. Guardati in giro, Magnus, scatole da esporto ovunque, vestiti, il tuo gatto…-
-Cosa centra il Presidente Miao?- domandò stizzito lo stregone incrociando le braccia.
-Sembra morto-
-Non è morto-
-Come vuoi- lo assecondò Jace –Perché gli fai questo? Lui ti ama, e tu ami lui. Perchè non è abbastanza per perdonarlo?-
-Vedo che andiamo dritto al punto, èh? Mi piace, niente giri di parole e...- si fermò notando lo sguardo seccato dello Shadowhunter.
-Ci sono cose Jace che voi mortali non capite- rispose semplicemente Magnus. –Ho vissuto per ottocento anni e in tutti questi secoli non sono mai appartenuto veramente a qualcuno. Pensavo di saper amare, non era così. Poi ho incontrato lui, e mi si è aperto un mondo nuovo, sconosciuto. Ma il suo amore è diventato ossessione, ossessione per la mia vita, per la mia immortalità. Ha pensato di.. di..- si prese la testa fra le mani. –Io non appartengo a nessuno,la mia vita non appartiene a nessuno. E ora, se vuoi scusarmi, vorrei andare a dormire- concluse sbrigativo, aprendo di più il portone.
-E’ qua che ti sbagli, e lo sai anche te- rispose pronto lo Shadowhunters. –Tu sai di appartenergli e hai paura, per questo preferisci scappare. Ciò che ha pensato di fare Alec è orribile, ma non l’ha fatto, e, credimi, se ne pente ogni giorno anche solo per averci pensato. E sarà così per sempre e sai perché? Perché lui ti ama- disse guardandolo dritto negli occhi.
-Magari sono io ad aver cambiato opinione su di lui, a non amarlo più, ci hai mai pensato Jonathan?-
-Ti si legge negli occhi che stai morendo dentro- rispose.
Magnus rimase sbalordito dalla sua risposta, aprì e chiuse più volte la bocca cercando di rispondere, ma non trovò le parole.
-Perché non lo perdoni?- riprovò.
-Ho vissuto in centinaia di epoche diverse, ho perso migliaia di persone a cui tenevo, ed ora sono qui ugualmente. Non sarà un diciottenne per cui ho perso temporaneamente la testa a impedirmi di andare avanti-
-Come puoi dire una cosa del genere? Come puoi parlare di lui in questo modo?- Jace si buttò su di lui, facendolo sbattere contro il muro opposto, si alzò la manica del braccio sinistro, mostrano una serie di mezzelune rosse e di impronte viola.
-Li vedi questi? Da quando l’hai lasciato non fa altro che incubi. E sai chi si prende cura di lui, ora? Io. Isabelle. E tu? Tu dove eri mentre lui si aggrappava al mio braccio così forte da lasciarmi lividi mentre urlava il tuo nome? Dove eri mentre guardava per ore il soffitto della sua camera assente mentre io cercavo di convincerlo ad allenarsi per svagarsi un po’? Dove eri, Magnus? Dove?- lo lasciò andare,e si avvicinò alla porta. –Alec è un cacciatore esperto, è stato ferito più e più volte da dei Nascosti. Ma tu sei l’unico ad averlo pugnalato al cuore senza pietà. Spero tu sia orgoglioso del lavoro che hai fatto-
E detto questo uscì chiudendosi la porta alle spalle.
  
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