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Autore: Libra Prongs    25/05/2013    2 recensioni
"E finalmente si volta, fintamente stizzita, lo guarda.
E James vorrebbe ripeterle quanto la ama fino a morirne, fino farsi prendere a calci e tirarla giù sulla sabbia — su di lui, sotto, intorno."
[James/Lily - (decisamente troppo) Fluff - Romantico]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'James e Lily-L'Amore conta '
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Per te, 
Roxar
Stavo per pubblicare questa cosa assolutamente, irrimediabilmente fluff. 
Schifosamente. 
Sai quando hai l'esigenza fisica di scrivere fluff? Ecco. 
Stavo per pubblicarla, dicevo, e poi ho letto il tuo messaggio e il mio Quore ha sfarfallato, 
si è messo a ballare la samba, giuro. 
E ho pensato che, malgrado sia una sciocchezzuola fluffosa, 
questa Jily dovesse essere tua. 
Sei dolce e awegukhgtosa.
Con ammoreH, 
Libs.

 


                                                                                               

          Spiaggia di Brighton, Marzo 1979 
 

 «Di’ un po’, non ti senti in colpa neppure per sbaglio?» insiste James, divertito, lasciando che lo trascini per la manica.
Fa mancare l’aria, per quanto è bella.
Lei scuote la testa in segno di diniego, i capelli dondolano lievi sulle spalle.
Da quando li ha tagliati si arricciano alle punte ed è più difficile tirarli per gioco, per noia, per il puro gusto di sentirsi apostrofare con i più fantasiosi degli insulti.
 «Ti amo» comunica  alla sua nuca e lei ride, continua a camminare e non si volta — non lo fa mai quando lui glielo dice, non risponde.
 «Dimmi almeno dove andiamo, Evans!»
Riesce a baciarle una spalla, lei si ritrae solo per riservargli un gestaccio col dito medio.
James trattiene il fiato rumorosamente, simula sdegno e scandalo.
 «Sei volgare. Mi ecciti quando sei volgare» la provoca e ottiene l’effetto sperato.
 «Non sono volgare, e tu sei troppo facile alle emozioni.»
 «Guardami. Dai, guardami solo un momento.»
 «Oh, solo un momento» lo avverte.
E finalmente si volta, fintamente stizzita, lo guarda.
E James vorrebbe ripeterle quanto la ama fino a morirne, fino farsi prendere a calci e tirarla giù sulla sabbia — su di lui, sotto, intorno.  
Ma non lo fa, si limita a baciarla, un bacio caldo sopra il suo naso freddo, sulle labbra screpolate che si schiudono di proposito e troppo in fretta facendolo spiacevolmente impattare contro i suoi denti.
 «Sei una str—ana, strana ragazza, tesoro» mugugna con disappunto, mentre lei gli è già sfuggita e ride e gli fa cenno di sbrigarsi.
La segue arrancando, la sabbia si infila sotto le suole, nel risvolto dei jeans; la calcia via e qualche granello sollevato dal vento gli si ficca in un occhio, lo fa imprecare.
 «Sei una lumaca, Potter!»
 «Ti ricordo che io ho ancora le scarpe, non è facile correre e sculettare come fai tu.»
 «Siamo quasi arrivati, avanti.»
Affonda a forza i piedi e muove i passi che lo separano da lei, chiedendosi cosa mai possa esserci di così importante su quella spiaggia perché Lily l’abbia costretto a uscire e Smaterializzarsi in piena notte.  
Quando la raggiunge e un colpo rapido di bacchetta lo priva della vista, comprende anche fisicamente il significato dell’espressione brancolare nel buio.
 «Solo una cosa, Evans: se vuoi sbarazzarti di me, che sia veloce e indolore, ti prego.»

 

 


I ciocchi di legna ardono vivacemente, i bagliori del fuoco si riflettono sulle onde scure che s’infrangono sulla battigia e James può vedere distintamente, adesso.
 «Perché siamo qui?» chiede confuso, inspirando l’odore del fumo e del mare.
Lily è già seduta, giocherella con un pugno di sabbia che le scivola dalle dita ed evita di fissarlo, ma l’enormità dei suoi occhi verdi torna ad essere una irrinunciabile certezza non appena James le si siede accanto e vi si tuffa.
 «Ecco, questo è il motivo per cui aborro le romanticherie. Cominci a fissarmi come… come…»
 «Come se ne dipendesse la mia vita?» suggerisce, abbracciandola, e questa volta lei non si sottrae.
 «Domani è il tuo compleanno.»
 «Per l’esattezza adesso è già domani.»
Lily scuote la testa, le estremità dei capelli rossi gli solleticano la mascella.
 «Adesso è solo… adesso, James. Voglio godere di ogni momento» spiega, poggiando la testa sul suo petto.
 «Per questo siamo qui?»
Le accarezza la testa, piano, ne avverte il peso sul torace ma si sente leggero.
 «Non ho mai amato così tanto» bisbiglia Lily e ogni cosa vacilla, lo stomaco scivola dalle parti del pancreas, il cuore dondola e il cervello, d’altro canto… chi ne ha mai avuto uno?
 «Hai detto qualcosa?» finge indifferenza, «o è stato lo sciabordio del mare?»
 «Ovviamente il mare.»
James sorride sui suoi capelli, ne respira il profumo misto a salsedine e si sente articolare a voce alta un pensiero.
 «Dovremmo sposarci, Evans.»
Lily lo fissa, dubbiosa.
 «Un’altra volta?»
 «Ogni giorno e in ogni momento. Tutta la vita.»
 «Sei peggio di un romanzetto da quattro soldi» sussurra lei, ma quando James sta per ribattere, piccato, lo sta già baciando ed è su di lui, sotto di lui, intorno.

Non è domani.
È adesso, adesso. Tutta la vita è adesso.

 

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Non dirò nulla, a parte... Fluff! E mi dissolvo. 

Libra 

 

 
 

   
 
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