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Autore: Shirokuro    25/05/2013    1 recensioni
{ yuri/michiru | one-shot di 525 parole circa | malinconico | fluff }
Aprì con una certa urgenza il borsone verde, prendendo il primo quaderno che gli era capitato. Lo aprì e rilesse alcune pagine, sul materasso sullo scaffale più in alto. Poi lo chiuse e si distese sul lenzuolo bianco: -Per quanto non ti possa amare in infinito, Michiru, sappi che adesso sei l'unica persona che amo.- per poi assopirsi lì dove un tempo dormiva la ragazza mora.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao. Ho scritto finalmente una fanfiction che non parli di Pokémon! Ragazzi, sono soddisfatta.
Premetto che ho posto questa one-shot quattro mesi dopo la scomparsa di Michiru (nell'icon). 
Inoltre adoro le storie romantiche e questa è poco esplicita su questo tratto, quindi ho raggiunto un traguardo che va oltre le mie spettative.
Detto questo (che prefazione misera, oh!) non posso che augurarvi buona lettura. Anche a te, Yuri!


Lettera dalla fantasia.

Quel giorno, Yuri, si svegliò solo grazie alla sveglia vicino al letto. Domenica. Perché ha suonato allora? Non si ricordava di averla impostata la sera prima.
Si alzò a malavoglia dal letto, lasciandolo disfatto, per poi dirigersi verso la scrivania della stanza. Vi si appoggiò col gomito e sbadigliò portentosamente, perdendo la testa sotto il livello del polso.
Yuri notò con sorpresa dei fogli sulla scrivania bianca e si chiese che cosa potessero essere quelli che erano comparsi all'improvviso nella sua stanza. Li prese in mano e, senza scomporli, cominciò leggerli:
 
Yuri ♥!
Sono Michiru. Cioé, dovrei... Non sono certa di esserlo.
Quei quaderni nel borsone che tieni nell'armadio, mi contengono.
Le ultime pagine vuote le ho riempite io. Scrivendo il manga su di me,
mi fai vivere. Mi manca la cioccolata, questo lo ammetto ♥.
Ma quello che mi manca di più al mondo, sei tu. Non l'hai scordato, vero?
Quel bacio, vero?
 
Yuri strinse i fogli che stava leggendo, colpito dalle parole che quella che era la ragazza più infantile che avesse conosciuto poteva scaturire con semplici frasi, scritte chissà come.
Sì, lo ricordava. Non l'aveva mai dimenticato. Mai. Quel incontro tra labbra tremule e l'incastro che il ragazzo ricordava perfettamente, come fosse l'unico. Da allora non ha più baciato una ragazza.
 
Conoscendola, Fuko ha provato a conquistarti.
Io c'ero, quando hai stretto il cuscino nell'armadio dopo aver letto i tuoi scritti.
L'ho capito, sai? Hai ricambiato sempre, anche se non lo sapevi.
Mi porti spesso con te. Mi sento vicina a te, a te e Fuko.
Spero che abbia finito il suo spin-off con Amu. 
Scometto che sotto sotto voleva bene a me, te e Fuko in modo smisurato.
 
Il ragazzo sorrise all'innocenza del suo personaggio. 
Ripensandoci, era impossibile che stesse veramente leggendo i kanji, che in realtà sembravano schizzi a vanvera, scritti dalla ragazza che ha visto scomparire sotto i suoi stessi occhi. Che aveva abbracciato disperato, rallegrandosi nel rivedere il manga su di lei, sapendo che così avrebbe mantenuto vivo il suo spirito. 
Così come aveva fatto la senpai bionda con il suo personaggio, lui aveva fatto vivere nella sua opera la ragazza che, se pur inconscientemente, aveva amato con tutto il cuore.
 
Scusa per averti messo la sveglia ad un ora che (per te) è surreale la Domenica.
Volevo dirti poche parole, ma in realtà sono tante. Avrei tante domande.
Te le faccio, ma prima voglio dirti una cosa che voglio che tu sappia a tutti costi.
Ti amo.
 
Il ragazzo si lasciò far cadere una lacrima, che gli rigò lentamente il viso. Per sole due parole, niente di che. Ma lei non esisteva. No. Smise di leggere. 
Avrebbe continuato più tardi. Ora voleva fare solo una cosa. Aprì l'anta dell'armadio, ormai menzionato tante volte in quelle pagine, per prendere in mano i quaderni con la descrizione di Michiru. Dieci anni in quei novantanove quaderni. Aprì con una certa urgenza il borsone verde, prendendo il primo quaderno che gli era capitato. Lo aprì e rilesse alcune pagine, sul materasso sullo scaffale più in alto. Poi lo chiuse e si distese sul lenzuolo bianco: -Per quanto non ti possa amare in infinito, Michiru, sappi che adesso sei l'unica persona che amo.- per poi assopirsi lì dove un tempo dormiva la ragazza mora.
   
 
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