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Autore: meggislarry_    25/05/2013    0 recensioni
Un incontro causale può provocare un colpo di fulmine? e un sorriso?...
Si potranno mai rincontrare queste persone.....
Ecco una LArry Stylinson fanfictioooon!!! spero vi piacciaaaa
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Harry, un ragazzo normale, con scelte difficili.

Era un bel ragazzo, amato da tutti, amato sia per la sua bellezza, sia per il suo carattere, timido, ma spontaneo.

Si era appena trasferito a Manchester.

Aveva appena iniziato l'università.

 

Harry quella sera si era messo elegante, e il più possibile attraente, con una maglia a maniche corte bianca che risaltava il suo petto, non perfettamente scolpito, ma sempre attraente, - come gli dicevano sempre gli altri, che siano amanti, che sia sua madre – e uno scollo a V, non molto profondo. Aveva jeans neri stretti, a vita bassa, e il suo solito cappotto lungo.

 

Una sera, da una settimana dal suo trasferimento, entrò in un locale, cercando il misterioso ragazzo che aveva incrociato due giorni prima, per sbaglio in una via, e gli aveva sorriso.

E sempre “per caso”, lo seguì, fino a vederlo entrare in quello stesso posto.

 

 

Louis era al balcone del bar a preparare i drink.

Era un bel ragazzo pure lui, e i soliti clienti erano presenti perchè dietro al balcone c'era lui.

Ci provavano, ma nessuno era mai accontentato.

Louis puntava in alto, e aveva standard difficili da raggiungere.

 

In quel momento stava parlando con uno dei suoi soliti clienti, un ragazzo biondo tinto, e con bellissimi occhi azzurri, che non erano mai riusciti a incantare quelli del barista.

Gli stava servendo del whiskey.

Louis portava una cravatta nera, con camicia bianca e pantaloni neri a sigaretta – obbligato dal suo capo, per mettere in bella mostra il suo fondoschiena, e attirare più clienti, questo era il metodo di quell'uomo, e Louis doveva ammettere che un po' funzionava - .

 

A Harry servirono solo un paio di minuti per intravedere la sua “preda”.

Era lontano da lui, circa una decina di metri, ma gli sembrava sempre troppo attraente.

Il barista si girò dandogli la schiena, e a quel punto Harry decise di farsi avanti e andare a prendere un drink, per poi agire come si sentiva. Non aveva un piano.

 

Louis si gira per fare un drink per qualche altro ragazzo, e aveva bisogno della bottiglia, così si mise a cercarla, finchè non la trovò.

Mise il contenuto dentro la fialda, e inizia a mischiare, dando sempre le spalle al suo pubblico appoggiato dall'altra parte del balcone.

Quando ebbe finito, mise tutto nel bicchiere, e con esso ci mise anche del giacchio, si rigirò, e lo porse alla ragazza che stava aspettando. Avrebbe scommesso che stava fissando il suo fondoschiena, visto che quando Louis si era girato verso di lei, questa aveva alzato lo sguardo dalla sua vita, diventando rossa.

Era bionda, e carina, si era messa a fare occhioni, sbattendo più volte le ciglia, ma lui non era interessato.

 

Harry finalmente, dopo aver attraversato la calca di persone ubriache, e accaldate, raggiunge il bancone del bar,e ordina un drink chiamando il barista, e cercando di avere un contatto ottico, di guardarlo negli occhi come l'ultima volta.

 

Louis si gira in un'altra direzione, allontanandosi dalla ragazza che continuava a provarci, e ringraziando il cliente che lo aveva chiamato.

-Cosa vuoi ordinare?- gli chiese, alzando lo sguardo sul ragazzo riccioluto davanti a lui con – lo aveva subito notato – ipnotizzanti occhi verdi. Erano bellissimi, niente di più spettacolare. Non aveva mai visto nulla di così... non sapeva nemmeno spiegarlo!

 

-Io … - fu congelato nello stesso istante in cui Harry incontrò i suoi occhi azzurri. E così, ecco, Harry Styles non riuscire più a ragionare e mille pensieri, non troppo puri, iniziare ad attraversarli la mente.

-Io... Ehm... Voglio prendere... Qualcosa... - non ce la faceva.

 

Louis gli sorrise, un sorriso tra l'incoraggiamento, e l'imbarazzo, sta di fatto che p anche arrossito, e abbassando lo sguardo, si tolse gli occhiali.

-Uhm... Bhe, cosa prendi, uh, di solito?- balbettò, non riuscendo neanche lui a formulare una frase compiuta.

Quel ragazzo, il ragazzo che aveva incontrato due giorni prima, e che lo aveva seguito... Perchè si, Louis si era accorto di essere “stalkerato” da quell'angelo che lo aveva imbambolito in tutto il suo essere, come non aveva mai fatto nessuno.

Le fossette...

 

Harry sorrise, capendo di provocare, di avere un qualche effetto sul suo obbiettivo.

Girò la testa a destra, imbarazzato, non sapendo cosa dire. Allora, si accorse del biondo tinto non molto lontano da lui, che li stava guardando col bicchiere in mano.

-Penso prenderò lo stesso, di lui... - rispose alla fine.

 

Il ragazzo biondo sorride ad Harry, e gli si avvicina. -E' con me...

Louis annuisce, girandosi per preparare il drink, cercando di resistere alla tentaione di rigirarsi e guardare dentro quegli occhi stupendi.

 

-Grazie.-disse Harry, guardando il ragazzino, che forse aveva quasi la sua stessa età, prima di tornare con lo sguardo al barista, memorizzandosi il suo preofilo, e solo in quel momento se ne accorse, a guardare il suo fondooschiena, formoso, con forme perfette, e sodo – ma quest'ultima affermazione la poteva confermare tastando, e anche se in quel momento aveva voglia di provarlo, doveva resistere, perchè avrebbe potuto oppure no - .

Aspettava di incontrare il suo sguardo, ma non successe. Louis si faceva troppo impegnato con il whiskey.

 

Louis, alla fine della sua “opera”, si rigira, e gli dà il suo drink, senza guardarlo.

E si gira, dirigendosi alla parte opposta del balcone, cioè dentro il magazzinetto.

In quello stesso momento, l'altro barista con lui andò via, e due ne uscirono dalla porta, dove, dopo avergli dato il “cinque”, Louis e l'altro moro scomparvero.

Forse aveva finito il turno.

Ma passò una buona mezz'ora, e Harry pensò che fosse uscito dal retro per tornare a casa.

E Harry doveva avere proprio una faccia delusa, visto che il biondo ancora vicno a lui gli disse con una smorfia:- Tranquillo, non ti noterà, non lo fa con nessuno, quindi non sei l'unico ad essere stato rifiutato.

-Davvero molto incoraggiante.-rispose lui, non ancora del tutto arreso. Come si dice : “LA speranza, è l'ultima a morire!”

 

In quello stesso istante, ne uscì il protagonista delle loro discussini, con una maglia bianca, e dei pantaloni leggermente larghi – che mettevano in meno evidenza il suo bel culo – con le bretelle.

Salutò i suoi amici che stavano lavorando, e uscendo da dietro il balcone, alzando la tavolette, andò a sedersi alla sinistra di Harry. - Hey!

 

-...Ciao!- rispose il più piccolo, guadandolo un po' sorpreso.

 

Louis gli sorride, “Cazzo, questo ragazzo è davvero bello...” pensa.

-Sono Louis.

Allunga la mano per stringergliela, presentandosi, e guardandolo in quegli occhi … stupendi, lo aveva già detto? Vabbè lo ripeteva, perchè era davvero così.

 

Harry non riusciva a credere che il “suo uomo” gli stava rivolgendo la parola, cioè si stava presentando. Quindi prese tutto il coraggio che aveva dentro, e :-Harry- gli successe di dire.

 

Louis sorride. Ripete il suo nome :- Harry,- allarga il sorriso:-bel nome...

 

Il biondo, interruppe per poco il loro momento di “intimità”, tirando una pacca sulla spalla a Harry, disse: -Divertiti, amico!- gli ammiccò, e si alzò andandosene.

 

Harry ghigna, ricordandosi le parole del ragazzo, ma riporta subito la sua attenzione al bellissimo ragazzo alla sua sinistra:- Bhe... Grazie... Bella voce la tua.-rispose al complimento sorridendogli.

 

“Oddio, quelle fossette..” pensa Louis... -Grazie!-ridacchia- Sei di qua?

-Mi sono appena trasferito ormai da un paio di settimane... per l'università.- ha iniziato a dire Harry, preoccupato su cosa potrebbe pensare il ragazzo della sua età.

 

Invece Louis annuisce, e :-Manchester ha una buona università.

-Ci sei stato?-chiede curioso, e rilassato per la reazione dell'altro, Harry.

Louis annuisce:-L'università è un grande campus, e ci vado ancora adesso.

-Davvero?-sorride-Pensavo fossi più grande.

-Cosa pensavi?-ride Louis-Ho appena compiuto 21 anni il 24 dicembre!

 

“Perfetto..”pensa Harry allargando le labbra in un sorriso sorprendente sicnero, che metteva in evidenza sempre di più le sue fossette, che sapeva attraenti per le persone. - malefico -

-E lavori qui, a quanto vedo. - domanda retoricamente questo ragazzo.

-Barista.-sorride-E tu?-allarga il sorriso, mettendo in evidenza le zampette di gallina agli angoli degli occhi, che gli davano un non so' che di attraente, e guardando Harry negli occhi.


Quest'ultimo smise di respirare per un secondo, “Perchè questo ragazzo è così sexy?”, :-Io... momentaneamente, non ho un lavoro, però ne sto cercando uno...

-Ce n'è uno qui! Hanno bisogno di un altro barista...-disse entusiasta, toccando la coscia di Harry.- Ma dovrai lavorare con me... e nel magazzino non ci sono molti posti, e nemmeno molto spaziosi...

Harry sentì un piacevole brivido in conseguenza al tocco, :-Non m'importa più di tanto...-rispose senza pensare.

-No?-Disse Louis arrossendo.

-Cioè... Io-arrossisce Harry, accorgendosi della gravità delle sue parole. Abbassa lo sguardo imbarazzato e :-I-Io … A me non dà fastidio lavorare con qualcun'altro.

 

Louis sorride, portandosi in avanti, il suo respiro sulla guancia del ragazzo più giovane:-Non vuoi lavorare con me?

 

Harry in quel momento trovò molto difficile respirare, anzi si era proprio dimenticato come fare! :-No... Io -sussurra- Mi piacerebbe lavorare con te..

 

Louis, soddisfatto di ciò che sicuramente aveva provocato al riccio, gli bacia la guancia, allontanandosi leggermente, ma fermandosi, quando Harry gli dice:-Smettila di farmi questo... -mormora.

-Fare cosa?-chiese innocente, allontanandosi, ma non troppo, i loro nasi erano a cinque centimetri di distanza.

 

-Sai cosa voglio dire, lo stai facendo di proposito... -replica il più piccolo.

Louis aggrotta le sopracciglia scherzosamente e domanda: -Fare cosa?

-Quello...-disse l'altro avvicinandosi adesso lui al più grande e sussurrandogli nell'orecchio.

-Vuoi davvero che la smetta?-gli sussurra a sua volta Louis.

-No...-dice, allontanandosi, e guardando i profondi occhi blu davanti a lui.

Quello si avvicina di più, e lo guarda negli occhi.

 

E a quel punto, Harry chiude lo spazio inutilmente lasciato vuoto tra di loro, baciando leggermente le labbra di Louis.

Quest'ultimo, porta la mano sul petto del riccio, alzandola fino alla sua guancia, accarezzandorgliela col pollice.

Louis cercò di avvicinarsi il più possibile a Harry, ricambiando il bacio, e cercando di assecondarlo con movimenti lenti e passionali, che lo facevano sciogliere.

 

Harry prese i capelli di Louis nella mano destra, carezzandoglieli, e avvicinandolo di più a lui, mentre gli mordeva e leccava con la lingua il labbro inferiore.

 

Il più grande, preso alla sprovvista, schiude le labbra, facendo scendere dalla sedia Harry, e allargando le gambe, lo fece stare lì, col petto aderente al suo.

 

Harry si separò un attimo da Louis per dirgli:-Mi piacerebbe lavorare con te dietro quel bancone.

Subito dopo riattaccò le proprie carnose labbra, su quelle rosee e sottili di Louis, che stavano diventando sempre più rosse, per l'intensità dei loro baci.

 

Louis sorrise nel bacio, per poi ricambiarlo con più intensità, come per confermare di essere d'accodo con ciò che ha detto il riccio.

-Vuoi uscire da qui, e venire da me?-chiese il più grande allontanandosi da lui per un secondo.

-S-Si..

 

Così si alzarono, e Louis prendendo per mano Harry, e intrecciando le loro dita, lo accompagnò alla sua auto, con la quale sarebbero arrivati a casa sua.

 

A Harry il cuore gli batteva all'impazzata, come volesse che l'altro sentisse, e sperava proprio di no... ma seguiva il bellissimo ragazzo, di forse si stava prendendo più di una piccola cotta.

Allora, fu in quel momento di lucidità – anche se non era ubriaco, era stato spiazzato dal ragazzo davanti a lui, da non riuscire a ragionare – che si accorse di una cosa, e, fermandosi, chiese:-Posso farti una domanda?

-Certo!-disse fermandosi a sua volta, e girandosi con un sorriso a trentadue denti dalla felicità, accarezzandogli le nocche col pollice.

-E' solo che... Io... non niente, lascia stare, è stupido. - risponde abbassando lo sguardo al pavimento.

-No, sono sicuro, che non è stupido.-cercò di convincerlo Louis, avvicinandosi,e accarezzandogli una guancia.

Harry alza lo sguardo, per incrociare quello della persona di fronte a lui, e :-E' solo che.. Io non voglio che questo sia per una notte e basta...

Louis, allora capito i pensieri del ragazzo, si morde il labbro inferiore, e si corregge:-Io non stavo per... Io non avevo intenzione di portarti a casa mia, solo per una notte di sesso...

Harry, sorride, e lo bacia velocemente... un bacetto... e gli dice arrossendo per l'imbarazzo dell'incomprensione:-Scusami, E' solo che con quel corpo tu potresti portarti a letto un ragazzo diverso ogni sera.

Louis ride, e dice:-Io ho degli standard molto più alti di quel ceto basso, e penso tu ne fai parte, no meglio, gli superi. Io... Io, voglio veramente conoscerti … Harry. Sei dolcissimo... -si sporge, per dargli un soffice bacio in bocca, che fa impazzire il più piccolo.

 

Harry ricambia il bacio, e aggiunge:-Grazie..-sorride arrossendo e abbassando nuovamente lo sguardo-penso che potrei innamorarmi di te...facilmente-gli fa l'occhiolino.

-E io potrei lo stesso di te... -dicendo questo i due si stringono in un forte abbraccio.

  
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