Ciaossu! Sapete no che non posso stare troppo tempo senza scrivere cose su questi due pucciosi che non siano al limite del diabetico? Quindi, come detto nell’introduzione entrate a vostro rischio e pericolo. E poi non dite che non vi avevo avvisato.
Ah, in questa one-shot i due pucciosi del nostro cuore sono in versione TYL. Enjoy.




 
“Alle volte devi essere silenzioso per poter essere ascoltato”
 
 
 
 
Ad Hayato piaceva un sacco l’espressione che aveva Takeshi appena finito di fare l’amore. Era un misto di rilassamento, appagamento e sornionicità. Un braccio appoggiato sotto la testa, lo sguardo perso a fissare il soffitto della loro camera da letto.
Sarebbe rimasto a guardare quell’espressione semplicemente per delle ore mentre si trovava accoccolato sul suo petto accarezzandone i muscoli addominali e le dita di Takeshi facevano altrettanto su di lui seguendo il percorso della rotondità della sua spalla disegnandone piccole spirali immaginarie.
Non erano poche le volte in cui Hayato, nel dormiveglia del suo sonno leggero mentre dormivano di lato con Takeshi che lo abbracciava da dietro, lo sentisse stringersi più forte a lui nel momento in cui si ridestava dal sogno nel cuore della notte.
Sentiva come gli intrufolasse le dita tra i capelli in un primo lieve approccio ancora offuscato dal sonno ma con l’obiettivo già ben chiaro.
Sentiva la presa delle sue braccia forti eppure così flessuose farsi ancora più salda mentre le mani iniziavano a scorrere per il suo corpo raminghe a spiarne le reazioni.
Infine erano le labbra che si posavano leggere come un soffio dapprima sulla nuca dopo avergli scostato i capelli per poi risalire con una scia di piccoli baci appena accennati lungo il collo fino a risalire all’orecchio dove gli sussurrava con una voce da brivido mentre ne mordicchiava il lobo: - Ti va? –
Come se non sapesse la risposta! Pensava ogni volta Hayato sogghignando.
Gli piaceva farsi spogliare da lui. Sentire le sue dita intrufolarsi sotto la maglia soffermandosi e indugiando sulla sua pelle nuda che veniva percorsa da puri brividi di piacere.
E solo alla fine di quel pellegrinare, Takeshi lo voltava facendolo scivolare sotto di sé per farsi spogliare a sua volta.
Nella quiete della notte i loro gemiti mescolati erano gli unici suoni che riempivano il silenzio della stanza mentre si sospiravano l’uno all’orecchio dell’altro tutto il loro piacere crescente, portandosi ogni volta fino a limiti mai nemmeno immaginati ed esplorati.
E poi alla fine, il momento delle coccole. Con uno dolce e teneroso come Takeshi sarebbe stato praticamente impossibile sottrarsi a quel rito.
E allora Hayato permetteva alle sue labbra di piegarsi in un lieve sorrisetto ironico mentre lo fissava, ripensando all’espressione completamente differente che aveva il suo unico e adorato amore fino a un attimo prima mentre si muoveva sopra di lui sapendo perfettamente che canali andare a toccare e stimolare per non lasciargli tregua né tantomeno respiro. In quei momenti il suo idiota fissato del baseball era tutto fuorché tenero e coccoloso. Sempre attento ai bisogni del suo compagno, generoso e altruista certo com’era nel suo carattere ma quando facevano l’amore Takeshi si dimostrava per l’anima ardente e passionale quale era. E quel lato del suo carattere era per lui e per lui soltanto. Sorrideva ulteriormente Hayato a quel pensiero e solo allora l’altro si accorgeva del suo sguardo fisso su di sè e piegava la testa di lato in maniera interrogativa piegando le labbra in una morbida curvatura nel suo caldo sorriso in grado di illuminare il buio della stanza.
- Che c’è? – gli chiedeva guardingo il Guardiano della Tempesta nel momento in cui vedeva che il suo compagno continuava a indugiare sul suo viso.
- I tuoi occhi … - si limitava a rispondere l’altro sussurrando nuovamente con una voce da brivido.
- Cos’hanno? – si metteva sulla difensiva.
- Sono bellissimi. – era la risposta detta con un sospiro e un sorriso dei migliori mentre gli attorcigliava una ciocca di capelli.
- Idiota! – lo beccava lui sentendosi andare a fuoco le guance e cercando di mascherare l’imbarazzo, lanciandogli dietro il suo cuscino che recuperava di lato. Nonostante fossero dieci anni che stavano insieme, che condividevano la loro vita, di fronte a certe dichiarazioni Hayato non riusciva ancora a non cadere nel più profondo imbarazzo con buona pace della sua fama di temibile e integerrimo braccio destro di Tsuna.
- Ma … ma, amore? – balbettava Takeshi basito mettendosi a sedere nel momento in cui lui riprendeva il suo posto sul letto distendendosi di lato e tirando su le coperte.
- Buonanotte. – grugniva mentre udiva la risatina divertita del moretto alle sue spalle con buffetto incorporato tra i capelli per poi sentir il frusciare delle lenzuola, segno inconfondibile che lo spadaccino si stava muovendo nuovamente verso di lui fino a riprendere quello che era il suo di posto. Lo avvolgeva Takeshi con un braccio, stringendolo nuovamente a sé, posandogli una mano sul cuore ad ascoltarne il battito e Hayato dapprima accarezzava quel braccio che lo circondava per poi raggiungere la mano del suo amore per far intrecciare le dita tra loro e abbandonarsi così insieme tra le braccia di Morfeo.
 

Fine
 


Clau: Ai posteri l’ardua sentenza nel giudicare se le one-shot scritte nel cuore della notte dopo cene tra amici e chiacchiere, abbiano più o meno senso di quelle scritte in pieno giorno. Il che, è tutto dire ^///^
Bene, vado a finir di correggere il capitolo di “ Un cuore da guerriero”. Au Revoir. ( L'ho scritto giusto^^;?)