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Autore: irreplacehood    26/05/2013    7 recensioni
Mi avvicino allo specchio, e ci passo una mano sopra, togliendo dalla superfice un piccolo strato di polvere, dopodiche’ osservo il mio riflesso.
Chiudo gli occhi ed inspiro.
“Erin.” Sento un sussurro, poi come un soffio dietro di me.
Apro gli occhi di scatto, notando il riflesso di un ragazzo al mio fianco, ma leggermente piu’ indietro.
E’ biondo, con una cresta, gli occhi sono di un azzurro cielo, stupendi.
Mi giro di scatto, senza pero’ vedere nessuno,e corruccio le labbra, confusa.
E allora quello chi era?
Genere: Dark, Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La casa.                                                     



“Dai Erin! Hai paura?” chiede Logan, un mio compagno.
La sfida è, entrare nella casa abbandonata, e a quanto pare infestata.
Si dice che i ragazzi che vivevano dentro essa, molto giovani, siano spariti una anno fa’.
La casa, da quanto ne so’, è molto stile antico, che adoro.
Pero’ ho paura.
“Non ho paura, ora entro.” Dico solo, ridendo.
“Entra! Entra! Entra!” fanno il coretto, per incitarmi.
“Cosa ci guadagno?” chiedo infine, ghignando.
“Popolarita’.” Dicono solo.
“E’ pericoloso, non me ne fotte nulla della popolarita’.” Dico, schietta.
“Preparati ad essere umiliata.” Dice Karina, la fidanzata di Mike, Magic Mike.
Nah scherzo, Mike Dawson.
“Va bene -prendo un bel respiro- entro.” Finisco, sbuffando.
Mi avvicino al portone, che gia’ non promette bene.
E’ marrone marcio, con delle scritte inquietanti e rovinate.
Sospiro ed apro la porta, alzando un po’ di polvere.
Tossisco rumorosamente, e starnutisco.
Entro dentro, notando un enorme salone, stile antico, con poltrone color porpora ed oro.
Piu’ avanti, un divano con davanti una piccola tv.
E’ molto bello, peccato sia così buio ed impolverato.
Mi muovo con passi leggeri, pur sapendo che non c’è nessuno, questa casa mi incute timore.
Un fottuttissimo timore.
Mi avvicino allo specchio, e ci passo una mano sopra, togliendo dalla superfice un piccolo strato di polvere, dopodiche’ osservo il mio riflesso.
Chiudo gli occhi ed inspiro.
“Erin.” Sento un sussurro, poi come un soffio dietro di me.
Apro gli occhi di scatto, notando il riflesso di un ragazzo al mio fianco, ma leggermente piu’ indietro.
E’ biondo, con una cresta, gli occhi sono di un azzurro cielo, stupendi.
Mi giro di scatto, senza pero’ vedere nessuno,e corruccio le labbra, confusa.
E allora quello chi era?
Vedo una rampa di scale, con un tappeto rosso sopra, che prende le pieghedi esse, così le salgo, dirigendomi in un corridoio.
Riesco a distinguere, grazie ad una luce fioca, una porta, in legno. La apro, trovandomi in una cucina, dove pero’ c’è anche il tavolo per pranzare, con almeno cinque sedie. Noto al mio fianco, la carta da parati color panna, quasi del tutto tolta.
Questa casa è sia stile rinascimentale che moderno, non me lo so’ spiegare.
Esco dalla cucina, e attraverso il corridoio, dirigendomi verso un’altra porta, che pero’ è beige, in legno.
Apro, trovandomi un piccolo bagno, molto semplice, mi avvicino al lavandino, trovandovici almeno cinque spazzolini.
Esco velocemente dal bagno, prima pero’ noto un piccolo braccialetto, argentato con un “N” incisa sopra.
Lo prendo e lo metto in tasca, come per ricordo.
Poi esco dal bagno, avvicinandomi ad un’ultima porta, prima delle scale che portano al piano ancora piu’ sopra.
La apro con cautela, scoprendo una camera moderna, con un cinque letti, e sulla tastiera di essi, cìvi sono incisi dei nomi, sul primo James, sul secondo William, sul terzo Jawaad, sul quarto Edward e sul quinto di nuovo James.
E  vicino ad ognuno di essi, vi si trova una cornice, con una loro -penso- foto.
Sono tutti molto belli, da quello che posso vedere, ma appena arrivo all’ultimo, noto solo la cornice, senza la foto, alla fine decido di prendere le foto, senza la cornice, per ricordarmi dei loro volti.
La curiosita’ del volto di “James” pero’, mi rimane appresso.
Posso osservare meglio la camera, ha le pareti beige, con varie scritte a mano,  altri disegni, molto belli.
Per il resto è molto spoglia, anche perché i letti occupano molto spazio.
Ogni letto ha una coperta, o meglio dire lenzuolo, sembrano leggerissime, di un colore molto tetro.
Mette inquietudine solo a guardare.
Esco dalla camera, imbattendomi in qualcosa, o meglio qualcuno.
“Scusa.” Mormoro.
Poi mi rendo conto della cosa.
“Aspetta un attimo..” alzo la testa, scoprendomi il ragazzo di prima, con dietro di se quattro sagome.
Ma certo, i ragazzi delle foto!
La loro figura va’ affievolendosi.
“No, aspettate!” urlo, cercando di sfiorare il ragazzo dalla pelle ambrata o il ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi.
Il biondino dagli occhi azzurri era sparito per primo.
Decido di uscire di corsa dalla casa, ho paura, tanta.
Non so’ cosa io abbia visto, ma non ne sono felice, per niente.
Mi dimentico completamente dell’ultimo piano che mi aspetta e corro di sotto -rischiando di cadere- apro di botto la porta, “Ragazzi, non sapete cosa mi sia success..ah!” urlo, appena vengo “risucchiata” dentro la casa.
Cado a terra e sbatto la testa, perdendo i sensi.
Mi risveglio poco tempo dopo, notando di essere nella camera da letto, proprio sul letto del James, ancora senza volto per me.
Anche se potrei ricollegarlo al volto del ragazzo dagli occhi color mare, si.
Quegli stronzi dei miei “amici” non mi sono venuti a cercare, ma bene, questa me la segno.
Ora pero’ voglio solo sapere come mai non sono riuscita ad uscire.
Mi alzo di scatto, e mi gira la testa, per il movimento troppo veloce.
“Ehi! Cosa volete da me?” urlo, non ricevendo risposta.
Corro di nuovo di sotto, poi pero’, appena apro la porta per uscire e la oltrepasso, mi ritrovo di nuovo nella camera da letto.
Mi scende una lacrima, “Davvero, cosa volete?!” ritento, con la voce spezzata.
“Tu.” La risposta mi arriva come un soffio alle orecchie, e rabbrividisco.
“Come io? Che ho fatto!?” continuo ad urlare.
Qualcosa pero’ mi impedisce di continuare, perché vengo ammutolita con una mano, molto pallida.
Cerco di dimenarmi, ma senza risultato, è troppo forte.
Mordo la mano, ma continua a tenermi ferma.
“Lo sai che non mi fai male?” sussurra una voce, leggermente roca.
“Lasciami, ti prego.” Sussurro, e mi si spezza la voce.
“No, hai rubato.” Sussurra.
Mi giro di scatto, riuscendomi a liberare.
Esco di corsa dalla camera e corro su per le scale, torvandomi i una specie di soffitta piena di polvere.
“Ti diverti a scappare?” sento dei risolini dietro di me.
“Non uccidermi.” Sussurro.
“No, tu pero’ dammi quello che hai rubato.” Sussurra il biondino, i quattro ragazzi dietro di lui scompaiono, lasciandomi di stucco.
“Dove s-sono a-andati?” chiedo, timorosa.
“Sono stanchi, staranno risposando.” Sussurra, incerto.
 “Cosa vuoi?” chiedo, arrabbiata.
Scompare e riappare dietro di me, “Piacere James, ma il mio nome  è Niall, James è il secondo.” Dice allegro, dandomi una mano.
“Mi chiamo..Julie.” mento, stringendogli la mano.
“Errato, piccola Erin -calca la la voce sul mio nome- sai? Non dovresti mentire, mi fai solo divertire.” Prima che possa aprire bocca continua, “Non voglio farti del male.” Sussurra, sorridendomi.
Sorrido, “Piacere, Erin.” Tendo la mano verso di lui, cha accetta.
“Ora ridammi quello che hai rubato!” tuona, cambiando completamente umore.
“Non so’ di cosa tu stia parlando.” Sussurro, cercando di ricordare.
“Rivuoi le foto?” chiedo, curiosa.
“Quelle, uhm..anche.” tiro fuori le foto e gliele rendo, mi guarda torvo.
“E la mia?” chiede, nervoso.
“Non c’era.” Dico solo.
Tira un calcio ad uno scatolone, facendomi sussultare.
Cerco di distrarlo, “Anche quello degli altri è il secondo nome?” chiedo, curiosa.
“Si, James è Liam, Edward è Harry, Jawaad è Zayn e William è Louis.” Sorride, poi pero’ torna serio.
“Per favore, Erin. Mi aiuti a cercare la mia foto? Sparisce di continuo.” Chiede gentile, annuisco e mi dirigo di sotto.
Poi pero’ mi giro di scatto, “Quando posso andarmene?” chiedo, curiosa e timorosa allo stesso tempo.
“Non ne ho idea, quando mi va’.” Dice, cupo.
“Muoviamoci.” Continua poi, spingendomi.
“Ma tu, sei morto?” chiedo, curiosa.
Sospira “No.” Dice solo, poi.
“E come fai a vivere qua?” chiedo ancora.
“Siamo morti, in un certo senso. Cioè, siamo da qualche parte, i nostri corpi sono ancora vivi, ma bisogna trovarli per liberare le nostre anime, quindi ci rifugiam qua, in attesa che qualcuno le trovi.” Spiega, triste.
“Com’è successo?” continuo.
“Non lo so, è successo e basta.” Dice, duro.
“Eccola!” urlo, prendendo in mano la foto.
“Tieni.” Continuo poi, rendendogli tutte le foto.
“Come fai a toccarmi?” chiedo, curiosa.
“Basta che ci concentriamo e riusciamo a fare qualunque cosa.” Spiega, sorridendo.
Seguono alcuni minuti di silenzio, che interrompo io.
“Se vuoi vi aiuto.” Esclamo all’improvviso.
“A fare cosa?” chiede lui.
“A trovare i vostri corpi.” Continuo, diretta.
Gli altri quattro compaiono all’improvviso e quello castano con gli occhi azzuro scuro parla, “Davvero?” chiede.
“Si.” Dico, decisa.
Gli si illuminano gli occhi, “Grazie!” urla poi, sorridendo.
“Scusa, -dice Niall- puoi ridarmi il braccialetto che mi hai rubato?” chiede, gentile.
Ecco cosa voleva! Il braccialetto!
“Oddio, scusa” dico, rendendoglielo.
“Ok, l’ultima volta dove siete stati?” chiedo, curiosa.
“Uhm, al cimitero.” Sussurrano.
Rabbrividisco, “Io lì non ci vado.” Dico, ferrea.
“Oh avanti, sei andata in una casa abbandonata ed infestata e non in uno stupidissimo cimitero?” dicono all’unisono quelli che dovrebbero essere Harry e Liam.
“No, non se ne parla.” Esclamo.
                                                                       * * * * *
“A destra?” chiedo a Niall, al wolkie tokie.
“Si” sento la sua voce, metallica.
“Ok, aspetta, dove eravate esattamente?” chiedo, arrivando all’entrata.
“Penso davanti al cancello rosso fuoco.” Guardo meglio...
Il cancello rosso è alla fine del cimitero.
“Fanculo.” Sussurro, addentrandomi.
Sento dei fruscii dietro di me, così mi giro di scatto, trovando Logan.
“Ehi Logan!” urlo, avvicinandomi.
“No, Erin non ti avvicinare a lui.” Urla Louis.
“Perché?” chiedo, indietreggiando.
“E’ lui quello che ci ha quasi uccisi.” Urla poi Zayn, disperato.
Mi giro, notando Logan che si avvicina, con un ghigno.
Comincio a correre fino al cancello rosso e, appena mi ci trovo davanti mi arrampico, scavalcandolo.
“Ho scavalcat il cancello rosso.” Sussurro, affannata.
“Dovremmo essere proprio poco piu’ avanti, dentro la botola verde schifo" Sussurra Harry.
Rido leggermente, anche se la situazione non lo permette, e mi dirigo verso la botola.
“Erin!” urla Logan, vedendomi.
“Non entrare!” urla, spaventato.
Non lo ascolto e intimorita, mi ci butto dentro.
Bum, il tonfo del mio corpo sul pavimento. Mi rialzo lentamente.
Accendo lo schermo del mio cellulare, illuminando la piccola stanza.
E’ come un’ enorme fossa, scavata.
Giro ancora la visuale, poi prendo il walkie tokie “Niall, non vi trovo!” sussurro, per non fare rumore.
“Siamo per terra, ne sono sicuro, controlla bene.” Dice, lui.
Illumino il pavimento, che è solo terra, trovandovici cinque corpi ben conservati.
Sono perfetti.
“E ora?” sussurro a Niall.
“Aspetta, ci vuole poco tempo, e arriviamo.” Spiega solo.
Mi rannicchio in un angolo, lasciando la botola del tutto buia, per paura di vedere cose poco belle.
Come fantasmi, pero’ cattivi.
Sento dei rumori ed urlo.
“Siamo noi.” Sussurra Niall, con la voce piu’ udibile.
Accendo lo schermo del telefono illuminandoli.
“Grazie Erin,” sussurrano.
“Non potevate farlo da soli?” chiedo, curiosa ma felice per loro.
“No, perché non potevamo uscire di casa,” spiega Zayn, sorridendo.
“Noi vi avremo.”Sussurra una voce, sembra di una bambina.
“Scappiamo!” urlo.
Faccio salire prima loro,e appena cerco di uscire, che sto per prendere la mano di Niall, la bambina mi prende la gamba, tirandomi giu’.
Buio totale.
“Erin!” urlano i ragazzi da fuori.
Non accendo la luce, perché come prima, anci di piu’, ho apuar di brutte sorprese.
Scoppio a piangere.
“Aiutatemi!” urlo.
“La botola non si apre, prova a salire.” Urla Logan.
Accendo lo schermo ed illumino una cosa raccapricciante.
La bambina, che è un mostro, mi sta’ fissando.
Ha la pupilla gialla, ma gli occhi sono verdi, i capelli sono biondo scuro, ma sono bagnati e risultano piu’ scuri, la bocca è scorticata -così come il viso- ed è tutta piena di sangue.
Il vestitino a scacchi, è azzurro e bianco, pero’ è rosso, presumo sia sangue.
“Io ti uccido.” Canticchia, come la prima volta.
Poi si dirige verso di me, ed urlo.
“No, Erin!” urlano loro.
“Lei è morta.” canticchia un’ultima volta la bambina, poi si mette in un angolino, a cantare.
“Questa è la canzoncina della bambina, constretta a restare in cantina, lei uccide, per vendicarsi, ora è il tuo turno, non c’è tempo per disperarsi.”
Piango, piu’ forte.
“Devi morire!”urla con voce inquitante, sempre canticchiando.
“Lasciala in pace!” urla Niall.
“No, ora e’ il suo turno, mi ha portato via voi!”urla lei, cantando in modo stridulo.
“Lasciali stare!” Urlo, spingendola all’indietro, poi corro verso la botola.
“Spingete!” urlo.
Loro aprono la botola con il mio aiuto ed io riesco ad uscire.
“Grazie, grazie, grazie!” urlo, abbracciandoli.
“Logan! Perché l’hai fatto?!” chiedo, spaventata.
“Lei è un mostro, mi costringeva per non uccidermi, dovevo darle della bambole con cui giocare.” Sussurra, mortificato.
“Sparisci.” Dico solo.
“Ora mi uccidera’!” urla, diperato.
“Dammi il lucchetto e chiudiamo la botola a chiave.” Dico solo.
“Cio ho gia’ provato ma resiste solo due o tre settimane, poi si rompe.” Sussurra, poi scoppia a piangere.
“Meglio di niente.” Dico solo.
Chiudo la botola a chiave e torno indietro dai ragazzi.
“Come ti sei cacciato in questo guaio?” chiedo, a Logan.
“E’ successo e basta.” Dice solo, ricomponendosi.
Torniamo a casa, “Venite da me, così poi ripulite casa vostra, ora è piena di polvere.” Dico io ai ragazzi.
“Grazie Erin.” Dice solo, Niall.
Arriviamo a casa, e ognuno si stende nel letto, i ragazzi nella stanza degli ospiti, e Logan per terra, vicino a loro.
“Vuoi che ti faccio compagnia o posso dormire tranquillo?” chiede Niall, premuroso.
“Dormi tranquillo.” Dico solo, arrossendo e sorridendo.
“Buonanotte ragazzi.” Finisco, entrando in camera.
“Buonanotte Erin.” Esclamano loro, mandandomi dei baci volanti.
Mi sdraio nel letto, poi chiudo gli occhi.
“Sono tornata.”Di nuovo lei.
Urlo.
“Tanto vi prendo.” Ride cantando.
Corro in camera dei ragazzi e li sveglio, avvisandoli.
“è tornata.” Dico solo, piangendo.
Lei spunta da sotto il letto, ed io le tiro un pugno, facendola cadere.
“Non dovevi farlo.” canticchia, divertita.
Urlo e i ragazzi con me.
Che la battaglia abbia inizio.
E’ solo l’inizio di tutto.


Buthello;
Non so' da dove mi sia uscita questa, giuro ahah.
Pero' me gusta.
E' un po' inquietante, ma penso possa funzionare, comunque la bimba mostro è come quella della "La casa" rifatto.
Briiiiividii.
Ok, ora vado, ho sonno.
-Adieu'.
   
 
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