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Autore: _HoranikBraff    26/05/2013    4 recensioni
Niall Horan era sempre stato lo specchio per i suoi amici: aveva sempre fatto passare attraverso di sé le parti migliori della relazione di Harry e Louis.
Niall Horan era stanco di essere lo specchio, ora voleva che gli altri brillassero di luce propria.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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MIRROR








Essere Niall Horan non era semplice come quasi tutti credessero.
Essere Niall Horan voleva dire fingere un sorriso con forza anche mentre si osservava la disfatta dei propri amici e dei propri sogni, impotenti e con nessuna possibilità di rimediare.
Ed era proprio Niall Horan quello che guidava per le strade di Londra, canticchiando una canzone di Bieber  passata alla radio e osservando il paesaggio ricordando di quando poteva uscire di casa a passeggiare senza essere assalito da ragazzine urlanti.
Quelle ragazzine urlanti non si aspettavano certo di vederlo triste, pensieroso o serio, ma di sentirlo parlare di cibo con un sorriso da un orecchio all’altro.
Niall sospirò rumorosamente pensando alla grande gabbia in cui era stato rinchiuso e a quanto si sentisse inutile.
Arrivò a destinazione e, dopo aver preso un sacchetto di carta dal sedile posteriore, scese dalla macchina accendendosi una sigaretta.
Nessuno sapeva avesse iniziato a fumare, tranne gli altri componenti della band e qualche amico intimo, ma ogni boccata lo faceva sentire meglio, finalmente rilassato, anche se solo per la durata di qualche minuti: ricavava aria fresca dal fumo, un controsenso interessante.
“Ehy, Nialler.”
Un paio di occhi azzurri lo scrutavano dalla finestra della casa davanti alla quale aveva parcheggiato: la casa di Hazza e Louis.
Niall sollevò una mano a salutare l’amico ed entrò usando le chiavi di scorta.
Si guardò intorno e appoggiò stancamente il sacchetto con la colazione sul tavolo.
“Harry, Louis, ho portato la colazione.” Chiamò.
Vide Louis scendere le scale e arrivare verso di lui lasciandogli un bacio umido sulla guancia.
“Harry?” Chiese Niall mentre sistemava il cibo sul tavolo.
“Sta ancora dormendo: ieri sera era molto stanco e credo sia un po’ influenzato. Se non si sveglia tra un po’ gli porto una tazza di thè caldo e uno di questi muffin di sopra.” Rispose Louis con un sorriso amorevole.
 Niall lo osservò, vide i gesti premurosi con cui prese la tazza preferita di Harry e il piattino abbinato.
Erano quelli che Louis gli aveva regalato, presi a Disneyland, e ritraevano Wendy del cartone Peter Pan.
Si dice che l’amore lo si possa vedere negli occhi di chi lo guarda e Niall sapeva che i suoi  di occhi avrebbero potuto raccontare cose straordinarie.
“Saresti una mamma perfetta, Louis.” Disse Niall con un sorriso, cercando di fermare lo scomodo filo dei suoi pensieri.
Louis si girò verso di lui per ricambiare il sorriso.
“Per ora mi accontento di essere il fidanzato perfetto.”
Niall si lasciò cadere su una sedia e continuò ad osservare l’amico ai fornelli sentendo crescere sempre di più l’ammirazione per esso.
Per Niall Louis aveva una forza incredibile e fingeva in un modo così naturale che a volte nessuno riusciva ad accorgersene; sarebbe stato grato ogni giorno a quel ragazzo per avergli permesso di entrare nella sua vita, di conoscerlo davvero pure nei momenti di debolezza: per una volta si sentiva di valere qualcosa almeno per Louis ed Harry.
Sentì dei passi provenire dalle scale e poco dopo vide spuntare una testa riccia in cucina.
“Ciao Nialler!” Lo salutò Harry con un abbraccio per poi dare un bacio al suo ragazzo cingendogli la vita.
Niall vide come a rallentatore la scena, le labbra di Harry che si posavano perfettamente su quelle di Lou, i loro sorrisini compiaciuti e felici: era tutto perfetto e, a volte, il biondo si sentiva proprio come una sorta di specchio della verità, che potesse lasciar trasparire un riflesso di quell’amore almeno una volta ogni tanto.
Era così difficile per lui vederli così, da un lato innamorati e felici, dall’altro costretti a due estranei.
Il suo sogno era diventata una gara nel riuscire a proteggere tutti i suoi amici, una gara che ogni giorno che passava temeva di perdere.
Niall non era mai stato uno di quei ragazzi obbligati ad affrontare queste brutte circostanze, si era sempre tenuto fuori dai problemi di cuore e dalle dispute amorose, ma sentiva il bisogno di proteggere quei due ragazzi e il loro amore come se fossero un raro diamante.
Il suo senso protettivo aumentava giorno dopo giorno, ogni volta che si abbandonava sul letto con una ragazza diversa si rendeva conto di quanto le relazioni vere fossero rare e che bisognasse fare di tutto perché potessero essere pure libere.
“Niall?” Alzò lo sguardo su un Louis che lo chiamava e un Harry divertito al suo fianco.
“Sì?”
“Ti abbiamo chiamato almeno tre volte.”
Sorrise Harry.
“Oh, scusate, stavo pensando.”
I ragazzi sorrisero di nuovo poi Louis cambiò espressione così da far insospettire il biondo.
“Louis, tutto bene?”
Louis annuì guardando Harry, che gli carezzava il collo.
“Sì…” cominciò “…solo che oggi, all’intervista ci sarà anche Eleanor.”
Niall si sentì gelare il sangue: lui era quello che meno la sopportava, pure meno di Harry, il che poteva sembrare strano, ma lui l’aveva inquadrata bene.
Eleanor non era alto che un’arrampicatrice sociale, ricca, viziata ed egoista.
E a Niall questo non piaceva nemmeno un po’.
“Ah, capisco.” Disse piano.
“Niall, per favore, so che non ti va giù, ma cerca di far finta di sopportarla.”
Lo sguardo di Louis era così supplichevole che il biondo si costrinse ad annuire preparandosi psicologicamente alla tortura del pomeriggio.

Quando tutti e cinque i membri si trovarono davanti allo studio televisivo per l’intervista con Alan Carr erano ormai le 16.00 inoltrate.
Liam e Louis parlavano di una partita di calcio mentre Zayn e Harry cercavano di mettere Niall in mezzo ad un qualche scherzo a cui lui si rifiutò di partecipare.
Era ancora intento a convincerli a lasciarlo in pace quando vennero richiamato all’ordine da Richard, il loro manager, ed invitati ad entrare.
Lo studio televisivo di Alan Carr era grande e spazioso, anche accogliente rispetto a tanti altri, e quell’ometto era un genio nel mettere a proprio agio le persone.
“Oh, eccola la mia band preferita!” Disse Alan andando verso i cinque ragazzi.
“Il nostro presentatore preferito!” Rispose Liam di rimando mentre Louis e Harry diedero un abbraccio ad Alan.
“Pronti per l’intervista?” Chiese poi il piccolo ometto.
“Prontissimi!” Disse Zayn.
“Bene! Ah, Louis, ho sentito che sarà presente la tua ragazza, mi sembra fantastico!” Disse Alan andandosene.
I ragazzi si guardarono tra loro abbastanza disgustati all’idea, ma cercarono di non darlo troppo a vedere.
“Vedete di comportarvi bene.” Li ammonì Richard per poi andare a conversare su Alan riguardo le domande dell’intervista.
“Devo dire che ho sempre odiato Zio Vernon, non pensavo che pure chi lo impersonasse fosse così.” Disse Niall riuscendo a far sfuggire a Louis e Harry un sorrisino teso.
Ebbero giusto il tempo di prepararsi e poi si avviarono verso il divanetto dello studio per andar in onda.
Harry si mise al lato destro, con Louis di fianco e Niall vide Eleanor camminare per occupare quel posto.
“Al diavolo Niall, hai sempre fatto da inutile specchio per loro due, fai qualcos’altro per l’amore del cielo.” Pensò il biondo accelerando il passo e sedendosi di fianco a Louis, nel posto vuoto che spettava alla sua “ragazza”.
Eleanor lo guardò con irritazione e lui ricambiò con un sorriso furbo facendole cenno di sedersi affianco a lui.
“E’ il mio lavoro Niall, vedi di non rovinare tutto facendo il bambino.” Lei glielo soffiò all’orecchio.
“Sai, ci sono cose più importanti di un lavoro, cose tipo il fare la cosa giusta per i propri amici e quella che sto facendo io è decisamente la cosa giusta.” Rispose lui di rimando.
“Avvisami quando pagherai l’affitto con l’amicizia.”
“E tu avvisami quando non ci sarà più papino a comprarti tutto ciò che vuoi, non parlare come una poveraccia Eleanor, tu non hai bisogno di tutto questo. Tu se solo una persona che pensa solo a se stessa e mai ai sentimenti altrui.” C’era sfida negli occhi di Niall.
“Immagino che anche tu pensi sempre ai sentimenti quando te ne porti a letto una diversa ogni sera, vero?” Disse lei.
Niall rise, una risata amara e appena percettibile.
“Ti credi fin troppo furba, ma ora questo ora gioco lo comando io.”
Eleanor aprì bocca per rispondere, ma fu interrotta da Alan che avvisava l’inizio della trasmissione.
“Benissimo! Benvenuti al nostro programma!” Applausi si levarono dal pubblico.
“Oggi abbiamo qua con noi la band più famosa del momento: One Direction.” Altri applausi, fischi, urla.
Niall salutò il pubblico senza voglia: per una volta aveva deciso di non mettere maschere, sarebbe stato se stesso e avrebbe portato tutto a termine.
“Sono lieto di informarvi della partecipazione di Eleanor Calder al programma di oggi, la dolce metà di Louis!” Arrivarono altri applausi, ancora, un rumore che a Niall dava ormai il volta stomaco.
“Bene, cominciamo con le domande!” Alan si girò verso di loro e scorse la prima domanda sul programma.
“Siete eccitati all’idea di questo nuovo tour annunciato per il 2014?”
“Certo!” Risposero in coro Harry, Louis, Zayn e Liam.
Niall mantenne il silenzio, gli occhi fissi su Richard.
Quell’uomo odioso l’aveva capito, aveva compreso cosa stesse per succedere e per un volta non poteva far nulla per fermare gli eventi.
“Niall, ti vedo silenzioso oggi!” Alan si rivolse a lui direttamente.
“Sono solo pensieroso, Alan.” Rispose il biondo continuando a fissare il manager.
“Beh, tu che ne pensi di questo nuovo tour?” Il Sorriso su quella faccia paffuta era destinato a scomparire presto.
“Sinceramente siamo costretti a procedere verso un tour che ci distruggerà più di ciò che non siamo già ora.” Fu la tranquilla risposta.
Niall sentì chiaramente i suoi compagni agitarsi e Liam gli toccò un braccio per fargli capire di stare zitto.
Una cosa che, però, lo colpì molto fu il sorriso compiaciuto di Louis, al suo fianco.
“Ehm...sì, certo, okay.” Alan era visibilmente spaesato.
“Cerchiamo di alleggerire la situazione.” Lo sentì borbottare Niall.
“Insomma, hai dato il tuo parere su questo e mi sembra giusto.” Alan si fermò e gli sorrise di nuovo. “Ma dimmi, come mai sei d’intralcio alla coppietta felice?”
“Non lo sono, Harry e Louis sono seduti vicini, dove dovrebbero essere.” Gli occhi di ghiaccio di Niall si fermarono su Richard, un sorriso palesemente malevolo mentre si gustava le reazioni agitate di Zayn e Liam, la sonora risata dei Larry, Eleanor che lo fulminava con lo sguardo e il pubblico che sembrava entrare in panico.
“Che… che cosa intendi dire?” Alan era un fascio di nervi, ma si vedeva che non voleva perdersi il grande scoop.
“Eleanor Calder è stata una copertura per Louis Tomlinson per un anno e mezzo, mentre lui ha intrattenuto una relazione vera e d’amore con Harry Styles. Tutto questo per ordine del management. Segnatelo bene su quei fogli Alan anche perché io non ho altro da dichiarare.” Niall si voltò verso Louis e Harry, sentendo chiaramente Liam che borbottava qualcosa sul fatto che avesse bisogno d'aria e il pubblico andare sempre più in panico per la dichiarazione.
Ricambiò i loro sorrisi, diede un bacio sulla guancia ad entrambi e si alzò.
“Il mio tempo qua è finito, da questa gabbia voglio andarmene, però voi due ora avrete davanti un futuro migliore. Spero solo che possa combaciare ancora col mio.” Dopo aver dato un pacca sulla spalla a Liam e Zayn, ancora sconvolti, ed aver risposto con un cenno al “grazie” dei due amici, se ne andò, ignorando Richard che lo chiamava, il grande applauso dietro di lui e Alan che chiedeva cosa stesse succedendo.
L’unica cosa che ascoltò fu Louis che confermava tutto e Eleanor che urlava frustrata.
Se n’era andato: Niall Horan aveva finalmente messo fine a quella storia e si sentì leggero, con di nuovo un sogno davanti ai suoi occhi e l’idea che i suoi amici potessero essere liberi.
Lui era stato lo specchio, ma prima o poi degli specchi ci si stanca e si necessita di vedere la figura reale.
Sorrise buttando via il pacchetto di sigarette: ora poteva respirare anche senza quelle.
Quella stessa sera Niall Horan fu convocato dal management ad una riunione per decidere la situazione.
“Vedi, ragazzo, potremmo farti tornare se solo tu rendessi pubblica la tua vita privata di modo che ci tornerebbero comunque la maggior parte dei soldi con pubblicità fatta da te.” Richard era accondiscendente, ma il biondo sapeva benissimo che nuova tortura ci fosse dietro quelle parole.
“Sai Richard, tu, la tua pubblicità, i tuoi soldi e la tua agenzia potete tranquillamente andare tutti a farvi fottere.” Sorrise e si voltò, poi ci ripensò. “Ah…” Alzò il dito medio verso di loro. “Faculizzati, stronzo.”

 
Qualche settimana dopo, Niall andò ad aprire ad un disturbatore della domenica mattina.
Era uscito poco in quelle settimane per non rischiare gente che lo assalisse, ma aveva seguito tutta la storia del coming out e dei suoi amici.
Così fu non poco sorpreso quando se li ritrovò davanti aprendo la porta, con in braccio sacchetti pieni di ciambelle e qualche bicchiere di caffè.
Harry gli saltò addosso abbracciandolo con forza ed entrambi vennero circondati dalle braccia protettive di Liam, Zayn gli diede una pacca sulla spalla e Louis lo guardò con le lacrime agli occhi.
“Grazie.” Niall li sentì mormorare insieme la stessa parola e capì che, alla fine, lui che era solo un insignificante specchio per la vita degli altri era diventato qualcosa di più, gli era bastato prendere un po’ di coraggio e  lanciarsi.
I ragazzi rimasero insieme, facendosi compagnia e parlando di tutto per ore, finalmente felici e liberi.
Niall si ritrovò a pensare a tutte le cose passate e al loro imminente futuro: quella era la fine degli One Direction.
O forse, invece, era il loro vero inizio.











Spazio autrice:
Avevo voglia di pubblicare ua OS su Niall da tantissimo tempo e finalmente ce l'ho fatta.
Non garantisco che sia un buon risultato, anzi, ma spero comunque che sia decente e che possa piacere.
Il manager di cui parlo nella storia è Richard Griffiths, che è stato, appunto, anche l'interprete di Zio Vernon i Harry Potter 
nonché fondatore della Modest!Management.
Non ho molto altro da dire, spero solo che sia gradita.
Un bacio a tutti <3

_Ronnie.
   
 
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