Anime & Manga > Sam, ragazzo del West
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Autore: telesette    26/05/2013    0 recensioni
E fu così che lo vidi salire nuovamente in groppa a Fulmine, montando piano per non svegliare gli altri che dormivano in casa. Lui si voltò ancora per salutarmi, con un sorriso colmo di fiducia e speranza, e continuai a ripetergli di fare attenzione lungo la strada che lo attendeva.
Un giorno sarebbe tornato.
Lo sapevo.
E quel giorno, fossanche ci fossero voluti anni, io sarei rimasta lì ad attenderlo...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sam il ragazzo del west ( 荒野の少年イサム, Koya no shōnen Isamu ) è un anime ispirato all'omonimo manga scritto da Sohji Yamakawa e disegnato da Noboru Kawasaki. La serie animata è andata in onda per la prima volta in Giappone tra il 1973 e il 1974, per 52 episodi complessivi. In Italia invece è stata trasmessa per la prima volta da Rete 4 nel 1982.
La storia è quella del giovane Isamu Katunoshin, detto "Sam", figlio di un judoka giapponese e della figlia di un Grande Capo cheyenne. Sottratto accidentalmente all'affetto di suo padre quando era ancora in fasce, e cresciuto durante l'infanzia dai generosi minatori di Campo Lotten, Sam sopravvive fortunosamente ad una terribile inondazione e viene salvato dai famigerati fratelli Wingates. Questi criminali senza scrupoli, intravedendo la possibilità di fare del marmocchio uno strumento utile ai loro scopi criminali, lo addestrano nell'uso delle armi da fuoco. Il giovane Sam però ha il cuore troppo buono e sensibile per poter vivere in modo disonesto e, una volta realizzata la vera natura di Win e della sua banda, decide di ribellarsi per potersi rifare una vita onestamente nel duro e selvaggio West.
Dopo aver vissuto per qualche tempo come mandriano presso il ranch del generoso benefattore Morrison, instaurando nel frattempo una tenera simpatia con i suoi figli Clara e Robert, Sam viene a sapere dal pistolero di colore Big Stone che suo padre è vivo e che lo sta cercando ovunque. Sam incontra il genitore per la prima volta in circostanze del tutto casuali, poco prima di separarsi dai criminali che lo hanno allevato ( ovviamente, ignorando ancora entrambi di essere padre e figlio! ), e da lui apprende le basi dello Judo e come difendersi senza l'uso delle armi da fuoco. Una volta appresa la verità sulle sue origini, Sam viaggerà a lungo per ritrovare suo padre e ricongiungersi nuovamente con lui, dopo una lunga serie di sfide e avventure, cavandosi d'impaccio grazie ad una volontà incrollabile e alla sua mira infallibile.

 

clicca qui sotto per vedere la sigla cantata da Nico Fidenco:
 http://www.youtube.com/watch?v=P0fXnsr-Hs0

Ti aspetterò

 

Era andato via subito, giusto il tempo di un brevissimo saluto.
Certo, doveva andare a cercare suo padre, non potevamo trattenerlo con noi.
Però avrei tanto voluto che si fermasse almeno per la notte, così da potermi abituare all'idea, sarebbe stato meno triste per tutti.
Se io e mio fratello siamo vivi, se nostro padre ha ancora il suo ranch, lo dobbiamo solamente a Sam e al suo coraggio; ha fatto così tanto per noi, e noi invece così poco per lui; a pensarci adesso, è come se non lo avessi mai ringraziato abbastanza.
Non me la sento proprio di dormire, stanotte.
Avrei dovuto dirglielo.
Se solo non fossi così timida, avrei potuto dirgli già da tempo quanto lui sia importante per me.
Invece non ce l'ho fatta.
Non ce l'ho fatta a dirgli chiaramente quanto gli voglio bene.
Chissà se avrò ancora la possibilità di dirglielo!
E pensare che, la sera che è giunto qui insieme a papà, ero così tanto felice.
Credevo che sarebbe rimasto con noi per sempre, proprio come in una bellissima favola, e che avrei avuto tempo per dirgli tutto con calma...
Invece adesso lui è in viaggio, solo contro tutti i malintenzionati, e io non ce l'ho fatta nemmeno a dirgli quelle due piccole semplici parole.
Cosa darei, per vederlo tornare.
Ora, in questo preciso istante.
Il tempo necessario per dirglielo, nient'altro, senza nessuno ad ascoltare oltre lui.
Un momento, cos'è questo rumore?
Sembrano gli zoccoli di Fulmine, ma non può essere: lui e Sam ora sono diretti verso Silver City.
Eppure è così, anche la sagoma che mi viene incontro è la stessa.
Perché sta tornando indietro?
Che abbia dimenticato qualcosa, prima di partire?
Non lo facevo così distratto.
E' tardi, stanno dormendo tutti, forse dovrei andare a svegliare papà e... No, meglio di no, non avrei altre occasioni di parlargli da sola altrimenti.

- Sam - esclamai sottovoce, ancora incapace di credere ai miei occhi. - Sei proprio tu... sei tornato?

Come Fulmine oltrepassò l'ingresso del ranch, Sam smontò di sella e si avvicinò lentamente. Il suo volto era tranquillo come sempre, forse un pochino triste, ed era così bello per me vederlo ancora una volta.

- Sam - ripetei, correndogli incontro.
- Ciao Clara - rispose lui con un sorriso.
- E' successo qualcosa? - domandai preoccupata.
- No, nulla, tuttavia non potevo partire senza...
- "Senza"... che cosa?

Di colpo lo vidi chinare il capo.
Non lo avevo mai visto così, prima d'ora.
Anche lui è un ragazzo molto timido, più di quanto non sembri a vederlo, ed è proprio questo che mi piace tanto di lui.
Sam è unico!
Dubito che altri potrebbero arrossire imbarazzati, subito dopo aver fatto qualcosa di eroico, anziché atteggiarsi come tutti quei pistoleros da strapazzo. Sam invece è così meravigliosamente diverso: è gentile, sensibile e anche altruista; non è la sua abilità con la pistola a renderlo coraggioso, quanto la grandezza e la generosità del suo cuore... ed è questo il motivo per cui è ritornato indietro, per non lasciarmi un dispiacere troppo grande da sopportare.

- Credevo che dormissi - disse lui sottovoce. - Non mi aspettavo di trovarti ancora in piedi a quest'ora!
- Sei tornato indietro perché avevi dimenticato qualcosa?
- Clara, ecco... La verità è che, sì insomma, io non...
- Che hai, Sam, non stai bene?
- Io... Non potevo andar via, senza prima dirti una cosa molto importante!

Sam era molto serio.
Lo percepivo chiaramente, non solo per il tono della sua voce, e per un attimo temetti addirittura il peggio. Poi però, guardandomi dritto negli occhi, Sam mi disse una cosa che non avrei mai sperato fosse possibile.

- Siete stati tutti molto buoni con me, sul serio: tuo padre, tua madre, Robert, Jim e tutti quelli che lavorano al ranch... Mi è veramente difficile lasciarvi, dico sul serio, e soprattutto mi è difficile separarmi da te!
- Oh, Sam...
- Clara, io... Io non so come dirtelo, temo la tua risposta in effetti, ma la verità è che io tengo veramente molto a te; sul serio, e vorrei solo trovare le parole giuste per esprimerti ciò che provo!
- E sei... Sei tornato apposta per dirmelo?

Sam annuì.

- Te lo avrei detto anche prima ma, in presenza degli altri, mi vergognavo!
- Certo, capisco - sorrisi commossa. - Non è facile dire certe cose, specie in presenza di altri, è comprensibile!
- Ascolta, Clara - mormorò. - Io non so molto bene cosa farò in futuro, una volta che avrò trovato mio padre, ma so per certo che tornerò qui; non solo perché te l'ho promesso, ma perché sento che non potrei fare altrimenti, perciò vorrei chiederti di...
- Certo, Sam, lo farò!

Lui mi guardò stupito.
Probabilmente non aveva ancora capito che anch'io provavo per lui la stessa cosa.
In quel momento avrei tanto voluto abbracciarlo, dargli un bacio per dissipare i suoi dubbi, ma sarebbe stato più difficile per lui rimettersi poi in viaggio. Anche se già sapevo cosa stava per chiedermi, e dentro di me ero felicissima, in quel momento potevo solo rassicurarlo dicendogli che lo avrei aspettato.

- Ti aspetterò, Sam - dissi. - Aspetterò qui, finché non avrai ritrovato tuo padre, e sarà qui che mi troverai al tuo ritorno!
- Clara...

Subito sentii un improvviso bruciore agli occhi.
Le lacrime stavano scendendo da sole, ma non volevo che mi vedesse piangere.
Ero felice.
Mi rattristava vederlo partire, questo sì, ma allo stesso tempo ero anche immensamente felice perché sapevo che sarebbe tornato.
Con le sue parole, Sam mi aveva appena lasciato un regalo bellissimo.
Ora infatti sapevo di occupare un posto speciale nel suo cuore, così come lui ne occupava uno altrettanto speciale nel mio, perciò potevo aspettare pazientemente di vederlo tornare.
Sam aveva bisogno di ritrovare suo padre e, immaginando quanto sarebbe stato felice di riabbracciarlo, anch'io non potevo fare a meno di essere felice per lui.

- Abbi cura di te, Sam, mi raccomando!
- Non preoccuparti, Clara - fece lui per tranquillizzarmi. - So badare a me stesso!

E fu così che lo vidi salire nuovamente in groppa a Fulmine, montando piano per non svegliare gli altri che dormivano in casa. Lui si voltò ancora per salutarmi, con un sorriso colmo di fiducia e speranza, e continuai a ripetergli di fare attenzione lungo la strada che lo attendeva.
Un giorno sarebbe tornato.
Lo sapevo.
E quel giorno, fossanche ci fossero voluti anni, io sarei rimasta lì ad attenderlo...
Perché ne ero innamorata!

FINE

   
 
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