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Autore: Niraw    11/12/2007    8 recensioni
«Stai scherzando, vero?!» domandò, ridendo dal nervosismo.
Gaara tornò cupo. «Mai stato più serio.»
Temari smarrì qualche momento lo sguardo, spalancando inconsapevolmente la bocca.
Lei... promessa in sposa ad un perfetto sconosciuto..??
Per colpa di un'alleanza Temari è costretta a sposare un uomo mai visto prima d'ora. Nel viaggio verso ciò che potrebbe essere il suo futuro, Temari porterà con sè l'unica persona capace di aiutarla a scegliere cosa (o chi) è realmente meglio per lei...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Temari, Altri, Shikamaru Nara
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Y o u  A r M E x t a z y

 

 

Si ritrovava spesso a guardarle.
Erano leggere, libere, galleggiavano pigre sotto la volta celeste sbirciando nei dintorni del luogo che coprivano con la loro fievole ombra.
Le nuvole...
Le trovava così attinenti a ciò che lei dominava, il vento. Era il vento a spingerle, a dominarle.
Senza il vento, le nuvole non avrebbero potuto sbirciare il mondo sottostante.
Sospirò, mentre uno dei rari uccelli che sostavano a Suna le sfrecciò a qualche metro dalla finestra.
Lo seguì con lo sguardo. L'uccellino le fece compiere una panoramica di tutto il Villaggio.
Si fermò ad osservare Suna, il luogo che l'aveva accolta fin dalle origini della sua famiglia.
Ormai aveva una certa età. Aveva sempre desiderato viaggiare.
Per quanto ancora sarebbe rimasta tra le calde e accoglienti mura del suo Villaggio?
Incredibile quando, inaspettatamente, anche il più profondo dei desideri si possa avverare. Magari, anche nel peggiore dei modi.
«Temari-san?»
Si voltò al richiamo di uno dei collaboratori di Gaara. Probabilmente, il fratello voleva parlarle.
Senza lasciargli il tempo di dirle il motivo della sua visita, Temari gli passò davanti dirigendosi verso l'ufficio del Kazekage.
Odiava gli sperperi inutili di parole, oltre al fatto che era curiosa da morire.
«Gaara-sama?» domandò entrando nella stanza, dove Gaara stava seduto ad aspettarla.
Non appena entrò, l'uomo le andò incontro. «Sorella, devo dirti una cosa importante»
Temari si bloccò. L'ultima volta che gli aveva detto una frase del genere si era ritrovata con una bambola con la testa mozzata e il corpo tumefatto. Aveva cinque anni.
«Cosa c'è?» chiese guardinga, mentre Gaara le volgeva un'occhiata serena.
«Non pensare sempre male. Ho un'ottima notizia per te» aggiunse, per tranquillizzarla.
Temari non sapeva se dargli corda o no. Sinceramente, da quando Gaara era tornato in vita libero dal flagello del demone-tasso, lo aveva sempre visto più come un capo che come un fratello.
Sentirlo parlare così affettuosamente le faceva uno strano senso.
«Dimmi, fratello... senza girarci troppo intorno» disse, risoluta.
Il Kazekage accennò un lieve sorriso. Prese fiato «Per stringere una forte alleanza con il Villaggio del Fulmine, il consiglio ha deliberato che la sorella della massima autorità di qua debba andare in sposa al figlio del governatore di là» spiegò schietto, attendendo poi una qualche reazione da parte sua.
La bionda fece una smorfia. «Stai scherzando, vero?!» domandò, ridendo dal nervosismo.
Gaara tornò cupo. «Mai stato più serio.»
Temari smarrì qualche momento lo sguardo, spalancando inconsapevolmente la bocca.
Lei... promessa in sposa ad un perfetto sconosciuto..??
«Ma Gaara, questo... questo cosa vorrebbe dire? Che non mi vuoi più a Suna? Cosa ti ho fatto?»
«Temari, sii più matura» puntualizzò lui, severo «non ti sto dicendo questo perchè non ti voglio più. Ti ho detto che è stata la decisione del consiglio. Abbiamo bisogno dell'appoggio del Villaggio del Fulmine. E questo è l'unico modo per assicurarsi un'alleanza solida e duratura»
«Non ci penso neanche!!» tuonò lei, esplodendo di rabbia, «Quello stupido consiglio non può obbligarmi a sposare il primo che arriva!! Io voglio la mia libertà! La pretendo!»
«Finchè sei mia sorella, non puoi pretendere nulla» sussurrò Gaara a denti stretti. Stava perdendo la pazienza.
Ci fu un attimo di silenzio, in cui lo sguardo scuro di Gaara sembrava sopraffare quello risoluto della sorella.
«Non sai quanto mi addolori non averti più con me, sorella. Non sai l'affetto che mi lega a te. Ma il bene del Villaggio è più importante.»
Temari abbassò lo sguardo.
«Sono il Kazekage di Suna, e tu sei mia sorella. Se avessi potuto, ci sarei andato io a sposare qualche principessa, se questo sarebbe potuto servire per migliorare le condizioni del mio Villaggio. Ma ora, questo compito spetta a te.»
La donna si sentiva uno schifo. Gaara aveva ragione, ma nemmeno lei era completamente in torto...
Le due versioni erano contrastanti, eppure entrambe così convincenti...
«So che è un sacrificio. Ma non possiamo rinunciare a ciò che potrebbe essere un prezioso aiuto solo per i tuoi capricci personali. Devi imparare ad essere meno egoista, Temari»
«Non puoi darmi dell'egoista se mi rifiuto di andare in moglie ad uno straniero!!» gridò lei, mentre dai suoi occhi sgorgavano silenziose delle invisibili lacrime d'orgoglio. «Non puoi chiedermi una cosa del genere!! Dovresti volere più bene a tua sorella che al tuo Villaggio!! Ma evidentemente per te è più importante questa città di me!»
Sapeva che lui avrebbe potuto ribattere con argomentazioni ancora più valide delle sue.
Non voleva sentirlo. Scappò via, sbattendo la porta.
Gaara ridusse gli occhi a fessure, chiudendosi in sè.
Lui soffriva nel vedersi portare via sua sorella da uno sconosciuto. Soffriva nel pensare di non conoscere il futuro marito di Temari, di non sapere come l'avrebbe trattata, di constatare che di lui non sapeva proprio nulla.
Ma aveva imparato che era giusto che il singolo dovesse sacrificarsi per il bene del gruppo.
Non era un così immenso sacrificio. I vantaggi che avrebbe portato erano nettamente superiori ai disagi.
Perchè Temari non voleva capirlo?
...
Forse, riusciva ad ottenere un compromesso...
Si diresse verso la sala del consiglio. Era ancora riunito per trattare di argomenti più umili, ma lui li avrebbe interrotti.
Entrò e si sedette al suo posto. I consiglieri, alla sua presenza, sollevarono un profondo silenzio di rispetto.
Gaara scorse con lo sguardo ognuno di loro. C'erano tutti.
«Desidero riproporre la deliberazione del matrimonio di mia sorella con il figlio del governatore del Villaggio del Fulmine» disse, statico. «Desidero ottenere un compromesso che ammorbidisca il giudizio di Temari, senza causare danni evidenti a Suna»
Gli uomini intorno alla tavola si scambiarono degli sguardi confusi.
Dopo qualche secondo, Baki di alzò in piedi.
«Propongo di stringere un affare con vostra sorella.» commentò, atono «Se gli faceste trascorrere un periodo indeterminato di tempo al Villaggio del Fulmine, avrebbe l'opportunità di conoscere il suo futuro marito; e se questo fosse d'accordo con noi, riuscirebbe in qualche modo a convincerla ad accettare la nostra decisione. Tutto dipende da quando questo è in gamba a... far innamorare la ragazza» terminò.
Gaara portò le mani alle labbra, incrociando le dita. Il borbottio sommesso che si diffuse dopo il discorso di Baki sembrava esprimere la concordia degli altri consiglieri.
Baki conosceva bene Temari, e sapeva bene quanto fosse difficile domarla. Se proponeva una cosa del genere, voleva dire che persino lui era cosciente del fatto che dovessero rischiare o perdere tutto.
Il Kazekage sospirò, prima di riprendere parola. «E sia»

«E se poi non mi piace, posso tornare a Suna?» domandò la bionda, con gli occhi luminosi di speranza.
Gaara annuì determinato. «Certamente. Tutto sta al tuo giudizio»
Temari parve pensarci qualche momento. Dopodichè roteò gli occhi, sbarazzina. «Posso portarmi qualcuno al Villaggio del Fulmine?»
«Qualcuno?» ripetè stranito l'uomo. «Perchè dovresti?»
«Per farmi consigliare! E se poi m'innamoro di un uomo che mi tratterà come una schiava per il resto della vita? Ho bisogno di qualcuno che mi avverta, no?»
Il sorriso che illuminò il suo viso era già convincente di suo. Gaara abbassò la testa, rassegnato. «Come vuoi...»
«Grazie grazie!!» esclamò la ragazza saltellando. «Ora devo solo decidere chi portare!..»
Era una scelta abbastanza difficile. A dire il vero, non aveva un gran numero di amici...
«Beh, non c'è nessuno di più obiettivo di quel Nara» notò lui, tranquillo. «Portaci lui»
Temari parve sorpresa. «Grandiosa idea! Grazie fratellino!» corse ad abbracciarlo.
«Però ti prego, non farlo apposta... almeno valutalo, quell'uomo» pregò Gaara, facendosi stritolare.
«Tranquilla! Sarò... obiettiva

 

 

 

 

NDA: Lo so che ho già altre tre fic in corso, ma non appena mi è venuta l'ispirazione per questo capitolo non ho potuto fare a meno di cominciarlo!! Giuro che porterò a compimento tutte e quattro le fic *-* Anche perchè questa è prevista di pochi capitoli... Ma ora ditemi che ne pensate della mia idea... vi ispira? Mi raccomando fatemi sapere... aspetto il vostro giudizio per continuarla! Detto questo, immagino che la trama l'avrete intuita... ^.-
Un zalutone,
Niraw^^

 


  
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