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Autore: Shinkocchi_    26/05/2013    1 recensioni
A dire il vero, Atsushi non era mai riuscito a instaurare sul serio un vero e proprio rapporto con le persone che lo circondavano, anzi, se ne era sempre tenuto il disparte, lontano. Lontano.
Sempre più lontano.
Forse, era proprio per questo che la persona che in quel momento stringeva febbrilmente le lenzuola sotto di lui era Masaki e non qualcun altro.

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[AtsuMasa]
Prima songfic, basata su "Closer" di Ne-yo.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Minamisawa Atsushi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Turn the lights off in this place 
And she shines just like a star 

 

C     l    o   s  e r

 

 

And I just can't pull myself away 
Under her spell I can't break 

Il suono rauco prodotto da due corpi stretti assieme non era come se l’era sempre immaginato, non come l’aveva sempre vissuto. In quel momento in effetti, non era tanto sicuro che quella situazione avesse sul serio un senso, e che fosse normale in un momento del genere pensare a una cosa così dannatamente degenere. E stupida.
A Minamisawa non era mai piaciuto il contatto fisico con la gente, nemmeno durante quelle sporadiche e rapide sveltine in cui era incappato nel corso della sua vita. Nemmeno durante il sesso, che eppure di baci e tocchi era fatto, lo aveva mai davvero ricercato. Lo aveva sempre trovato qualcosa di esterno alla sua persona, troppo reale e palpabile per essere bellamente ignorato. Se ne era in qualche modo allontanato, e forse, ma solo forse, per paura di rimanerne troppo coinvolto da non potersene sottrarre quando gli era di più gradimento.
A dire il vero, Atsushi non era mai riuscito a instaurare sul serio un vero e proprio rapporto con le persone che lo circondavano, anzi, se ne era sempre tenuto il disparte, lontano. Lontano.
Sempre più lontano.
Forse, era proprio per questo che la persona che in quel momento stringeva febbrilmente le lenzuola sotto di lui era Masaki e non qualcun altro.

And I just can't free myself away
But I don't want to escape   

Eppure uno come Kariya, che non aveva fatto altro che scappare, fuggire e mentire sin da quando era nato non aveva davvero motivo di stargli accanto, e il più grande ogni tanto si era chiesto come fosse stato possibile che due come loro, così dannatamente bugiardi, vigliacchi e poco inclini all’affrontare la realtà fossero riusciti a incontrarsi, scontrarsi, e restare intrappolati l’uno nel campo d’influenza dell’altro in quella maniera così distruttiva.
Era illogico, dal suo punto di vista, che proprio lui che per primo odiava il contatto fisico con le persone, in quello stesso istante non potesse fare a meno di desiderare e bramare con quanta più foga poteva di toccare l’altro e sentire la sua pelle bollente sotto le dita.
O magari era proprio quel loro modo di essere che li accomunava a legarli così tanto?
Atsushi si lasciò andare a un ansito spezzato sull’orecchio del più giovane, portandogli la mano al fianco, mordendogli piano l’orecchio e leccando il lobo, mentre quello socchiudeva gli occhi gemendo nel buio della stanza,cercando aria come meglio gli era possibile.
Dio, che razza di tortura era sentirlo contorcersi a quel modo sotto i suoi tocchi.

I can feel her on my skin 
I can taste her on my tongue

Lui e Masaki in fondo non potevano dire di avere grandi trascorsi e travagliate storie alle spalle, di quelle capaci di avvicinare, unire, riappacificare, rinsaldare un legame e renderlo più profondo. Affatto. Tutto nel corso della loro storia, a partire dal loro primo incontro sul campo da calcio, era stato un qualcosa di estremamente casuale. Fortuito, avrebbe potuto aggiungere ora. Quel giorno nemmeno si erano accorti l’uno dell’esistenza dell’altro, troppo impegnati a combattere una propria personale battaglia, loro che di lottare in vero non se ne erano mai seriamente preoccupati più di tanto.
Erano invisibili agli occhi del mondo, eppure il mondo sembrava comunque voler cercare di trascinarli fuori a forza, nonostante cercassero in ogni modo di aggrapparsi a qualsiasi sostegno che non li lasciasse scivolare in caduta libera nel vuoto. Forse perché faceva paura non avere certezze.
E nonostante tutto, Atsushi ricordava ancora alla perfezione quel plumbeo e uggioso giorno di pioggia in cui aveva visto davvero per la prima volta Masaki sotto una tettoia, e allora l’aveva notato, fradicio, zuppo dalla testa ai piedi, e gli aveva fatto quasi pena. Per quanto ci ragionasse, non era ancora riuscito a capire per quale motivo avesse deciso di condividere il suo amato ombrello verde con lui quella volta. 

She's the sweetest taste of sin 
The more I get the more I want 

Lo sentì sospirare piano e deglutire, mentre il petto si alzava e abbassava ritmicamente, cercando a tastoni nel buio la sua mano, stringendola, strusciando lentamente il bacino contro il suo, facendogli mordere dolorosamente un labbro nel tentativo di trattenersi.
In qualche modo, Minamisawa aveva ormai smesso di chiedersi per quale motivo le cose con Kariya andassero in maniera tanto diversa che con gli altri, che cosa ci fosse di particolare in quel ragazzino, suo kouhai da farlo comportare così, cosa li avesse resi un "noi", così, all'improvviso. Avere la consapevolezza di desiderare veramente qualcosa per la prima volta nella sua vita aveva un gusto dolceamaro, lo stesso che poteva sentire sulle labbra ogni volta che cercava quelle del più piccolo, facendo intrecciare le loro lingue, leccando, mordendo famelicamente, e di cui proprio non riusciva a fare a meno.
In quel momento voleva solo averlo di più, più vicino, più stretto. Desiderava possederlo fino in fondo. Farlo suo. Ed era un volere reciproco in qualche modo, lo capiva quando si specchiava negli occhi languidi di desiderio di Masaki. Era un “essere parte di qualcosa di solo loro”.
Atsushi si lasciò andare a un rantolo e socchiuse gli occhi, con il respiro affannato, mentre sentiva quella crescente sensazione di piacere che partiva dal basso ventre e si diffondeva in ogni singola fibra del suo corpo diventare insopportabile. Strinse le lenzuola, bollenti come i loro corpi, ansimando nell’incavo del collo dell’altro.
Ah Dio, davvero insopportabile.

I just can't stop 

Poi lo sentì voltare appena il capo, e rivolgere lo sguardo verso di lui, incatenando i loro occhi assieme.

I just can't stop 

Castano nel dorato. Quante volte aveva pensato di potervi annegare dentro, abbandonandosi completamente a lui in un assurdo atto di fiducia da parte sua.

I just can't stop 

Intravide nel buio la mano del più piccolo portarsi fra i suoi capelli, stringerli piano mentre gli sfiorava delicatamente le labbra con la punta del naso.

I just can't stop 

Aveva ancora il viso paonazzo, Kariya, e Minamisawa gli scostò dolcemente una ciocca dal viso, ansante, portandogliela dietro l’orecchio, per poi rompere il silenzio con un sussurrò spezzato.

I just can't stop 

-Adesso vado, eh.-

Come closer

E mentre Masaki avvampava e si stringeva maggiormente a lui, annuendo, cingendogli il collo con le braccia e il bacino con le gambe, Atsushi non potè fare a meno di pensare per un momento che no, non aveva assolutamente intenzione di lasciarlo andare.
Solo voleva assaporare ogni minima singola sfumatura dello stargli accanto.


























*
Angolino di una che oggi non ha fatto i compiti e ha passato il pomeriggio a scrivere -ahahahahahah- che divertente (?)
Ma gggiorno (?) come va gente?
Ok, ultimamente sto scrivendo come una matta, non mi ricordo quado è stata l'ultima volta che ho scritto così tanto -sempre se c'è stato- (?) aspetto dunque ora con falsa trepidazione che mi becchi un blocco dello scrittore -ahahahahahahahah- non è divertente (?)
Comunque. Sì. Altra AtsuMasa. Penso che il mondo mi odi, o qualcuno mi gambizzerà, ma come faccio a non scrivere su questi due, sono così belli sanijfvsnfkjbndfkjbnfkj e si amano, e io amo loro, fffffaccciamo una threesoooooooooooooomeeeeeeeee *inciampa e muore*
Comunque, l'idea inizia non era proprio così, ed è degenerata man a mano che scrivevo, diventando un'introspezione secondo il punto di vista di Minamisawa del loro rapporto, e di quello di entrambi nei confronti del mondo. Io penso che sia proprio il loro essere così codardi e vigliacchi ad averli avvicinati tanto in qualche modo. Come se insieme avessero imparato pian piano ad affrontare davvero il mondo, crescendo l'uno grazie al sostegno dell'altro. Non so se la cosa ha senso, nè se sono riuscita a spiegarmi, ma il loro rifugiarsi l'uno presso l'altro, e allo stesso tempo respingersi e allontanarsi per paura di tutto ciò, è qualcosa che mi affascina. Or bene.
Mh. E' la mia prima songfic, e quindi boh, omg (?) non ho la minima idea di come sia venuta-- *rotolaviiiiia
In realtà era da un po' che volevo scriverne una, ma non avevo mai avuto modo, coraggio, etc, di farlo. Se oggi invece ho compiuto cotanto ardua impresa devo ringraziare le mia cara Hiroby, comunemente conosciuta come Roby o moon apple, che bella shalla mi fa "scrivimi un AtsuMasa"- e io ci muoio, insomma, abbajjah, ceh, io boh, però saltello perchè è una cosa tanto bella (?) ed è stata sempre lei a dirmi di farla su "Closer" di Ne-yo :3 e quindi boh, te la dedico perchè sì mia cara sssssenpai dei kiwi (?)
E tipo- boh(2), cosa dire ancora? Ah, sì, non lo so (?) Uh, ecco- è pure la prima fic a raiting arancione che pubblico in questa ssssezione (?) i'm so proud of this (maccosa) e amo la mia nuova immagine dell'account abbajjah (?)
Quindi spero vi sia piaciuta e ringrazio chiunque abbia letto o voglia recensire o tante altre cosa che al momento non mi vengono in mente.
Yeaaaaaaaaaah minnaaaaaah, il mondo è bello, ma la domenica fa schifo, su, tutti insieme, battete le man-- *finisce giù dal poggiolo (?)

Fede -ohchefirmabanale(?) 




 
  
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