Nella grotta brillava una luce fioca, fastidiosa. Gerard fece qualche passo e si accorse di non essere solo: c’era un ragazzo che gli stava urlando contro,
non lo riconobbe ma lo colpì e lo stesso fece con un altro uomo presente nella grotta.
Una sensazione martellante lo spinse ad addentrarsi nel bosco per cercare Nirvana,
doveva distruggerlo ma mentre si incamminava dal vuoto completo della sua memoria emerse un nome che sapeva essere stato molto importante per lui in passato,
tutto ciò che in quel momento riusciva a ricordare.
Strada facendo Gerard si sforzò di collegare un volto a quel nome ma non riusciva a trovare niente,
era come cercare qualcosa in mezzo alla nebbia.
Non appena ebbe liberato Nirvana apparve una donna che sembrava conoscerlo, “io sono Erza” disse.
Erza, un nome semplice ma importante, un nome che evocava nella sua mente calore, gentilezza e speranza.
“Cantuccio” dell’autrice:
*si affaccia da dietro un tavolo* ciao a tutti, chiedo scusa per questa cosa che vi ho propinato ma è il massimo che il mio cervello è riuscito a creare con la febbre e il mal di testa (solo io mi potevo prendere la febbre di maggio, roba da pazzi -.-” ). Spero di fare meglio con le prossime nonostante sia da pochissimo che scrivo.
A presto bacione
_Firestorm_