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Autore: paccia1D    26/05/2013    0 recensioni
Cresciuta a Napoli in una casa piccola, senza un padre, con una madre che lavora sempre come cassiera por portare a casa un pò di soldi per pagare le tasse e con una Nonna che mi ama e che mi ha cresciuta vivo la mia vita.
A far parte della mia vita ci sono anche i miei migliori amici Timothy e Laura. Loro sono gli unici di quella terribile scuola formata da ragazze che pensano soltanto portare a letto i ragazzi, che riescono a capirmi.
Non è il massimo per una diciottenne. Ma adesso sono pronta per rinascere.
La mia nuova vita non sarà più in Italia, uno dei motivi per cui sono scappata ma bensì a Londra.
Grazie ad un inaspettato incontro la mia vita cambierà dalle stalle alle stelle.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Auguri !” urla mia madre mentre batte forte le mani, che tristezza. Un compleanno per festeggiare i miei diciotto anni in uno scantinato abbellito con luci rosse e bianche che utilizziamo per decorare l’albero di Natale. Osservo la torta al cioccolato preparata da nonna Adelaide, menomale che c’è lei. Non lo so come mai, ma io e Nonna siamo legate da qualcosa, forse perché non ho mai avuto una madre.
A causa della morte del mio unico uomo, l’unico che ho sempre amato, mamma da semplice casalinga ha dovuto mettersi sotto nel tentare di trovare un lavoro, con questa crisi è diventata una cassiera, almeno posso comprarmi la pizza la mattina. Così già da piccola sono stata cresciuta dalla nonna.
Come mai mi sono legata in particolare a lei ?
Beh perché è l’unica che ho, gli altri nonni non li ho mai conosciuti.
“Che sfigata !”
State pensando, sicuro.
Anche le ragazze della mia scuola la pensano così.
Chi ha non ha vestiti firmati ? Sfigato.
E’ povero ? Certamente sfigato.
Il mio più grande sogno è sempre stato quello di scoprire come ragionano le galline, e grazie alla mia scuola ci sono riuscita.
Non sono un’asociale, non sono timida e neanche schizzinosa o tanto meno vanitosa, e per questo ho accanto a me i migliori amici che possano esistere sulla faccia della terra : Laura e Timothy. Loro sono gli unici che hanno capito la mia catastrofica situazione. Sono cresciuta in una famiglia dove nessuno ha mai creduto in me, e nelle mie capacità. Diciamo che sono cresciuta in un paese dove i migliori vengono scartati e i peggiori a capo dell’Italia.
Io che l’Italia sia un paradiso abitato da diavoli, che noi stiamo rovinando sempre di più.
“E’ il momento dei regali !” continua ad urlare mamma.
Apro il primo pacco di Laura, l’ho capito dal colore della carta da regalo, blu come i suoi meravigliosi occhi. Come immaginavo, vestiti poichè la mamma di Laura ha un negozio di abbigliamento. La maggior parte dei vestiti che ho sono gratis dato che con quello che incassiamo posso comprarmi massimo un paio di mutande. Abbraccio forte la mia amica dai capelli rosso fuoco. Ora tocca a quello di Timothy. Un LP di Madonna. I miei occhi si illuminano dinanzi quello splendore.
Ho una collezione intera di dischi in vinile perché sono veramente la mia passione, in particolare le copertine. Stringo forte il moro dagli occhi marrone chiaro quasi verde.
Infine quello di mamma. Questa volta mamma Daniela mi ha stupidata, credevo di trovare in quel pacco rosso la solita sciarpa invernale che nonostante ne ho diciassette, mi rendono sempre felice perché come mi ha insegnato Nonna
“E’ il pensiero che conta”.
Questa volta anche lei ha voluto regalarmi dei nuovi vestiti.
Manca il regalo della nonna, fa niente, forse non le sarà arrivata la pensione.
Finita la “festa” saluto i miei amici e in un battibaleno mi scaravento sul letto in camera mia. Osservo il soffitto decorato con adesivi a forma di stella che la notte si illuminano così posso dire che dormo sotto un cielo stellato, no ?
I vestiti che mi hanno regalato sono ancora nella busta all’entrata della mia stanza. Ho parlato così tanto tranne che di me, mi chiamo Federica, statura media forse troppo media, capelli castano scuro che sulle punte diventano quasi biondi, occhioni verde smeraldo, carnagione bianca quasi pallida ornata dalle mille lentiggini e da oggi diciottenne incasinata. D’un tratto sento cigolare quella dannata porta che nella notte mette paura. Vedo la mia arzilla nonna di ricchi ottantacinque anni entrare. Subito le corro incontro prendendola sotto braccio per paura che si possa far male. Senza dire niente ci appoggiamo sul mio letto comodo. Mi guarda con i suoi occhioni verdi simili ai miei, e dopo aver sospirato sussurra :” Piccolina mia, se posso ancora chiamarti così, come hai notato per l’ennesima volta il mio regalo non c’era e tu hai avuto la cortesia di non dirmi niente ma, questa volta no, ti meriti un piccolo ma grande regalo, spero che ti piaccia”.
Con mani tremolanti mi porge una scatola color bianco latte, bassa ma lunga, che cosa potrà mai essere ?
Con cautela per paura che possa essere qualcosa di fragile apro la scatola, è un biglietto. Sposto la testa verso destra per leggere meglio.
“Alitalaia, posto C7, biglietto di andata, partenza giorno 18 giugno ore 15:00 da Roma Fiumicino, arrivo ore 18:00 a Londra Heathrow.”
Guardo incredula gli occhi di nonna lucidi. Con un filo di voce aggiunge :”Ti piace?”.
“Oddio nonna ma stai scherzando ? E’ il giorno più bello della mia vita” dico senza urlare troppo poiché mamma sta dormendo.” “Piccola” continua “vai lì e cambia vita! Scappa da qui! E vivi il tuo sogno.”
Abbraccio un’ultima volta nonna Adelaide e finalmente adesso posso andare a dormire con il sorriso stampato sul viso.


- Mattino -


*beep beep* *beep beep* *beep beep*
Che palle, già sono le sette e mezza è il momento di svegliarsi, dai su Fede !
Tutta la notte non ho fatto altro che pensare che fra qualche mese vado via, che bello. Mi mancheranno da morire i miei compagni d’avventura, mia mamma e ovviamente nonna ma la voglia di scappare e di ricominciare da zero è tanta.
Mi alzo con la mia solita lentezza, osservo allo specchio i miei capelli lunghi scalati. Apro il mio armadio e decido di mettermi un pantaloncino nero, delle calze color pelle, stivali neri e canotta rossa. Ho sempre amato la moda anzi la mia moda, qui a Napoli tutte le ragazze sono uguali : pantacollant militari oppure con fantasie strane. Mi lavo velocemente dato che sono già in ritardo, tanto per cambiare. Stamattina niente colazione, prendo velocemente lo zaino a tracolla nero e bianco e il mio fantastico cappello nero a bombetta londinese che mi porta fortuna. Sento vibrare l’iphone, sicuro sarà Laura che mi sta aspettando sotto casa.
Starete pensando :” Che ci fai con un iphone, non eri povera?”.
Beh fortunatamente i miei migliori amici mi pensano sempre, quando il fratello di Laura ha comprato il nuovo iphone 5 voleva buttare il 4s, lei ha preferito regalarmelo così da poter avere un telefono decente poiché lei già ce l’ha. Saluto nonna che da stamattina le cinque sta cucinando per il pranzo mentre mamma è a lavoro. Scendo velocemente le scale per poi vedere la bellissima rossa davanti il portone giocare con il ciuffo dei suoi capelli.
“Finalmente” esordisce Laura
“Scusami, comunque buongiorno eh” dico ridendo
“Sei uno schianto Sparagi, mi devi spiegare come fai ad abbinare così bene le cose”
Laura ama chiamarmi con il mio cognome, d’altronde come la maggior parte della scuola. Dopo 10 minuti arriviamo a scuola. Timothy come al solito in ritardo poiché abita lontano. Come al nostro solito, lo aspettiamo fuori scuola così Laura può fumarsi con calma la sua amata sigaretta. Per un certo periodo anche io ho fumato ma appena mamma mi ha raccontato che papà è morto a causa di un tumore polmonare ho subito smesso. Ho pensato che se avessi avuto dei figli e anche io morivo a causa del fumo loro avrebbero sofferto come me.
Vedo attraversare velocemente la strada con il rosso dal moro che si ferma dinanzi a noi con ancora il fiatone.
“Sc. . .scu . . sate” dice piegato in due dalla stanchezza
“Tranquillo, grazie a te rimaniamo più tempo fuori scuola” aggiungo ridendo
“Comunque vi devo dire una cosa importantissima. . .” continuo “Ieri sera dopo la festa nonna è entrata nella mia camera per darmi il regalo ed è un . . .”
“Dici muoviti!” esclama ansiosa Laura
“Un biglietto di sola andata per Londra!”
Inizialmente i miei amici rimangono a bocca aperta, forse anche perché sono dispiaciuti del fatto che me andrò ma dopo qualche istinto vedo nascere da entrambi un sorriso a 32 denti. Timothy mi prende in braccio stringendomi forte mentre Laura batte le mani e salta dalla felicità.
“Fede te lo meriti !” urla Timothy
“Ha ragione, mi raccomando non dimenticarti di noi ! A proposito quando parti?”
domanda la bella rossa
“Il 18 giugno alla fine della scuola” affermo
“Ah perfetto abbiamo ancora tre mesi per cazzeggiare” dice ridendo Laura
A causa dei nostri gridi di gioia il preside ci ha scoperti ancora fuori i cancelli, ci ha rimproverato e siamo dovuti correre dritti in classe.
“Come al solito Sparagi, Venio e Cestri in ritardo!” esclama la professoressa di Matematica.
Io quella non la sopporto, vecchia e solo, Timothy dice che è così perché non tromba da tempo, per questo è stressata. Senza aprire bocca ci sediamo ai nostri posti. Io e Timothy all’ultimo banco a destra mentre Laura e Flavio all’ultimo banco nella fila centrale.
Flavio è un ragazzo abbastanza timido, non lo conosco molto bene ma sembra simpatico e Laura si trova molto bene con lui.
Iniziano le terribili sei ore ricche di noia. L’unica materia che mi interessa è inglese anche perché sono la più brava della classe, almeno in questo. Finalmente suonata la ricreazione tutti e tre usciamo al corridoio per parlare.
“Sparagi com’è andato il tuo meraviglioso compleanno ?” domanda Melania
Melania è l’oca del branco, alta capelli biondi e occhi marroni. Lei è cagata dai maschi soltanto perché è bella, io invece passo la maggior parte del tempo con loro perché mi trovo bene, però a volte li ho sentiti dire che mi trovano bella.
Amo quando un ragazzo dice che sono bella e non usa il termine bona, bonazza, fregna ect. . .
“E’ andato una meraviglia, tutto va alla grande senza di te” replico con faccia tosta
“Pft illusa”
Come al solito rimane una merda ogni volta che le rispondo male, cioè sempre. A causa delle mie sventure il mio carattere è diventato sempre più forte per poter affrontare il mondo.
Suonata la campanella mi rendo conto che mancano solo centodieci giorni alla mia partenza, dai cazzo.


- 18 giugno -


L’avevo detto io che mancavano pochi giorni, e adesso mi ritrovo qui all’uscio della porta di casa mia con una valigia più grande di me. Ad accompagnarmi sono oltre alla mia famiglia e ai miei migliori amici ci sono anche dei ragazzi della scuola che volevano salutarmi prima della partenza. Non vedo l’ora di arrivare e cominciare una nuova vita.
Sia nonna che mamma sapevano che sarebbe arrivato questo giorno per questo hanno messo da parte dei soldi per me.
Una volta arrivati all’aeroporto è il momento del bruttissimo ultimo saluto.
“Mi raccomando piccola mia non andare nei guai” dice mamma con le lacrime agli occhi
“No mamma tranquilla me la caverò” rispondo abbracciandola forte
“Sparagi ! Non dimenticarti di noi e torna con un bel fidanzato inglese!” esclama Laura
“Ci proverò” dico ridendo
“Fede, mi mancherai troppo e invece di pensare ai fidanzati pensa a ricostruirti una bella vita, quella che hai sempre sognato” aggiunge Timothy.
Senza dire niente lo stringo forte. Le lacrime iniziano a scendere sempre più velocemente. Mi incammino verso le scale mobili salutandoli anche da lì.
E’ il momento di partire. Mentre ascolto la musica ripenso alle parole di nonna “Cucciola ti ho prenotato una visita a Buckingham Palace!”.
Fantastico !
Buckingham Palace. . . sarebbe bellissimo viverci, magari. Dalle stalle alle stelle.
Finalmente scendo da quel terribile aereo che mi ha portato un mal di testa assurdo. Mi osservo dai mille specchi dell’aeroporto londinese per darmi un aggiustatina. Converse bianche borchiate, pantaloncino corto rosso a fungo, canotta bianca e rossa e infine il mio cappello portafortuna.
Prendo i biglietti per andare a Buckingham Palace dato che ho fra qualche minuto la visita.
Le metropolitane sono diversissime da quelle di Napoli, se fosse per me ci vivrei anche qui dentro. Tutti mi osservano, ma che ho di strano ?
D’altronde sono abituata ad essere osservata nella metro.
Esco dalla bellissima metropolitana e dopo aver salito gli scalini di fretta a furia. L’aria nei capelli , mi guardo intorno ancora incredula. Non ci credo. . . sono a, a, Londra. Il mio sogno si è avverato, sembrava così lontano e adesso sono qui pronta per rinascere. Mi avvio verso Buckingham Palace dove una lunghissima fila mi attende. Dopo qualche ora di fila sono riuscita ad entrare nel meraviglioso palazzo. La valigia l’ho rimasta in una delle stanze immense del palazzo. Inizia la visita. L’unica cosa che mi viene in mente è “WOW”.
E’ tutto grandissimo, casa mia non è neanche una stanza di questo castello. Continuo a pensare che viverci sarebbe bellissimo.
Ho ancora un mal di testa assurdo, così decido di staccarmi dal gruppo e andare da sola, tanto l’uscita è quella. Giro senza una meta osservando con occhi increduli la meraviglia di Backingham Palace. Arrivo in una stanza dove vi è un immensa scalinata e poi una stanza. Di solito nei film qui ci sono le feste. Mi immagini vestita da vera signorina e scendere la bellissima scalinata a testa alta. Mentre scendo scalino dopo scalino guardando per bene dove metto i piedi sento qualcuno ridere.
Vedo delle scarpe lucide nere o blu non so, piano piano il mio sguardo arriva fino al fiso del ragazzo che mi sta osservando.
Continuo ad ammirare i suoi capelli rossi e le sue lentiggini fino quando mi rendo conto che è . . . oddio santo è lui. . . il principe Harry.
Presa alla sprovvista cado all’indietro sedendomi sulle scale, il principe corre verso di me guardandomi da più vicino.
“Tutto bene?” domanda con dolcezza
La voglia di rispondere in italiano è tanta quando mi ricordo che sono a Londra, Londra!
“Ehm . . . bene bene ! Tranquillo”
“Scusami ma che ci fai qui?” domanda sempre con una certa finezza
Non riesco a trovare una scusa, poiché ho sbagliato, dovevo seguire il gruppo. Mi guardo attorno con aria smarrita. Harry sorride guardando in basso per poi affermare
“Ho capito, volevi vedere il palazzo meglio, giusto ?”
“S. . .s. . .si”
“Perfetto, vieni con me tanto non c’è nessuno solo io e la servitù”
Il ragazzo mi porge la mano ed io come una principessa la stringo con delicatezza per alzarmi dalle comode scale coperte da un tappeto rosso. Non riesco a crederci che sto visitando Backingham Palace con il principe Harry, tutti hanno sempre detto che è bellissimo ma io non ci ho mai creduto, beh mi sbagliavo è uno splendido ragazzo.
Grazie al carattere di Harry mi ha fatto sentire subito a mio agio così ho iniziato a fare le mie solite battutine scherzose. Sembra accettarle dato che più di una volta si è fatto una ricca risata.
“Insomma questo è il palazzo” conclude il bel rosso
“Wow, ma avete mai provato a giocare a nascondino qui, sarebbe impossibile trovare tutti”
“Hai ragione. . . a proposito come ti chiami?”
“Beh, io mi chiamo. . .”
Federica in inglese è . . . Federica. Tutti mi chiamano Sparagi o Fede quindi. . . Fede. . . Ci sono, Faith !
“Mi chiamo Faith”
“Piacere Faith io sono il Principe Harry ma chiamami Harry odio essere chiamato Principe”
“Lo sai vero che non c’era bisogno che ti presentassi, tutti sanno chi sei!” esclamo
“E’ vero” dice ridendo
“Sai sei simpatica” continua l’inglese
“Grazie mille, anche tu, sai ho sempre pensato che i reali fossero antipatici e troppo seri ma tu sembri l’esatto contrario” affermo
“Diciamo che ci sono dei reali così ma fortunatamente non tutti”
“Menomale”
“Lo sai, sei alla moda” dice Harry facendomi fare un giro su me stessa
“Grazie mille, oggi i complimenti sono stati tanti!” esclamo ridendo
“Lo sai il tuo stile piacerebbe tantissimo a mia cugina Eugenia . . . per caso ti piacciono i cappelli dato che ne hai uno bellissimo?”
“Diciamo che me la cavo” rispondo
D’un tratto entra il principe Carlo, il padre di Harry se non sbaglio.
“Che ci fa lei qui?!” dice con tono arrabbiato Carlo
“Ehm padre ehm . . .” indugia Harry
Sono nella merda adesso verrò rimproverata dal principe Carlo e per lo più Harry sgridato perché ha avuto la cortesia di aiutarmi.
“Lei è la nuova stilista del palazzo, si chiama Faith” risponde Hanry
Che cosa !?
  
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