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Autore: Tempie90    26/05/2013    3 recensioni
'Sequel' della Shot "Sottocopertua? Forse no..."
Spero che vi piaccia la mia nuova storia in capitoli. >.< Questa volta il rating credo sia arancione!
Dal Capitolo: "...Noi non siamo niente, Castle! Credi che dopo quello che è successo ti sarei caduta ai piedi come qualsiasi altra donna? Io non sono una delle tue oche rifatte e bionde ossigenate.”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sottocopertura'
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Ed eccomi di nuovo qui a pubblicare una nuova FF. Questa storia è una specie di seguito della shot "Sottocopertura? Forse no..." Non ho approfondito il motivo per cui i nostri due eroi siano finiti per essere dei coniugi in luna di miele, ho semplicemente considerato la shot precedente come punto di partenza, con qualche accenno.
L'ho scritta qualche giorno fa e l'ho finita qualche ora fa (XD).L'ho riletta e devo dire che non mi convince molto XD ma io sono sempre critica con le mie storie quindi faccio parlare voi!
Saranno pochi capitoli e come al solito la storia è conclusa nel mio pc quindi non dovrebbe rimanere incompleta! =P
Fatemi sapere cosa ne pensate e abbiate pietà: è venuta fuori in un periodo di stress in cui i quattro neuroni del mio cervello sono andati in corto causa tesi! -.-
Vi auguro una buona lettura e spero che vi piaccia! =)
Un abbraccio,
Tempie. =)

Capitolo 1

Castle si diresse velocemente verso la sala relax subito dopo aver visto uscire l’agente Sorenson. Chiuse la porta velocemente e si voltò verso la donna che lo guardò sorpresa.
“Ci sta provando con te…è palese..Anche un cieco lo vedrebbe, Kate!” Disse disperato dall’incapacità della donna di rendersi conto dell’ovvietà. Erano giorni che Sorenson le girava attorno dopo quella missione e questo stava dando sui nervi allo scrittore; anche perché Kate sembrava non accorgersi delle reali intenzioni dell’agente.
“ Castle non è vero…E anche se fosse non sono affari tuoi!” Rispese secca la donna.
“Certo che sono affari miei…Noi..” Non riuscì a completare la frase perché effettivamente non sapeva cosa dire…Lui credeva che dopo quella missione sottocopertura, loro erano diventati qualcosa di più che semplici partner. Non ne avevano parlato, lei ignorava la questione e lui non aveva il coraggio di farla uscire fuori. O almeno non aveva avuto mai l’occasione per farlo.
“ Noi cosa? Noi non siamo niente, Castle! Credi che dopo quello che è successo ti sarei caduta ai piedi come qualsiasi altra donna? Io non sono una delle tue oche rifatte e bionde ossigenate.”
“Certo che non lo sei, Kate. Non l’ho mai pensato. Non c’è nessun paragone da fare. E no, non pensavo che mi saresti caduta ai piedi e non lo avrei mai voluto. Speravo solo che adesso che è successo, io e te saremmo stati qualcosa di più, saremmo stati un noi!” Disse ferito e costernato.
“Un noi? Castle tu sei un bambino!” Rispose acida. Castle si pietrificò.
“Non sei il tipo di persona che voglio al mio fianco. Ti conosco, tieni il giocattolino che ti piace per un po’ e poi lo butti via non appena ne trovi un altro. Lo hai sempre fatto e io non ho alcuna intenzione di essere una delle tue tante conquiste da sventolare ai quattro venti per poi essere umiliata in pubblico. Perciò ti dico cosa faremo adesso: se vuoi continuare a lavorare al distretto, allora non discuteremo più di questo e ce ne dimenticheremo; tu ed io ci comporteremo come dei normali partner che alla fine della loro giornata di lavoro, si salutano e ognuno vive la propria vita. Se invece vuoi continuare a rinfacciarmi di aver fatto sesso con te allora puoi anche andartene.” Concluse risoluta.
“Pensi davvero che sia in grado di accettare di continuare a lavorare con te così, come se niente fosse? A far finta che non sia successo nulla?” Chiese apparentemente calmo lo scrittore.
“Sono sicura che non ti sarà difficile dimenticare tutto scopandoti un’altra!” Rispose secca e senza indugio la detective.
L’uomo sentì il suo cuore perdere un battito. Come poteva dirgli tutto questo? Come poteva non vedere quanto lui fosse cambiato e che lo avesse fatto per lei? Come poteva anche solo pensare che per lui era solo una questione di numero, di conquiste e di piacere momentaneo? Lui voleva lei, non un’oca giuliva. Non voleva dimenticare tutto andando a letto con un’altra donna, non era più quel tipo d’uomo ormai ma lei non aveva capito nulla. Non riusciva a vedere oltre la sua immagine di scrittore playboy che ormai non era più.
Si sentì trapassare da lame invisibili. Si sentì ferito e faceva dannatamente male.
Non si scompose.
La guardò dritto in quegli occhi così glaciali e poi parlò:
“ Mi dispiace davvero tanto. Mi dispiace perché non sono riuscito a mostrarti come sono in realtà, come sono diventato pur di avere un’occasione con te. Mi dispiace perché so che queste parole non bastano per convincerti che io faccio sul serio con te; che non voglio un’altra donna, io avrei voluto te…Per sempre…” Disse abbassando gli occhi. “Ma evidentemente questo non è quello che vuoi tu! Non sono un bambino, non in determinate situazioni almeno, ma non sei riuscita a vedere neanche questo. Ti sei solo aggrappata a ciò che viene detto di me per uscire da questa situazione che ovviamente non vuoi affrontare. Va bene, il messaggio è chiaro: se è questo quello che vuoi allora lo accetto, ma non ti aspettare che rimanga un minuto di più in questo distretto. Aldilà di quanto tu possa pensare, sono anch’io una persona, con un cuore, con dei sentimenti, che può sbagliare, come può sbagliare chiunque ma che ha fatto di tutto per cambiare ed essere accettato per quello che realmente è. Non dal mondo ma da te.
Ma non è abbastanza, i miei sforzi per te non sono stati abbastanza, il mio amore per te non è abbastanza. Ed è per questo che me ne vado, perché lo sanno anche i muri che non sono rimasto per le mie ricerche…” Prese fiato prima di continuare mentre una Beckett sempre più stupita non sapeva cosa dire. “Dopo quello che mi hai detto non posso e non voglio più farti da partner. Perché non riuscirei più a guardarti negli occhi senza pensare all’opinione meschina che hai di me. Sono stanco e non ho più voglia di rendermi ridicolo, molto più di quanto non abbia già fatto; perciò me  ne vado. Abbi cura di te!” Detto questo si voltò e, senza darle il tempo di replicare, se ne andò sotto lo sguardo curioso dei due detective e quello attento e inquisitorio della Gates.
Beckett rimase un minuto buono a fissare il vuoto. Non si aspettava che reagisse così, pensava che sarebbe rimasto, che avrebbero continuato la loro partnership. Si rese conto di essere stata troppo dura con lui, di avergli detto delle cose orribili. Non pensava di essere in grado di dire certe cose, di arrivare a ferire la gente con le parole. Di ferire lui. Perché era esattamente quello che aveva fatto: l’aveva ferito, tanto, troppo.
E lui se ne era andato.
Rimase ancora qualche secondo bloccata in piedi prima di uscire dalla sala break e dirigersi alla sua scrivania sotto gli sguardi ancora più curiosi dei Bro.
Non ci stavano capendo nulla. Li avevano visti solo litigare ma non avevano capito un fico secco di quello che si erano detti e, vista la faccia dell’uno e poi dell’altra, non avevano nessuna intenzione di chiedere.
Beckett si dedicò alla scartoffie ma con scarso risultato: pensava ancora alle parole che si erano detti, a quello che lei aveva avuto il coraggio di dirgli; un senso di colpa la colpì violentemente. Avrebbe dovuto parlargli ma pensò fosse meglio fare calmare un po’ le acque.
Gliene avrebbe parlato domani.
Magari dopo quella giornata ci avrebbe ripensato e sarebbe arrivato con i suoi soliti caffè il giorno seguente. Si convinse che sarebbe stato più che possibile quindi il senso di colpa che poco prima l’aveva investita, si affievolì e lei potè continuare il suo lavoro non pensandoci molto.
Domani avrebbero parlato e chiarito.

Tempie's corner:
Capitolo forse un po' breve, prometto che il prossimo sarà un po' più lungo.
Spero di aver suscitato il vostro interesse!
A presto!
Tempie. =)

 

  
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