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Autore: Adele Emmeti    27/05/2013    4 recensioni
«Mi dica , dunque, ha mai pensato di abortire?».
«No, mai».
«E se tornasse indietro cosa farebbe?».
«Indietro a quando?».
«A prima del parto».
«...mi farei benedire. Sì, benedire».
Genere: Horror, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tuuuut...tuuuut...tuuut.

Click.

«Pronto».

«Kim, sono io».

«Tesoro, che succede?».

«Niente, niente va tutto bene...tu dove sei?».

«Sono appena arrivato a Mosca, sto andando in albergo».

«Fa molto freddo?».

«Sì..fa par...o...fr... ma non ti pr..cc....e».

«Kim non ti sento».

«Co..a?»

«Kim ti sento male».

«...Ora? Ora mi senti?».

«Sì, ora sì».

«Bene, tu hai messo a dormire il cucciolo?».

«...sì».

«Eh eh come si è comportato oggi?»

«Al solito».

«Ehi, ti sento...abbattuta, sei sicura che va tutto bene?».

«Kim...ho deciso che...che faccio quella cosa che ho detto».

«Quale cosa?».

«Quella del registratore».

«Ohh cazzo...cazzo Lilith, non ricominciare con questa storia ti prego».

«No ascolta...ascoltami io devo farlo».

«Ne abbiamo già parlato Lily, te l'ho già detto: è una follia! È solo una follia! Fatti un tisana, mettiti a letto a leggere qualcosa e dormi serena! Domani sarà...».

«Kim devo farlo! Lo sento di nuovo!».

«Cazzo...porc...Lilith, non farmi incazzare. Tu non senti niente. Ti ricordi cosa ha detto il dottor Fent? È solo stress, nient'altro. Solo stress. Hai bisogno di riposo, ora te ne stai un mesetto a casa, con il piccolo, gli stai vicino e te lo tieni stretto. Poi torno io e tutto andrà come è sempre andato, ovvero bene».

«No Kim...no ti prego».

«Lily...ascoltami. Mettiti a letto e dormi, andrà tutto bene».

«....ok. Ok Kim, a domani».

«A domani tesoro. Buonanotte».


…..

…....

«Fanculo tutti. Mi chiamo Lilith Bane, ho trentadue anni, e vivo a San Francisco. Mio marito Kim è un giornalista...è sempre fuori e...mi lascia spesso sola. Abbiamo avuto un figlio, Thomas, che dorme di sopra. Quando racconto quello che succede qui nessuno mi crede...sigh, nessuno mi crede...nemmeno quando piango, e quando mostro le foto. Così ho deciso di registrarmi, sì, voglio registrare tutto. Accenderò questo registratore ogni volta, così quando mi diranno che sono una pazza...lo accenderò e mostrerò il contrario. La nostra telecamera è guasta, per questo registro. Appena sarà pronta passerò ad usarla. Ora...ora mi metto nel letto, e lo lascio acceso. Sentirete pian piano tutto, così capirete che pazza non sono. No. E gli assistenti capiranno. Mio marito capirà! Capirete tutti...dal primo all'ultimo....buon ascolto».

Salve a tutti, e grazie per aver scelto di leggere la mia storia, sia che vogliate continuare che fermarvi qui. Avrei dei piccoli consigli di lettura: essendo il brano interamente dialogato, senza descrizioni o voci narranti, successivamente noterete come le parole si rimpiccioliscano quando i protagonisti parlano a bassa voce, e si ingrandiscano quando alzano il tono. Ci sono molti puntini di sospensione, che rappresentano il tempo che passa o il silenzio: vi consiglio di fermarvi davvero ai puntini e far passare un secondo, in modo da comprendere le mie intenzioni.

Scusate se la forma delle frasi non è sempre ''aulica'' ma sto cercando di rendere il tutto molto realistico, e nella realtà parliamo molto peggio rispetto a quando scriviamo.

Grazie ancora, buon proseguimento!


   
 
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