Mors tua, vita mea

Contest DeathEaters: Ombre e Desideri di fa92 http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10576015&p=3

QUINTO CLASSIFICATO 

Pacchetto scelto: Zaffiro -> Lucius Malfoy - Nebbia 

13 Dicembre 1974

Un giovane, vestito elegantemente, stava ritto e impettito poco lontano dall’entrata di un Pub dalla reputazione malfamata. Il pesante mantello scuro che indossava gli copriva il volto per metà, lasciando intravedere solo due fessure glaciali che corrispondevano ai suoi freddi occhi grigi. Scrutava attentamente il paesaggio che lo circondava con un’espressione ferma, ma che tradiva un velo di ansietà. Quel giorno, poteva rivelarsi decisivo.

Il Signore Oscuro aveva deciso di affidargli la sua prima missione, gli aveva finalmente concesso l’occasione che aspettava da troppo tempo. Per i Malfoy era tempo di schierarsi in questa Guerra che tutti i Purosangue avevano sempre invocato a gran voce, naturalmente si erano posti dalla parte dei vincenti e fiutando guadagno e potere, Lucius, in quanto unico erede della prestigiosa famiglia, era ufficialmente diventato un Mangiamorte.

Lucius Malfoy incarnava perfettamente tutte le caratteristiche che un Serpeverde doveva possedere: astuzia, ambizione, freddezza, brama di potere e ovviamente Sangue Puro. Quindi, la sua decisione di aderire alla Causa era stata assolutamente spontanea e lineare. Se ci si doveva liberare della Feccia, lui sarebbe stato in prima fila e alla fine, dopo aver vinto la Guerra, quando il Mondo Magico si sarebbe finalmente inginocchiato davanti alla superiorità del Sangue Puro, lui sarebbe stato di nuovo in prima fila, pronto a governarlo. Per questo, era fondamentale entrare nelle grazie del Suo Signore, conquistare la sua fiducia e mostrare a Babbanofili e Traditori del Loro Sangue quanto possono essere spietati i Vincenti.

La porta della Testa di Porco si aprì cigolando e Lucius, con la coda dell’occhio, individuò la sua preda. Con un gesto rapido, ma discreto, estrasse la sua bacchetta e si affrettò a seguire l’uomo lungo una strada fortunatamente deserta. Tenendosi  a un’oculata distanza, valutava la sua vittima serrando la presa con i guanti neri di pelle di drago sul serpente che sormontava il suo bastone.

Alla prima curva, decise che era arrivato il momento di agire, accennò appena un movimento, ci fu un lampo e l’uomo si ritrovò a terra, legato da funi invisibili.

Lucius si avvicinò cautamente e si sporse sulla sua vittima perché vedesse quanto dura e inflessibile fosse l’espressione di colui che stava per diventare il suo assassino.

L’uomo, terrorizzato, non osava parlare.

“Sono qui per saldare il tuo debito con il Mio Signore, sudicio Babbanofilo. Credevi forse che non saresti stato punito per il tuo coraggioso articoletto sulla Gazzetta del Profeta?” lo derise con freddezza

L’uomo lo guardò supplice, aumentando inconsapevolmente il suo desiderio di ucciderlo. Se c’era qualcosa che Lucius amava addirittura di più della vittoria, era l’attimo che la precedeva, quando sapeva già di aver vinto.

 Accingendosi a commettere il suo primo omicidio, pensò che non ci fosse cosa in cui potesse riuscire meglio. Per uccidere bisognava essere rapidi, freddi, letali e soprattutto senza scrupoli. Sicuramente non tutti potevano dichiararsi all’altezza, ma di certo non era il suo caso.

Quell’omicidio era utile e necessario. La morte di quell’uomo equivaleva alla vita futura di Lucius. Lo faceva per suo padre, per confermare il prestigio della famiglia Malfoy e per portarne sempre in alto il nome. Lo faceva per Narcissa, la sua futura moglie, perché potesse stare al fianco di un uomo potente e temuto. Lo faceva per il suo futuro erede perché potesse essere fiero di suo padre e del nome che portava. Lo faceva per tutte le successive generazioni di Malfoy perché vivessero in un mondo privo di orride contaminazioni babbane e ricordassero il suo nome nei secoli. E lo faceva soprattutto per se stesso perché l’ambizione valeva più di una vita umana.

Alzò il bastone implacabile e lo puntò contro l’uomo con l’eleganza e la solennità che lo contraddistinguevano.

“Avada Kedavra”

Le sue iridi grigie brillarono, il viso assecondò l’orgoglio. Lucius fece qualche passo e si smaterializzò vorticando nella nebbia che sua complice nascondeva omertosa il delitto e copriva le tracce del suo passaggio. Elegante, silenziosa e crudele, proprio come lui.

Giudizio del contest:

Stile: 5 
Struttura: 5 
Ortografia e Sintassi: 10 
lessico: 5 
Caratterizzazione Personaggio: 15 
Originalità: 10 
Gradimento: 5 
Uso del Prompt: 13 

Tot: 68 

Mors tua, vita mea è una storia dark eccezionale. Lo stile fluido, dinamico e molto giovanile si sposa alla perfezione con la struttura e le scelte sintattiche globalmente corrette. La storia è originale e il personaggio studiato introspettivamente con sagacia. L'unica pecca che ci ha fatto molto discutere, fino ad alcune liti, è l'utilizzo del prompt. Ele ne è rimasta affascinata, Andrea ha apprezzato un utilizzo breve ma importante con la descrizione della nebbia veramente poetica, mentre Fabio non ha gradito il piccolo ruolo destinato al prompt. Comunque sia la tua storia è veramente ben fatta, lessico ricco con ogni scelta azzeccata. 
Inoltre per la malvagità della storia ti premiamo con il premio speciale AVADA KEDAVRA