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Autore: _i will always believe_    27/05/2013    0 recensioni
Adele è una bella ragazza di 16 anni che però cerca di passare inosservata. I suoi migliori amici Simone e Federica sono estroversi e un po’ matti, così come lei. Beatrice è la fidata compagna di classe e amica di Adele e si aiutano a vicenda a sopravvivere al terribile Liceo Classico. Cosa succederebbe se un giorno Ludovico, compagno bello e stronzo delle ragazze, si accorgesse di Adele? E se aggiungessimo un nuovo corso di acquagym odiato da Adele, il cui istruttore è la controfigura del dio Apollo per la sua bellezza ultraterrena, ma con il carattere strafottente del dio Marte? Adele dovrà sopravvivere agli ultimi due mesi prima della fine della scuola, ma tanti imprevisti e novità non li renderanno semplici.
Ci saranno moltissime situazioni comiche e romantiche, non solo per Dele ma anche per i suoi compagni di viaggio.
Se vi ho incuriositi fate un salto e lasciatemi una recensione. E’ la mia prima storia e spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Capitolo II “Una strana giornata (I)”

Fede e io siamo appena entrate nel terminal quando una furia ci travolge in pieno e udite udite: è quel rincitrullito di Simone.

Simo è praticamente in tutti i miei ricordi insieme a Fede, noi tre siamo inseparabili ed è come se fossimo uniti da un filo invisibile che per quanto possa essere teso non si spezza mai.

Noi siamo i fantastici tre - come amiamo definirci – e ci sosteniamo sempre e comunque, nel bene e nel male.

Abbiamo tutti 16 anni, ma questo è l’unico fattore che ci accomuna infatti siamo totalmente differenti a livello sia fisico che caratteriale.

Simone è alto all’incirca 1.80 cm ed è snello, ha i capelli castani ed è inseparabile dalla sua cresta.

I suoi occhi sono castani e profondissimi, spesso pensierosi per una ragione o per un’altra, ed è uno dei ragazzi più solari che abbia mai conosciuto in vita mia.

Quando si accorge che o io o Fede siamo giù di morale fa di tutto per rianimarci: ci racconta barzellette scema, ci racconta le sue brutte figure quotidiane o ci fa fare cose folli e imbarazzanti come farci ballare in mezzo alla strada – cosa che ho avuto l’ebrezza di provare e che dopo tutto mi ha aiutata molto -.

Quando è necessario però ci fa sfogare e interviene solo se lo ritiene opportuno, perché il suo silenzio a volte è molto più efficace di mille parole.

Simo è anche il mio migliore amico, quello che conosco da quando aveva il pannolino e che sa cose di me che neppure Fede conosce e per questo spesso le sfrutta per ricattarmi, ma di certo neppure io perdo

occasione per fare lo stesso con lui.

Federica è indiscutibilmente la mia migliore amica, ci conosciamo dalle elementari poiché quando facevo seconda si è trasferita nella mia scuola. Inizialmente era timida e un po’ asociale, ma io e Simo non ce la siamo

lasciati sfuggire e l’abbiamo “trasformata” nella ragazza spigliata e solare che è ora.

Fede è una ragazza bellissima: ha capelli biondi appena mossi e occhi verdi ammalianti, ma nonostante questo non si vanta né tanto meno cerca di attirare l’attenzione.

E’ alta 1.63 cm ed è abbastanza slanciata con le curve nei punti giusti, ma come tutti ha dei difetti, ovvero una scarsa seconda di seno come me e i piedi piatti, cosa che io e Simo non smettiamo di

ricordarle per sfotterla amichevolmente.

A completare il terzetto ci sono io : Adele. Sono una ragazza come tante a dispetto di Fede e tendo il più possibile a mischiarmi fra la gente per non attirare l’attenzione.

Ho i capelli mossi che mi arrivano fino a sotto il seno e ho la tinta color rosso ramato; i miei occhi sono di un castano chiaro luminoso e verso l’esterno dell’occhio ci sono delle sfumature ocra che mi ha fatto notare

Fede.

Sono alta 1.70 cm e sono magra, cosa che mi porta ad essere praticamente una tavola da surf, infatti se esistesse una prima e mezza come taglia per i reggiseni per me sarebbe perfetta.

Una mia particolarità è che ho molti nei, cosa che molti riterrebbero un difetto, ma al contrario io li trovo carini e poi per la maggior parte sono sulla schiena perciò non mi infastidiscono.

Mia nonna mi ripete sempre il detto che narra che dietro ad ogni neo è celata una bella ragazza e a forza di dirmelo ho iniziato a vederli come un qualcosa che mi distingue dalla massa, quindi non mi infastidiscono.

Sono una ragazza piuttosto timida con chi non conosco e tendo a non riuscire a fare molte amicizie rapidamente e questo non mi piace perché ad esempio quando vado in vacanza con i miei non riesco a

relazionarmi con tranquillità con i miei coetanei, quindi trascorro tutta la vacanza con mia madre e mio padre e guardo da lontano i ragazzi e le ragazze divertirsi in acqua e fuori, mentre io mi rifugio dietro le mie cuffie

perdendomi nel mio mondo di pace e quiete che nessuno è mai riuscito a distruggere per mia fortuna.

Una volta conosciute le persone però inizio facilmente ad affezionarmi a loro e, sentendomi a mio agio, divento un pazza furiosa, come mi definiscono i miei due migliori amici.

Amo divertirmi con loro e spesso e volentieri non mi freno più come un tempo,non penso più troppo come un tempo e tendo a essere esuberante anche con le altre persone.

Il mio carattere ha iniziato a mutare con l’inizio delle superiori; mentre Simo frequenta l’Itis e Fede il Liceo Linguistico, io frequento il tanto temuto Liceo Classico.

Per tutto il primo anno ho studiato come una matta riuscendo a terminare l’anno con la media dell’8, ma nel corso della quinta ginnasio, ovvero di quest’anno, mi sono resa conto che la vita non è fatta solo di buoni

voti a scuola e lusinghe dei proprio genitori, bensì anche di divertimento puro e semplice da adolescente.

E’ stato così che mi sono aperta totalmente con i miei compagni ed ho iniziato a sentirmi viva, anche se i miei voti ne hanno risentito leggermente.

Simo, Fede e io frequentando scuole differenti non possiamo tenerci compagnia durante il tragitto verso scuola e ci separiamo quindi davanti al terminal, dove ci incontriamo di nuovo al termine delle lezioni.

Come al solito abbiamo chiacchierato troppo e mentre io ho ripensato ai miei cambiamenti e a quelli dei miei amici sono già le 7.45, segno che ho solo 10 minuti per arrivare a scuola; il che è praticamente un suicidio.

Saluto frettolosamente i miei amici che sono preoccupati per l’orario come me e ognuno corre verso la propria destinazione.


Mi infilo le cuffie nelle orecchie e faccio partire “We are who we are” delle Little Mix che mi tiene compagnia fino all’entrata della scuola dove mi attende la prof. Rossi, pronta per una carneficina di greco.

Entro trafelata, saluto tutti e come mi siedo entra la prof. Rossi con il suo sguardo assassino pre-interrogazione, segno che purtroppo non se ne è dimenticata.

Tiro fuori astuccio, diario e occorrente di greco e inizio a pregare tutti i santi del cielo affinché non mi interroghi perché sarebbe la volta buona che prendo 3 e un bel calcio nel culo da parte dei miei genitori.

La Rossi tira fuori il suo registro e una biro con lentezza studiata per farci impazzire e poi, con tutta la calma del mondo, inizia a mischiare i bigliettini.

Ne pesca due, quindi ho due possibilità su venti di uscire, ovvero una su dieci il che mi rassicura un po’, ma con la sfiga che mi perseguita non mi stupirei se entrambi i bigliettini portassero misteriosamente il numero 8, il

mio.

Sento chiamare Oberto, che è la secchiona della classe, e poi Mancini, mister-sono-figo-solo-io e automaticamente mi rilasso sulla sedia.

Ho ancora tutta l’adrenalina in circolo per la tensione e devo sbollirla quindi mando un messagio a Fede che sicuramente starà giocando con il suo cellulare:

“Non mi ha interrogata! Vittoria! Tu invece come sei messa oggi? Mi sono dimenticata di chiedertelo ...”

Come sempre in 50 secondi netti mi arriva la sua risposta:

“Oggi grazie a Dio non ho nulla per cui preoccuparmi quindi credo che giocherò tutte e 5 le ore e mezza al cellulare. Ora però ti lascio perché la prof. vedendo che tocco in continuazione l’astuccio mi ha detto di

piantarla se non voglio leggere a tutti i miei sms “amorosi.” A dopo, baci xx”

“Ok tesoro, ci sentiamo dopo. P.s. cerca di non farti beccare!”

Non sapendo cosa fare ascolto l’interrogazioni e come al solito la Oberto sembra un robot, la prof. non ha ancora finito di porle la domanda che lei è già partita come un razzo per rispondere.

Mancini invece si arrampica sugli specchi e ogni tanto supplica Luca con lo sguardo per farsi aiutare, peccato solo che lui ne sappia ancora meno dell’amico e non riesce neppure a trovare le risposte sul libro.

Mancini mi sembra disperato e mi fa anche un po’ pena quindi lo aiuto e gli suggerisco tutto ciò che so.

Dopo un’ora e mezza di torture i due tornano ai loro banchi e la Rossi inizia a elencare i loro errori, la sua predica dura la bellezza di 20 minuti, ma alla fine si blocca e consegna loro i pagellini con i voti: la Oberto 9.5

– come al solito- e Mancini 6/7.

Sono stata un’ottima suggeritrice dato che in media non prende più di 5.5/6.

Mister-sono-figo-solo-io mi guarda e mi mima con la bocca “grazie”, io gli sorrido e mi volto, iniziando così a parlare con la mia vicina di banco Beatrice.

Bea e io siamo molto legate e spesso usciamo anche insieme; è una ragazza carina e parecchio timida, ha un viso dolce e i capelli sono lisci, castani e a caschetto e spesso e volentieri la chiamo barboncino perché si

ostina a tenere la frangetta lunga anche se ci vede poco e niente.

Insieme ci divertiamo un mondo a splarlare dei prof. e a volte anche dei nostri compagni, che sono uno più particolare dell’altro, come noi due del resto.

Mentre stiamo parlando della Oberto ipotizziamo che sia un alieno venuto da un pianeta sperduto della Via Lattea e all'improvviso suona la campanella, dando così l’inizio della terza ora, quella di matematica.

L’ora vola in un baleno fra un’equazione e l’altra e finalmente inizia l’intervallo, durante il quale mi ingozzo di patatine e rubo merende a destra e manca per saziarmi.

Purtroppo la fine dei 15 minuti arriva troppo presto e quindi corro in bagno prima che la prof di educazione fisica mi uccida per il ritardo.

Sto per entrare in classe quando sento alle mie spalle qualcuno dire: “Dalla prossima settimana possiamo andare in V A le ultime due ore del mercoledì perché andranno in palestra.”

No no no, vi prego ditemi che non è vero!

Non sono ancora pronta psicologicamente per iniziare piscina così presto!

Entro in classe con una faccia da cane bastonato e Bea se ne accorge, quindi mi chiede che ho.

Io le sto per raccontare tutto quando la prof. Calosso entra tutta pimpante e ci urla felice: “Ragazzi preparate cuffie e costumi che mercoledì prossimo si inizia il corso in piscina!”

Tutti i miei compagni sono entusiasti della notizia e iniziano a parlare di cosa portarsi dietro, i ragazzi sperano di avere un’istruttrice “gnocca” mentre le ragazze pensano a come fare per non far notare la loro assoluta

mancanza di seno, cosa che preoccupa anche me.

Mi accascio sulla sedia e la mia amica fa lo stesso dato che l’idea non piace per nulla neanche a lei.

Ci guardiamo sconfitte per poi renderci conto che gli altri ci hanno lasciate sole e si sono incamminati verso la palestra, così corriamo come due disperate per raggiungerli.

Mentre mi cambio negli spogliatoi penso che la settimana prossima per me inizierà l’inferno e nulla potrebbe andare peggio.

“Guarda il lato positivo: magari incontri un bel bagnino che ti fa la corte!”

Sì certo, tutti cadranno ai miei piedi con quel costume intero che mi rende una tavola da surf e con la cuffia in testa a farmi sembrare un cinquantenne pelato.

Mi renderò solo ridicola e la mia poca autostima verrà calpestata dagli sguardi derisori e della battute dei miei compagni.

Speriamo almeno che non ci sia l’istruttrice dell’anno scorso perché era un’arpia!

Esco dagli spogliatoi e vado a sbattere contro Mancini, ma prima che gli possa chiedere scusa, ma bacia vicino alle labbra e mi soffia sul naso: “Grazie per prima, ti devo un favore”

Ciò che mi ha detto mi lascia inebetita per la sua sensualità, ma anche per la sua sincerità.

Mi sorride sornione probabilmente per la faccia strana che ho fatto e se ne va verso gli altri nostri compagni che ci guardano divertiti.

Bea mi corre incontro e mi dà uno schiaffetto sulla guancia per farmi risvegliare dalla mia catalessi.

Improvvisamente ritorno sulla terra e penso che l’inferno per me non inizierà il prossimo mercoledì, ma subito perché l’effetto che Ludovico Mancini ha su di me non mi piace proprio per niente e il sorriso sornione che ha fatto dopo avermi quasi baciata non mi rassicura per nulla.

Hola! La storia sta entrando pian piano nel pieno svolgimento. Che ne pensate? Lasciatemi una recensione se ne avete voglia! :)

  
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