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Autore: RevolutionVoltage    27/05/2013    2 recensioni
Piccolo accenno di quella che potrebbe essere una serata in casa Larry Stylinson, se loro avessero una baita in montagna.
Di: ReVoltage.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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look






When I’m losing my control, the city spins around..
You’re the only one who knows: you slow it down
Oh, oh be my baby
And I’ll look after you.
~The Fray




 

 
Come al solito Louis si accorse che era da troppo tempo davanti al computer dalle piccole lacrime di stanchezza che cominciavano a formarsi nell’angolo interno dei suoi occhi.
 
Inizialmente abbassò la luminosità dello schermo, ma il sollievo non durò quanto aveva sperato e in poco tempo si trovò a dover demordere, nonostante quei video di Adam Lambert non fossero poi così male.
 
Allontanò la sedia dalla scrivania con uno spintone e si passò la mano sul viso, togliendosi occhiali e auricolari in un movimento solo.
 
La prima cosa che notò, una volta che la sua attenzione non era più concentrata sullo schermo, fu il troppo silenzio che regnava in casa. Lui non l’aveva lasciata così, prima di immergersi negli acuti di Adam.
 
Secondo, faceva fin troppo freddo per i suoi gusti. La stufa in salotto stava andando, l’ultima volta che aveva controllato. Diede una veloce occhiata all’orologio e si alzò dalla sedia. Era davanti al PC da tre ore, non c’era da stupirsi se il fuoco si fosse un pochino spento.
 
Con passo lento ed incerto, ancora subendo i postumi delle sue prodezze informatiche, uscì dalla cucina che aveva temporaneamente trasformato in uno studio, e si avviò verso il salotto.
 
Louis non fece in tempo a fermarlo, che il sorriso più intenerito di sempre lo colse di sorpresa e si affacciò sui suoi lineamenti quasi perfetti.
 
I titoli di coda di Grease scorrevano imperterriti sul loro televisore 21”, il fuoco nel caminetto si era effettivamente quasi estinto ed Harry si era addormentato seminudo sulla pelle del loro divano.
 
Tremava e cercava di darsi un po’di calore circondandosi il petto con le braccia, il naso premuto contro uno dei cuscini e la guancia rovinosamente finita sul telecomando.
 
Ai suoi piedi, una coperta tutta sgualcita si era raccolta, spinta via probabilmente dai movimenti involontari del ragazzo nel sonno.
 
Louis si avvicinò piano, leggero; non voleva assolutamente svegliarlo. Si accovacciò a lato del divano e fece scorrere i suoi occhi su quella meraviglia. Neanche a dirlo si perse e fu solo un battito dei denti di Harry a risvegliarlo dalla sua trance e a riportarlo concentrato su quello che doveva fare.
 
Scosse la testa a destra e a sinistra, come una mamma fintamente delusa del comportamento del figlioletto e si rialzò.
 
Prese la coperta e la stese con cura su quel corpo pallido e bellissimo, in evidente bisogno di calore. Gli sollevò dolcemente la testa per sfilare il telecomando che stava cominciando a lasciare i segni dei suoi tastini sulla pelle liscia di Harry;  lo appoggiò al tavolino in vetro, sempre tenendo gli occhi incollati ad ogni minima reazione del riccio.
 
Poi si volse al caminetto e in qualche minuto riuscì a ricreare fiamme alte e calde come quelle di un tranquillo e rassicurante incendio, riscaldando l’atmosfera e regalando al loro salotto un aria sublime da baita, con tutte le sfumature rosse e le ombre grigiastre del caso.
 
Era decisamente soddisfatto del suo lavoro. Harry non tremava più e si stava finalmente godendo il suo sonnellino al caldo che lui gli aveva procurato.
 
Louis si poggiò le mani sui fianchi e si sciolse nell’ammirare quel capolavoro. Mancava solo quel tocco che avrebbe reso la scena perfetta e il ragazzo sorrise, riconoscendo che aveva le carte giuste per poter  donare ad Harry anche quell’ultimo elemento reagente finale alla reazione.
 
Cercando in tutti i modi di non disturbare il suo sonno, si infilò lentamente sotto la coperta avvicinandosi il più possibile al corpo dell’altro. Harry, una volta accortosi della presenza di qualcuno, lo catalogò immediatamente come Louis, probabilmente dal profumo e gli si spalmò contro. Si mosse e si agitò fino a non aver trovato la posizione ottimale con una gamba tra quelle del maggiore e il viso schiacciato sul suo petto, nell’incavo tra il collo e la spalla. Harry si strusciò ancora un paio di volte, mentre Louis rimase assolutamente immobile lasciandogli fare qualsiasi cosa volesse, e finalmente inspirò forte l’odore della pelle dell’altro, rientrando in un sonno profondo con il sorriso più bello del mondo.
 
Gli occhi di Louis vagavano nuovamente sul profilo di Harry, reso ancora più misticamente bello dalle ombre che il fuoco creava sulle sue guance leggermente arrossate, quando con le dita fra i suoi ricci e le labbra sulla sua fronte si addormentò.
Al suo risveglio, trovandosi addosso un Harry più felice che mai, la luce della gioia ad uscire a fiotti dai suoi occhi grandi e verdi come smeraldi, Louis fu fiero di sé, fiero di essersi preso cura di lui; esattamente come aveva promesso a se stesso qualche anno prima, registrando una cover di quella canzone dei The Fray.
  
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