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Autore: spaztronaut    27/05/2013    3 recensioni
Il punto di vista di Ian di The Host. Sappiamo tutti quanto Ian ami Wanda, ma non è sempre stato così. Come è passato dal tentare di ucciderla all'amarla? Cosa passava per la mente di Ian durante tutto?
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Traduzione della più bella fic su The Host che io abbia mai letto.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian, Quasi tutti, Viandante
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: L’Ospite appartiene a Stephenie Meyer. Questa storia non appartiene a me, bensì a spaztronaut, su FanFiction, e io ho solo provveduto alla sua traduzione in italiano.
 
 
Blurring The Lines
 
Capitolo 1
 
Il sole cuoceva l’aria del deserto, rendendola difficile da respirare. Aprii gli occhi, solo per doverli strizzare ermeticamente di nuovo. Anche con le palpebre abbassate, potevo ancora sentire il sole pungermi gli occhi. Osservai la danza vermiglia e arancio sul retro delle palpebre. Faceva troppo caldo qui fuori.
 
“Ian,” sussurrò Kyle, dandomi un pugno sul braccio. “Guarda!”
 
“Ahi! Cosa?” Chiesi, alzandomi seduto. Eravamo di guardia, posizionati su un crinale sovrastante il deserto. Avevo passato il tempo sonnecchiando, avendo visto che non stava succedendo molto altro qui fuori. Faceva troppo caldo, i parassiti non erano abbastanza stupidi da trovarsi qua fuori con questa temperatura.
 
L’unico motivo per cui eravamo qui era perché Brandt pensava di aver visto qualcosa questa mattina. Probabilmente aveva visto qualche animale che rovistava alla ricerca di cibo. I Cercatori non avevano alcun motivo di venirci a cercare adesso. Erano settimane che non andavamo in missione, e anche così non si sarebbero messi a guardare nel deserto dell’Arizona. Non siamo mai andati in missione in città abbastanza vicine da richiamare la loro attenzione su questa zona.
 
“Guarda,” disse, passandomi il binocolo.
 
Li alzai fino agli occhi ed esaminai velocemente il deserto di fronte a noi. “Non vedo niente. Forse dovresti prenderti una pausa, secondo me hai le allucinazioni.” Risi.
 
“Ah, davvero, allora cos’é quello?” Disse.
 
Portai ancora una volta il binocolo agli occhi e guardai nella direzione che stava indicando. Non c’era niente là fuori, solo sabbia.
 
“Kyle, non c’é niente…” Iniziai a dire, ma poi vidi qualcosa. Era sfocato, all’inizio, ma mentre lo fissavo divenne nitido. Era una persona, incespicando attraverso il deserto, lontana delle miglia dal nostro rifugio segreto nel deserto.
 
Dal modo in cui si trascinava sembrava che si fosse persa da giorni. Mi sentii male per quella persona, all’inizio, ma poi Kyle parlò di nuovo.
 
“Pensi che sia un Cercatore?” Chiese, la voce piena di paura e sospetto.
 
Era un Cercatore? Stava cercando noi? Sapeva dove ci trovavamo? Ce n’erano altri lì fuori… aspettando di vedere se l’avremmo aiutato? Tentando di ingannarci?
 
“Non lo so. Dobbiamo andare a dirlo a Jeb,” sussurrai, alzandomi in piedi e dirigendomi indietro verso la grotta.
 
Kyle mi seguì nelle gallerie buie, cercando la sola persona che avrebbe saputo cosa fare. Sembrava che sapesse sempre cosa fare.
 
Trovammo Jeb nella cucina. Era ora di pranzo e tutti erano lì. Kyle corse nella stanza e, sapendo che oggi eravamo di guardia, tutti quanti iniziarono a farsi prendere dal panico.
 
“Jeb, dovresti dare un’occhiata a una cosa,” latrò Kyle.
 
“Che sta succedendo?” Chiese lui. Jeb non perdeva mai la calma, mai.
 
“C’è qualcuno là fuori,” dissi. Notando le espressioni preoccupate scolpite sui volti di tutti, aggiunsi velocemente, “È uno solo e non è molto vicino, ma penso dovresti  dare un’occhiata.”
 
“È un Cercatore?” Domandò Jeb.
 
“Non lo so di sicuro, ma sembra che sia là fuori da un po’. Da come si trascina, pare che non se la stia passando tanto bene,” risposi.
 
“È una donna?” Chiese Jared. Non lo avevo notato, seduto dietro Jeb. Sembrava teso. Certo che era nervoso. La sua ragazza, Melanie, era stata catturata di recente. Sapeva di questo posto. Jeb era suo zio e le aveva fornito indicazioni per raggiungerlo. Ecco come Jared era arrivato qui, aveva seguito le tracce che Melanie gli aveva mostrato.
 
Sapevo esattamente cosa stava pensando. E se fosse riuscita a scappare? E se non fosse stata presa, come invece pensava? E se fosse lei, lì fuori? Ma non era lei. Non poteva essere.
 
Avevamo sentito tutti la storia, sapevamo tutti cos’era accaduto a Melanie. Era stato necessario che la ascoltassimo, quando Jared era apparso con il ragazzo, Jamie, e la sorella di Jeb, Magnolia, insieme alla figlia, Sharon. Il corpo di Melanie avrebbe potuto venire alla nostra ricerca e dovevamo esserne al corrente. Eravamo stati all’erta per qualche mese, dopo che erano arrivati qui. Alcuni degli altri erano ancora un po’ nervosi, ma i più stavano iniziando a sentirsi di nuovo al sicuro. Ma ora qualcuno stava vagando nel deserto. Se era Melanie, era solo il suo corpo, e significava una trappola. Ai Cercatori piaceva giocare con le nostre emozioni in quel modo, ma non eravamo abbastanza stupidi da cascarci.
 
“Non so. È parecchio lontano,” Kyle rispose alla domanda di Jared.
 
“Va bene, tornate tutti al vostro pranzo. Ian, Kyle e Jared, venite con me,” disse Jeb. Il gruppo che si era affollato intorno a noi cominciò a disperdersi, ma i mormorii preoccupati continuarono.
 
Seguimmo Jeb all’esterno, e poi io e Kyle indicammo dove avevamo visto il corpo. Stette lì per un po’ di tempo con il binocolo premuto sugli occhi. Non disse una parola e nemmeno noi, ma Jared pareva sul punto di esplodere. Non pensavo che avrebbe potuto reggere ancora per molto, ma, fortunatamente, Jeb si girò verso di noi.
 
“OK, andrò là fuori quando si sarà fatto buio. Non sembra esserci nessun altro, quindi non c’è bisogno di andare in panico. Voi ragazzi tornate dentro e vi mettete al lavoro. Quelle piantagioni non cresceranno mica da sole, no?” Disse Jeb.
 
“Jeb, non è che…” Comincio Jared, ma la sua voce si spezzò per il dolore, facendola venire meno.
 
“Non si vede bene, come ha detto Kyle,” rispose Jeb, sapendo di chi Jared stava parlando. “Potrebbe essere chiunque.”
 
Il volto di Jared si irrigidì, come quando tentava di tenere per sé i suoi sentimenti. Lo aveva fatto molto spesso, da quando era giunto qui. Cercava di tenersi tutto dentro, ma potevo vedere quanto dolore provava.
 
“Mi avete sentito o devo ripetermi?” Disse Jeb con un tono autoritario nella voce. Voleva sempre ricordarci chi comandava. Dovevo ammettere che, in un mondo come questo, con così tante persone che vivevano insieme, avevamo bisogno di qualcuno che mantenesse l’ordine. E se qualcuno doveva avere il comando, ero felice che fosse Jeb. Non era mai stato altro che cordiale con tutti qui, a meno che non lo meritassero. Era un uomo giusto, e quello era importante in un leader, soprattutto in questo posto.
 
“Ce ne andiamo, ce ne andiamo,” borbottò Kyle, spingendomi verso le grotte. Jared esitò per un secondo, ma poi ci seguì dentro.
 
Si poteva percepire la tensione nell’aria. Tutti quanti nelle caverne erano preoccupati di chi fosse la persona nel deserto, o più probabilmente cosa il parassita laggiù volesse. Jeb cominciò la camminata all’esterno per conto suo, disse che era meglio se fosse andato da solo. Disse che troppe persone lo avrebbero spaventato, se fosse stato umano. Se non lo fosse stato… allora era meglio se fosse stata uccisa una persona sola.
 
Chiunque fosse, era per lo meno a qualche miglio di distanza. Jeb ci avrebbe messo ore ad andare là e tornare. Jared provò a guardare con il binocolo, ma era troppo buio. Perse Jeb di vista velocemente.
 
Eravamo tutti impazienti di sapere cosa stesse accadendo fuori. Nessuno nelle caverne dormì quella notte, salvo i bambini. Non penso che una sola persona qui abbia potuto respirare fino a quando Jared scorse Jeb mentre tornava indietro alle grotte.




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Buonsalve a tutti!
Comincio col ripetere che Blurring The Lines non è stata scritta da me, ma da spaztronaut su FanFiction. Appena l'ho letta mi è subito piaciuta, e ho deciso di intraprendere questo percorso e di tradurla, in modo che anche qui in Italia la fiction possa essere apprezzata. Basicamente, l'intero libro viene raccontato di nuovo, ma stavolta dal punto di vista di Ian. E' davvero ben scritta, spero solo di non rovinarla con la mia traduzione! E spero che questo aiuti il fandom a crescere, che mi sembra sia ancora piccino piccino!
Non so con che frequenza aggiornerò, ma penso che tra un capitolo e l'altro passerà al massimo una settimana.
Mi piacerebbe molto sapere il vostro parere, che anche l'autore ha richiesto, per cui potreste lasciare una recensione, anche piccola? Lo apprezzerei molto!
Grazie mille a chi è giunto fin qui, alla prossima!
  
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