Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: historiae    27/05/2013    1 recensioni
''Una città nel giardino? Che assurdità...''
*********************************
Eccovi una fantastica avventura che non dimenticherete facilmente.
Entrerete in un universo in cui gli animali si comportano come gli umani, il tempo non è calcolato come il nostro, i fiumi scorrono senza fine e la luce del sole non esiste....
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dawn, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La serpe addormentata

 

Dopo aver camminato su un terreno incolto, Jo entrò nella zona più buia della foresta.

I rami degli alberi avevano un aspetto spaventoso, nella penombra, e talvolta pareva di udire degli insoliti rumori.

Quando Jo si addentrò fra gli alberi, si accorse che il sentiero proseguiva nel profondo del bosco. Sebbene quel posto le desse I brividi, Jo pensò che prima avrebbe raggiunto il labirinto e prima sarebba riuscita ad uscire da quella strana città senza luce, e a tornare a casa il più presto possibile.

Le sembrava di girare in tondo. Gli alberi parevano tutti uguali.

Quando però il terreno cominciò a farsi più fangoso, la ragazza capì di essere vicina alla palude.

Non aveva percorso più di un chilometro, eppure, stranamente, si sentiva già stanca.

Non ci diede importanza e andò avanti. Dopo altri cinquanta chilometri si ritrovò a camminare su un terreno paludoso, dove c'erano pozzanghere ovunque.

Nell'aria c'era un'umidità impressionante.

-Questo pantano è peggio di una tana di castori...- disse Jo, tra sè e sè.

Dopo ancora qualche passo vide che il tratto di terreno terminava, e finiva in una gigantesca pozza d'acqua, in cui erano immerse enormi radici d'alberi.

Non c'era modo di oltrepassare lo stagno, e Jo pensò di essere spacciata. Non pensò nemmeno a ricordare ciò che aveva detto Korok: di fare attenzione, di stare in guardia...secondo lei erano un mucchio di sciocchezze.

Si guardò intorno, alla ricerca di una scorciatoia. Fortunatamente la trovò, ma non era molto stabile, e la ragazza rischiò più volte di cadere in acqua.

Si ritrovò sana e salva sull'altra sponda dello stagno, dove l'ambiente intorno era esattamente lo stesso di prima. Quel luogo sembrava morto.

 

Improvvisamente si udì un rumore provenire dallo stagno, e l'acqua si mosse.

Jo si nascose dietro un albero, pensando che qualche animale feroce l'avesse avvistata.

Guardò più attentamente la palude, e fu allora che sulla riva dello stagno vide un'enorme serpente dalle squame viscide e nere come la pece, che dormiva immerso per metà nell'acqua.

 

 

Image and video hosting by TinyPic

 

 

 

 

 

 

 

 

La ragazza si avvicinò, facendo attenzione a non fare rumore, ma accidentalmente calpestò un rametto secco. Il rumore di scricchiolio svegliò il serpente, che sollevò la testa e la fissò con i suoi occhi gialli.

Guardandolo da vicino si avrebbe pensato che avesse avuto almeno cento anni.

Ma il suo sguardo non sembrava cattivo.

 

-Che cosa sei?- provò a dire Jo.

-Perchè mi hai svegliata?- chiese la serpe, con voce roca.

-Scusami, ti assicuro che non avevo intenzione di...-

-Oh, non devi scusarti.- disse l'animale, con tono gentile. Jo fu sollevata al pensiero che quel serpente non si fosse arrabbiato con lei. -Sai, mi fa piacere avere un pò di compagnia. Non vedevo un terrestre da molto tempo.-

-Non ce l'hai un nome?- chiese Jo.

-Nessuno lo sa, e nessuno lo saprà. Per loro sono la serpe della palude. Non ho un nome.- disse l'animale.

-Perchè sei così vecchia?- chiese Jo. -Non credevo che il serpenti vivessero a lungo...-

-Siamo sfortunati, mia cara...qui sotto la luce della luna accelera il tempo. La cosa più grave è che rischiamo di andarcene tutti quanti troppo presto...- disse la serpe, con voce triste.

-Senti...so già che è impossibile che in questo momento io stia parlando con un serpente, quindi prima che io mi svegli da quest'incubo...tu sai come possiamo far sì che ritorni il sole quaggiù?- chiese Jo.

-Dai retta a me, è tutto inutile. Non c'è più niente che noi possiamo fare per salvarci.- disse la serpe.

-No, non è vero. Mi hanno detto che tu sai come raggiungere il labirinto. È lì che è nascosta la luce del sole, ed è lì che siamo diretti. Se non mi dici come ci si arriva il giorno non arriverà mai più, e questa città resterà per sempre al buio.- disse Jo.

-Il giorno?...beh...sarebbe meglio di niente...se trovassimo il tesoro...- disse la serpe.

-E' quello che stiamo cercando. Tu sai dove si trova?- chiese Jo.

-E' esattamente a duecentotrentanovemila e ottocentosessanta passi da qui.- disse l'animale.

 

Sarebbe stato impossibile percorrere un tratto di più di duecentomila passi in un solo giorno.

Tuttavia, se Jo avesse voluto uscire dalla palude e raggiungere gli altri avrebbe dovuto proseguire a piedi.

Camminò sulla terraferma per quanto potè, perchè la maggior parte delle volte incontrò solo pozzanghere e terreni fangosi.

 

Le paludi sono i luoghi più insidiosi e più difficili da attraversare. Rischi di perderti, e di non potere più uscire. Oltretutto c'è un'atmosfera che incute tristezza e solitudine: non c'è vita, gli alberi sono morti, non cresce erba e non si vedono mai i colori dei fiori. Attorno solo rami secchi e foglie appassite.

Non ci sono strade. È una landa deserta, dove non ci sono sentieri e non c'è anima viva. A volte si sente il gracidio delle rane, o il rumore che fanno i serpentelli muovendosi tra le sterpaglie.

 

Quel posto aveva qualcosa di strano.

Dopo pochissimo tempo, e dopo pochi passi, Jo sentì che le mancavano le forze.

Ma come, si chiedeva, come poteva sentirsi così stanca, proprio lei, la campionessa della corsa veloce, quella che vinceva sempre nelle sfide di resistenza, lei che era sempre stata un tipo instancabile.

Con la poca forza che le rimaneva cercò di ricordarsi le parole di Korok, e ciò che aveva detto circa quel terribile luogo.

Primo stadio: sensazione di stanchezza.

Secondo stadio: debolezza, sensazione di solitudine, tristezza e perdita della propria autostima.

Terzo stadio: perdita del proprio coraggio, speranza e positività.

Era strano vedere la questione da un punto di vista scientifico...ma in fondo non cambiava nulla, infatti era tutto assolutamente vero.

Dopo ancora qualche passo Jo si reggeva a malapena in piedi. A lei piaceva considerarsi indipendente, ma in quel momento avrebbe voluto trovarsi insieme ai suoi amici e compagni di vita, perchè aveva capito che da sola non sarebbe mai uscita da lì. Non li avrebbe mai ritrovati. La speranza di trovare la via d'uscita se n'era andata.

 

Terzo stadio: Jo cominciò ad avere paura. Era una sensazione che non aveva mai fatto parte del suo carattere. La stanchezza aveva prevalso, e le gambe non avrebbero retto ancora per molto...

-Puoi farcela, Jo...devi andare avanti...tu sei la migliore, giusto?...non puoi fermarti adesso, non è da te...- Jo cercava di motivarsi, ma senza riuscirci. Per la prima volta nella sua vita sentì di essere arrivata al limite.

Perse l'equilibrio e cadde a terra, stremata dallo sforzo.

Quel luogo aveva fatto il suo effetto. Il coraggio e la determinazione che avevano sempre contraddistinto la ragazza erano svaniti, per fare posto alla negatività. Jo non avrebbe mai pensato che un luogo potesse essere così terribile.

Riuscì a stento a rimettersi in piedi, ma fu inutile.

 

La negatività e la tristezza ti prendono, ti invadono e non c'è scampo, non puoi farne a meno di venirne sopraffatto.

 

La ragazza stava per arrendersi definitivamente, ma all'improvviso, dalle nuvole scure all'orizzonte, si levò un bagliore.

-Sono morta?- si chiese Jo.

Quella luce si vide solo per un attimo, dopodichè sparì, e comparve, in lontananza, una grande aquila bianca in volo, dalle piume di un bianco scintillante, che sembrava dirigersi verso di lei.

 

 

 

 

Image and video hosting by TinyPic

 

 

 

 

 

 

 

Il volatile stava per toccare terra quando Jo vide che sul dorso portava nientemeno che quel simpatico gnometto e i ragazzi, dalle espressioni visibilmente terrorizzate, per via della grande altezza che avevano raggiunto poco prima, volando.

Il primo che Jo vide fu proprio Brick. L'aquila volò rasoterra, e il soldato riuscì a tenderle la mano, che la ragazza afferrò appena in tempo, prima che il volatile riprendesse quota per attraversare la palude in volo, portando così tutti in salvo.

 

***

 

L'aquila atterrò sulla roccia sporgente di una montagna.

Korok scese saltellando, euforico.

-Hi-haa!- esclamò, imitando un domatore di tigri. -Meno male che stai bene, cara, altrimenti avrei avuto i rimorsi per il resto della mia vita...- disse poi a Jo.

-Cielo, quel posto orrendo mi dava il voltastomaco, non ci ritornerei per niente al mondo.- disse Jo, che si sentiva decisamente meglio.

Lo gnometto si avvicinò all'aquila e disse: -Ragazzi, lei è Syun. È la migliore guida dei cieli di Alyss. Non sbaglia mai direzione, e sa sempre dove andare.-

-Wow! Tu sei l'aquila più grande del mondo! Devo ammettere che fai un pò paura...- disse Cameron, entusiasta ma anche un pò inquieto alla vista del grande animale.

L'aquila parlò: -Non ti devi spaventare. I terrestri mi sono molto simpatici.-

-Fiùù...allora sto tranquillo.- disse Cameron, sollevato.

-Dì, sei riuscita ad avere qualche indicazione per il labirinto?- chiese Korok a Jo.

-Beh, non precisamente. So solo che è lontano da qui duecentotrentanovemila e ottocento sessanta passi.- disse Jo.

-Ma è lontanissimo!- disse Mike, sbalordito.

-Questo non è detto.- disse l'aquila. -Il labirinto è appena oltre il fiume, al di là del bosco. Potrei portarvici io.-

-Non sarà pericoloso, vero?- chiese Zoey, titubante.

-No, per quanto ne so io.- disse Korok. -Salite.-

 

***

 

Dopo aver sorvolato gli alberi abitati dagli gnomi, l'aquila atterrò ai margini del bosco.

-Venite, vi farò fare un interessante giro turistico, nel frattempo.- disse Korok.

-Direi che non c'è molto da vedere, e poi questo posto mi mette un pò a disagio...- si lamentò Scott.

-Non c'è nulla da temere.- disse Korok. -A parte forse gli scricchiolii e gli insetti carnivori...-

-Questo gnomo è davvero rassicurante...- disse il rosso, rivolgendosi agli altri.

-Guardate quante stelle...- disse Dawn, alzando lo sguardo verso il cielo.

 

Sembrava di essere nello spazio infinito, dove non c'è tempo e non c'è vita. Soltanto stelle, piccole e luminose.

Guardando attentamente, però, si poteva notare un certo movimento, tra quelle piccole lucette sparse nel nero più totale.

-Sei sicura che quelle siano stelle?- chiese Scott a Dawn. -Forse ho le allucinazioni, ma mi pare che si stiano muovendo...-

Ancora una volta il ragazzo non si sbagliava.

 

Lassù si vedeva lo scintillio di tante piccole stelle cadenti. A poco a poco il loro numero aumentò, finchè non apparve un'intera pioggia di stelle cadenti.

Si mossero tutte contemporaneamente, fino a formare una scia luminosa, che scese a terra, come uno stormo di uccelli.

 

Ma quelle non erano affatto stelle...

 

-Che cosa sono?- chiese Dawn.

-Sono falene.- rispose Korok. -Sono farfalle notturne. Splendide, vero?-

-Ma...non esistono falene luminose.- disse Cameron, stupito. E sì che lui si intendeva parecchio di animali...

-Di notte sono loro la nostra luce.- disse lo gnometto.

I ragazzi rimasero a bocca aperta.

Intorno a loro migliaia, milioni, miriadi di farfalle luminose volteggiavano nell'aria, leggere come piume. Una di esse andò a posarsi sul naso di Scott, e poi volò via, tornando in cielo, seguita dalle altre.

 

 

 

Image and video hosting by TinyPic

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Dite la verità, non avevate mai visto delle farfalle così, prima d'ora...- disse Korok, scherzoso.

-Direi proprio di no...- mormorò Dawn, meravigliata.

 

Improvvisamente si sentì un rumore alquanto spaventoso, che fece pensare immediatamente a un animale feroce.

-Cos'è stato?- chiese Anne Maria, nascondendosi dietro a Dakota, che era terrorizzata tanto quanto lei.

 

Non appena la mora pronunciò questa frase, dal folto della boscaglia balzarono fuori quattro lupi inferociti, che mostravano i denti aguzzi, affilati come coltelli.

-Lupi!- esclamò Scott, pietrificato dalla paura.

-Lupi!- ripetè Lightning, saltando in braccio a Jo, impaurito, come un bambino piccolo.

-Correte!- gridò lo gnomo, e tutti immediatamente lo seguirono, fino a raggiungere l'aquila. L'animale spiccò il volo, lasciando a un palmo di naso i lupi, che se ne tornarono nel bosco.

 

 

 

 

 

 

Image and video hosting by TinyPic

 

 

 

 

 

 

 

-Lupi neri...- disse Korok, una volta che lui e i ragazzi furono in salvo. -I carnivori più temibili che esistano ad Alyss. Un vero incubo.-

-Per un pelo non ci rimettevo una gamba!- disse Scott, adirato, quasi a incolpare lo gnomo.

Korok non gli diede retta, e indicò un punto oltre le montagne.

-Laggiù c'è il fiume.- disse. -Syun ci porterà lì. È lì che si trova il labirinto.-

 

 

 

 

Image and video hosting by TinyPic

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'aquila planò sulla riva del fiume, dove tutti scesero e rimasero ad osservarlo.

La corrente era fortissima, come il fragore dell'acqua che si infrangeva sulle rocce.

Il fiume proseguiva lontano, oltre le montagne, perfino oltre l'orizzonte.

La luna si rifletteva sull'acqua, creando un'atmosfera magica.

-Questo fiume ha qualcosa di misterioso...- disse Dawn, estasiata.

-Direi che tutto, in questo posto è misterioso. Io non vedo nessun labirinto.- disse Scott.

-Non potete vederlo.- disse l'aquila. -Il labirinto sta sotto il fiume.-

-Vuol dire che dovremo nuotare?- chiese Anne Maria, preoccupata per i suoi capelli.

-Non ce ne sarà bisogno. Basterà passare da quella grotta laggiù.- disse Korok, e indicò una grotta nascosta tra gli alberi sulla riva del fiume.

-Ed è illuminato, là dentro?- chiese Brick, che aveva paura del buio.

-Non ne ho idea, non ci sono mai stato...buona fortuna.- disse Korok, e fece per andarsene.

-Vorresti lasciarci qui adesso?- chiese Dawn.

-Mi sono dimenticato la cosa più importante, ragazzi.- disse Korok, con aria dispiaciuta. -Quando avreste dovuto entrare nel labirinto ci sareste dovuti andare da soli.-

-Ve la caverete anche senza di noi. - disse l'aquila. -In fondo tanti cervelli sono meglio di uno solo...-

-Ma è una follia!- disse Mike, preoccupato. -Come faremo a sapere da che parte andare senza il tuo aiuto?-

-Io sono solo la vostra guida, ragazzi...- disse l'aquila.

-E io sono sono un folletto...- disse Korok. -Per una missione del genere ci vuole il coraggio di un essere umano.-

-Se è così che la pensi...allora ci proveremo.- disse Dawn, che non voleva arrendersi per niente al mondo.

-Così mi piaci.- disse Korok, sorridendole. -Ci ritroveremo prima di quanto possiate immaginare.-

-Ci vediamo all'uscita, compagni.- disse Brick, sull'attenti, rivolgendo un saluto ai due amici.

-Fate presto. Ogni secondo è prezioso.- detto questo lo gnometto saltò sul dorso dell'aquila e scomparve con essa.

 

 

Il fiume scorreva su un letto di rocce, tuffandosi in una piccola cascata di tanto in tanto.

Lo scroscio dell'acqua risuonava come un eco profondo nella notte.

La riva, le montagne e gli alberi avevano un aspetto sinistro, che quasi incuteva timore.

La luna appariva sospesa sull'acqua, illuminando il percorso del fiume.

La luce riflessa nell'acqua era così intensa che pareva che essa scorresse più velocemente.

 

-Ragazzi, non vorrei creare scompiglio, ma mi hanno detto che qui la luce della luna accelera il tempo.- disse Jo, ricordando improvvisamente le parole della serpe della palude.

-Chi te l'ha detto?- chiese Dawn.

-Un serpente...- disse Jo, che ancora non voleva credere a ciò che stava dicendo.

-Un serpente? Parli con I serpenti?- la prese in giro Anne Maria.

-Non c'è tempo per spiegare, so solo che qui prima spunta il sole meglio è.- disse Jo.

-Allora facciamo in fretta. Possiamo farcela, ricordate che siamo tornati vivi da luoghi peggiori...- disse Dawn, ricordando l'isola di Wawanakwa e le sue terribili creature mutanti. Si diresse lei per prima verso l'ingresso della grotta. Tutti la seguirono, scomparendo nel buio.

 

 

Il fiume continuò a scorrere.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: historiae