La stanza era gremita di gente, la musica mi rimbombava nelle orecchie, decisi così di allontanarmi da quel casino per un po e mi andai a sedere al bar. Feci fatica a far capire la mia ordinazione al barista ma dopo che glielo urlai nell'orecchio e glielo mimai mi intuì. L'acqua ghiacciata mi scorreva giù per la gola, era una sensazione stupenda. Volevo andare a casa, si erano fatte le 3 del mattino, erano ore che stavamo in quel locale e l'aria era diventata irrespirabile. Cercai di allungare la testa per cercare le mie amiche, nonché coinquiline, ma quando le vidi sentii una mano appoggiarsi al mio fianco, sobbalzai e mi girai di scatto

-Scusa non volevo sapaventarti – mi disse il ragazzo con voce roca.

Lo sentii a malapena a causa della musica io scossi la testa per dirgli di non preoccuparsi, poi mi disse qualcosa che non sentii,così mi prese per mano e mi guidò verso l'uscita del locale. Il cuore mi balzò in gola, ma chi è questo? Una vocina dentro di me mi sussurro “stai attenta a dove ti porta”. Un po l'ascoltai visto che rallentai il passo, ma non mi ero accorta che ormai eravamo fuori.-

-Finalmente un po d'aria, non ce la facevo più a stare lì dentro – dissi appoggiando le mani sulle ginocchia. Alzai lo sguardo e vidi che lui mi stava fissando con aria divertita, ma cosa c'è di così divertente?

-Piacere, sono Harry – disse allungandomi la mano. Io la strinsi e ricambiai il sorriso. Gurdandolo alla luce mi accorsi di quanto era bello; alto, capelli ricci scompigliati , occhi verdi e dalla maglia bianca spuntavano dei disegni che credo fossero tatuaggi.

- Abbey, piacere di conoscerti.- risposi timidamente.

Per circa 5 secondi ci fu silenzio, era quasi imbarazzante ma i nostri occhi non si staccarono neanche per un momento. Cercai di fare un passo avanti ma le mie ginocchia non tennero così caddi a terra e mi si spezzo un tacco.

-Hey, tutto ok? Ti sei fatta male? -

-No, è tutto a posto, grazie. Ho solo avuto un giramento di testa. Ora mi alzo. - Harry mi prese il braccio e mi aiutò ad alzarmi. In quel momento i nostri visi erano talmente vicini che il suo naso sfiorò la mia guancia, i miei battiti accelerarono. Lui cercò di avvicinare il suo viso al mio, fui quasi tentata ad avvicinarmi ma q mi bloccai e mi allontanai.

-Scusa, mi dispiace non volevo , cioè si ma... è che c'è qualcosa in te che... non so come spiegarlo è come una calamita – lo guardai perplessa, ma i suoi occhi sembravano sinceri, sembrava così confuso e dispiaciuto. A pensarci ha ragione è stata come un'attrazione magnetica ho dovuto sforzarmi per resistergli. Iniziai a ridere.-

nelle situazioni imbarazzanti invece di rimanere seria mi capita di ridere, è una cosa che non riesco a controllare, è lo stesso impulso di quando si è arrabbiati e si vuole spaccare qualcosa, solo che invece di prudermi le mani mi si increspano le labbra fino a scoppiare in una risata. -Ti fa ridere?- mi disse con un aria confusa. Ma io adesso ero scoppiata in una risata fragorosa e non riuscii più a smettere. Così ci ritrovammo a ridere insieme.

spesso capita che in queste situazioni la persona che mi è a accanto non comprenda, giustamente non posso biasimarla, e mi guarda con un aria interrogativa e la situazione arriva ad un limite estremo di imbarazzo. Invece lui con mia sorpresa ha riso, ed era divertito sul serio. Mi domando da quando la mia risata sia così contagiosa. -Scusa, ahahaha.... è che sei così carino quando non sai cosa dire – gli dissi ancora ridendo facendogli credere che fosse quello il motivo della mia risata.

-Anche tu sei molto carina – a quel punto smettemmo di ridere e ci guardammo intensamente , ci avvicinammo l'uno a l'altra, le nostre mani si sfiorarono, ma qualcosa ci interruppe, la suoneria del mio cellulare, sobbalzai a causa della vibrazione proveniente dalla mia tasca. Presi il cellulare, oh diamine è Claudia, una delle mie coinquiline, risposi immediatamente.

-MA SI PUO SA PERE CHE FINE HAI FATTO?? è MEZZ'ORA CHE TI CERCHIAMOOO – mi ruppe quasi un timpano per quanto strillò

-arrivo immediatamente, alla fine vi siete decise ad andare via eh, dove siete?-

-dove siamo noi??? no dove sei tu?? siamo davanti l'uscita -

-2 minuti e arrivo- riagganciai

Quando rialzai lo sguardo lui mi stava guardando, i suoi occhi di un verde intenso fissavano proprio i miei; wow come ho fatto ad attirare l'attenzione di un ragazzo talmente bello? potrebbe essere un sogno, si in effetti è probabile che tra qualche ora o minuto aprirò gli occhi e tutto sarà finito. Ma non è così, lui è reale, è qui di fronte a me e ora mi sta fissando come se si aspettasse qualche parola da me, ma io sono completamente persa nel suo sguardo!!! ma poi i miei pensieri si interrompono Oh cavolooo Claudiaaa, merda devo proprio andare. Harry si accorge del mio sguardo allarmato -è tutto ok?-
-Si si è che ora devo andare, è stato un vero piacere conoscerti-
-Come posso fare per rivederti?-disse con un sorriso smagliante
-Soho Hotel 8.00-12.00- gli dissi mentre mi guardava con un aria interrogativa
-Lavoro lì-
.

Mi allontanai facendo piccoli passi indietro e sorridendo mi disse  – A presto-.


Spero vi piaccia... è la prima volta che scrivo ma è da tanto che lo vorrei fare ora mi sono buttata..... recensite se vi piace :) :) :) <3 <3 <3