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Autore: PierceTheVengeance_    27/05/2013    1 recensioni
Questa è la prima ff che scrivo in assoluto!!! spero vi piaccia, e se invece la odiate mi dispiace farò di meglio D: Ringrazio la mia migliore amica Alessia che mi ha spinto a scrivere :)
buona lettura!!!
"Gerard era chinato sulla scrivania, ormai era un mese che non tornava a casa, ma dopo quello che era successo come poteva farlo??"
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gerard era chinato sulla scrivania, ormai era un mese che non tornava a casa, ma dopo quello che era successo come poteva farlo?? Era tornato a stare nella casa dei suoi, dove aveva lasciato tutto il suo materiale da disegno e dove aveva passato i momenti più belli della sua vita.Ora stava li, immobile, l'unico movimento percepibile era quello delle sue spalle, involontario, dovuto al pianto. Le lacrime scendevano lungo il suo viso bagnando la sua pelle candida ma ricoperta da un fitto strato di barba, per cadere e sbavare i colori del suo ultimo lavoro. I suoi capelli erano cresciuti e un paio di centimetri di crescita nero corvino spiccavano tra il biondo ma non gli interessava, ormai non aveva motivo di prendersi cura di se; ormai non c'era più. Ancora una volta aveva disegnato lui ma ormai i colori erano mischiati tra di loro, non riusciva a toglierselo dalla testa ma del resto era impossibile, era stato troppo importante. Preso un ultimo respiro si alzò di scatto, prese quel disegno e con una rabbia mai provata prima lo strappò e lo lanciò contro il muro gridando.
La sua vecchia chitarra era buttata sul letto quasi a prendere il posto della persona che una volta stava li sdraiata, e fissava Gerard seduto sullo sgabello che pensava alle parole di una nuova , mentre strimpellava note a caso cercando un'idea. Gee aveva provato a suonare di nuovo perchè gli mancava quel suono, ma ogni tentativo era inutile non faceva che riportarglielo alla mente, inoltre le sue capacità non erano neanhe paragonabili a quelle di frank e questo lo faceva sentire ancora di più una nullità. Aveva mandato tutto a puttane... Lindsey era a casa a Los Angeles con Bandit, da quel maledetto giorno di un mese e mezzo prima non parlava neanche più con suo marito, e poi se n'era andato senza dire niente lasciandola sola, e lei non sapeva niente ne dove fosse ne di cosa facesse. Ma tanto a Gerard non importava di niente. L'unica cosa a cui teneva veramente era stata la prima ad andarsene. E se ne stava li seduto per terra mentre continuava a pensare che se quella litigata con la band e con frank non fosse mai scoppiata non sarebbe finita così......

 

(flashback)

 

Era una giornata come le altre: Frank e Gerard erano in quella casa da tutto il pomeriggio e stavano li, nel letto abbracciati, dopo aver fatto l'amore e si guardavano affascinati l'uno dall'altro
-hey Gee-
-dimmi Frankie-
-ti fa piacere passare del tempo con me?-
-piccolo certo, se no starei qua con te?-
-no, sai è che negli ultimi tempi non ci siamo visti molto, oltre alle prove intendo...-
-si beh ero impegnato...-
-con Linz ovviamente!-
-cosa vorresti dire?-
-che non ti importa più niente di me, ormai passi tutto il tuo tempo a stare dietro a lei e a tua figlia-
-ma cosa dici lo sai che ti amo!-
-se fosse davvero cosi adesso non saremmo in questa situazione!-
-di cosa stai parlando?-
-potevamo essere solo noi due senza bisogno di coperture e guardaci adesso! Siamo sposati con figli ti rendi conto? Se tu mi amassi davvero tutto questo non sarebbe successo!-
-Frank ci avrebbero preso di mira.....-
-no invece! Guarda in che casino ci siamo cacciati!! io non ho mai chiesto una moglie e dei figli a cui sono costretto a mentire ogni giorno! A me basti tu ma per te non conto abbastanza da correre questo rischio!-
-non è vero è che non sono pronto a rivelarlo al mondo!-
-ma perchè? Non saremo la prima coppia gay e di certo nemmeno l'ultima, tu hai paura di essere giudicato di nuovo! Ma la verità è che per colpa tua adesso siamo in due situazioni del cazzo!-
-Frank stai calmo-
-io sono disposto a mollare tutto per te, se me lo chiedessi io domani avrei già lasciato Jamia e sarei fuori di casa con le mie cose! Tu invece non saresti disposto a fare questo per me!-
-Frankie non dire così, le cose sono più complicate!-
-no invece! A me basterebbe pensare che ci sei tu e tutto il resto non conterebbe più niente. Io me ne frego se qualcuno mi insulta, se quello che faccio mi rende felice!- Frank uscì da sotto le coperte e cominciò a rivestirsi...-Frankie cosa fai?-
-io per te sono solo una valvola di sfogo ormai! Mi hai sempre illuso che tra noi ci fosse qualcosa di più del sesso! Sei proprio uno stronzo!!! ho sempre lasciato correre aspettando sempre il giorno in cui avresti lasciato quella copertura e saresti venuto da me! Non ci credo che tu possa farmi questo!-
-Frankie non te ne andare!!!-
-allora dimmi che domani lascerai Lindsey, che te ne andrai da quella casa, e che verrai a stare con me- Gerard rimase in silenzio...-come pensavo- . Frank uscì dalla casa e Gerard scoppiò in un pianto a dirotto.

Il giorno dopo Gerard parcheggiò il suo suv davanti alla sala prove: Ray era appoggiato al muro con in mano un caffè e un espressione allegra e appena l'altro scese dall'auto gli disse :- ehi bello, com è? Frank? Non è venuto con te?-
-oggi Frank non prova- rispose sbattendo la portiera, Ray lo guardò con aria stupita ma Gee non alzò lo sguardo da terra e entrò in sala.I ragazzi erano già li: gerard pensava già di dover spiegare a tutti che Frank non era alle prove ma per sua fortuna Ray lo precedette e gli altri commentarono con aria rassegnata.
Il giorno seguente si ripetè la stessa scena, e per quello dopo ancora, cosi dopo 5 giorni di assenza Gerard andò a casa di Frank per parlargli e almeno convincerlo ad andare alle prove.
Arrivò davanti alla porta di quella villetta a schiera e suonò il campanello: Frank l'aveva già visto arrivare e andò ad aprire immediatamente,e appena il più grande tentò di parlare lo interruppe con un -cosa vuoi?-
-voglio parlarti, sei solo? Posso entrare?-
-certo-. Gerard era già stato a casa sua, ricordava benissimo quel profumo e quel disordine costante. Andarono in salotto e Frank spense la tv e mise a posto la chitarra. A un certo punto Gerard, vedendo che l'altro non aveva la minima intenzione di aprir bocca, scoppiò: - perchè non vieni più alle prove? Almeno fallo per i ragazzi!-
-non ero in vena, non sarei riuscito a trattenermi dall'insultarti davanti a tutti-
-ok ma non puoi continuare così stiamo per finire le registrazioni-
-e beh? Un chitarrista ce l'avete uno in più non fa differenza-
-si che la fa invece, il sound non è lo stesso-
-non fare finta di niente con me! Non fare la parte di quello che pensa al bene della band1 quando sai benissimo che l'unica vera ragione per cui sei qua è che tu non puoi stare senza di me!-
Gerard rimase in silenzio nel tentativo di trattenere le lacrime da sotto gli occhiali scuri, -non mentirmi! Ammettilo!!- disse Frank gridando e piangendo, -perchè vuoi farmi stare male?non ci sto già abbastanza?indovina perchè sono da solo? Jamia se n'è andata! Gli ho detto di noi! Bastardo perchè mi hai fatto questo!- saltò addosso a Gerard e caddero entrambi sul pavimento: Frank gli stava a cavalcioni e iniziò a picchiarlo con tutta la forza che poteva. Gerard d'istinto ricambiò il colpo e a sua volta gli si mise a cavalcioni; cazzo non aveva mai picchiato Frank! Appena si rese conto di quello che aveva fatto scoppiò a piangere e cercò di bloccargli le mani. Frank saguinava dal labbro inferiore ma continuava a dimenarsi disperato; Gerard, appena l'altro si fu calmato, lo strinse forte a se chiedendogli disperatamente scusa, ma questo saltò in piedi:- vattene! Lasciami stare!-. Gerard si alzò lentamente da terra ricomponendosi: tentò di avvicinarsi a Frank ma lui ricambiò con un destro – vattene ho detto- ripetè, mentre l'altro, colto si sorpresa dal pugno, si toccava l'occhio gonfio :- non me ne andrò da qui finchè non avremo chiarito--allora vaffanculo!- Frank uscì di corsa dalla casa mettendosi il giubotto e ripulendosi il sangue con il polsino della felpa, poi entrò in macchina e partì a tutta velocità mentre l'altro lo guardava immobile dalla porta.
La sera appena arrivato a casa provò a chiamare Frank ma senza avere alcuna risposta, e continuò fino all'indomani mattina poi, verso le 4 del mattino, uscì di casa senza dire niente e andò a casa di Fank ma era vuota, esattamente come l'avevano lasciata il giorno prima, ancora con le macchie di sangue sul pavimento: dove cazzo è andato?!?!pensò, poi preso dalla frustrazione crollò sul pavimento piangendo così forte da non respirare. Appena si riprese rientrò in macchina e partì di corsa, doveva trovarlo!Rientrò in città e appena vide l'insegna di un bar accostò e entrò per prendere uno dei suoi adorati caffè medi e per accendersi la sua 15esima della nottata: si sedette al bancone ma appena la cameriera lo vide iniziò- ma tu sei Gerard Way? Oh ti prego mia figlia ti ascolta sempre puoi farmi un autografo?- Gerard rispose semplicemente con uno sguardo frustrato e pieno di lacrime, la donna capì al volo che non era il momento più adatto. Alzò lo sguardo e vide di sfuggita alla tv del locale, che era sintonizzata sul telegiornale, un' auto fin troppo familiare accerchiata da vigili del fuoco : no! non poteva essere! Perchè erano tutti li attorno!Uscì di corsa dal locale e partì col suv ad una velocità mortale ma tanto ormai cosa aveva da perdere?in 5 minuti raggiunse il ponte dell'autostrada e appena vide quella macchina accartocciata come una lattina vuota contro il muretto di cemento armato si sentì morire. Scese dall'auto e raggiunse i soccorsi: -ehi non può avvicinarsi!- gli gridarono ma Gerard li spinse via fuori di se e corse verso la barella; Frank era buttato su di essa a pancia in su, la maglia era stata tagliata, scopriva il suo petto pallido e lasciava intravedere le colombe tatuate sopra il suo inguine, la testa era voltata su un lato e gli occhi erano chiusi; i medici stavano riponendo il defibrillatore all'interno dell'ambulanza così Gerard perse ogni speranza di rivedere ancora una volta il suo Frankie sorridergli e strizzare i suoi meravigliosi occhi verdi. Il ragazzo si buttò sulla barella gridando dal dolore: stringeva quel corpicino inerme al suo con più forza che poteva e lo chiamava quasi a cercare di svegliarlo ma sapeva benissimo che non sarebbe successo. Gerard passò tutto il resto della notte inginocchiato accanto al suo amato tremando e piangendo, fino a quando i medici non lo caricarono sull'ambulanza.
A quel punto, si erano fatte ormai le 10 del mattino, rimase li sul ponte e la cosa più naturale che gli venne da fare fu quella di scrivere.
Alle 17 ragginse gli altri nello studio di registrazione :- abbiamo saputo- disse subito Mikey al fratello, -ci dispiace davvero tanto Gerard, non possiamo neanche immaginare che cosa possa significare per te- aggiunse Ray piangendo.
-Sentite ragazzi- continuò Gee – sta mattina ho scritto un nuovo pezzo: si chiama “the light behind your eyes”, è molto semplice dal punto di vista strumentale quindi facciamolo subito e non ne parliamo più, poi la prossima settimana, all'intervista, annunceremo lo scioglimento del gruppo-..

I ragazzi erano arrabbiati e tristi ma in un certo senso se lo aspettavano, sapevano che Gerard non sarebbe stato più lo stesso ed erano già pronti a questa eventualità

 

Questo ricordo lo fece trasalire: l'unico responsabile della morte di Frank era lui e non poteva più andare avanti con un simile peso, cosi si mise a scrivere un biglietto.
Uscì di casa sicuroe raggiunse il punto in cui il suo amato era morto, disse addio per sempre al mondo terreno, quello che l'aveva ferito così tante volte e che gli aveva tolto l'unica cosa a cui teneva davvero: salì sul muretto, chiuse gli occhi e si lasciò cadere nel vuoto della valle.

 

Io e frank non siamo mai stati solo amici, noi eravamo innamorati, ognuno aveva bisogno dell'altro per sopravvivere, eravamo una cosa sola e ci amavamo. Ormai la nostra storia andava avanti dal liceo, ma non ho mai avuto le palle di confessarlo a tutti e di mandare tutta la mia vita a puttane. Frank mi aveva offerto milioni di volte di mollare tutto e scappare con lui, ma avevo paura dei pregiudizi e di come le persone ci avrebbero visto se l'avessimo fatto. Mi dispiace solo che ci sia voluta la sua morte per farmi capire che a me bastava lui per sopravvivere e nient'altro, lui avrebbe voluto questo da me e io non ho saputo darglielo. Per cui ho deciso di raggiungerlo, perchè senza di lui la mia presenza su questa terra mi sembra immotivata, anche se avrei preferito avere il coraggio di raccontare tutto questo da vivo.

Gerard Way

  
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