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Autore: ImALiar    27/05/2013    2 recensioni
Dovevano incontrarsi alla sua festa, Andrea era pronta, ma qualcosa è andato storto, forse il destino o la casualità, fatto sta che quell'appuntamento al buio non accadde mai.
Ma il destino a volte fa realizzare dei sogni, ti viene incontro, forse Andrea e Louis si rivedranno, che anche questa sia una casualità?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardo allo specchio e sbuffo per l'ennesima volta, mi sarò provata quanti  34535 vestiti? Ce ne fosse uno che mi piacesse, ma nulla.
-Mamma io stasera non vengo!- dico urlando, visto che lei si trovava dall'altra parte della casa, correndo da una parte all'altra per sistemare casa.
-Tesoro, ma che succede? oh mio dio che casino, no Andrea non può essere, tra un pò arriveranno tutti, non puoi far trovare cosi la tua camera, sarebbe una vergogna! poi sai tua nonna quanto ama criticare quando viene qui, non voglio dargli altre scuse per farlo- alzo gli occhi al cielo, mia madre e le sue paranoie.
-Ora sistemo, ma prima devi aiutarmi a scegliere cosa mettere, non ho nulla cavolo- mi si avvicina, mi sposta un boccolo ribelle.
-Tesoro sei bellissima, guardati- mi dice mostrandomi lo specchio sull'armadio.
Mi guardo, carnagione olivastra, occhi celesti, quasi verdi, tranne durante le giornate brutte che sono grigi, capelli boccolosi neri con le punte rosa, labbra che sembrano rifatte, naso alla francesina, forme al posto giusto. Ok esteriormente uno mi potrò pure giudicare una bella ragazza, ma non mi sono mai piaciuta, quindi perchè dovrei farlo ora?.
-Ok mi sono vista, ma il mio aspetto non è cambiato, perchè hai dovuto farmi cosi è!- le dico alzando le braccia al cielo.
-Avanti smettila di dire queste cretinate, ora ti aiuto io, allora vediamo, vediamo cosa puoi indossare questa sera- dice cominciando a rovistare tra i miei vestiti.
-oh trovato, visto non era cosi difficile- mi dice, mi lascia un bacio e si dirige verso la porta.
-Muoviti, datti anche una truccata, leggera, perchè sei bellissima cosi e poi sistema la camera- annuisco, mi sorride e chiude la porta.
Guardo sul letto cosa mi ha lasciato. Ringraziando Dio ho una madre stilista, quindi non contesta mai sul mio look, anzi è proprio lei che mi compra i vestiti, i miei amici ogni volta mi invidiano, be io sono orgogliosa di avere una madre che ti compra i vestiti e che accetta qualsiasi tuo stile senza giudicare.
Prendo i pantacollant neri lucidi, belli stretti, metto delle ballerine bianche, un top bianco ed una giacchetta di pelle nera, mi faccio i capelli lisci per poi racciuderli in una treccia alta, mi sfiorava il fondo schiena. Li avevo fatti crescere poichè tanto tempo fa dovetti fare un operazione e quindi mi rasarono parte dei capelli, quindi ora guai a chi mi li tocca.
 
 
La sera casa è piena di gente, be essendo il compleanno di una famosa stilista tutti corrono da lei ed io dovrò fare la parte della figlia perfetta, cosa non si fa per i genitori?!. Parlo con qualcuno, mi chiedono della mia vita, di scuola, di relazioni amorose, ed io rispondevo sempre con le solite cose.
-Per il ragazzo è troppo presto, ho ancora 18 anni, mi piacerebbe girare il mondo e divertirmi, a scuola tutto bene perchè ho degli amici che mi fanno passare la giornata tranquillamente ed ho sempre ottimi voti- le persone mi sorridevano e mi facevano i complimenti, dicendomi anche che avevo una bella filosofia di vita.
Per la centesima volta si sente il campanello suonare, mia madre mi guarda, io alzo gli occhi al cielo.
Poggio il bicchiere di birra sul tavolo, mi alzo e vado verso la porta, prima di accogliere nuova gente maschero un nuovo sorriso e poi mi decido ad aprire.
-Salve e benvenuti alla festa- dico automaticamente, ma poi mi accorgo che è uno solo.
-Oddio non dirmi che riesci a vedere il mio amico immaginario Kevin- dice questo ragazzo spaventato, io rido.
Lo osservo meglio, capelli castano chiaro, occhi color ghiaccio, quasi come i miei, un fisico, be pazzesco, pieno di tatuaggi e nonostante il mal tempo indossava una t-shirt rossa, pantaloni neri calati, vans dello stesso colore della maglia e poi un berretto di lana, che non ci azzeccava nulla, ma che lo rendeva ulteriormente sexy.
-Be si mi hai scoperto, ho una specie di potere, dai entra- mi sorride, mi porge il regalo, mi volto per poggiarlo con gli altri.
-Io sono Louis Tomlinson e tu sei?- mi chiede porgendomi la mano.
-Andrea Owell molto piacere- ricambio la stretta di mano.
Per un secondo sento una scossa attraversarmi tutto il corpo fino ad arrivare alla spina dorsale, infatti inarco la schiena, vedo che lui fa la stessa cosa, subito ci stacchiamo dalla presa. 
-Vado a salutare tua madre, immagino che siamo gli unici a non portare ancora la dentiera- annuisco e poi entrambi scoppiamo a ridere.
-Aspetta ti accompagno, almeno faccio qualcosa, questa festa è noiosa- annuisce mi prende sotto braccio e andiamo verso mia madre.
-Louis caro, oddio che piacere vederti, vedo che hai già fatto amicizia con Andrea, sono sicura che andrete molto d'accordo- dice mia madre abbracciandolo.
-Si infatti, è molto simpatica- risponde Louis teneramente.
-Oh andrea andate in camera, fate qualcosa, immagino che qui vi annoierete- annuisco e le do un bacio.
Ci allontaniamo da lei, andiamo verso il rinfresco, inutile dire che c'era di tutto, dalla roba più innocua alla roba super alcolica.
-ok io prendo da mangiare tu prendi da bere- gli dico, lui annuisce e si allontana.
Dopo 5 minuti ritorna con un 3 paia di bottiglie ed io con un bel po di roba da mangiare, mi fa l'occhiolino e scappiamo in camera prima che qualcuno possa beccarci.
-Wow!- dice dopo che ho chiuso la porta.
Rido quando lo vedo girovagare per la stanza, la guarda meravigliata, neanche avesse visto Justin Bieber dal vivo o nel suo caso Megan Fox.
-Già è fantastica non è vero?- dico buttandomi sul letto e trascinando con me tutte quelle schifezze.
-Si ti si addice, poi queste scritte sul muro sono bellissime- annuisco e le guardo anche io.
Tutte frasi di Justin, note musicali, foto di Demi, di me ed il mio migliore amico, di me e la mia crew.
-da quanto balli?- mi chiede guardandomi negli occhi, sembrava quasi come rispecchiarmi nei miei.
-da quando avevo 3 anni, ma ho dovuto smettere per 2 anni, quindi 13 anni in tutto- lui annuisce e si siede accanto a me.
-Perchè hai smesso?- prendo un pacchetto di carammelle e le apro, ne prendo una e poi avvicino il pacchetto a Louis.
-Ora chiedi troppo sconosciuto- lui ride, ha una risata fantastica, come se tutto il suo corpo trasmettesse felicità, cosi mi lascio coinvolgere.
-Hai ragione, allora facciamo cosi se ti parlo un pò di me poi tu mi dirai perchè hai smesso di ballare, d'accordo?- annuisco e gli mostro il dito.
-Che vuoi fare?- mi chiede curioso.
-Te lo sto promettendo scemo- lui annuisce e stringe il mio dito al suo.
 
 
 
 
-Ok ora tocca a te raccontarmi il perchè- mi dice dopo un'oretta che mi ha raccontato di lui.
Alla fine di Louis ho scoperto che ha 22 anni, odia scuola, che è un cantante famoso, fa parte della band degli One Direction, in effetti lo avevo già visto, ma non volevo fare qualche figura di merda. Sua madre è un'infermiera e lui la va a trovare ed aiuta i bambini a giocare, ha molte sorelle e i suoi sono separati.
-Allora stavo andando a compare il vestito del mio sedicesimo compleanno, stavo attraversando tranquillamente, avevo comprato un vestito bellissimo, ce l'ho ancora con me, dentro la busta e tutto, ero cosi felice Louis neanche lo sai, per me era speciale perchè avevo un appuntamente al buio. Comunque stavo attraversando sulle strisce e un pazzo stava correndo, non ho fatto in tempo a togliermi, mi è venuto addosso, bum in un baleno diventa tutto nero. Sono finita in ospedale, la macchina mi ha preso in pieno la testa, quindi hanno dovuto operarmi, mi hanno rasato parte dei capelli, ora ho un enorme cicatrice che nascondo con i miei capelli, sono stata anche sulla sedia a rotelle, perchè non le sentivo più. Pensavo fosse la fine, pensavo che non avrei più ballato in vita mia, poi tutto è cambiato, un giorno mi stava scappando la pipi, lo so è stupido, ma me la stavo facendo davvero sotto, cosi incosciamente mi alzo e vado in bagno, dopo il tutto mi rialzo e li realizzo, camminavo, camminavo di nuovo, ero cosi felice, ho cominciato a chiamare mia madre, erano tutti cosi felici, dopo un pò di terapia ho cominciato a ballare, anche meglio di prima.- 
Louis mi abbraccia, instintivamente, ricambio. Sento il suo dito cominciare a fare su e giù su tutta la mia colonna vertebrale, di nuovo si fa presente quella scossa, lui è come se la sente, infatti si stacca subito da me e mi guarda negli occhi.
-L'hai sentita..- lo interrompo subito.
-quella scossa?- dico meravigliata.
-Anche tu?- diciamo all'unisono, scoppiamo a ridere, ma poi lui si blocca e posa un dito sul mio labbro inferiore.
-Sai Andrea appena ti ho visto ho capito che sei speciale, ma devo ancora capire cosa è- mi sussurra all'orecchio.
-I-io non lo sò, sono normale, anzi normalissima, la normalità mi fa un baffo quando mi incontra- stavo addirittura blaterando, cosa che non mi è mai successa.
-Sei bellissima Andrea- sbuffai, odiavo il mio nome, si era raro che una femmina si chiamasse cosi, ma proprio per questo lo odio.
-Che c'è?- mi soffia sulle labbra, che io non faccio altro che guardarle.
-odio il mio nome- il mio tono di voce si era abbassato, era un sussurro.
-Il tuo nome è meraviglioso, è strano, non è usato, infatti tu sei più unica che rara, anche da trovare, io lo trovo bellissimo per una come te- le sue labbra si fanno sempre più vicine. Mi mordo il labbro, come se mi aiutasse a non saltargli subito addosso.
-Louis Tomlinson chi sei tu davvero?- gli chiedo ironicamente, lui ridacchia.
-Be diciamo che sono il tuo salvatore, sono qui per vedere sempre quel sorriso sulle tue labbra e per impararti ad amare te stessa- mi dice, io abbasso lo sguardo.
-I nostri occhi sono cosi simili, non uguali però, i tuoi occhi mi dicono chi sei, come se ti conoscessi da una vita- mi dice, lo guardo e divento rossa come un peperone.
-Allora è questa la tattica che usi con tutte?- gli chiedo ridacchiando.
-No, questa è speciale, solo per te baby- pensavo stesse scherzando e invece era tremendamente serio.
-mm be allora ti ringrazio William- gli do una spintarella giocosa.
-Ehi Alexandra che fai giochi sporco?- entrambi ridevamo per i nostri sciocchi secondi nomi.
-ah si è mi rispondi cosi! ora te lo faccio vedere io Tomlinson mangio solo carote- 
Lo faccio cadere sul letto, mi metto a cavalcioni su di lui e comincio a fargli il solletico, ride come un bambino piccolo e io lo imito.
-ora voglio vedere se la prossima volta avrai ancora il coraggio di chiamarmi cosi!- alla fine riesce a bloccarmi.
Con una mano mi blocca entrambi i polsi, con l'altra mi prende il fianco e mi fa sdraiare, ora è lui a cavalcioni su di me.
Inutile dire che da quaggiù la vista era bellissima, era un ragazzo davvero bello, con quei tatuaggi poco nascosti dalla maglia lo rendevano un bad boy, ma poi lo guardavi negli occhi e non pensavi ai suoi 22 anni, ma ad un bambino piccolo con la voglia di divertirsi.
Comincia a farmi il solletico, ma poco dopo si blocca, le mie braccia sono sopra la testa, bloccate, si abbassa e con una mano comincia a tracciare il contorno del mio braccio, il giacchetto era per terra da ormai ore, rivenne quella scossa accompagnata da dei brividi.
-Lasciami- gli sussurro, lui annuisce e mi lascia, ma le mie braccia sono sempre li.
Avvicina il suo volto al mio, mi lascia un bacio sulla spalla, poi uno piccolo sul collo, sul mento, quando sento che sta sfiorando le mie labbra.
Veniamo interrotti dalla porta, stavano bussando e anche pesantemente, subito Louis si toglie, io mi sistemo la maglia che era salita un pò, sopra i fianchi.
-Louis ha chiamato Paul, devi andare- Louis annuisce e si alza, io mi risiedo sul letto.
-Quindi addio Louis- dico triste, lui si avvicina a me.
Si abbassa, mi sorride per poi lasciarmi un bacio sulla guancia, poggia le labbra sul mio orecchio.
-Non dire addio piccola, ci rivedremo molto presto- detto questo se ne va.
 
 
 
Erano passate due settimane, stavo andando in confusione totale, non potevo cercare Louis, non avevo il suo numero di telefono, ne avevo twitter, quindi le mie speranze per poter riparlarci erano uguali a 0.
-Ehi mi spieghi che ti prende?- mi chiede Josh, uno della crew, ero molto attaccata a lui.
-Ti ricordi il tizio della festa di mia madre?- annuisce - be ecco ormai sono passate 2 settimane e non è successo nulla, mi piaceva davvero quel ragazzo, ma ormai è chiaro, devo fare pace con il cervello e il cuore e dimenticarlo, per lui sarò stata una delle tante- il mio amico sbuffa e mi mette un braccio sulle spalle.
-Ehi vedrai che prima o poi si rifarà vivo, allora sfida?- mi dice io annuisco.
-Dimmi che rampa amico e ci sto- gli dico e lui me ne indica una.
Mi volto ed è quella più alta, i metri non lo so, ma è impressionante, solo in pochi ci riescono, ed io be si ce la facevo. 
Amavo fare queste tipo di cose, come lo skateboard, i salti sui muri, lo street dance, che d'ovunque ti trovavi riuscivi a ballare e fare acrobazie, questo era il mio mondo. Poi capii una cosa, questo non è il mondo di Louis, ma il mio si.
-D'accordo andiamo!- dico tutta sorridente, ci diamo una botta con il casco, come per augurarci buona fortuna e ci incamminiamo.
Josh completa il tutto anche con una giravolta, io volevo arrivare a due, cosi arrivo li e mi posiziono.
-Andrea!- mi sento urlare, mi volto ed era Louis, il problema era che il mio skate, ed io eravamo già partiti.
Persi la concentrazione, cosi caddi al centro, sentii una forte botta alla testa.
-Andrea- urlarono tutti, il primo ad avvicinarsi fu Louis.
-Cretino quasi mi facevi ammazzare, dico lo sai o no che non bisogno interrompere le persone quando si fanno certe cose?- dico incazzata nera.
-Mi dispiace, ma ti stavo cercando dappertutto, non sai cosa ho dovuto fare sul serio- gli sorrido e tutto svanisce.
-Ehi piccola tutto bene?- mi chiedono i due gemelli Antony e Jim, io annuisco e gli batto il 5.
-Tu sei tutta scema, è la prima volta che mi sbagli una cosa del genere- mi dice Josh, mi porge la mano e mi alzo.
Louis intanto guardava la scena con una faccia altamente disgustata, risi per il tutto.
-Allora Louis perchè sei venuto a cercarmi?- dico dopo essermi allontanata da tutti i miei amici.
-Oh avanti ora non fare la preziosa scommetto che in queste due settimane mi hai pensato- rimasi meravigliata, anche lui allora aveva tenuto il conto dei giorni.
-Ok si lo ammetto, ma non me lo sarei mai aspettata di trovarti qui, nel mio habitat- Louis comincia a guardarsi intorno.
-E' tutto meraviglioso e speciale proprio come te- mi dice, io abbasso lo sguardo imbarazzata.
Di solito sto sempre sulle mie con i ragazzi, ma non con Louis, amavo e odiavo diventare rossa, sentire le gambe molli e le mani sudate.
-Grazie, ma non credo che questo sia il tuo mondo, sai tu sul palco canti, io ci ballo e ci faccio accrobazie, ma alla fine siamo simili sai?- annuisce.
-Io l'ho sempre saputo, dovevi capirlo tu- come faceva ogni dannata volta a capire chi ero e cosa pensavo, era un mistero per me questo ragazzo.
-Tu mi capisci fin troppo bene Louis, mi infastidisce, ma allo stesso tempo mi piace- gli dico sinceramente.
-d'accordo fammi vedere cosa sai fare piccola!- annuisco e mi rimetto il casco.
 
 
Passarono 3 mesi ed io e Louis ci vedevamo spesso, io andavo molte volte a casa sua, quando era di riposo è logico, ma non oggi.
Finii di preparare la valigia e lasciai con me una borsa da tracolla e poi scesi giù per prendere le ultime cose.
-Tesoro Louis ti sta aspettando!- dice mia madre, annuisco e le lascio un ultimo bacio, diedi un bacio anche alla foto di mio padre.
Non era morto, semplicemente era partito per la guerra non so dove, non era autorizzato a dirlo, l'importante per me è che sopravvivesse a tutto.
-fatti sentire in ogni momento, spero che questa sia la volta buona- dice mia madre ed io alzo gli occhi al cielo.
Tutti si aspettavano che mi mettessi insieme a lui, ma la verità è che l'unica cosa che c'era tra me e Louis era una forte amicizia, tralasciando la grande attrazione fisica e i vari commenti innapropriati.
Esco di casa con la valigia e corro verso di lui, butto la valigia a terra e mi fiondo tra le sue braccia.
-Pronta per L.A baby?- mi chiede entusiasto, ed io annuisco contenta come non mai.
Il viaggio dura poco fino all'aereoporto, tutti fan assalgono Louis e mi spintonano da una parte all'altra, ma alla fine riusciamo a salire tranquilli.
-Ciao ragazzi, ma come siete belli!- dico agli altri 4.
In quei pochi mesi eravamo diventati inseparabili, ci sentivamo su skype, per telefono, per e-mail, anche per una sciocchezza.
-Menomale che questa volta parti con noi, altrimenti Louis non avrebbe fatto altro che lamentarsi- rido per la frase di Niall e mi fiondo di nuovo tra le braccia di Lou.
-Siete solo gelosi perchè io passo molto più tempo di voi con lei- gli dice il moro e poi gli fa la linguaccia.
-Già, rosicate per il nostro rapporto d'amicizia- imito Louis, tutti scoppiano a ridere.
-Certo certo solo rapporto d'amicizia- dice Harry, poi tutti si siedono.
Io decido di isolarmi, metto le cuffiette e parte Demi Lovato, con Give your heart a break, cominciai a pensare a me e Louis insieme.
Alla fine mi addormento, per due ore non penso a nulla, ma vengo svegliata da 5 ritardati che mi urlano nelle orecchie.
-Vi odio ragazzi- dico fulminandoli con lo sguardo.
Prendiamo un bus enorme, mi metto a chiacchierare con tutti quanti, ma non smettevo un attimo di guardare Louis, il quale se ne accorse e mi guardava in uno strano modo, curioso di sapere cosa avessi.
-Appena arriviamo in hotel ho bisogno di una sana e ricca doccia- dico buttandomi a peso morto sulle gambe di Zayn.
-D'accordo piccola, ma dopo andiamo ristorante e pub ok?- mi chiede Harry ed io annuisco.
 
 
-Noi andiamo allora- mi dicono i ragazzi, alla fine avevo rinunciato al ristorante.
-Si, ehm potrei rubarvi un secondo Louis?- i ragazzi lo guardono e poi annuiscono.
-Facciamo cosi vi raggiungo al ristorante ok? prendetemi le solite cose- tutti annuiscono e se ne vanno.
-E' successo qualcosa?- mi chiede preoccupato, io scuoto la testa.
Mi metto a sedere sul letto, gli faccio gesto con la mano di sedersi accanto a me, lui senza staccare gli occhi da me si siede.
-Louis tu hai mai pensato a..- indico me e lui.
-me e te insieme?- annuisco, ma senza guardarlo negli occhi, non avrei retto il suo sguardo.
-Si un sacco di volte, ma non sono mai riuscito a darmi una risposta concretamente, perchè me lo chiedi? succede anche a te?-
-Si Louis, soprattutto quando si immischiano le altre persone, li dovresti vedermi, metterti nella mia testa e capire la mia confusione, so che ci conosciamo da poco, non voglio rovinare questa splendida amicizia, ma mi sto rendendo conto che puoi tutta questa amicizia non è- lui annuisce e si gratta la barba dal nervoso.
-Insomma baciarsi a stampo cosi a buffo, abbiamo dormito anche insieme, oddio non è quello il problema, il fatto è stato che siamo stati tutto il tempo abbracciati, tutti quei baci sulla schiena, io che ti ho fatto un succhiotto, insomma non sono cose da amici Louis, allora perchè stiamo ancora cosi?- divento incredibilmente rossa.
-Hai ragione, in effetti non ci siamo mai comportati come amici- sbuffo, ora sono ancora più confusa.
-Quindi?- gli chiedo, lui sbuffa con me, io rido dalla situazione al quanto imbarazzante che si era creata.
-Be proviamo a vedere cosa scateniamo l'uno con l'altra- mi dice, io sbarro gli occhi.
-Che vuoi dire Louis?- ma non mi risponde.
Si abbassa, poggia una mano sul mio fianco e lo stringe forte, poggia le sue labbra sul mio collo, comincia a torturarlo, lasciando bacia qua e la, morsi, con la lingua traccia cerchi immaginari.
-oh no- dico per poi lasciarmi andare.
Mi fa sdraiare e continua il tutto, io gli stringo i capelli violentemente, volevo che continuasse ancora di più.
La sua mano si infila dentro la maglia, mi massaggia la pancia, poi sale, tocca un mio seno ed io gemo piano. Lo stringe forte, almeno da farmi inarcare la schiena, mi sentivo inutile non sapevo cosa fare, ma per una volta volevo godermi ogni piccola cosa.
-Ho bisogno di sentire le tue labbra su di me, questa volta sul serio- lo supplico.
Subito ci si avventa, finalmente un turbine dentro di me si scatena, gli mordo il labbro superiore e lo succhio, passo una mano tra i suoi capelli, per poi ribaltare la situazione. Gli tolgo subito la maglia, grazie anche ad un suo aiuto, passo le mani sul suo petto, dove comincio a lasciargli dei baci, ma lui mi prende il mento per far ricombaciare le nostre labbra, fameliche l'uno dell'altra. Alzo il busto e lui con me, fa di tutto pur di non togliersi da me, la stessa cosa valeva per me, poso una mano sul cavallo dei suoi pantaloncini, comincio a massaggiare l'evidente erezione, Louis geme ed io non posso far altro che sorridere.
Anche lui allora decide di togliermi la maglia, poggia le mani sui miei fianchi, le labbra sul mio petto, piego la testa in avanti per lasciargli libero accesso, comincia a torturare il mio seno, savo andando fuori di testa, ma per una volta non badai a nulla, non sapevo se tutto questo era giusto o sbagliato, non pensavo se poi la nostra amicizia sarebbe finita li, ora eravamo due corpi e due anime che si univano, che volevano sentirsi unite e amate.
-Sei sicura Andrea?- mi chiede guardandomi negli occhi.
-Non sono mai stata cosi sicura su noi due, perciò si Louis, voglio sentirmi apprezzata, ma soprattutto tua- gli dico.
-Tu sarai sempre mia, da quando ho suonato a casa tua fino ad oggi- mi bacia e rinizia il gioco dei corpi.
 
 
Cominciamo a passeggiare mano per mano con Louis, alla fine addio ristorante e pub, l'aria intorno a noi era decisamente diversa, entrambi non parlavamo.
-Dio Andrea sto snervando, di qualcosa, perchè se non te ne sei accorta per la prima volta nella mia vita non ho nulla da dire- dice lui interrompendo quel silenzio straziante, ma il problema è che io non sapevo cosa dire, avevamo appena fatto cosa, l'amore? sesso? non saprei dirlo.
-Ti ho fatto male? ho sbagliato qualcosa?- mi dice mettendomi ad un angoletto, una signora si fermò a guardarci, ma con la mia occhiataccia se ne va.
-Per te cosa è stato Louis?- gli chiedo, ma senza guardarlo negli occhi, avevo timore.
-E' per questo che non parli? perchè pensi che per me sia stato solo sesso?- annuisco, lui metto un dito sotto il mio menot e mi fa alzare lo sguardo.
-Non avevo mai fatto l'amore, cioè si, ma con te è stato diverso, unico, perchè avevi paura a dirmelo?- mi chiede.
-Non saprei cosa risponderti Lou, ho paura che tu non possa essere più mio amico, che mi abbandoni da un secondo all'altro perchè non ti è piaciuto, per me certo che è stato amore, intenso, bellissimo, dio non ho parole neanche per descrivere quello che c'è stato tra noi, ma mi preoccupa del dopo- lui annuisce.
-Be io non lo so, devo essere sincero- annuisco, era proprio questa la mia paura.
-Ehi ragazzi!- ci voltiamo verso tutti e 4 i ragazzi.
-Ehi cosa ci fate ancora qui?- chiedo a loro, erano le 3 e mezzo del mattino.
-be potevamo farvi la stessa domanda visto che ci avete pisciato alla grande, comunque stavamo tornando in albergo, ehi volete saperla una cosa?- ci chiede Harry.
-Che voi due vi dovevate incontrare due anni fa, alla tua festa Andrea, avevamo combinato un appuntamento al buio a Louis, ma non ricordo neanche il perchè alla fine non si è fatto nulla, eppure il destino voleva voi due insieme- io e Louis ci guardiamo, io sorrido e lui con me, solo molto di più.
-Be credo che le cose ora sono più che chiare- mi dice lui, ma io non capii.
Mi prese in braccio e mi fece volare, cominciai a ridere come una cretina, i ragazzi ci guardavano confusi. Allacciai le mie gambe sul suo bacino e lo strinsi forte a me, quando si fermò lo guardai negli occhi e lo baciai, i ragazzi tirarono un 'oh', mi staccai da Louis e risi.
-Te l'ho detto che eri speciale piccola, tu sei la mia dolce metà, prima o poi ci saremo incontrati e ora ci amiamo- ci baciamo di nuovo.
  
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