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Autore: telesette    27/05/2013    0 recensioni
Come previsto da Cody, l'uomo storse visibilmente il naso non appena lo vide mettere piede nella stanza.
Agli occhi di Miles Langford, Cody Culp era solo un giovane ex-criminale in libertà vigilata.
Nient'altro che un poco di buono.
Uno che aveva già "bruciato" la sua unica possibilità di vivere onestamente.
Già il fatto che sua figlia andasse in giro assieme a costui, era motivo più che sufficiente per procurare all'austero genitore un insostenibile fastidio. Figurarsi poi, non appena Christie glielo propose, come accolse l'idea di ritrovarsi quella specie di teppista in casa sua...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Classe 1999 è un film di fantascienza prodotto nel 1989, diretto da Mark Lester. La trama è la tipica di un B-Movie, il quale però si distinse all'epoca tra gli appassionati del genere per il chiaro riferimento all'assai più celebre Terminator. La storia in sé è abbastanza semplice: 
In un futuro alternativo ( ricordiamoci che il film è uscito nel 1989 ), il liceo Kennedy di Seattle è al centro di una "zona di guerra" tra bande di teppisti armati di mitragliette e artiglieria di ogni genere. La Mega-Tech, un'importante ditta di meccanismi cibernetici, propone di utilizzare degli androidi da combattimento e riprogrammarli per svolgere il ruolo di insegnanti. Purtroppo il progetto fallisce e gli studenti si ritrovano dunque a dover fronteggiare tre inarrestabili macchine per uccidere.

 

 

Cena a casa di Christie
immagini tratte da internet

 

- Stai scherzando, spero?

Cody non riusciva a credere che Christie stesse parlando sul serio. Tuttavia, a giudicare dal sorriso allegro sulle sue labbra, la ragazza gli aveva posto quell'invito tanto sinceramente quanto ingenuamente.

- Andiamo, Cody, non fare quella faccia!
- Vuoi chiedere a tuo padre, che per inciso è anche il preside, il permesso di invitarmi a cena a casa vostra... Secondo te, che faccia dovrei fare?
- Beh, non ti ho invitato ad un funerale, è solo una cena!
- Oh, certo, l'ideale per farsi passare l'appetito!

Prima che Cody potesse allontanarsi lungo il corridoio, Christie lo trattenne per il braccio.

- Cody, ti prego - esclamò. - Non voglio metterti a disagio, è pur sempre mio padre; è vero, non ha una buona opinione di te ma solo perché non ti conosce; sono certa che, se gli dai almeno una possibilità, cambierà idea sul tuo conto!
- Christie...
- Per favore!

Cody sospirò rassegnato, prima di annuire con un cenno del capo.
Non poteva certo dire di no agli occhioni azzurri di Christie, specie quando questi lo supplicavano, cosicché si disse d'accordo a seguirla proprio nella tana del lupo... ovvero l'ufficio del preside Langford.
Come previsto da Cody, l'uomo storse visibilmente il naso non appena lo vide mettere piede nella stanza.
Agli occhi di Miles Langford, Cody Culp era solo un giovane ex-criminale in libertà vigilata.
Nient'altro che un poco di buono.
Uno che aveva già "bruciato" la sua unica possibilità di vivere onestamente.
Già il fatto che sua figlia andasse in giro assieme a costui, era motivo più che sufficiente per procurare all'austero genitore un insostenibile fastidio. Figurarsi poi, non appena Christie glielo propose, come accolse l'idea di ritrovarsi quella specie di teppista in casa sua.

- Come dici, tesoro? - chiese Langford, sgranando gli occhi incredulo. - Vuoi... Vuoi invitare a cena questo ragazzo, a casa nostra?
- Sai, in genere funziona così, papà: si invita un ospite a casa, si aggiunge un posto per lui a tavola, e si ordina tutto in rosticceria sperando che non se ne accorga...
- S... Sì, certo, capisco - borbottò Langford, cercando di mascherare il più possibile il suo disappunto. - E' che ci siamo appena trasferiti, la casa è ancora da sistemare, e non mi sembra opportuno avere ospiti a cena...
- Papà, te ne avevo parlato la settimana scorsa ed eri d'accordo!

Lo sguardo del preside passò prima su Cody, squadrandolo da capo a piedi come se fosse un degenerato, poi di nuovo sulla figlia. Evidentemente la cosa non gli andava a genio, questo era chiaro, tuttavia non riteneva opportuno urtare la sensibilità di Christie con i suoi dubbi.

- Va bene, se ci tieni, non ho nulla in contrario - disse l'uomo con un sorriso forzato.
- Grazie, papà - sorrise lei, scoccandogli un rapido bacio sulla guancia.
- Torna in classe, adesso - concluse Langford, più che altro per poter scambiare due parole in privato con quel bellimbusto borchiato di Culp. - Lasciami parlare un po' con questo... questo giovanotto!

Cody evitò saggiamente di fare scenate ma, non essendo affatto uno stupido, aveva già una chiara idea del discorsetto che costui intendeva fargli. Langford accompagnò sua figlia alla porta, abbracciandola prima di farla uscire, dopodiché chiuse la serratura a chiave e si voltò a fissare Cody con uno sguardo a dir poco gelido.

- Prego, accomodati - disse, indicandogli la sedia di fronte alla scrivania.

Cody obbedì senza fiatare, ricambiando l'occhiata dell'uomo con un'espressione impassibile. Langford si avvicinò dunque alla finestra, scegliendo attentamente le parole più indicate, per giungere subito al punto della questione senza tuttavia trascendere dalla sua rigida posizione di preside ed educatore.

- Mettiamo subito le cose in chiaro - esclamò l'uomo con voce atona ma decisa allo stesso tempo. - Ho letto la tua scheda, Culp: furto con scasso, droga, possesso di armi da fuoco illegali... Sei in libertà vigilata, dopo aver scontato alcuni mesi di carcere preventivo, e sei potenzialmente un criminale!
- Vedo che è informato, signore!

Langford aggrottò severo le sopracciglia.

- Quando il Ministero dell'Educazione mi ha assegnato il posto di responsabile in questa scuola, sapevo esattamente con che genere di persone avrei avuto a che fare; questo quartiere è una zona smilitarizzata, dove ognuno si fa la legge per conto suo, e la maggior parte degli studenti sono sulla lista nera delle forze dell'ordine!
- Non siamo certo una scuola di Oxford - fece Cody sarcastico.
- Cerca di non fare lo spiritoso con me, ragazzo - sottolineò Langford, puntando l'indice contro Cody con fare minaccioso. - La media giornaliera dei crimini, dentro e fuori le mura di questo liceo, è abbastanza da sommergere la mia scrivania di scartoffie; posso chiudere un occhio per chi è in via di correzione, accettandone la buona volontà e l'impegno, ma questo è quanto!
- Ha finito?
- No, Culp, ho appena cominciato!

La voce di Langford era priva di rabbia e di collera, ma questo non la rendeva certo rassicurante.
Cody conosceva perfettamente il tipo: un bravo funzionario di stato, ligio e attento al dovere come alle regole, con un grado di tolleranza pressoché minimo per tutti quelli che non corrispondevano ai requisiti della sua stessa condizione sociale...
Un classico sputasentenze, insomma.

- Io non so che cosa ti passa in quella testa, e non voglio neppure sapere cosa farai del tuo futuro, ma non ti permetterò di rovinare mia figlia!

La reazione di Cody fu dettata logicamente dall'istinto.
Con uno scatto, balzò in piedi e spinse indietro la sedia con stizza.
Langford non fece una piega, rimarcando invece quanto appena detto con più fermezza e autorità di prima.

- Christie è ancora giovane, e le ci vorrà tempo per imparare a conoscere le persone; al momento non posso imporle il mio consiglio, perché è necessario che apra gli occhi da sola, tuttavia non permetterò che soffra per colpa di un delinquentello da quattro soldi... Sono stato abbastanza chiaro ?!?

Fosse stato ancora più impulsivo di quanto già era, Cody gli avrebbe senza dubbio risposto senza mezzi termini di ficcarsi i suoi buoni propositi da dove gli erano usciti.
Tuttavia sapeva perfettamente che era inutile.
Discutere con Langford era tempo perso, anzi, rischiava addirittura di tornare in penitenziario a dividere la cella con i detenuti del braccio A.
Per il momento almeno, l'unica cosa che gli conveniva era sforzarsi di fare buon viso a cattivo gioco.

- Chiarissimo, signore - rispose.

Langford annuì.

- Riprenderemo la questione stasera, a cena - aggiunse l'uomo sottovoce. - Se mia figlia ti trova simpatico, può anche darsi che io mi sbagli sul tuo conto, non lo so... Posso però assicurarti che ti terrò d'occhio e, alla prima mossa falsa, il tuo destino sarà un biglietto di sola andata per il carcere federale!
- Posso andare, ora?
- Sì, torna in classe!

Langford riaprì la porta, sempre scrutando Cody di traverso, mentre l'altro si allontanò dal suo ufficio senza dire una parola.
Il padre di Christie si era già fatto un'opinione di lui, senza neppure sforzarsi di conoscerlo, erano sufficienti le carte e le firme della polizia per stabilire chi fosse realmente Cody Culp...
Solo uno squallido criminale, come quasi tutti lì, e nessuno avrebbe persuaso Langford del contrario.

 

( continua )

   
 
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