Serie TV > New Girl
Ricorda la storia  |      
Autore: Vic 394    28/05/2013    4 recensioni
Il barattolo dell'idiota è riservato a Schmidt, ma che succederebbe se non fosse lui a doverlo riempire a dovere?
'Nick non sapeva come mai, ma non si sentiva affatto a suo agio, specie dopo che la coinquilina aveva poggiato la testa sul suo petto per mettersi più comoda. Certo, non era mai tranquillo con lei in giro, aveva sempre paura di fare qualcosa di stupido come esternarle i suoi sentimenti.
O magari qualcosa di ancora più stupido, come baciarla.'
-Non ho ancora visto il bacio Niss, ho provato a immaginarlo e spero vi piaccia :)
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Day, Nick Miller
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Nick, barattolo. Adesso”
L’interessato mise su la sua migliore faccia da tartaruga.
“Non ci penso neanche” disse incrociando le braccia.
“Avanti, barattolo”
“Jess…”
“Ba-a-a-ra-at-to-lo” cinguettò la ragazza con le mani sui fianchi.
“Altrimenti lo dico a tutti” Nick impallidì.

Qualche giorno prima…
“Notte ragazzi” annunciò Winston sulla porta della sua stanza.
“Ciao Winston” canticchiò allegra Jess.
“Sarà meglio che vada anch’io” sbadigliò Schmidt “magari sognerò qualche bella pupattola…”
“Pupattola? Proprio no, barattolo Schmidt” ordinò Nick con Jess che rideva in sottofondo.
Con il muso lungo il bruno infilò l’ennesima banconota nel contenitore e andò a letto sbuffando.
“Siamo rimasti in due… hai sonno?” chiese la ragazza.
“Per niente”
“Film?”
“Ok, tutto tranne…”
“Dirty Dancing!” saltellò Jess ignorando l’espressione da tartaruga dell’amico.
Nick non sapeva come mai, ma non si sentiva affatto a suo agio, specie dopo che la coinquilina aveva poggiato la testa sul suo petto per mettersi più comoda. Certo, non era mai tranquillo con lei in giro, aveva sempre paura di fare qualcosa di stupido come esternarle i suoi sentimenti.
O magari qualcosa di ancora più stupido, come baciarla.
Anche se avrebbe voluto. Desiderava stringerla, baciarla, accarezzarla, ogni ora del giorno e della notte.
Ma aveva un blocco, non riusciva proprio a impedirsi di pensare di essere un cretino per questo.
Non si era nemmeno accorto che il film fosse finito e che Jess stesse piangendo.
“Ma dai Jess, è solo un film” la consolò accarezzandole un braccio.
La ragazza sussultò. Avrebbe riconosciuto quel tocco ovunque e comunque: era l’unico a farle quell’effetto così strano.
“Sì, è solo molto emozionante, mi fa sempre innamorare” commentò.
“Già” rispose Nick senza il minimo entusiasmo. Stavano entrando in discorsi pericolosi.
“Insomma, non è male… io vado, notte Jess” disse alzandosi ma venne trattenuto dall’amica.
“Vai già?” chiese con il suo innocente tono da bimba.
“Beh, sono stanco, che dovrei fare?” alzò le spalle. Jess  mise il broncio, ma si alzò e lo seguì in corridoio.
Avrebbe voluto passare con lui qualche altro minuto, magari riuscire anche a… fortuna che tra i quattro coinquilini era Schmidt a non saper concludere.
Jess prese una decisione. Almeno un tentativo, ora o mai più.
“Allora buonanotte” disse Nick una volta arrivati davanti alle loro rispettive camere.
Lei non rispose e gli si avvicinò lentamente fissando le sue labbra e il barista capite le sue intenzioni socchiuse gli occhi ma li riaprì di scatto e fece un passo indietro.
“Scusa, solo… non posso” balbettò prima di infilarsi nella sua stanza chiudendosi la porta alle spalle e lasciando Jess di stucco, sola in mezzo al corridoio.
Che diavolo. Aveva. Combinato. Stupido.
Stava per avere quello che voleva sopra ogni cosa, il risultato?
Sentirsi un perfetto idiota.
L’unica cosa che poteva sperare era che lei dimenticasse l’intera faccenda.

Il giorno dopo la evitò, o comunque evitò di restare nella stessa stanza con lei senza i ragazzi. Così il giorno dopo ancora. Ma alla fine del weekend si rese conto di non poter continuare così per sempre.
Una volta che Schmidt e Winston furono usciti Nick pregò che Jess dormisse ancora mentre lui si dirigeva in cucina a prepararsi la colazione.
Invece la trovò seduta al bancone sgranocchiando cereali.
“Ora mi spieghi che vuol dire non posso” disse con voce squillante senza quasi guardarlo.
Nick deglutì a vuoto.
“Non ti piaccio abbastanza forse?” domandò Jess con lo sguardo fisso sulle pantofole del barista, insistentemente rivolte verso di lei.
“Cosa? No, tu mi piaci Jess, tanto” ecco, l’aveva detto.
“E allora perché sei scappato?”
“Si tratta del patto della nscpnza…” biascicò Nick.
“Il cosa?”
“Il patto di non scopanza!” sbottò lui alla fine con la sua classica espressione da tartarugo.
Jess dopo svariati minuti passati a fissarlo con una faccia da pesce (più che un appartamento erano in un acquario) trovò le parole più adatte all’occasione.
“Nicholas Miller… barattolo” sentenziò.
“Come? No!” si accigliò quello. Il barattolo era riservato a Schmidt, che c’entrava lui? Schmidt era il cretino. E il barattolo era umiliante.
“Oh sì invece. Che tu ci creda o no, questa è la cosa più stupida che io abbia sentito da quando vivo qui”
“Non metterò i miei soldi nel barattolo” non lo poteva costringere, no?
“Altrimenti lo dico a tutti”
“Che hai provato a baciarmi e mi sono tirato indietro?”
“Certo che no” rise Jess “hai detto che ti piaccio” questa non se l’aspettava.
“Non lo faresti…” azzardò.
“Barattolo Nick. Subito” ribatté lei impassibile.
“Questo è uno sporco ricatto” replicò Nick. Il cuore gli pianse quando vide la sua banconota raggiungere quelle di Schmidt.
Jess invece sorrise radiosa e cominciò a canticchiare “Non lo saprà nessu-uno!”
Nick la guardò allontanarsi saltellando e per un attimo non poté evitare di sorridere. Sì, quella ragazza tutta matta gli piaceva davvero. Anche se gli aveva appena scucito venti dollari sani.

Quella notte Jess si svegliò di soprassalto sentendo dei rumori provenienti dal salotto.
“Nick? Che diavolo combini a quest’ora?” sbadigliò appena identificata la sagoma misteriosa.
Quando lo mise a fuoco lo vide con una mano nel contenitore di vetro intento a recuperare il suo ventone.
“Ok, no. Barattolo Nick, il doppio” commentò.
“Faccio il barista! Credi che i soldi mi piovano addosso?” esclamò il poveretto allargando le braccia.
Jess gli si avvicinò lentamente.
“Può essere no? Avanti, barattolo” gli soffiò nell’orecchio.
Nick non ci vide più. Per la prima volta decise di correre un rischio, strinse Jess a sé e la baciò con foga. Ora avrebbe avuto un valido motivo per ficcare altri quaranta verdoni in quel coso.
“Bella mossa… ma non copre. Barattolo” gli sorrise lei dopo aver ripreso fiato.
E Nick pensò che pur di baciarla di nuovo ci avrebbe infilato il suo intero conto corrente in quel cavolo di barattolo.








-------------------------------------------------------------------------------------
Angolo Vic
E rieccomi con un'altro dei miei assurdi scleri, spero vi piaccia!
Purtroppo non ho ancora visto il bacio vero e proprio, o meglio ho visto il video su youtube (il mio utero brillava) ma ho perso l'episodio. Mi odio.
Speravo di partorire una piccola Niss, forse ci sono riuscita :D
Se voleste lasciarmi un commento buono o cattivo che sia ne sarei strafelice :3
A presto!

Vic

PS: AMO NICK MILLER E LA SUA FACCIA DA TARTARUGA. Ecco, l'ho ri-detto.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > New Girl / Vai alla pagina dell'autore: Vic 394