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Autore: Adele Emmeti    28/05/2013    3 recensioni
«Mi dica , dunque, ha mai pensato di abortire?».
«No, mai».
«E se tornasse indietro cosa farebbe?».
«Indietro a quando?».
«A prima del parto».
«...mi farei benedire. Sì, benedire».
Genere: Horror, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«frusshhh...frussh...tic tic...salve a tutti, eccomi. Iniziamo pure...cosa volevo dire...ah sì: giorno numero uno. Ho riascoltato la registrazione di stanotte, non c'era niente.

E...che dire...in effetti è andato tutto bene. Lui dormiva. Ha dormito fino alle quattro. Poi si è svegliato e ha pianto, gli ho fatto il latte, l'ha preso. E poi è stato in silenzio.

Sembrava normale. Lo so, sono la madre...non dovrei dire certe cose ma...ma se foste al mio posto sono sicura che fareste lo stesso.

Sarò più chiara, ecco...sediamoci. Allora, Tommy è nato un anno fa circa, ha undici mesi. Mio marito Kim, mi è stato vicino per i primi tempi, poi è partito, come sempre. Gli ho detto spesso -è meglio non averne figli se devo crescerli da sola!- oppure -mi aspetto che i tuoi viaggi diminuiscano, siamo una famiglia-. Eppure nulla è cambiato ma...si sa, gira che ti rigira chi la prende a quel posto sei sempre tu eh eh, povera imbecille. Ad ogni modo, son passate alcune settimane, sembrava andare tutto bene. Io e Tommy avevamo trovato un equilibro, e io lo amavo per carità! Sono la madre...lo amavo e...lo amo tuttora...qualsiasi cosa esso sia. No aspettate...cancellate le ultime parole. Tommy è mio figlio. Su questo non ci sono dubbi. Però è qui che nasce il problema....ecco...

Tommy, a volte....o Signore...Tommy è strano. E...mi viene da piangere soltanto a parlarne. Ecco...io ero contenta di averlo avuto, di aver partorito e di averlo fatto nascere. È stato subito amore, l'ho amato con tutta me stessa, come una madre ama il figlio prima ancora di concepirlo, sì, lo amavo prima ancora di sapere di essere incinta, insomma, i figli si amano a prescindere da tutto per la miseria! Ma poi...oh mio Dio...poi è successo che...beh Kim dice che l'ho sognato, ma è successo che un giorno, mentre ero distesa a letto...e...leggevo una rivista...io...ho sentito dei passettini. Sì dei passettini, rapidi, fuori dalla stanza. La porta era socchiusa, io ero girata di spalle. E sono sobbalzata! Ho detto -chi c'è?- e poi mi sono sollevata, mi sono messa seduta. Ho pensato che fossero i bambini di Magda, oppure il cane di Jim, ma...insomma quei passettini si ripeterono più in là, verso il fondo del corridoio.

Allora mi alzai...chiamai ancora, mi dissi -ma che diavolo può essere tanto veloce- e...poi ho aperto la porta. Ho pensato -cazzo chiunque sia potrebbe andare da Tommy!- e sono corsa da lui. Ma...Tommy non era nella culla.

Ehh...sigh...ehh...e allora mi sono spaventata. Mi sono spaventata da morire, sono morta quasi. Sono uscita dalla camera e sono corsa al piano di sotto. Ma non c'era nulla, non c'era nessuno...non...niente...sono...sono rimasta immobile. Poi di nuovo: tump tump tump tump passettini sulla moquette. Mi voltai di scatto. Erano di sopra. Salii saltando due gradini la volta. Arrivai in camera di Tommy. Mi fiondai sulla culla e...era di nuovo lì. Era dentro. Agitava le gambine. Lo presi in braccio quasi in lacrime, lo strinsi forte.

E poi pensai: ma di chi diavolo erano i passi?

E mentre facevo questo toccai i suoi piedini: erano bagnati.

Lo scostai da me.

Lo rimisi nella culla.

Rimasi a fissarlo. Non capivo.

Accesi il walkie-talkie, e me ne andai, socchiudendo la porta.

Scesi al piano di sotto, lentamente, cercando di capire il senso di tutto.

Arrivai in cucina. Stavo cercando di ricordare per bene la direzione dei passi, quando posai la mano sul ripiano in marmo e...ritrassi la mano. Era bagnato. Dell'acqua era colata dalla bacinella del porta bicchieri, lo faceva spesso perché era crepata da un lato...e molta ne era colata per il mobile e finita a terra. Io...io non so cosa ho pensato in quel momento. Ho pensato solo -è qui che Tommy si è bagnato-. Ma poi ho sbarrato gli occhi. Cazzo Lily...cazzo...tuo figlio ha undici mesi...undici per la miseria!!

Come ha fatto a camminare sull'acqua? Perché aveva i piedini bagnati? Chi ce l'ha portato? Come è tornato nella culla? E poi ho raccontato la cosa a Kim, a mio marito, e lui si è messo a ridere. Dice che faccio sogni ad occhi aperti, che mi invento le storie per farlo tornare presto, che lo faccio preoccupare per cazzate. Che dovrei ingoiare le fottute medicine!

E...ohhh....sono stanca io...sono così stanca...ma la storia è ancora lunga...se tutto si fosse concluso con quei rapidi passettini sulla moquette e i suoi piedini bagnati....se solo si fosse chiusa quel giorno...non starei qui a registrarmi.

E...in effetti....

driiiiiiiin

.driiiiinnnn

Sì! arrivo!....tumb tumb tumb tumb. Creeeek

-ciao Lily-

Mamma ho da fare.

-le hai pagate le bollette? Sono tutte qua, dove hai la testa? Sono tutte fuori nella buca-

uff...che altro vuoi?

-fammi entrare, dov'è Tommy?-

aspetta...tumb tumb tumb tumb....è di sopra...sta dormendo gli ho già dato il bib...».

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