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Autore: Loraaga    28/05/2013    2 recensioni
Sherlock in quel momento non lo dimostrava ma stranamente si sentiva a disagio perché aveva da sempre rifiutato l'idea di amare qualcuno.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love

 

<< Cosa c'è che non va in te... eh?>> John lo guardava adirato, sembrava sull'orlo di una crisi di nervi.
Sherlock, seduto sulla solita poltrona, ricambiava lo sguardo che a differenza di quello del suo coinquilino, era tranquillo.
 << Calmati>> disse con tono fermo.
<> John restò per un momento con la bocca aperta come se avesse paura di ridire quelle parole che 
aveva già detto in precedenza <<...Io ti amo, Sherlock... e tu... tu forse non ti rendi conto, ma non puoi restare a guardarmi impassibile dopo averti
detto una cosa del genere...>> John fece qualche passo verso Sherlock; si avvicinò e si abbassò al livello della poltrona quel tanto da permettergli
di  guardarlo dritto negli occhi e appoggiare una mano su quella sinistra del moro che stava sopra ad uno dei due braccioli, Il detective seguì con lo
sguardo il movimento che fece la mano di John fino alla sua per poi tornare a guardarlo negli occhi << Ti prego... Dimmi qualcosa...>>
la voce di John tremava leggermente e una lacrima, una sola, gli scese da un occhio.
Sherlock in quel momento non lo dimostrava ma stranamente si sentiva a disagio perché aveva da sempre rifiutato l'idea di amare qualcuno.
Riusciva a trovare sempre qualcosa da dire, anche se in alcuni casi erano cose inopportune, ma in quel momento davvero
la sua mente era in subbuglio; in quel momento, il suo palazzo mentale si stava smontando mattone per mattone.
Ma cosa gli prendeva, eppure, grazie alle sue capacità osservative e deduttive era riuscito facilmente a capire che John
provava un sentimento che andava ben oltre l'amicizia e sapeva anche che questo momento sarebbe arrivato...
l'unica cosa che non sapeva era cosa dire e questo perché era John
e non voleva dire qualcosa di... Sbagliato?proprio a lui.
Sbagliato.
Ma quando mai lui diceva qualcosa di sbagliato? Solo che in quel momento era sicuro che se avrebbe detto qualcosa lo avrebbe ferito...
O forse non voleva esporre i propri sentimenti per non sembrare debole. L'amore è una debolezza umana. Amare è da stupidi.
Aveva sempre rifiutato l'amore e ammettere di amarlo sarebbe stato un controsenso; ma lui infondo credeva di amarlo.
Questo pensiero gli veniva in mente ogni volta che si guardavano sorridenti dopo aver risolto un caso.
Oppure quando prendevano tranquillamente il tè, quando osservava di sfuggita John mentre leggeva il giornale
o anche quando suonava il violino, quando diceva che doveva riflettere o quando si annoiava e lo ripeteva in continuazione
come se inconsciamente voleva attirare l'attenzione dell'ex medico militare su di se!
Allora perché?
Perché non glielo diceva, era così complicato che ogni volta cercava di cacciare via quel pensiero.
Perché lui rifiutava l'amore?
Amare era forse un "caso" più intricato di un omicidio? Nel suo palazzo mentale non c'era una stanza per quello?
Forse odiava l'amore perché non lo capiva... Ma non c'è niente da capire è un sentimento, è come la felicità, la tristezza, la paura... e un sentimento non puoi scacciarlo ed anche se ci provassi, quello, ritornerebbe in qualsiasi caso.
Quando Sherlock ritornò mentalmente dentro al salone, John non era più davanti a lui; si era talmente assorto nei suoi pensieri che non si era accorto neanche di quanto tempo fosse trascorso.
Fuori era buio e sul tavolo della cucina, accanto al suo microscopio, c'erano i resti della cena di John che non aveva mangiato quasi niente.
Sherlock si alzò e raggiunse la camera del suo coinquilino.
John non stava dormendo, non ci riusciva e sentì il detective aprire la porta, entrare piano e sedersi sul letto accanto a lui, il cuore improvvisamente
iniziò a battergli a mille ma non si voltò a guardarlo.
<< Lo so che non stai dormendo>> disse Sherlock con la sua solita calma. A quel punto era inutile che continuasse a fare finta di niente << Che c'è... Sherlock?>>
non era arrabbiato con lui ma la sua voce aveva una nota triste.
<< Anche io... Ti... Ti amo...>>  si sentiva la tensione nel dire quelle parole... ma erano sincere.
John spalancò gli occhi stupito, sicuramente il suo cuore aveva perso due o tre battiti, si voltò e si mise a sedere continuando a guardarlo...
<< Come?... >> Sherlock roteò gli occhi << Non voglio ripetermi... è già complicato così>> le guance di Sherlock assunsero un colorito roseo.
Imbarazzo.
John era senza parole ma felice e voleva baciarlo... Si lo voleva tantissimo.
Si avvicinò piano al viso del detective che però si ritraeva ogni volta che si avvicinava sempre di più.
Sul viso di Sherlock si vedeva chiaramente un po' di preoccupazione.
<< Sherlock... >> e una sua mano finì su una guancia accarezzandola teneramente.
John, vedendo che il volto del coinquilino si stava rasserenando lentamente, si riavvicinò di nuovo, sempre di più; ormai era ad un passo dallo sfiorare le labbra di Sherlock. Finalmente si chiusero in un tenero bacio,  la mano dell'ex dottore militare dalla guancia di Sherlock andò a finire dietro alla nuca ad accarezzare i morbidi ricci neri.
Le labbra mrbide del detective che all'inizio erano tese, si stavano sciogliendo e quando John cercò di introdurre la lingua nella bocca, non oppose resistenza.
Dopo il lungo e umido bacio si staccarono entrambi continuandosi a guardare.
 Non avrebbero fatto l'amore... per John andava bene così, non voleva fare cose affrettate in rispetto di Sherlock.
Quella sera, semplicemente, dormirono insieme; abbracciati l'uno all'altro e se quello voleva dire amare ed essere amati, a Sherlock piaceva molto...
soprattutto se ad amarlo era John.

   
 
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