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Autore: xdemismjle    28/05/2013    1 recensioni
Perald Edwards più comunemente chiamata Perrie, ha dicissette anni; Non ama gonne, tacchi e trucco..preferisce tute, Vans e una bella sciacquata di viso.
Perrie incontrerà però un ragazzo, un ragazzo diverso dagli altri, un ragazzo che la "farà rinascere", un ragazzo che partirà alla scoperta della ragazza, un ragazzo che la farà tornare sul suo passato e che la renderà più sensibile..
lei cambierà, ma in fondo rimarrà sempre la Perald Edwards che era.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero per terra, avevo entrambe le mani sul ginocchio e le lacrime iniziarono a scendere, non ero una femminuccia, giocavo a rugby ed ero abituata a farmi del male, ma in quel momento cedetti, per un attimo, vidi tutto più grande di me; nessuno si fermò a soccorrermi e quindi mi appoggiai al palo della luce e pian piano cercai di rialzarmi..poi una persona si piegò su di me, mi prese le mani e mi mise il braccio attorno al suo collo..
- cosa succede ragazzina? – mi chiese preoccupato
- sono, sono caduta dallo skateboard, non ho fatto caso al tombino – dissi ritirando su con il naso
- ora ti accompagno a casa..
- potresti non farlo..i miei nonni si preoccuperebbero solamente
- oh, d’accordo. Dai, ti porto a casa mia, mia moglie vedrà di fare qualcosa – disse tranquillizzandomi
Aprì lo sportello del fuoristrada e mi fece sedere facendomi stendere la gamba sul cruscotto, poi salì anche lui e partimmo.
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Arrivammo, mi fece entrare e subito mi fece sedere sul divano..
- Claire, vieni qui.. -  urlò in direzione delle scale
Subito scese una donna che appena mi vide rimase un po’ perplessa..ma poi il marito le spiegò
- questa ragazza era per strada, ha un ginocchio massacrato..
- oh povera stella, Zaayn rientra immediatamente. – urlò
Lei si mise in ginocchio davanti a me e mi fece un sorriso per rassicurarmi
- Come ti chiami tesoro?
- Perald, Perald Edwards..scusate ma sono stata abbastanza imprudente – dissi abbassando la testa
- non devi scusarti, non sai quante volte è accaduto ai miei figli.. – rise - Zaayn se non rientri entro trenta secondi solo dio sa cosa ti farò– gridò poi girando la testa verso la finestra che dava sul giardino
Poi un ragazzo entrò, aveva dei capelli neri che fuoriuscivano da un cappello, piccoli occhi neri e degli evidenti tatuaggi..
- cosa c’è mà? – chiese non badando a me
- primo: c’è una persona; secondo: muovi quei bei glutei che mamma ti ha fatto e prendimi la borsa da lavoro; susu figliolo..
Mi uscì una piccola risata e lui mi fulminò con lo sguardo, così abbassai nuovamente lo sguardo.
Il ragazzo portò l’occorrente e in pochi minuti mi ritrovai il ginocchio medicato e fasciato, quella donna era davvero gentilissima.
- ecco, questo è il massimo che posso fare dato che non sono in ospedale – disse
- non si scusi, ha fatto fin troppo..grazie, grazie davvero ad entrambi; siete stati davvero gentili con una povera disgraziata – esclamai quasi imbarazzata
Il ragazzo guardò la mia tuta e poi guardò me – aspetta, ora salgo a prenderti una mia tuta, la tua è ridotta male.
- no, ti ringrazio ma era già vecchia, grazie comunque, non vi aiuterò mai abbastanza – dissi recandomi verso il portone d’ingresso
- aspetta, lascia che io ti riaccompagni a casa, almeno non rischi che il dolore aumenti – esclamò l’uomo

Rientrai a casa, mio nonno riposava sul divano e mia nonna era invece in cucina, così salutai ed entrai in camera; mi sfilai la maglia e poi la tuta e rimasi solamente in slip e reggiseno, mi misi di fronte allo specchio. Avevo lividi e graffi sia sulle braccia e sulle gambe, tante volte pensai di lasciare il rugby dato che mi procurava abbastanza ferite, ma ormai erano cinque anni che lo praticavo ed era diventato il mio unico “amore”.
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Qualcuno bussò alla porta
- Perrie, c’è un giovanotto alla porta, chiedono di te – sussurrò mia nonna
Misi  una lunga canotta e a piedi scalzi raggiunsi il portone che era socchiuso..era lui, “zayn”
- scusa, ma hai dimenticato lo skate fuori casa nostra.
- grazie per avermelo portato..
Lui spostò il suo sguardo sulle mie cosce, mi sentii in imbarazzo e quindi lo salutai chiudendo velocemente la porta, mi ci appoggiai e sorrisi..sembravo un’ebete
- nonnò, che ti sei fatta lo sposo? – domandò curiosa nonna
- ma che, era un mio compagno di scuola, vedi, mi ha riportato questo – risposi alzandole lo skate
- ancora appress a sto scatebord stai, guarda, guarda che paio di gambe che hai..potresti far cadere tutti i giovanotti ai tuoi piedi, invece stai ancora a giocare con queste cose da maschiaccio; non ti capisco proprio tesoro.
- nonna, i tempi non sono più quelli di una volta..ora sono tutti mondi paralleli; è difficile da spiegare

Rientrai in camera, accesi lo stereo e iniziai a cantare, sembravo una di quelle tipe nei film con la spazzola in mano mentre saltellava per la stanza, sì ero così.
Mia nonna aveva ragione in parte, ero sempre così maschia(?), ma in fondo ero pur sempre una ragazza  e quindi mi piaceva essere guardata con piacere, ricevere complimenti e magari anche avere qualcuno che mi facesse la cosiddetta “corte” ma dato il mio modo di essere nessuno mai mi aveva mai corteggiato oppure osservato con ‘desiderio’, non ero una di quelle ragazze con i leggins tirati fin dentro il buco del culo, con le canotte che coprono solo il ventre e che lasciano il reggiseno scoperto e nemmeno una di quelle con i vestiti e capelli all’ultimo grido; ero una che portava tute, tute e tute.
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Si fece notte, i nonni erano già a dormire e come ogni sabato sera decisi di uscire; misi dei bermuda, un maglione ed uscii.
Decisi di andare nei pressi della casa di “zayn” e una volta arrivata davanti casa sua mi sedetti su una panchina poco distante. Tutte le luci erano spenti tranne una, era al piano di sopra e pensai che magari i genitori stavano facendo qualcosa di sporco(lol), ma poi feci caso ad un’ombra, c’era qualcuno in piedi, nonsi muoveva, era semplicemente in piedi, poi però la luce si spense..forse era il cesso e lui era zayn, aveva un notevole ciuffo. Poi però la luce si accese nella stanza accanto e un viso si affacciò dalla finestra, io subito mi girai e alzai il cappuccio.
Dopo qualche secondo alzai lo sguardo e la luce era di nuovo spenta, così mi appoggiai allo schienale(?) della panchina e per pochi secondi chiusi gli occhi, ma una voce profonda già sentita me li fece subito riaprire..
-continua-


hola, io sono la cosiddetta 'autrice', spero solamente vi sia piaciuto, e mi auguro che riceva abbastanza recensioni per permettermi di continuarla, dato che sono molto insicura e non so mai se possa piacere oppure no(pensieri contorti lol)..vaabeè io vi lascio alla lettura PS:per far si che io vada avanti ho bisogno di alemeno 5 recensioni *occhi da cucciola* -sara.
  
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