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Autore: cave_leonem    28/05/2013    1 recensioni
Il 2 Maggio dell’anno 1519, Gian Giacomo non si presentò ad Amboise. Vi si recò solo pochi giorni dopo, quando fu sicuro di essere al riparo da occhi indiscreti. Ad un demonio non era concesso provare sentimenti, e lui conosceva ancora molti trucchi per passare inosservato.
Genere: Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vocabolo morte è sempre il più difficile da utilizzare. In qualunque frase, rimane probabilmente l’unica parola capace di suscitare tristezza in coloro che sono costretti ad ascoltarla. Per questo si cerca di evitarlo e di sfruttare svariati sinonimi nel tentativo di creare un impatto meno lugubre.
Il tuo maestro è deceduto.
Parole dure capaci di ferire anche un demonio, in qualunque forma fossero presentate.

Il 2 Maggio dell’anno 1519, Gian Giacomo non si presentò ad Amboise. Vi si recò solo pochi giorni dopo, quando fu sicuro di essere al riparo da occhi indiscreti. Ad un demonio non era concesso provare sentimenti, e lui conosceva ancora molti trucchi per passare inosservato.
“Maestro, mi spiace non essere rimasto con voi fino al giorno della vostra morte.”
Parlava alla tomba come se stesse parlando direttamente a Leonardo, come se fosse lì con lui.
“Tuttavia, da bravo demonio, farò in modo che la tua posizione sia pregiata, come si merita un genio del tuo calibro.”
Sorrise nel tentativo di mascherare la sua evidente tristezza che sarebbe altrimenti sfociata in un immenso pianto.
Frugò nella scarsella e ne tirò fuori quattro lire, che poggiò sulla tomba con fare di resa.
“Lo ammetto, fu colpa mia. Li rubai io questi soldi, e ora li restituisco, com’è giusto che sia.”
Sorrise un’ultima volta, per poi girarsi ed incontrare lo sguardo stanco di Melzi, rincuorato dalla sua visita.
“Francesco, è un piacere vederti.” Disse Gian Giacomo, accennando un sorriso.
“Sono felice che tu sia venuto, Salaì. Ho cercato di rimanergli vicino fino alla fine, ma so che avrebbe voluto vederti un’ultima volta. Sono sicuro che la tua visita l’ha reso felice.”
Dopotutto, con le sue malefatte, il piccolo demonio aveva saputo farsi strada nel cuore del maestro.
“Francesco, non pensavo che questo giorno sarebbe arrivato. Ero convinto che sarebbe riuscito a trovare un modo di vivere per sempre, geniale com’era.”
“Magari è così, magari è solo molto geloso del suo segreto, e in questo momento si sta godendo le sue quattro lire.”
Salaì sorrise, per poi cedere alle lacrime.
Anche ai demoni era concesso piangere di fronte alla parola morte.
Anche al Salaì era concesso piangere di fronte al suo maestro, la persona più importante della sua vita.


Heey, ma io sono ancora iscritta a questo sito? Me ne stavo dimenticando. No, non è vero. Ho tante idee, e non riesco a scriverle. Infatti questa fanfiction è scritta abbastanza coi piedi. Ad ogni modo, volevo pubblicarla per tentare di tornare ad esternare le mie emozioni. Ci ho provato, almeno... Ah, forse dovrebbe essere buttata nella sezione delle fanfiction storiche, ma di storico non ha molto. E' solo immensamente triste, per me, e qualche altra persona credo.
  
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