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Autore: Kokky    13/12/2007    7 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Salve!!Positive blood è molto importante per me perchè l'ho iniziata in terza media cioè due anni fa circa... i primi 3 cap li ho scritti in 3 media, dal 4 al 7 in prima liceo, gli altri ora... metto più di un cap perché non sono molto lunghi ^^"
Sono stati corretti e ripostati.

Positive Blood

Prima parte

01 – Prologo

 

La ragazza camminava con aria assorta in un viale alberato, con colline ai lati riscaldate dal sole.

Aveva appena salutato le sue amiche, e non vedeva l’ora di scoprire perché sua madre le avesse detto di tornare presto a casa.

C’era un via vai di persone. Alcune chiacchieravano animosamente, mentre altre camminavano in silenzio, godendosi l’aria primaverile.

La ragazza svoltò l'angolo, quando... sentì qualcuno chiamarla per nome.

« Sofia... Sofia? »

Sofia si svegliò di colpo, i capelli spettinati le caddero sulla schiena, gli occhi cercarono di capire il perché di quel risveglio. Una donna di mezza età la fissava dall’alto in basso, con aria materna. Aveva i capelli neri e gli occhi scurissimi, ma caldi e pieni di amore. Sorridendo le disse: « Sono pronte, il professore ha detto che sono pronte! »

Sofia si alzò di scatto dalla sedia a dondolo, si sistemò velocemente i capelli e si mise un giubbotto verde militare.

« Sbrigati, lo sei già! » la incitò la donna, di nome Ginger.

« Non ti preoccupare, ci metto solo due minuti. » la tranquillizzò Sofia.

La ragazza scese le scale, era già sul vialetto di ciottoli bianchi quando si voltò. La donna era lì, sul balcone, e la guardava preoccupata. La giovane le sorrise. Dopotutto Ginger era sempre stata buona e dolce con lei.

Corse via verso la villa barocca, dove stavano tutti i “positivi”.

Sofia era assorta nei suoi pensieri, mentre cercava di raggiungere la villa più veloce possibile. “Umh... non riuscirò mai ad abituarmi! Qui le persone con l'RH positivo sono rarissime, al contrario che da noi.”

Arrivò alla villa, mostrò il suo lasciapassare, salutando la guardia come faceva tutti i giorni, ed entrò.

C’era un immenso giardino pieno di fiori colorati, alberi grandissimi e centenari, con chiome folte e rigogliose, piccoli animali veloci come il vento. Il sentiero si snodava tortuoso come un serpente fra il sottobosco molto folto. Dopo un po’ si arrivava alla villa vera e propria. Era vastissima, dalle pareti esterne bianche, con l’edera che si arrampicava imperterrita, colorando i muri. Il cortile lastricato era molto ampio, bianco anch’esso.

Due bambini vennero a salutarla.

« Ciao, Sofi. »

I due gemelli le sorrisero ironici, fluttuando. I corti capelli erano biondi, quasi bianchi, e gli occhi azzurri venivano messi in risalto dalla pelle chiarissima.

« Ciao, Rupert. Ciao, Ryan. Ci vediamo fra poco, vado di fretta. » li salutò lei velocemente.

Andò via correndo, quando si scontrò con Adam. Era un ragazzo dai capelli dorati, con qualche riflesso castano, raccolti in una coda di cavallo, gli occhi blu mare e un bellissimo fisico.

« Scusa. » esclamò Sofi, prima di entrare nella villa.

“Uh... non è possibile, lei non...” pensò lui, girandosi per vedere i capelli castani di Sofia sparire dentro la villa. Sul suo volto apparì un misto di stupore e di un’insolita allegria. Il primo si sostituì subito a una nuova consapevolezza, poi sul suo viso affiorò un sorriso sarcastico.

*

 

 

02 – Pillole

 

Sofia, dopo aver percorso qualche corridoio della villa, entrò in uno studio dalle pareti azzurre. Vi erano pochi mobili di stile gotico, qualche quadro di paesaggi e un grande tappeto variopinto che ricopriva quasi tutto il pavimento. Dietro una scrivania possente e piena di carte, c’era il professore, seduto su una sedia antica e massiccia, molto alta e con zampe di leoni come piedi.

Lui, vedendola arrivare, le disse: « Sei in ritardo! » Poi sorridendole le lanciò un pacchetto verde scuro. « Tieni! »

Sofia lo aprì subito e prese una pillola arancione, mettendosela in bocca. Aveva un gusto dolce, fruttato.

« Grazie mille! Sono positiva già da un po’, Ginger si stava preoccupando. Mi ero addormentata. » lo informò lei.

« Non hai avuto problemi? »

« Per fortuna no. Comunque ora vado a giocare con i gemelli, ci vediamo la prossima volta. » concluse lei.

Uscì dalla stanza e iniziò a cercare i gemelli, mentre il professore tornava a sistemare le sue scartoffie. Sofia trovò i bambini nel giardino dietro la villa. Iniziarono a giocare correndo, saltando, rotolando dappertutto.

Sofia era così presa dai gemelli che non notò il pacchetto di pillole uscito dalla sua tasca fluttuando. Così non si accorse neppure che esso scivolò nelle mani di qualcuno lì vicino.

Qualcuno che li stava osservando...

*

 

 

 

03 – I positivi

 

Ore 12.30, laboratorio scientifico.

Nella grande sala gremita di gente, seduta a livelli sui gradoni, vi era un pannello appeso a una parete che mostrava un DNA in continuo movimento.

« Come tutti sapete, voi siete positivi. » spiegò il professore con aria seria. « E siete molto rari. Possedete una caratteristica molto particolare, una vitamina in più che si sviluppa ai raggi del sole. » L’immagine sul pannello cambiò. « Grazie a questa vitamina siete molto più sviluppati sia nella forza fisica sia in quella intellettuale. Ma siete anche molti ricercati... i “superiori” sono sulle vostre tracce. Per questo abbiamo inventato questa pillola. » Con la mano indicò il pannello, dove troneggiava una piccola pillola arancione. « Questo farmaco blocca la vitamina per 12 ore circa, rendendovi come dei negativi. Tutto ciò è molto utile se volete andare all’esterno della villa, visto che se siete positivi i “superiori” vi troveranno subito. »

Il professore guardò la platea. C’era una caratteristica a cui la pillola non poteva rimediare: la loro pelle, i loro occhi, i loro capelli... erano chiarissimi!

Un’altra cosa preoccupava il professore: i “superiori”... i vampiri “superiori”.

 

Alla fine della spiegazione, Adam si avvicinò al professore.

« Allora queste pillole riescono a bloccare la vitamina? » chiese con naturale curiosità all’uomo.

« Sì, anche se sarà molto improbabile che voi positivi uscirete dalla villa. Ancora non si sa bene a cosa puntano i “superiori”. Sappiamo solo che sono superiori ai vampiri normali: possono specchiarsi, stare al sole, mangiare aglio. Assomigliano molto ai positivi. Ma comunque la pillola non nasconde i vostri caratteri genetici, comprendi Adam? Questo è un problema da risolvere. »

« Ma il sangue rimane uguale? » domandò il giovane.

« Uh?! Beh, sì, rimane uguale. I “superiori” possono berlo e nutrirsi benissimo come se fosse un positivo attivo. Ma non riescono a riconoscerlo, a percepirlo... Perché questa domanda? »

« Curiosità. » Adam mostrò la sua dentatura perfetta con uno splendido sorriso. « Capisco. »

« Cosa? » chiese Arthur, non capendo la parola sussurrata dal biondo.

« Niente di importante, ero soprapensiero. Arrivederci, professore. »

Adam si allontanò. Sul suo volto era stampato un sorriso che era un misto tra sarcasmo e allegria. E nella sua mano c’era un pacchetto... un pacchetto verde scuro.

*

 

 

 

   
 
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