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Autore: tommoshorts    28/05/2013    5 recensioni
La gente in generale definiva Louis Tomlinson un ragazzaccio maleducato, menefreghista, pericoloso da cui stare alla larga.
Capelli rosso fuoco tinti, una decina di piercing e tatuaggi, non ricordava nemmeno lui quanti erano, che gli ricoprivano le braccia, la parte superiore sinistra del petto e pure un pezzo del collo.
Nessuno conosceva realmente il vero Louis Tomlinson.
Harry Styles? un ragazzo particolarmente.. strano? si poteva definire così?
[its a larry bitchess][punk louis; flowerchild harry]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A rose without pins




 

Capitolo uno


A Louis Tomlinson piaceva definirsi un ragazzo ribelle di cui l'unico interesse era godersi la vita.
La gente in generale definiva Louis Tomlinson un ragazzaccio maleducato, menefreghista, pericoloso da cui stare alla larga.
I suoi genitori erano separati, viveva con sua madre e le sue sorelle minori.
Non era sicuramente da definire come il figlio o il fratello modello, era tutt'altro in effetti e Louis lo sapeva bene.
Anche solo il suo aspetto metteva in soggezione praticamente tutti, dalle amiche della madre, a quelle delle sorelline, ai compagni di scuola e Louis credeva persino agli sconosciuti per strada.
Capelli rosso fuoco tinti, una decina di piercing e tatuaggi, non ricordava nemmeno lui quanti erano, che gli ricoprivano le braccia, la parte superiore sinistra del petto e pure un pezzo del collo.
 
Louis era un ragazzo orgoglioso ma non era il tipo di persona che amava stare al centro dell'attenzione, gli piaceva più che altro la solitudine, lo skate, la musica.. si, la musica era l'unica in grado di capire davvero che cosa girava per la mente del ragazzo.
Ogni canzone che Louis ascoltava aveva un significato preciso, gli ricordava un emozione definita della sua vita oppure poteva ricordargli un evento del suo passato.
 
Nessuno conosceva realmente il vero Louis Tomlinson.
 
 

 
Stava suonando la chitarra in un aula scolastica, quella di scienze forse? poco importava.
Le lezioni sarebbero iniziate a momenti ma il ragazzo rimaneva li, seduto su un banco a pizzicare le corde dello strumento tenendo lo sguardo fisso verso la finestra, immerso nei suoi pensieri.
 
Ovviamente Louis non conosceva il significato della parola tranquillità, non poteva conoscerlo.
In realtà cercava con tutto sé stesso momenti di privacy ma alla fine arrivava sempre qualcuno a rovinare tutto.
 
Quella volta il motivo della rottura della sua quiete si chiamava Lucas Hamilton, era uno degli amici di Louis; se si potesse definire amico, il ragazzo dai capelli rossi non lo sapeva, ciò di cui era sicuro era che il moretto faceva parte del gruppo con cui girava maggiormente.
 
"Hey Tomlinson! Eccoti finalmente, ti ho cercato ovunque."
 
"Che vuoi Hamilton?" sibilò Louis girandosi lentamente verso la porta della classe da dove proveniva la voce del giovane.
 
"Devi assolutamente venire amico, devi vedere come s'è conciato oggi Styles. È puro spettacolo."
 
A Louis non interessava poi più di tanto di questo Styles.
 
Era un ragazzo particolarmente.. strano? si poteva definire così?
 
Era più piccolo di lui di tre anni e, da quando aveva messo piede in quella scuola, l'anno prima, era stato sempre la vittima prediletta di qualsiasi alunno avesse avuto voglia sfogarsi, sia a parole sia a fatti.
 
La cosa pazzesca era che a Styles sembrava non importare di tutto questo, girava sempre per i corridoi tranquillo sorridendo.
 
Se non era strano lui, chi lo era?
 
"Dai andiamo." insistette Hamilton.
 
Louis non rispose, si limitò a scendere dal banco e seguire il ragazzo tenendo sottobraccio la sua fedele compagna musicale.
 
 

 
I corridoi della scuola erano pieni di alunni intenti a fissare qualcosa, o meglio qualcuno che si aggirava indifferente.
 
"Styles hai deciso di fare coming out? Non preoccuparti sappiamo tutti che sei frocio non c'è bisogno del fiorellino." urlò un ragazzo poco distante da Louis e Lucas riferendosi palesemente al grosso fiore blu che si era infilato tra i ricci il ragazzo.
 
Louis rimase completamente neutrale davanti a quella scena.
Non si capacitava dell'infantilità di quelle parole.
Certo non era normale per un ragazzo girare con dei fiori tra i capelli ma ormai gli insulti che sentiva erano poi sempre gli stessi.
 
Proprio mentre stava riflettendo su quello, il ricciolo passò davanti a lui osservando la chitarra fra le braccia del ragazzo.
Alzò lo sguardo e, non appena i loro sguardi si incrociarono, sorrise semplicemente, era un sorriso sincero al quale, però, Louis rimase impassibile, nessuna emozione traspariva dal suo viso.
 
 

 
Prima lezione della giornata: letteratura.
Louis odiava la letteratura, non riusciva a capacitarsi di come certi brani senza alcun senso fossero diventati così famosi da doverli persino studiare a scuola.
Ma doveva rassegnarsi, il ragazzo avrebbe dovuto passare un'intera ora seduto ad un banco fingendo di ascoltare i vaneggiamenti della professoressa Madison.
 
Louis entrò in classe e si sedette ad uno dei banchi rimasti liberi vicino alla finestra, almeno avrebbe avuto una distrazione in più.
 
La professoressa non aveva fatto nemmeno in tempo ad entrare che aveva già iniziato la sua spiegazione riguardante qualche autore di quattro o cinque secoli fa.
Come previsto nessuno si era accomodato a fianco a Louis, avevano timore, ma questo non gli dava per niente fastidio, anzi ne era sollevato.
Avrebbe passato un ora tranquilla.
 
Ma mai dimenticare una cosa, Louis non poteva restare tranquillo.
 
Proprio in quel momento infatti la porta si spalancò e fece la sua comparsa, tutti trafelato, un ragazzino riccio con un inconfondibile fiore blu fra i capelli.
 
"Signor Styles, si sieda, svelto, che ho già iniziato la spiegazione e che non succeda più un ritardo simile. Al suono della campanella deve essere in classe come i suoi compagni."
 
Il riccio annuì semplicemente in tutta risposta.
Si voltò poi verso la classe alla ricerca di un posto dove sedersi e l'unico ancora libero era quello vicino al ragazzo misterioso dai capelli rossi.
 
A Louis non era concesso nemmeno un minuto di tranquillità.
 

 
 
L'ora di lezione sembrava non voler finire più, per lo meno per lo standard di Louis.
Il ragazzo aveva cercato di distrarsi osservando fuori dalla finestra la gente che camminava per le vie della piccola città ma c'era qualcosa che lo infastidiva, si, il riccio.
Da quando Harry Styles si era accomodato al banco a fianco al suo non gli aveva distolto nemmeno per un secondo gli occhi di dosso.
Riusciva a sentirli, quei fari verdi che lo scrutavano anche se aveva il capo girato dalla parte opposta rispetto a dove era seduto il ragazzino.
 
 

 
Finalmente dopo quei minuti che a Louis parvero ore risuonò per tutto l'edificio la campanella, simbolo della salvezza, almeno per quella prima ora.
Il ragazzo non fece in tempo a girarsi per riporre i libri nella tracolla che del riccio non c'era più nemmeno l'ombra.
 
Qualcosa però attirò l'attenzione di Louis.
A terra, sotto il banco del suo vicino c'era qualcosa.
 
Il resto della classe era già uscito per il cambio di aula per la lezione seguente.
 
Louis si chinò e raccolse l'oggetto misterioso, era un piccolo quadernino verde.
 
'Harry' questo era stato scritto a lettere cubitali con un pennarello nero sulla copertina insieme a qualche foto di band: The Script, The Killers, The Fray.
Doveva essere una specie di quaderno segreto.
Probabilmente era caduto a Styles mentre se ne stava andando.
 
 

 
"Hai il diario segreto di Styles, cazzo ma quanto può esser checca. Faccelo leggere, dai!" David, un altro dei così detti amici di Louis aveva preso parola.
 
"Non credo sia il caso" rispose Louis con voce ferma espirando il fumo della canna che teneva delicatamente tra le dita.
 
"Andiamo non vorrai perdere questa occasione?"
 
"Occasione per fare cosa? Ragazzi, a mio parere, sono solo puttanate quelle che vi passano per la testa." Louis si allontanò dal gruppetto di ragazzi, intenti a borbottare fra loro in quel cubicolo che la scuola continuava a definire bagno.
 
Ormai le superfici delle pareti, dei lavandini perfino alcuni specchi erano ricoperti di scritte volgari e non, numeri di telefono, commenti sulle ragazze della scuola.
Due bagni su quattro erano fuori uso, Louis non ricordava precisamente da quanto ma dovevano essere guasti circa da quando lui aveva frequentato il secondo anno in quella scuola.
Insomma era un posto squallido ma tranquillo dato che i professori non osavano metterci piede.
 
Louis spense la canna contro le piastrelle della parete lasciando cadere ciò che ne rimaneva a terra, si avvicinò all’uscita.
Stava per aprire la porta pronto per andarsene ma qualcosa lo bloccò.
 
"Codardo."
 
Louis si voltò con una lentezza estenuante.
I suoi occhi celesti erano furenti di rabbia.
Se c'era una cosa che odiava era esser chiamato 'codardo' e i suoi compari lo sapevano bene, era il metodo migliore per ottenere almeno in parte ciò che volevano da lui.
 
"Come scusa?" ringhiò a denti stretti il ragazzo dai capelli di fuoco.
 
“Tranquillo amico, dai, facci vedere quel diario."
 
"No." Louis non aveva intenzione di cedere, almeno riguardo a questo.
 
"Facciamo una scommessa Tomlinson" altro punto debole di Louis, non si era mai tirato indietro di fronte ad una scommessa e a dirla tutta non ne aveva mai perse.
 
Una volta aveva addirittura dato fuoco ai cassonetti dell’immondizia della scuola provocando svariati danni anche all’edificio stesso oppure aveva riempito di murales tutti gli armadietti del piano terra.
 
Era stato mandato in punizione almeno una volta al mese in quegli ultimi anni, era stato sospeso? Si.
Ma le sue scommesse le aveva sempre portate a termine da vincente, quando si trattava del suo onore non si faceva di certo scrupoli.
 
"Spara."
 
"Tu sai fare tatuaggi, giusto?"
 
"E allora?"
 
"Convinci Styles a tatuarsi qualcosa."
 
"Qualcosa di che tipo?"
 
"Non lo so 'ciao sono un fottuto frocio' o qualcosa di simile, a te la scelta, allora vuoi tirarti indietro come un codardo o ci stai?" replicò David tendendo una mano verso il ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
 
Louis era combattuto, non poteva dargliela vinta ma non poteva nemmeno farsi chiamare codardo così per nulla.
Doveva fare una scelta, e doveva farla in tempi brevi.
 
"Affare fatto." rispose infine Louis stringendo la mano al compare.






Spazio Autrice (y)
Hey bella gente! Ciao a tutti.
Direi di cominciare con un bel 'a massive thankyou' a voi che siete arrivati alla fine di questo primo capitolo.
Grazie davvero, perchè ci tengo moltissimo.
Ho sempre adorato l'idea di scrivere una fan fiction con Loulou punk e Haz figlio dei fiori ed ora eccomi qui.

Vorrei sapere cosa ne pensate, ho provato tante volte a scrivere delle larry ma non ne ho mai pubblicate su efp.
Ora ho deciso di tentare con questa quindi beh fghjk
Oookay, basta non sono brava con questi spazi autrice lol
Vi lascio e, beh ditemi se vale la pena continuare !
Un bacione, alla prossima, speriamo.
SCIAOO BELLAAS

peace,  mari xx



se vi va, mi trovate qui sotto


 
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