Is
the voice inside your head, Mary
Ancora
una volta, solo una.
Cammini
per strada guardandoti in
giro, quasi contro il tuo stesso volere. Non vuoi.
Quel
ragazzo sembra fare al caso nostro.
Volti
totalmente la testa
ignorando il suggerimento.
Ti
prego, solo un’ultima volta.
Ma
tu sai che non è così, che non
sarà così. Anche la prima volta sarebbe stata la
sola, la seconda l’ultima e la
terza un incindente.
Eppure
quando affondavi il
cacciavite sorridevi, mia cara Mary, sembravi una bambina.
Sorridevi
mentre sgozzavi la
seconda vittima, lentamente, gustandoti il gorgoglio del sangue che
bloccava il
respiro di quell’uomo.
E
sorridevi ancora, oh quanto ti
è piaciuto la terza volta! Non ti è sembrato vero
di continuare a colpire e colpire
con quella spranga.
Alla
fine quanti omicidi hai
commesso, Mary? Li hai mai contati, tutti quei cadaveri? No? Hai
trentacinque
anni, Mary, dovresti già aver imparato a contare.
E
via così, poco originale, con
la montagna di corpi che si ingigantiva sempre più sotto il
tuo esile corpo, il
quale si è dimostrato capace di assumere una forza inaudita
nel momento del
volere.
Nel
momento del bisogno.
Combatti
quanto vuoi, piccola
Mary, ma non potrai smettere così rapidamente di uccidere;
sei come un drogato
o un fumatore.
Quanti
anni avevi, quando
tagliasti il braccio a quel ragazzo? Sedici, diciassette? Ridesti
forte, con la
luce della vita a brillarti negli occhi, mentre davi la morte.
Cos’hai
nella borsetta, dolce Mary?
E
non puoi fare a meno di
rispondere a quella maledetta voce che ronza e sibila, che striscia
viscida
nella tua testa.
Cos’hai
in serbo per la prossima vittima, mia adorata Mary? Veleno? Fil di
ferro?
No.
Perché
hai deciso che prima di
esprimere e liberare la tua fantasia devi per forza mettere una spunta
sui
classici.
È
così che funziona la tua mente,
vero? Altrimenti perché saresti nella periferia, a tarda
sera?
Ti
manca solo una spunta, angelo mio.
-
prometti? Dopo sarò libera?-
bisbigli nel buio, appiattita contro un sudicio muro.
Dopo
sarai libera, dolcezza.
Ed
ora non ti importa chi sarà la
tua prossima vittima, potrebbe essere chiunque, non sei tu a decidere.
È
la corda che hai nella
borsetta, Mary.
Sono
passati anni, cara Mary, dalla
prima volta che facesti del male.
Ricordi
quando comparve la voce?
Eh? Te lo ricordi?
Si,
proprio così bellezza, non
avevi neanche sei anni.
Ma
la maestra se lo meritava, ti aveva messo in punizione.
Avevi
concordato con la voce, era
stata cosa buona e giusta trapassarle la mano con la matita blu.
Quanto
ti piace il blu, Mary, non
potevi scegliere colore più rilassante per pitturare la tua
stanza.
Proprio
mentre si avvicina quell’uomo
pieno di tatuaggi sorridi, perché pensi al blu.
È
il colore che hai dato alla
voce nella tua testa, giusto? È esatto?
Blu.
Perché il sangue è rosso?
Ma
a te non importa, Mary, l’importante
per te è vederlo sgorgare.
Pazienta,
amore mio, questa volta non si può fare.
La
corda lascia segni, ma non lacera
la carne, non quanto piace a te.
Ti
senti insoddisfatta, mentre
strangoli in silenzio l’uomo.
Però
sta diventando blu.
Mary,
lo sapevi che il sintomo
più comune e conosciuto della schizofrenia è
l'allucinazione uditiva?
Sorridi,
mia Mary.
E
tu sorridi.
Perché
decide la voce.
Vai
molto d’accordo con la voce, non
ci hai mai litigato.
Scatteresti
una foto a quella
pelle meravigliosamente blu, ora.
Ma
è buio e tu devi andare, non
puoi farti vedere.
Sssh,
tesoro, fa silenzio, non puoi farti scoprire!
-
ora sono libera! – sussurri concitata,
emozionata, le lacrime agli occhi dal sollievo in quel vicoletto.
Sei
libera, cara Mary, d’ora in poi sarai libera di scegliere
come uccidere tutte le
nostre vittime.
-
Bloody’s corner-
Salve
a tutti! Questo è il risultato di più di quattro
ore di studio continuato.
Quindi l’avvertenza dovrebbe essere riguardo al non stare
troppo attaccati ai
libri scolastici, piuttosto che al computer… anyway, spero
che sia piaciuta!
Baci,
Miss
BloodyFangs