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Autore: Revengeance_    28/05/2013    1 recensioni
Q non ha paura di volare perchè è un ragazzino, 007 lo capirà seguendolo per Londra.
James Bond girò appena la testa, avrebbe detto ad M solo di non obbligare Q a viaggiare in aereo
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Bond, Q
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Q non ha paura di volare, ha paura di ricordare

Miss Moneypenny non sorprese più di tanto l’agente 007 quando gli disse che quel “ragazzino” che ora si faceva chiamare Q aveva paura di volare, con tutti i problemi che c’erano stati poi, gli attacchi all’MI6 e la morte di M, Bond non si era fatto molte domande ed era andato avanti per la sua strada.
Q era il classico nerd, ovviamente con un quoziente intellettivo molto più alto della media che gli aveva permesso di entrare nell’Intelligence britannica senza raccomandazioni, a suo parere sfortunato e incapace di relazionarsi con il gentil sesso; due “qualità” che, nell’ultimo periodo senza missioni rilevanti, l’agente con la licenza di uccidere si era ripromesso far sparire.

-Che fa, mi segue 007?-
Il moro continuò a guardare la vetrina di dolci davanti a lui e l’agente dagli occhi di ghiaccio lo affiancò
-È la vigilia di Natale, come mai solo?-
-Vuole passarla lei con me?-
-Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda, Q.-
-Passo il Natale con i miei genitori, la vigilia sono da solo..-
Si tolse gli occhiali e li pulì con un fazzoletto che aveva precedentemente preso dal taschino della giacca grigia che indossava
-Mai pensato di cercare compagnia?-
La montatura scura tornò sul naso del giovane dai capelli ricci
-Io non sono lei-
-Potrei insegnarti-
-Ha pensato che magari non mi interessa?-
Bond rimase in silenzio
-A nessun uomo piace stare solo-
Continuò
-Bhè, a me si.. Ora se mi vuole scusare: buona vigilia e buon Natale.-
Detto questo, smettendo di contemplare il tripudio di zucchero e coloranti presenti in vetrina, entrò nel negozio di dolci mentre l’altro ancora gli augurava un buon Natale.

James Bond era famoso per la sua testardaggine e, stavolta senza farsi scoprire, pedinò Q per tutta Londra deciso a scoprire qualcosa di più sulla vita del ragazzino, come lo chiamava lui.
Il più giovane entrò in un negozio di fiori e ne uscì con tredici, l’agente le aveva contate, rose rosse tenute insieme da un fiocco dello stesso colore dei petali delicati, poi salì su un autobus e si sedette vicino al finestrino mettendosi a contemplare il grigio e freddo cielo plumbeo di Londra.
Le fermate sembravano non finire mai e le persone continuavano a salire e scendere senza mai distrarre il concentratissimo agente doppio zero.
Al capolinea Q scese e si diresse verso una specie di casetta vicino un enorme cancello in ferro nero
-Ehy, ragazzo! Anche quest’anno qui?-
Un uomo anziano salutò così il giovane dell’MI6
-Come sempre signor Window, buona vigilia-
Gli porse la scatola di una torta, presa nel negozio davanti il quale aveva incontrato 007
-Sempre così formale! Chiamami Robert e, ragazzo, non dovevi! Sono solo un custode!-
Lo ringraziò quello prendendo la torta che gli veniva regalata, intanto l’agente segreto si stava spazientendo e iniziava a pensare che, in fondo, Q era solo un tipo solitario
-Possiamo andare signor Robert?-
L’allegro sorriso dell’anziano sparì velocemente e sembrò quasi essere imbarazzato
-Certo, vieni vieni..-
Con una chiave di ferro aprì il grande cancello e fece entrare il più giovane
-Ci vediamo il 7 aprile?-
Gli chiese
-Come sempre signore.-
E lo salutò con un cenno della mano sparendo oltre l’ingresso del luogo che l’altro gli aveva aperto.
Non appena Q aveva oltrepassato il cancello, Bond si era avvicinato alla parte dove il muretto era più basso e, stando attento a non essere visto, saltò dentro quello che si rivelò essere un piccolo cimitero.
-Non desisti mai, vero 007?-
Lo aveva beccato, il muro dall’altra parte era più alto e cadendo aveva fatto molto rumore
-Dovresti saperlo-
-Seguimi e mi capirai un po’ di più-
In silenzio James seguì il Quartermaster che camminava lentamente lungo il gelido sentiero che conduceva vicino alla cappella, dopo circa sette minuti arrivarono davanti una lapide in marmo bianco con le lettere nere
-Questa era mia moglie, Roseline Judy Way-
Il più grande chiuse le palpebre: era stato avventato, sconsiderato e non aveva rispettato il volere di un compagno.. Forse un amico. Ma ora voleva sapere.
-Non c’è molto da dire, ci siamo sposati appena finito il liceo e saremmo dovuti morire insieme, questo stesso giorno, in quel maledetto incidente aereo di tre anni fa a Manchester.-
Il venticinquenne alzò lo sguardo verso il cielo e Bond vide una lacrima sfuggire al suo controllo
-La vigilia la passavamo sempre soli, io e lei, davanti al camino con una cioccolata calda-
Si asciugò la goccia salata prima di voltarsi verso l’agente
-Puoi lasciarmi ora 007?-
Il dolore nel volto pallido del ragazzo fece tacere il più grande che annuì e si allontanò
-Per favore, non dirlo a nessuno all’MI6-
James Bond girò appena la testa, avrebbe detto ad M solo di non obbligare Q a viaggiare in aereo
-Non lo farò-
 

Agente 00Autrice:
Ho rivisto Skyfall e.. Niente è uscito questo .-.
Spero apprezzerete. Mi farebbe piacere sentire un vostro parere in una recensione.
Alla prossima,
Revengeance_

   
 
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