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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    28/05/2013    4 recensioni
"...trovava la compagnia di un buon libro molto più interessante di qualche discorsetto frivolo tipico dei ragazzi come lei.
O forse, più semplicemente, la cultura ed il sapere erano un cibo molto più nutriente per una mente brillante e moderata quanto quella di una delle migliori studentesse che Hogwarts avesse mai avuto... almeno fino a quando le fosse stato concesso."

Una piccola parte della storia di Minerva McGranitt, tra studio, amici ed un rapporto spesso struggente quanto piacevole che intercorre tra lei e due personaggi particolarmente importanti della sua vita: il professore di Trasfigurazione Albus Silente ed il Prefetto Serpeverde Tom O. Riddle.
(Minerva/Silente - Minerva/Tom)
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Tom O. Riddle | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Only ice eyes

Non era una ragazza da compagnia, non lo era mia stata.
Non perché fosse asociale o avesse chissà quali pregiudizi nei confronti di chi le stesse intorno, ma trovava la compagnia di un buon libro molto più interessante di qualche discorsetto frivolo tipico dei ragazzi come lei.
O forse, più semplicemente, la cultura ed il sapere erano un cibo molto più nutriente per una mente brillante e moderata quanto quella di una delle migliori studentesse che Hogwarts avesse mai avuto.
 
Se ne restava lì, seduta sul muricciolo che divideva i corridoi da un cortiletto interno, le gambe elegantemente accavallate tanto da conferirle un’aria quasi nobile, pur mantenendo quella compostezza tipica di chi fa del rigore il proprio stile di vita.
Iridi di un verde freddo, quasi ghiacciato, divoravano le pagine di un grosso volume di trasfigurazione, le mani affusolate che ne sfioravano appena la carta.
«Ancora qui a studiare, Minnie?» Una voce femminile la chiamò da una decina di metri di distanza, ma lei non alzò nemmeno lo sguardo, né si distrasse dalla propria lettura.
Non aveva bisogno di farlo, per riconoscere una delle sue più care amiche in piena crisi adolescenziale, con tanto di ormoni in subbuglio e lingua utilizzata quasi sempre a sproposito.
«Non ho terminato il capitolo, Augusta.» Le rispose in tutta tranquillità, portandosi una ciocca di capelli corvini dietro all’orecchio, mentre gli altri erano raccolti in uno chignon impeccabile.
«Sei tre capitoli avanti rispetto alle lezioni, Minnie, non mi pare una tragedia.» Sbuffò la rossa dinnanzi all’impassibilità dell’amica, tanto che incrociò le braccia sotto il seno prosperoso.
Il silenzio divenne l’unico padrone in quel luogo per qualche attimo, soltanto il soffiare del vento lasciò frusciare le foglie degli alberi.
 
Minerva McGranitt sospirò appena, rimanendo di quel fare cortese in ogni occasione, per poi alzare lentamente lo sguardo verso la compagna Grifondoro.
«Hai bisogno di qualcosa?» Le chiese gentilmente, ed in quell’attimo le iridi di Augusta sprizzarono gioia in ogni direzione: sì, stava soltanto attendendo quella domanda!
«Hagrid darà una festa, domani sera, per festeggiare il suo ritorno! Noi ci andremo, vero?» Le chiese con sguardo implorante, gli occhioni luccicanti e le labbra che si muovevano appena, giusto per enfatizzare quel tentativo di convincerla.
 
Minerva perse un battito a quel pensiero, il cuore sembrò stringersi in un’inverosimile morsa di angoscia e rimpianto.
«Non mi ha invitata, quindi no.» Rispose con un filo di voce, riportando assiduamente lo sguardo tra le pagine del libro.
«Non dire sciocchezze, Minnie, certo che ti ha invitata! Ha invitato tutti quelli che gli erano amici, tu compresa!» Ribatté lei, decisa ad annullare quelli che lei riteneva inutili sensi di colpa.
Era stato accusato ed imprigionato per qualcosa che non aveva fatto, era vero, ma se loro credevano alla sua innocenza non v’era motivo di allontanarsi da lui, non nel momento in cui faceva il suo ritorno ad Hogwarts almeno!
«Non sono un’ipocrita, Augusta. Io non vengo.» Ferma e decisa nella propria posizione oltre ogni limite, mentre le mani cominciavano a tremarle per l’agitazione che le si stava risvegliando dentro.
Rancori, rancori e ancora rancori.
Null’altro sembrava potesse caratterizzarla, se non un ostinato autocontrollo.
 
«Ma smettila! Tu non…» Ma non finì la frase che si ritrovò gli occhi glaciali di Minerva puntati addosso, come un’accusa, una sentenza sputata senza tanti ripensamenti ed una valle di lacrime mai versate, forse per orgoglio.
«Io non l’ho difeso, Augusta! Sono stata zitta, ho taciuto, sono stata una codarda… non vedo perché aggregarmi a questa pagliacciata.» Inspirò profondamente un paio di volte, socchiuse appena le iridi quasi a volersi placare con ogni sforzo possibile.
L’aveva fatto, aveva esternato rancori verso se stessa che segregava dentro di sé da troppi mesi.
Augusta non disse nulla, restò ad osservarla interdetta per qualche attimo: erano davvero poche, le volte in cui poteva dire di aver visto Minerva provata… e quando accadeva, non poteva che significare quanto si sentisse veramente in colpa.
«Quando smetterai di addossarti ogni colpa, Minerva?» Le domandò più cautamente, abbandonando per qualche attimo quel fare esageratamente espansivo che la caratterizzava, che la rendeva unica ed amata da chi ora sembrava avvolto da mille pensieri.
 
Fece un respiro profondo, poi un altro, e un altro ancora.
Se anche avesse parlato, se anche avesse detto che secondo lei Hagrid era innocente, nessuno le avrebbe creduto. Forse soltanto Silente si sarebbe fatto qualche scrupolo, magari l’avrebbe pure sostenuta… ma con quali prove?
Già, non ce n’erano, di prove. Nulla di nulla di quell’orripilante assassinio.
Ma avrebbe potuto comunque parlare, avrebbe potuto far sentire la sua voce, dimostrare ad un caro amico che lei credeva in lui e soltanto in lui aveva fede.
Ma era rimasta zitta, ammutolita dal baccano attorno alla scuola dopo l’omicidio di Mirtilla Malcontenta, e per questo si sentiva immensamente in colpa…
«Non voglio fingere che non sia successo nulla, semplicemente.» Rispose con più calma, alzando lo sguardo verso l’amica, lasciando trasparire la solita impassibilità.
«Nessuno ti chiede di fingere, ma almeno avrai la possibilità di parlargli e toglierti questo  peso dalla coscienza!» Le disse seriamente l’amica, per poi lasciar spazio ad un sorriso più divertito, quasi malizioso, dandole una piccolissima gomitata alla spalla.
«E poi ci sarà anche il nostro affascinante insegnante di Trasfigurazione… Non sarà un’occasione che ricapiterà a breve!» Cercò di stuzzicarla ammiccandole, tanto che Minerva si lasciò sfuggire un mezzo sorriso.
«Non ti lasci mai sfuggire nessuna informazione, vero?» Le chiede scherzando.
«Non mi lascio sfuggire i tuoi sguardi sognanti durante le sue lezioni, più che altro…» Affermò con un sorrisetto beffardo, provocando un certo rossore sulle gote della fredda McGranitt. «Ma cosa dici, Augusta! Si chiama “prestare attenzione alle lezioni”!» Si difese lei, visibilmente più in soggezione, e il ché era altrettanto insolito per la sua rigorosa impassibilità.
«Sì sì certo, come no!» La schernì l’amica, ma Minerva non ebbe il tempo di risponderle poiché l’arrivo di una ragazza dai capelli mori le interruppe, con un ticchettio di passi poco distanti.
 
«Buongiorno ragazze!» Le salutò alzando appena una mano, tanto che le altre due volsero immediatamente il proprio sguardo verso di lei.
«Ciao Cedrella! Niente guardie del corpo oggi?» Le domandò Augusta con un sorriso divertito, ricevendo un’occhiataccia da parte della Prefetta Grifondoro a pochi centimetri da lei.
La giovane Black sospirò pesantemente, avvicinandosi alle due amiche. «In realtà sì, ma dovrei essere riuscita a liberarmene almeno momentaneamente…» Aveva il volto leggermente afflitto, ma quell’espressione si allontanò subito dopo, volgendo l’attenzione alle due: e poco le importava che non avessero uno stemma grigio e verde con un serpente inciso, attaccato all’uniforme.
Era ben altro, almeno all’apparenza, ciò che davvero le interessava, a lei come alle altre due.
 
«A proposito, sono venuta a sapere che Hagrid farà un piccolo raduno, per pochi intimi, domani sera…» Augusta volse lentamente e con timore lo sguardo verso Minerva, che già la stava fulminando a tutti gli effetti, un rimprovero severo come non mai. «Una festa dove ha invitato tutti, eh?» L’ammonì con tono quasi autoritario, mentre Augusta prendeva le giuste distanze con le mani avanti a sé.
«Festicciola, raduno intimo… non c’è poi una gran differenza.» Cercò di difendersi. «Solamente il numero estremamente ridotto di persone, al contrario di quelle che mi avevi fatto immaginare!» Disse stizzita ed innervosita: si era immaginata di poter passare inosservata, magari facendo a gomitate tra la folla, non di poter essere adocchiata da Hagrid sin dal primo istante! Insomma, per certe cose era richiesta una certa preparazione psicologica…
«Come sei precisina, Minnie.» Sbottò la rossa con le braccia incrociate sotto il seno, mentre la giovane Black le guardava perplesse.
«La situazione non mi è chiara…» Ammise, ricevendo in risposta soltanto un sospiro di Minerva: doveva aspettarselo, da Augusta, che fosse disposta a tutto pur di far riavvicinare due amici come lei ed Hagrid… ma, chissà perché, quei modi poco delicati non la stupivano, nonostante le facessero segretamente piacere.
 
«Sorvoliamo… che stavi dicendo, a proposito?» Era Minerva a fare le domande, adesso, ben poco convinta che quelle di Augusta sarebbero state appropriate o, quantomeno, era certa che le avrebbe tenuto nascosto qualche altro dettaglio.
«So che ha invitato soltanto alcuni Grifondoro e Tassorosso, escludendo le altre due casate naturalmente… ma ho sentito che alcuni Serpeverde vogliono comunque imbucarsi.» Spiegò loro guardandosi intorno con fare circospetto, come se avesse timore di essere scoperta.
Era una Serpeverde del tutto particolare, Cedrella: astuta, intelligente, scaltra e disonesta come la sua casata imponeva… eppure, non si faceva alcuno scrupolo riguardo alle possibili alleanze ed amicizie che era intenzionata a farsi.
Troppo orgogliosa per ammettere di temere gli altri Serpeverde o, più semplicemente, per restare sottomessa al cognome che portava con sé.
 
«Ci risiamo!» Sbottò Augusta con una smorfia di dissenso, mentre Minerva restava apparentemente impassibile. «E come minimo vogliono dare fuoco al suo capanno da Guardiacaccia?» Azzardò di nuovo la rossa, decisamente scocciata, mentre la Black si limitava ad una scrollata di spalle.
«Questo non lo so, ma volevo avvertirvi.» Non era particolarmente socievole, come ragazza, in realtà molti della sua stessa casata la evitavano per un fare decisamente alternativo, pensieri ed ambizioni piuttosto cinici ma che non rispecchiavano sempre e comunque i Serpeverde…
E forse era anche per questo che con qualche Grifondoro poteva trovarsi in accordo, anche se di rado.
 
«Di nuovo a gironzolare tutta sola, eh Cedrella?» La voce interruppe quella conversazione come una lama tagliente, un filo che viene spezzato senza il benché minimo risentimento.
Si voltò quasi di scatto, la minore tra i fratelli Black, ritrovandosi davanti proprio uno dei membri della propria famiglia con l’inseparabile compare.
«Facevo solo due passi, Pollux, niente di particolare.» Rispose la mora in tutta calma, mentre le due Grifondoro restavano ad osservare.
Pollux Black, fratello maggiore di Cedrella, accompagnato dal fedele compagno Rabastan Lestrange: le due ufficiali “guardie del corpo” della giovane Black, o meglio, i suoi pedinatori…
«E devi farli proprio in compagnia di una mezzosangue ed una grassona?» Sputò Lestrange con un certo gusto nell’insultarle, nel provocare loro quanta più ira possibile.
Cedrella non disse nulla, perché nulla poteva effettivamente dire dinnanzi a due ragazzi più grandi di lei, mentre Augusta era già divenuta rossa paonazza per la rabbia. «Come osi razza di…» Ma venne fermata immediatamente da Minerva, la quale scese dal muricciolo con un elegante saltino, prendendo posto davanti all’amica e costringendola al silenzio.
«Le vostre insignificanti provocazioni non ci interessano, Lestrange, e non mi pare abbiate il diritto di romperci le scatole.» Asserì con una professionalità degna di un Prefetto, tanto che i due si lasciarono sfuggire una lieve smorfia di disgusto.
«Sempre il solito caratterino, eh McGranitt…» Asserì Pollux a denti stretti, irritato da quella presenza: conosceva la sua fama, una delle migliori streghe del suo tempo, una ragazza che nonostante l’intelligenza viva ed un aspetto elegante sapeva mantenersi garbata e tutt’altro che superba, o altezzosa, come in realtà avrebbe potuto permettersi.
Non era invidia, era rabbia allo stato puro: una Mezzosangue in grado di superare dei Purosangue come loro, una cercatrice che più volte aveva causato la sconfitta dei Serpeverde.
 
Ma non fece in tempo a dire altro che Lestrange aveva già estratto la bacchetta, impugnandola come una lama affilata pronta ad essere scagliata contro un qualsiasi avversario.
«Giochiamo un po’, McGranitt, che ne dici? Così vediamo di farti chiudere quella bocca!» Non erano famosi per la loro pazienza, i Lestrange, e Rabastan non era da meno.
Cedrella perse un battito, così come Augusta già pronta a strillare insulti a destra e a manca, mentre Minerva rimaneva fredda e calcolatrice come ogni volta.
Ma la sua mano già sfiorava la bacchetta stretta alla vita da parecchi istanti…
«Attento, Lestrange, chi aggredisce per primo palesa un certo timore…» Lo stuzzicò di nuovo, lui s’innervosì a tal punto che stette per lanciarle un incanto, quando lei fu molto più rapida nel muovere la bacchetta.
«Lapifors!» Una scintilla violacea raggiunse il Serpeverde, e nel giro di pochi attimi il suo posto venne preso da un coccoloso coniglietto bianco.
Cedrella si portò semplicemente una mano dinnanzi alle labbra, quasi a voler mantenere un certo contegno, mentre Augusta scoppiava sfacciatamente a ridere.
Black se ne restò impietrito per qualche attimo, in un misto di disgusto e perplessità per quanto era accaduto al compagno, umiliato da una Grifondoro dal fascino riservato.
No, decisamente non era così che avevano avuto intenzione di terminare quella discussione…
 
«Hai già finito di giocare, Lestrange?» Gli domandò ironicamente Minerva, concedendosi quella piccola ripicca.
Quante volte era stata disprezzata per le proprie origini, quante volte aveva subito bullismo e razzismo per qualcosa che non aveva scelto…
E quante volte aveva dovuto tacere, impossibilitata a reagire.
Anche questo era uno dei motivi per cui si era imposta di divenire una strega forte e leale, coraggiosa, che non si sarebbe facilmente lasciata sottomettere.
 
«Bene bene, cosa abbiamo qui…» La voce del custode della scuola divenne protagonista di quel momentaneo clamore, tanto che Augusta si zittì immediatamente, mentre Minerva roteò le iridi al cielo: tutto poteva accadere, ma non essere sopraffatta a lanciare incantesimi di Trasfigurazione contro altri studenti!
«Signorina McGranitt, quello è opera sua?» Disse Gazza indicando con mano tremolante il coniglietto che saltellava verso il Black, il quale cercava di scrollarselo di dosso in malo modo.
Minerva fece un respiro profondo, e prima che Augusta potesse parlare si volse in direzione dell’uomo. «Sì, signor Gazza. Me ne assumo tutta la responsabilità.» Affermò con estrema onestà e determinazione, inspirando profondamente.
Un sorriso sadico comparve sul volto del custode, il quale la invitò a seguirlo senza opporre alcuna resistenza.
Vani furono i tentativi di Augusta di intromettersi, trattenuta da Cedrella, mentre la faccia sconvolta quanto infastidita di Pollux –detto Polly dalle due Grifondoro- fu l’ultima soddisfazione di cui Minerva volle godere prima di avviarsi alla presidenza.
Dopotutto, anche per una rigida alle regole come lei, la Presidenza non sarebbe stata peggio che saltellare per i corridoi coperta di peli e pulci, no?
 


Note:
Buooooonsalve a tutti! ^^
Tento con questa fan fiction che, lo prometto, sarà regolare e soprattutto non eterna (penso una decina di capitoli, ma devo ancora scriverli tutti) così potrete godervi la fine senza aspettare secoli xD

 
Questo era un po’ il quadro generale, ma dal prossimo intervengono già gli altri due co-protagonisti della storia: l’avvenente insegnante di Trasfigurazione ed il temibile Prefetto Serpeverde, nonché Tom O. Riddle!
Naturalmente la storia si complicherà assai...
Alla prossima!
  
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