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Autore: LovemyStar    28/05/2013    0 recensioni
Questa è la storia di un principe, il principe dei vampiri:Drako, nascosto sulla terra per sfuggire ad i suoi nemici, i lupi mannari. Per secoli, lupi mannari e vampiri, hanno combattuto battaglie violente ma poi venne il regno di un Re, il padre di Drako,Daredrake, che era riuscito a mettere pace tra i due mondi. Il regno di Daredrake è stato distrutto con l’aiuto delle capitano della guardia, Sergray, avido ed ambizioso.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno non come tanti, un giorno diverso, un giorno speciale perchè devo incontrare lei. Un rombo si sente lontano, il semaforo ancora rosso ed un motociclista pronto a scattare al verde. VERDE!!! Come una fionda parte verso di me zig-zagando tra le macchine con la sua potente MV Augusta rosso fuoco bruciando l’asfalto si dirige verso di me. Accosta, mi fa un cenno come se fosse un saluto, titubante rispondo ma il casco con visiera nera non mi permette di vedere chi c’è sotto. Lo sfila: è lei, caspita esclamo!!! Mi avvicino, ci salutiamo con due bacini. Lei è molto bella però i suoi occhi sono un po’ tristi. Salgo dietro, nn vuole che la porti io la sua bestiola, tanto bella quanto lei, anzi lei lo è di più. C’è il sole, la giornata promette bene. Partiamo, sembriamo lanciati da una fionda. A tutto gas!!! Corre, corre, ma quanto corre. Tremo un po’ ma mi fido della sua guida spericolata, è veramente molto brava. Facciamo un giro su per la costa: con questa giornata la costa è fantastica; è inverno ma nn sembra, il sole forte riesce a scaldarci anche se lei va troppo forte per scaldarsi. Il tempo passa e dopo un gran bel giro ci fermiamo; è già ora di pranzo. Ci fermiamo in un ristorantino proprio sul mare, dentro al mare in una palafitta sul mare; è un ristorante prettamente estivo ma con queste giornate è piacevole stare fuori a pranzare con il sole che riscalda dopo una bella corsa in moto. Il mare è calmo, la veduta è fantastica. Ordiniamo, parliamo, adoro sentirla parlare; le faccio sempre le mie solite battute, adoro farla ridere, adoro sentirla ridere, sto bene insieme a lei. Mi viene spontaneo farla ridere: faccio auto-ironia. Lei si diverte ed io sto bene, mi piace farla stare bene. Mi racconta un po’ della sua vita, delle sue pene d’amore, delle sue avventure, argomenti tristi per lei, la vedo un po’ giù. Ritornano le mie battute: la preferisco quando sorride, è dolcissima quando sorride, i suoi occhi sono incantevoli, è bellissimo vedere le sue labbra mente le muove per mangiare. Potrei stare un giorno intero ad osservarla senza mai smettere di godermi il suo sorriso. Si è fatto tardi. Il pranzo è durato parecchio, tra una battuta ed un'altra, ci alziamo e ci rimettiamo in moto. Stavolta però lei decide, visto che ha bevuto qualche bicchiere di vino di troppo, di far portare a me il suo bolide rosso. Adesso si fida di me. Andiamo ma vado piano, mi piace sentire il suo abbraccio, sentirla stretta a me, con un abbraccio forse voluto forse un po’ brillo dal vino, ma è fantastico lo stesso; vorrei che il tempo si fermasse così da rimanere abbracciati ancora. La porto in riva al mare: è già il tramonto, ci voleva un posto romantico per finire in bellezza con una giornata così. Lei ha le guance un po’ rosse e non so se colpa del freddo o dell’alcool, chissà. Ma le stanno bene le guance rosse: è bellissima.Passeggiamo in riva al mare, lei mi tiene la mano ed io sono felice. Il sole tramonta ed io le sono ancora vicino, non si è stancata di me ancora. Mi avvicino, il suo profumo è inebriante. Ohh!!! Nooooo!!!! Mi trasformo... aaahhhh!!! Il collo!!! Le lascio due bellissimi segni sul suo collo: i segni del mio possesso. È mia finalmente; il suo sangue è dolcissimo, ne assaporo ancora un po’ ma lei mi spinge a terra e si allontana di corsa; salta in sella alla sua moto e fugge via, lontano da me. Resto in terra, sorrido, non potrai andare lontano perché tu sei ormai mia, la mia musa, la mia splendida vampira. Ancora steso sulla sabbia, sorrido mentre scende la sera. Ormai il sole è andato via ed io sono ancora su questa magnifica sabbia dorata e fine; sento il profumo del mare che si mescola con il profumo di lei che mi ha lasciato sulla bocca. Mi rialzo e mi dirigo verso la strada. Devo tornare, in quale modo devo tornare. Mi guardo intorno e sorrido; la mia splendida Vampira è andata via sulla sua splendida moto ed io non so come tornare a casa. La strada non è molto lontana dalla spiaggia. Mentre cammino la mia fantasia viaggia lontano. Alzo gli occhi, la strada è deserta, e tutto diventa sempre più buio. M’incammino sperando di trovare qualcuno che mi dia uno strappo fino alla macchina ma sembra il deserto del Sahara: nessuno passa di qui. Sento un rombo in lontananza, un rombo familiare: lo conosco e si dirige verso di me. La luce abbagliante è puntata verso di me. Un’esclamazione: “ne hai impiegato tempo per salire dalla spiaggia, eh???” Era lei, sempre più bella e meno brilla di prima, sorriso diabolico sul suo volto e sguardo intenso. Sorrido ancora e non dico nulla. Si è proprio la regina che stavo aspettando, lei al mio fianco alla conquista di questo sporco mondo. Salgo sul suo bolide rosso, stavolta è lei a guidare. Mi mette paura, forse è diventata anche più forte di me, forse sarà lei a dominare il mondo. Ormai il buio è profondo. Andiamo nella notte verso una meta che non c’è. È lei che conduce stavolta ed io sono li che mi faccio condurre. ho proprio voglia di seguirla, di stare al suo fianco. Mi porta in un locale: musica a palla, luci strombo e fasci di laser che puntano su tutti noi. Tanta, troppa gente e tutti scatenati, tutti fatti di droghe varie. Lei, con a bordo il suo sorriso, mi dice: “Andiamo, quanto sangue giovane c’è qui... facciamoli nostri e saranno i nostri primi discepoli...” La guardo, non sembro neppure un vampiro, visto che rimango inebetito, rincitrullito, ma sono felice. Lei si getta nella mischia, comincia a mordere tutti, non ne lascia neppure uno per me. Drako: “ho proprio costruito un mostro...” e mi getto nella mischia anch’io. Mordiamo tutti, succhiamo il loro sangue, ci godiamo il loro sangue e non siamo ancora soddisfatti.
Io continuo a fissarla: bella, bellissima, le labbra rosse infuocate sporche di sangue, sguardo tremendo e cattivissimo. Se fossi un uomo vorrei essere morsa da lei con i suoi lungi canini sul mio collo, vorrei morire per lei. Mi avvicino, anch’io sporco di sangue. Voglio baciarla, desidero baciarla, il suo sguardo mi ha stregato. Si lascia avvicinare, mi fissa, si lascia prendere la mano, la bacio, lecco il sangue sulle sue labbra, un mix di emozioni. Il sangue delle nostre vittime e le sue morbide labbra che si scontrano con le mie. Dopo qualche secondo, mi allontana nuovamente: “non te ne approfittare...” mi dice. Sempre più stupito dall’intensità della sua reazione ci riprovo e mi ferma. Giuly: “Adesso tocca a me!!!” dice lei e mi bacia con un’intensità che mai prima di adesso avevo mai provato. Tutti i ragazzi della disco erano ormai nostri, quasi zombi inzuppati di sangue: “andiamo...” mi dice. Usciamo dal locale e saltiamo sulla moto continuando a vagare per le buie strade di questa città. Io e la mia Vampira a caccia di altre prede, a caccia della nostra felicità. (La mattina dopo) È mattina, mi ritrovo sdraiato sul letto. Apro gli occhi, mi sento parecchio distrutto e ricordi pochi e vaghi di come sia finito li. Mi guardo intorno, la finestra è totalmente aperta e la luce del sole mi acceca; in casa non c’è nessuno. Comincio a riflettere, a ripensare a cos’è successo; ho ricordi vaghi della serata, forse è stato tutto un sogno, guardo l’ora: “sono le 10!!!! È tardissimo devo andare a lavoro...” Mi lavo in fretta, bevo il caffé del giorno prima, freddo e amaro. Scappo di casa, scendo giù per le scale velocemente, salgo in macchina e mi dirigo a lavoro. È tutto così strano, mi sento molto strano ma vado a lavoro. Faccio la solita strada ma è come se la facessi per la prima volta; sembra quasi che ieri sera mi sia ubriacato e che non ricordi neppure il mio nome. Guardo il cellulare, nessuna chiamata. Sarà una giornata lunga e faticosa. Passano le ore, cerco di ricordare ma mi è praticamente impossibile, non ricordo nulla. Passano le ore, finisco di lavorare e mi avvio verso casa. Sono già le 19, è già buio. M’imbatto in un motociclista. Mi sorpassa e mi si pianta davanti, si mette a zigzagare. Rallenta ed io lo insulto ma non si ferma, continua a camminarmi davanti, zigzagando a destra ed a sinistra senza lasciarmi passare. Provo a superarlo ma non ci riesco. Mi innervosisco, abbasso il finestrino e comincio a dirgliene di tutti i colori ma lui non sembra neppure sentirmi. Rallenta, mi rallenta, mi fermo sul ciglio della strada; è buio, molto buio, ho un po’ di timore. Scendo dalla macchina e vado verso di lui, mi blocco, una serie di avvenimenti mi passano nella mente: una moto, una donna, vampiri, una discoteca, tanto sangue. Mi avvicino mentre lui toglie il casco e lunghi capelli castani scivolano sulle sue spalle, i ricordi

si intrufolano nella mia mente, senza stupore mi accorgo che non è un lui ma una lei, la lei dei miei ricordi confusi. Si gira verso di me e mi dice: “cos’hai da urlare tanto??? Mi hai già dimenticata??? Ho prosciugato tutti i tuoi ricordi ieri sera???” Sorrido, la guardo, mi mette un po’ di timore: “certo che mi ricordo... ma che fine hai fatto??? dove sei sparita???”... Mi guarda con aria stupita e mi dice: “seguimi...” Senza batter ciglio mi rimetto in macchina e la seguo. Lei va veloce con il suo bolide rosso; la inseguo perchè faccio fatica a seguirla e non mi rendo neppure conto della strada che percorriamo; faccio fatica a capire dove mi porta ma la seguo. Arriviamo, non so dove siamo. Scendo dalla macchina e lei aspetta me, così la raggiungo. Mi guarda e mi fa paura. Giuly: “Ho voglia di sangue... del tuo sangue...” Non riesco a trattenerla, si lancia su di me, sul mio collo: mi morde e provo una sensazione bellissima ma anche dolorosissima. Giuly: “Mi hai dato un potere... ora voglio tutto il resto!!!!” Provo a resisterle ma non serve a nulla, mi abbandono al suo desiderio, la lascio fare. Drako: “Godi dei miei poteri... dai... brava continua a bere... bevi tutto il mio sangue... bevi e diventa più forte di me!!!! Bevi tutto!!! Sei e sarai per sempre mia... la mia regina...”

  
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