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Autore: marix96    28/05/2013    5 recensioni
Qualcuno, dopo anni, torna a New York per riallacciare i rapporti. Ma c'è anche qualcun'altro che arriverà a New York per scoprire la verità. Una verità scomoda che potrebbe costare la pelle a qualcuno. Nuove avventure, nuovi amori e nuovi omicidi per Kate Beckett e il suo partner Rick Castle
Dal primo capitolo:
“È come pensavo..” sussurro il ladro aprendo e richiudendo il fascicolo.
“Cosa capo?” chiesero all’unisono i due.
“Dobbiamo andare a New York.”
(IN PAUSA) per mancanza di tempo e di ispirazione non ho la possibilità di concludere la storia, almeno per il momento, prometto che la finirò prima o poi! I'm very sorry D:
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Terza stagione
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2. Alex
 
Una macchina si fermò davanti al 12th. Da questa scesero Jim Beckett e suo nipote Alex.
“È tanto che manchi da qui?” chiese Jim.
“Abbastanza nonno, non puoi immaginare da quanto aspettavo questo momento, poter riabbracciare mamma e tutti gli altri…” rispose il ragazzo con occhi sognanti rivolti verso l’edificio.
“Su avanti entriamo.” concluse l’uomo avvolgendo le spalle del nipote con il braccio e dirigendosi verso l’entrata.
Dentro il distretto, tutti gli agenti salutavano Jim, mentre si chiedevano chi fosse il ragazzo che lo accompagnasse. Nessuno lo aveva riconosciuto, ma come biasimarli, erano passati 5 anni da quando Alex se ne era andato.
Appena usciti dall’ascensore, Alex si guardò intorno nel distretto: nulla era cambiato in questi ultimi anni, tutto era rimasto invariato, dalla sala relax alle scrivanie dei detective ordinate nello stesso modo, fino alla lavagna bianca utilizzata per risolvere i casi.
“Kate” la chiamò Jim.
“Papà, cosa ci fai…” iniziò Beckett girandosi verso l’entrata, non riuscendo a terminare la frase per lo stupore. I suoi occhi verde smeraldo incontrarono due pietre azzurre molto familiari, due occhi che ormai non vedeva da tempo e che non si sarebbe aspettata di vedere.
“Alex!” esclamò sgranando gli occhi con la bocca semi aperta.
Alex si guardò alle spalle stupito, poi voltando nuovamente esclamò scherzando “Hai visto un fantasma?”
Ma subito la sua espressione si trasformò in un magnifico sorriso.
Per tutta risposta Kate gli corse incontrò e lo abbracciò.
Alex, in un primo momento rimase stupito dal suo comportamento, non avrebbe mai pensato che lo avrebbe abbracciato davanti a tutti, Kate non voleva mostrarsi debole davanti agli altri. Ma evidentemente in questi anni era effettivamente cambiata.
“Quanto mi sei mancato” gli sussurrò all’orecchio Kate.
“Anche tu mamma, anche tu.” sussurrò di risposta Alex.
Quando si staccarono, Kate accarezzò la guancia di suo figlio e una lacrima sfuggi al suo controllo.
“Beckett, ti ho portato…” gridò Castle arrivando alla scrivania, interrompendoli “Oh, scusate. Non avevo intezione..” non finì la frase che Beckett lo interruppe. “No Castle, nessun disturbo. Anzi, arrivi giusto in tempo. Voglio presentarti Alex, mio figlio. Alex, questo è Richard Castle.” Li presentò Beckett.
“Ah, tu saresti il famoso Richard Castle…” iniziò Alex porgendo la mano. “E tu saresti il piccolo Beckett…” continuò Castle stringendo la mano al ragazzo “È un vero piacere conoscerti.”
“Anche per me.” terminò il ragazzo.
I due restarono a guardarsi per molto: due occhi azzurri si mescolavano ad altri due occhi azzurri, non sapevano spiegarselo ma entrambi sapevano che da quel momento, da quel semplice gesto, qualcosa sarebbe cambiato.
“Ma guarda chi c’è, Alex” li interruppe Esposito “Fatti abbracciare.”
“Ciao zio Espo.” Rispose il ragazzo abbracciando il detective.
“Hai intenzione di tenertelo ancora per molto?” ironizzò Ryan, reclamando anche lui un abbraccio dal giovane.
“Zio Ryan.” esclamò ridendo Alex abbracciando anche l’altro detective.
“Ma quanto tempo è passato?” chiese Esposito.
“Eh tanto zio, tanto tempo, quasi cinque anni.” rispose il giovane Beckett.
“Ma speriamo che sei tornato per rimanere” esclamò Ryan.
“Lo speriamo tutti.” Una voce alle loro spalle li fece voltare.
“Capitano!” esclamò Alex abbracciando Montgomery.
“Bentornato ragazzo. Ci sei mancato molto” rispose Roy abbracciando a sua volta il giovane.
 
Alex si intrattenne a chiacchierare con tutti per quasi un ora, poi ad un tratto si rese conto che si era fatto tardi .
“Bhè, credo che sia arrivato il momento di andare.” disse Alex alzandosi dalla sedia.
Tutti lo guardarono male.
“Tranquilli, vado solo da Kevin, non torno a San Francisco.” Li rassicurò Alex, avendo capito a cosa stavano pensando, scatenando una risata generale.
Uscendo dal distretto, Alex si imbatté in una ragazza dai capelli rossi che stava entrando all’interno del 12th. Per un istante i suoi occhi azzurri si incrociarono con quelli azzurri della ragazza e Alex ne rimase affascinato. Si voltò verso l’entrata del distretto, ma ormai la ragazza era sparita all’interno dell’edificio. Salì in macchina e partì per le strade di New York, cercando di non pensare a quei due occhi.
 
“È un’ora che ti aspettiamo.” esclamò irritato Kevin appena vide Alex entrare.
“Scusatemi ragazzi, ma parlando con mia madre e gli altri il tempo è volato…” cercò di giustificarsi Alex.
I due gli fecero segno di non preoccuparsi.
“Bene ragazzi, bando alle ciance, mettiamoci al lavoro, abbiamo del lavoro da terminare.” disse Alex raggiungendo i computer insieme ai suoi amici.




Angolo di Marix:
Ciaooo!!
Ecco a voi il secondo capitolo!
Si è scoperto che Alex è figlio di Beckett ** e che il suo incontro con lo scrittore ha fatto scintille!! 
Wow ne vedremo delle belle.
Alla prossima settimana con il terzo capitolo
Baci,
Marix :D

  
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