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Autore: stoneheart23    29/05/2013    1 recensioni
Lo scatto fu immediato. Aveva cinquecento metri da correre in salita ma, come in gara, eliminò tutto dal suo cervello fatta eccezione per il suo sorriso, la più grande fonte di energia che il suo cuore avesse mai conosciuto. Dopo lo scatto alzò il corpo e aprì la falcata, mangiando metri su metri e il cuore gonfio d’amore per Sophia aveva preso il ritmo giusto e pompava il sangue pieno di preziosissimo ossigeno al cervello e ai muscoli, tesi in uno sforzo figlio d’amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Guardò l’orologio: l’una e un quarto. Guardò fuori: erano ancora all’imbocco dell’autostrada. Si lasciò sfuggire un’imprecazione a bassa voce: non poteva non arrivare in tempo e lasciarla andare via. Quella mattina Andrea era impegnato a fare la visita conclusiva prevista del corso di Aereonautica della sua scuola e quindi non era andato in istituto ma all’aeroporto, in modo da poter vedere dal vivo il lavoro dei piloti e dei dirigenti aeroportuali. Sarebbe stata una cosa bellissima se non fosse stato per un enorme inconveniente: all’uscita della scuola si sarebbe dovuto vedere con Sophia che sarebbe rimasta solo fino alle due meno un quarto e l’autobus non ne voleva sapere di muoversi. Così per calmarsi si mise le cuffie e lasciò che la musica pervadesse il suo animo preparandolo a quello che lo attendeva: la corsa più folle della sua vita. “Bene ragazzi siamo arrivati potete tornare a casa”. Mentre l’autobus accostava il saluto della prof suonò nella mente di Andrea come l’appello dello starter, e come quando era in gara si mise in posizione davanti alla porta: era pronto. Poi le porte si aprirono. Lo scatto fu immediato. Aveva cinquecento metri da correre in salita ma, come in gara, eliminò tutto dal suo cervello fatta eccezione per il suo sorriso, la più grande fonte di energia che il suo cuore avesse mai conosciuto. Dopo lo scatto alzò il corpo e aprì la falcata, mangiando metri su metri e il cuore gonfio d’amore per Sophia aveva preso il ritmo giusto e pompava il sangue pieno di preziosissimo ossigeno al cervello e ai muscoli, tesi in uno sforzo figlio d’amore. Non gli importava niente se fosse morto, se una macchina lo avesse preso in pieno mentre attraversava, se scivolava su un tombino o inciampava in qualcosa cadendo a terra, o se avesse preso qualcuno in corsa prendendosi una larga dose di biglietti di sola andata per quel paese. Nelle gambe sentiva la forza del suo sguardo, nella testa aveva la luce del suo sorriso e il cuore era pieno di parole d’amore solo per lei. Un salto dietro l’altro, un respiro dopo l’altro, un battito dietro l’altro: la meta era vicina. Il telefono vibrò nella tasca. Porca miseria doveva andare più veloce! Ecco, l’ultima rampa di scale. A salti. Uno, due, tre, quattro… -Ciao amore -Oddio Andre mi hai spaventata non puoi uscire così da dietro l’angolo -Scusami ma stavo correndo. Tu come sei andata a scuola? -Bene ma…cosa? hai corso? ma tu sei scemo?? Ti ho mandato un messaggio dove ti dicevo che non faceva niente se non venivi… -E invece fa e anche tanto il mio cuore sarebbe morto senza di te -Ma sentilo sta scoppiando! E hai pure il fiatone! Tu sei pazzo -Pazzo di te Sofi -Ecco perché ti amo Andrea la cinse con le sue braccia e Sophia immerse la testa nel petto di lui. E intanto lui diede un tenerissimo bacio sulla testa di lei, con quei suoi capelli di fiamma e il suo profumo di campi di viole in piena estate. Poi immerse i suoi occhi nocciola in quelli azzurri di lei, che portavano a galla nel suo cuore immagini di cieli limpidi di ferragosto e il mare più profondo a mezzogiorno. E potente come il calore del sole a quell’ora fu il bacio che si scambiarono, un lungo e tenerissimo bacio dove le carnose labbra di Andrea divennero tutt’uno con la soffice bocca di Sophia. Il sapore unico che aveva quel bacio li aveva fatti innamorare e li innamorava sempre più unendo i loro cuori in una stupenda danza d’amore.
  
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