Camminavo insieme a Dumbledore in un museo Babbano per osservare tutte le opere dei maghi che venivano considerati normali babbani ma che dietro la loro apparenza normale celavano la magia.Come vi ho già spiegato in precedenza io e Dumbledore eravamo alla galleria nazionale di Oslo e, osservando le varie opere, notammo il celebre quadro l’Urlo di Munch, rimasi a fissarlo per tantissimo tempo, quel quadro mi face pensare alla paura che i nostri studenti avranno in questo momento di guerra, Dumbledore mi richiamò: “Minerva state bene?”, lo guardai negli occhi, quegli occhi che ormai da anni mi avevano attirato quasi irresistibilmente. “All’incirca Albus, sai guardando questo quadro ho ripensato alla terribile guerra che affligge l’universo magico in questo momento, ai nostri studenti. Sai Albus mi sembra di essere in un baratro senza fine” “No cara Minerva, il baratro è solo un’illusione, soprattutto se la donna che pensa di finirci sei tu. Sai, al mondo esistono due grandi tipi di donne, c’è una donna malvagia tormenta. Una donna perbene annoia. Questa è la sola differenza che passa tra loro. Ma tu Minerva non sei presente in nessuno dei due, tu sei una donna perbene, intelligente, severa si ma ti lasci anche andare al divertimento come al ballo del ceppo? Minerva tu non sei nel baratro, il male è nel baratro ma non se ne accorge” Tornammo al castello e io d’istinto abbraccia Dumbledore, lui rimase rigido e poi mi abbracciò a sua volta. “Grazie Albus, grazie di tutto” “Minerva ricordati solo che Nobady’s perfect”