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Autore: jo_gio17    29/05/2013    0 recensioni
Perchè Dollhouse?? Ho visto il telefilm e me ne sono completamente innamorata. Ho iniziato a scrivere la mia storia per far rivivere i personaggi che ho amato con "qualche" tocco personale. Spero di avervi incuriosito ma se non bastano le mie parole eccovi un piccolissimo assaggio!
"Un’altra giornata inizia, lei ora è la numero uno. Lei è speciale. Lei è Echo."
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Echo, Paul Ballard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1

Piacere di Conoscerti

Gli occhi risoluti di Kendra si aprirono.

- Salve signorina Jones, il mio nome è Boyd Langton – poi indicando lo scienziato con lo sguardo aggiunse – Lui è Topher Brink -

- Kendra Jones, ma pare che già lo sappiate – esclamò la ragazza tendendo la mano ai due uomini. Poi continuò – Suppongo dobbiamo parlare di affari e non posso farlo in pigiama. Dove posso cambiarmi? –

Boyd le passò un borsone che aveva fatto preparare per l’occasione  - Da questa parte –  e le fece cenno di seguirlo. 

I due ritrovarono nello studio della DeWitt. Kendra aveva un aria molto più seria senza gli abiti da doll. Indossava una camicia nera avvitata su un paio di jeans strettissimi e per completare il look ai piedi aveva un paio di stivali pericolosamente alti. Inoltre si era raccolta i capelli in una comoda coda alta che lasciava completamente scoperto il viso e metteva ancora di più in risalto le labbra dipinte di rosso. Tutto sembrava meno che un esperta investigatrice. Quindi era semplicemente perfetta!
La donna si accomodò sul bracciolo del divano prendendo il bicchiere che Boyd le stava offrendo. Lui rimase in piedi ed iniziò a parlare.

- Ha già lavorato sotto  copertura per la Dollhouse giusto? –

- Sa molte cose su di me, signor.....-

-Boyd, mi dia tranquillamente del tu. Sarò la sua spalla per le indagini.-

- In questo caso, Boyd – rispose soffermandosi sul nome – dovrebbe sapere anche che con me si parla prima del compenso, in base a quello si può parlare o meno del lavoro –

- Certamente, mi hanno permesso di offrirle al massimo un milione di dollari, direi di lasciar quindi perdere le contrattazioni e passare alla spiegazione del caso. –

Kendra prese una lunga sorsata e guardò con soddisfazione il suo socio – Sono tutta orecchi!-
Boyd prese dalla scrivania il fascicolo di Ballard e lo passò alla ragazza – Qui c’è tutto quello che sappiamo su quest’uomo. Il resto speriamo possa scoprirlo tu! –

- Vediamo.. Paul Ballard.. agente dell’FBI, a quanto vedo qui non gode di ottima fama. Vive in un buco sporco, la moglie è diventata ex.... – parlava tra sè Kendra, soffermandosi su ogni singola informazione per memorizzarla – Precisamente cosa volete da me? –

- Abitudini, pensieri  e se possibile ogni dettaglio che riguarda la House, devi interagire con lui far si che si fidi di te, insomma distrarlo da noi. Almeno per un po’! –

Kendra prese una foto dalla cartellina che aveva ancora in mano e disse – Sarà un piacere “distrarlo almeno per un po” –  rigirando l’immagine di Ballard fra le dita.

Ed ecco “la pantera sexy” pensò Boyd sorridendo alla ragazza.

Qualche ora più tardi, era tutto pronto per l’operzione “nice to meet you”. Kendra si trovava nel suo nuovo appartamento, un monolocale ben arredato con un enorme cabina armadio che rese particolarmente felice la donna e un grande letto con lenzuola di raso rosso cupo che contrastavano il bianco candico della testiera. La missione era appena iniziata e sarebbe stata immensamente piacevole o almeno così penso Kendra mentre si infilava nella doccia per prepararsi al loro primo incontro, assolutamente casuale.
Boyd era già sistemato nel solito furgone nero, si allentò la cravatta e iniziò a sorseggiare il suo caffè più per abitudine che per altro, la serata non doveva essere particolarmente lunga. “un aggancio veloce e tutti a nanna” così l’aveva salutato Echo... no non Echo, Kendra!

La seducente Kendra arrivo in sella ad una moto rigorosamente nera davanti al bar dove Paul stava bevendo dopo il lavoro, ovviamente da solo.  Il look era simile a quello del pomeriggio, stessi stivali, stesso rossetto ma scollatura più vertiginosa. Camminò lentamente verso lo squallido bar, una volta alla porta si voltò per controllare la posizione del suo collega ed entrò.
L’interno del locale era perfettamente come l’esterno, sporco e maleodorante ma questo non fermò Kendra, individuò la sua preda con estrema facilità. Paul era l’unico uomo in giacca e camicia, sedeva al centro perfetto del bancone, probabilmete per tenere sotto controllo la situazione dell’intero bar dallo specchio di fronte. “Mossa intelligente mister Paul” pensò la ragazza mentre a sua volta si dirigeva verso il bancone, si fermò a tre sgabelli di distanza da Ballard e si accomodò.

- Cosa prendi tesoro? -  le chiese il barista riservandole un sorriso semi-sdentato.

- Una Buddweiser, è stata una serata pesante! – rispose con gentilezza ricambiando il sorriso.

Data la quasi completa assenza di sesso femminile nel locale, la sua presenza aveva attirato particolarmente l’attenzione. Tanto che appena si poggiò la bottiglia alle labbra per dare un sorso le si avvicinarono un paio di ragazzi.

- Ehy bellezza! – escamò il più alto dei due – Io ti conosco, tu sei Kitty!! – finita la frase scoppiò a ridere.

- Mi spiace – rispose Kendra senza perdere la calma e senza guardare il suo interlocutore – ti stai sbagliando, non so chi sia Kitty –

- Jey – urlò il ragazzo più basso per chiamare un altro amico – guarda qua chi c’è, Sexy Kitty,  - continuò rivolgendosi di nuovo a Kendra – Dai bella non fare la difficile, ti abbiamo vista solo qualche ora fa al “Pink Panther”! –
Jey si unì alla conversazione – Oh cazzo hai ragione! – esordì sputacchiando birra.

- Vi ripeto che vi state sbagliando! Ora lasciatemi bere in pace! – rispose di nuovo Kendra con un po’ meno calma.

Ma Jey, evidentemente ubriaco continuò – Potresti essere più gentile con me, Kitty. Non si vedeno spesso venti dollari nelle mutandine in uno streep club squallido come il Panther!! –
Kendra rimase a bocca aperta, senza rispondere lasciò cinque dollari spiegazzati sul bancone e sparì dietro la porta del bar non senza essersi prima accertata che l’agente avesse assistito alla scena.

Appena fu uscita sentì la voce di Boyd direttamente nelle sue orecchie, grazie alla minuscola trasmittente nascosta nei suoi orecchini.

- Sei sicura che abbia funzionato? –

- Sta a vedere Boyd – sussurrò la ragazza in modo che solo il collega potesse udirla – tre.....due....uno.... –
Dalla porta del locale uscì Ballard.  Dando le spalle alla porta Kendra continuò – Se sono la migliore ci sarà un perchè....e poi soffre della sindrome del cavaliere senza macchia, non poteva resistere...-

Concluse girandosi verso “il cavaliere” sfoderando l’espressione triste che cancellò dal suo viso il sorrisetto di soddisfazione appena dedicato a Boyd.

I due rimasero a guardarsi per qualche secondo, poi Kendra attaccò – Ti serve qualcosa?-

- No, no... io....cioè a me... – rispose spiazzato dallo sguardo indagatore della ragazza minacciosamente inchiodato ai suoi occhi.

- Senti è stata una lunga serata e quei tre ragazzini non hanno contribuito a migliorarla – disse iniziando a salire lentamente sulla sua moto.

- Mi dispiace... io volevo solo dirti questo – fece una pausa e si avvicinò a Kendra – Kitty giusto? Io sono Paul Ballard. – aggiunse riacquistando lucidità e il suo bel faccino sorridente.

- Non proprio, il mio vero nome è Kendra, Kendra Jones –

- Allora spero di vederti presto Kendra –
Ridacchiando rispose – È stato un piacere anche per me Paul. – mise in moto e sfrecciò via senza girarsi.
  
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