29/05/2013
4 recensioniFebbre? "sentimenti reciprochi"
Arrivai a scuola, in ritardo come sempre e come sbagliarsi.
Ero fradicia, ma se torno a casa?
Noh, meglio rimanere sotto la pioggia ad aspettare che qualcuno aprisse quei maledetti cancelli.
Sobbalzai quando sentii una pacca sulla spalla.
Mi girai e mi ritrovai il mio migliore amico davanti.
- Hei Harry -
Mi Sorrise.. e mi salutò con un bacio sulla guancia.
- Non aprono? - chiese dopo. Negai con la testa.
- Scavalchiamo! - gli dissi di no, ma dopo un po' mi lasciai convincere.
- Dai afferra la mia mano! - Scrutai i suoi occhi verdi, che con la pioggia erano leggermente più scuri, prima di gettarmi tra le sue braccia.
Mi prese per i fianchi e mi fece scendere.
- Stai bene? - sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.
Annui freneticamente "spaventata" dalla nostra vicinanza.
Anche se a dire il vero, i suoi occhi erano affascinanti.
- Andiamo? - negò con la testa. Lo guardai male.
- Harry dai, andiamo! -
Ci dirigemmo all' interno dell' edificio scolastico ed entrammo in aula.
La prof come sempre ci disse su, per me era quasi una abitudine venire in ritardo. Ma che importa quando un migliore amico lo fa con te.
Già, migliore amico, avevo sempre creduto che un giorno sarebbe stato uno zio perfetto, ma ora vorrei fosse il padre perfetto. Perchè quando c'è una amicizia tra due ragazzi di sesso opposto, o uno o l'altro si innamora sempre?
Suonò la fine della terza ora, finalmente si mangia!
- Hei, che cosa hai oggi? -
Già, mi sono innamorata anche della sua voce, ma no, non ha senso, siamo o non siamo migliori amici?
- Nutella te? -
- Brioche -
diedi un morso alla sua merenda senza nemmeno chiederglielo, anche questo era d'abitudine.
- Sei sporca di cioccolata, aspetta ti pulisco! -
Passò un dito leggerlo sulla mia guancia, e poi sulle mie labbra.
- Piccola, ti arrabbieresti se facessi così?- si avvicinò al mio viso e fece sfiorare i nostri nasi, fino a far diventare il nostro respiro uno unico.
- così come? - chiesi titubante, lui non sa che effetto mi faceva, ma avrei voluto tanto lo sapesse.
- Così - fece combaciare le nostre labbra in un bacio casto.
Che si poi casto non era.
Si staccò e mi guardò negli occhi. Portai le dita sulle mie labbra, non mi sembrava vero che fosse accaduto.
- S -scusa non dovevo! - disse guardandomi negli occhi, i ricci gli cascarono sul volto, gli occhi si incupirono ed iniziò a correre per i corridoi, non sono un asso nella corsa, ma posso provarci. Iniziai a seguirlo beccandomi anche qualche spallata dei compagni. Arrivai al portone e lo vidi fuori, seduto sotto l'albero.
Lo raggiunsi.
- Harry - sussurrai.
- Va via. - mi disse freddo.
Prima mi bacia, e poi mi risponde come sconosciuti.
- Harry! - un lacrima mi rigò il volto, sono sempre stata una ragazza sensibile, ma mai avrei immaginato di iniziare a piangere in una situazione del genere.
- TI HO DETTO DI ANDARE VIA! - mi urlò contro alzandosi dalla posizione precedente.
- Aspetta Harry! - urlai io mentre vedevo la sua figura andarsene verso la scuola.
La campanella di rientro era appena suonata, e io ero ancora immobile, sotto la pioggia ad osservare la porta che Harry si era richiuso alle spalle.
Non rientrai dentro, mi nascosi dietro allo stesso albero su cui Harry era seduto.
***
- Alza il culo e andiamo a casa! - disse una voce al mio orecchio facendomi svegliare. Era Harry.
Annui ancora triste.
Mi alzai, ma ero debole non riuscivo a camminare.
- Non dirmi che ti sei presa la febbre - disse poggiando le sue labbra sulla mia fronte.
- Sembrerebbe proprio di si, sei una stupida! dai andiamo - mi prese in braccio, sotto i miei lamenti, e mi porto a casa sua.
Entrammo e mi poggiò sul divano avvolgendomi in una coperta di pail calda.
- Aspetta qui, faccio un thè e poi ti asciugo i capelli - annui semplicemente, quando scomparì dalla mia vista non potei non sorridere.
Torno con una tazza di the alla menta fumante in mano e il phone nell' altra.
Mi porse la tazza e poi si mise dietro di me, attaccò il phono ed iniziò a sventolarlo sui miei capelli, mi rendeva bere il the un po' impossibile, così lo misi sul tavolino di vetro davanti a me.
Dopo una decina di minuti spense il l'aggeggio.
- G- grazie Harry - starnutì.
- adesso ti misuro la febbre. BEVI IL THE' CHE TI RISCALDI -
sorrisi nuovamente ed iniziai a sorseggiare il thè. Dopo averlo finito mi alzai e andai a metterla nel lavandino. Tornai il salotto e trovai Harry con il termometro in mano.
- Ti avevo detto di non muoverti! - sorrisi.
- Scusami - le mie gambe cedettero e caddi addosso a lui.
- LO VEDI? - strinsi la maglia di Harry nelle mani.
- Harry lo sai che ti amo? -
e tu lo sai che la febbre gioca brutti scherzi? Stupido cervello del cavolo!
- Dai andiamo a letto, stai delirando -
Mi prese in braccio' e mi porto in camera e mi distese sul letto.
Mi misurò la febbre.
- Brava cretina. 39 di febbre! Perchè sei rimasta fuori? -
Perché mi chiede anche? Abbassai lo sguardo girandomi su un fianco.
- Io non volevo baciarti, scusami. - scossi la testa.
- Io si. - sussurrai, giurai di aver sentito il suo sorriso sulla mia pelle.
- Dormi che è meglio - mi diede un bacio sulla tempia e se ne andò.
Sull' orlo della porta lo chiamai.
- No Harry fermati, mettiamo in chiaro una cosa. - mi guardò strano e poi annui e si sedette sul letto vicino a me.
- Io ti amo, lo so che per te non è così ma io non ce la facc..- non finì la frase che le sue morbide labbra mi invasero di nuovo. in un bacio passionale.
- Perchè? - dissi abbassando la testa.
- Perchè voglio che i tuoi figli mi chiamino papà, non zio Harry. -
Sorrisi, ero felice ora, ORA ERO FELICE.
Lo baciai di nuovo.
***
- Non è poi così bello essere la coppia della scuola - si lamentò Harry.
e che importa? se il mio ragazzo è lui, a me va bene tutto.
HEi, questo era un immagina che avevo scritto sulla mia pagina Fb, lo ho cpiato d incollato qui. spero vi piaccia!
xx M-