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Autore: Courage12    29/05/2013    2 recensioni
"Non siamo in grado di controllare il corso del tempo.
Non siamo in grado di controllare il nostro corpo.
Non possiamo impedire al sole di spegnersi …"
[JONGTAE]
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Taemin mi aveva cambiato la vita.
Mi aveva cambiato la vita già da quando lui aveva solo otto anni e io undici.
Aveva cambiato il mio modo di vedere, di sentire … di amare.
Aveva risvegliato una fiamma in me, una fiamma che credevo inestinguibile.
Quella fiamma si sarebbe spenta … ed io con lei.


 
 
 
 
 
Mi ricordo ancora il giorno in cui lo incontrai per la prima volta.
Era una domenica mattina, e io la domenica mi rifugiavo sempre nel parco sotto casa.
Amavo sentire il calore del sole sul viso, respirare l’aria fresca, chiudere gli occhi e cantare.
Sì, ad undici anni come adesso, cantare era l’unica cosa che mi facesse stare bene, che mi facesse piombare in un mondo ideale senza dolori, preoccupazioni, ansie …
In quel mondo Taemin ancora non c’era, ma ben presto sarebbe arrivato e l’avrebbe trasformato nel mio paradiso.


 

Quella domenica mattina, mi trovavo al parco, disteso sul prato come sempre.
All’improvviso un esile ragazzino di otto anni inciampò su di me, facendomi rotolare pochi centimetri più lontano.
YAH ! Stai attento la prossima volta!
S-scusa … è che … li vedi quei ragazzini? Mi stanno rincorrendo …  e i-io …
Il più piccolo s’interruppe quando una banda di marmocchi si fermò davanti a noi.
Fu spontaneo, un’azione dettata dal mio inconscio … nascosi Taemin dietro di me e lo difesi senza nemmeno conoscerlo.
Quanti anni avete?
Otto! Ma cosa vuoi? Non ti intromettere!
Andate a giocare con le paperelle … non vorrei che intromettendomi vi faccia capitare qualcosa di spiacevole!
Mi stavo già alzando le maniche, quando il gruppetto corse via a gambe levate.
Però!”sorrisi soddisfatto.
Taemin sbucò da dietro le mie spalle, mi prese le mani e cominciò a ringraziarmi.
Quel gesto inaspettato mi sorprese e mi riempì il cuore di gioia.
G-grazie … d-davvero … mi avrebbero fatto male … come sempre …
Perché ti stavano rincorrendo?
“I-io … la domenica vengo sempre qui e b-ballo … loro mi spiano, m-mi prendono in giro e mi fanno m-male …
Il piccolo scoppiò a piangere e immediatamente lo abbracciai, asciugandogli le lacrime con il pollice.
Mi sentivo strano.
Strano … ma felice.
Davvero la domenica vieni sempre qui?
S- si … perché?
Perché ci vengo anch’io! Mi distendo sempre qui … e canto!” gli sorrisi.
Il volto di Taemin s’illuminò e mi sfoderò uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto.
I suoi occhi erano piccoli, scuri e dolci.
Le guance paffute.
I capelli castani e morbidi che incorniciavano il suo piccolo viso.
Era già molto alto per la sua età.
Vederlo era una gioia. Vederlo piangere era straziante.




 
Decisi di trascorrere tutte le mie domeniche con lui.
Lui mi faceva vedere i suoi passi incredibili e, quando si stancava, correva da me per sentire qualche canzone.
Gli piaceva la mia voce … lo emozionava. Vedevo i suoi occhi lucidi, e mi rendeva felice.
Ma ben presto mi stancai di vederlo solo la domenica.
Cominciai ad invitarlo a casa ogni giorno.
Io ero un girasole e lui il mio sole.
Se lui era felice, lo ero anch’io.
Se lui era triste, lo ero anch’io.



 
Passarono gli anni e la nostra amicizia non faceva altro che crescere e rafforzarsi.
Mi sentivo strano in sua presenza.
Lui non capiva, ma io ero convinto che il nostro rapporto non fosse puramente di amicizia.
Ero confuso.
Davvero la mia felicità dipendeva dalla sua.
Non vederlo anche solo per qualche ora, mi distruggeva.
 


Al mio primo anno di scuola media, accadde ciò che mi fece sprofondare nel baratro.
I genitori di Taemin divorziarono, e sua madre decise di trasferirsi lontano.
Lontano da me.
Volevano portarmi via il sole.
Non l’avrei mai accettato.
Protestai a lungo, ma inutilmente …
Infatti la sera del 17 settembre, lo vidi salire in macchina e sparire dalla mia vita.
Lo vedevo dal finestrino e piangeva.
Piangevo anch’io, perché non sapevo come avrei fatto senza di lui.



 
Trascorsi gli anni più tristi della mia vita. Non ero più lo stesso.
La scuola superiore fu un incubo.
I ragazzi della mia età mi trattavano da disadattato, mi emarginavano.
Erano spaventati dalla mio continuo malessere … non sorridevo mai.
Ero io che mi isolavo. Cercavo il volto di Taemin in tutte le persone accanto a me … ma lui era andato via.
Ero sprofondato nel buio e non riuscivo a trovare l’interruttore.
A 17 anni tentai di farla finita …
Avevo programmato tutto: giorno, ora, luogo …
Ma non ebbi il coraggio.


 
~~~



Il giorno del mie ventitreesimo compleanno, la mia vita cambiò radicalmente.

Mi ero diplomato all’Accademia Musicale e la mia vita era trascorsa con alti e bassi.
Non ero felice.
Non avevo dimenticato Taemin.
E mi mancava da morire.
Ogni giorno speravo mi piombasse addosso all’improvviso, come la prima volta.
 
Quel giorno, in un certo senso, lo fece.

Era il mio compleanno e la mia vita sociale non era un granché … infatti festeggiai da solo.
Mi accingevo già ad assaggiare la torta che mi ero preparato con tanti sforzi, quando sentii suonare il campanello.
Aprii la porta e mi trovai davanti lui …
Lee Taemin …
Taemin era davanti a me.
Lo fissai. Era cambiato. Era cresciuto … era bellissimo.
La sensualità e la dolcezza esplodevano in lui …  e questo mi fece rabbrividire.
Non mi aveva ancora riconosciuto.

Hey ciao! Scusa se piombo qui così all’improvviso, ma mi sono appena trasferito … e non riesco ad aprire la porta!
Scoppiò in una risata angelica. Rividi quel sorriso che mi era così tanto mancato.
Rimasi ancora immobile.
Taemin …
Uops … ci conosciamo? Dio che vergogna! Scusami, la memoria non funziona” rise ancora.
Cominciai a cantare una delle canzoni che, quando eravamo piccoli, voleva sempre ascoltare.
Vidi i suoi occhi sbarrarsi, e si portò le mani alla bocca.
Ancora quegli occhi lucidi che mi facevano stare così tanto bene.
Jonghyun-ah …. I-io …



Scoppiò a piangere … e fu tutto come il primo giorno.
Lo abbracciai e gli asciugai le lacrime.
Il suo corpo esile era perfetto lì fra le mie braccia.
La voglia di baciarlo era forte e incontrollabile.
In pochi secondi, le mie labbra si ritrovarono sulle sue.
Quelle labbra morbide e carnose mi rendevano insaziabile.
Taemin rispose mordendomi il labbro inferiore e introducendo la lingua nella mia bocca.
La sua lingua danzava. Era agile e sapeva muoversi sapientemente …  come lui.
Mi fece cadere sul divano.
Ci guardammo per pochi secondi … pochi secondi che sembravano interminabili.
Nei nostri occhi, i discorsi mancati di tutti quegli anni.
Gli sfilai la maglietta.
Il sole era tornato a brillare nella mia vita … ora avevo bisogno di essere infiammato dal suo calore.
Gli sfiorai la schiena. La sua pelle era perfetta.
Taemin mi slacciò i pantaloni e cominciò a massaggiarmi il membro con movimenti delicati.
Mi sentivo esplodere …
Mi sentivo rinascere … e avevo bisogno di farlo mio.
Sembrò leggermi nel pensiero.
Hyung … t-ti voglio dentro di me ….” Sussurrò.
Sei sicuro?
Come non mai ….



Taemin si distese sul divano e mi posizionai fra le sue gambe.
Lo preparai con tutta la delicatezza possibile, e lo penetrai lentamente.
Avevo paura di fargli male, ma le espressioni sul suo volto mi imploravano di continuare.
Mi spinsi sempre più in fondo, aumentando man mano la velocità delle spinte.
Le mani di Taemin stringevano le mie braccia … mi graffiavano … ma quel dolore era niente in confronto alla sensazione di poter entrare dentro di lui.
In quelle spinte, nelle mie carezze, Taemin  avvertiva tutto il mio dolore.
Il dolore che mi aveva accompagnato per tutti quegli anni, e che in quel momento stava svanendo del tutto.
Le grida di Taemin accompagnavano i miei movimenti.
Il suo corpo imperlato di sudore era ancora più bello.
Arrivai al limite del piacere e venni dopo pochi minuti.
Mi stesi delicatamente sul suo corpo, senza fiato, e lo sentii respirare affannosamente.
Ti senti bene?
Jonghyun …. Mi sei mancato da morire.”
Non te ne andare mai più…
Promesso.
Conservai quella promessa nel cuore.
Ero sfinito, ma avevo ancora bisogno di lui.
Gli leccai le labbra e ripresi a baciarlo.
Taemin mi accarezzava i capelli, e sarei potuto rimanere per sempre così.


 
Ero ritornato ad essere un girasole … e ricominciavo a ruotare attorno al mio sole.
Avevo ricominciato tutto.
Avevo ricominciato a vivere, a sorridere, a cantare …
Taemin trascorreva più tempo a casa mia che nel suo appartamento, pur trovandosi nello stesso palazzo.
Niente avrebbe potuto rompere quell’equilibrio.
Non di nuovo ….


 
Ma non siamo in grado di controllare il corso del tempo.
Non siamo in grado di controllare il nostro corpo.
Non possiamo impedire al sole di spegnersi ….




 
Dopo due mesi, Taemin si ammalò.
Un tumore cominciò ad inghiottire la luce dei suoi occhi … quella luce che mi dava vita.
Mi sentivo morire con lui.
Ero incazzato col mondo intero.
Taemin sarebbe sparito di nuovo.
E stavolta per sempre …
Non ero pronto.
Non ero pronto a perderlo di nuovo.
Avevo bisogno di lui …
La Terra si nutre della luce del sole per vivere.
Anch’io mi nutrivo della luce del sole.



Ma il mio sole si stava spegnendo.
Ed io con lui.




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Mi dispiace.
Non volevo scrivere una cosa del genere.
Ma mi vengono ... specialmente se certe persone (riferimenti sono puramente casuali) mi fanno leggere certe OS di una tristezza cronica.
Enjoy if you can. < 3
   
 
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